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Notiziario Sezione di Torino Giugno 2007



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.








VITA SEZIONALE


   Altri 2 anni sono passati!


È di nuovo tempo di elezioni e bilanci.
Che dire? Molti di voi si aspettano un lungo elenco di mitiche
ascensioni, di grandi gite escursionistiche, di conoscere nei minimi
dettagli ogni gite realizzata, come è andato il corso di sci
piuttosto che di roccia, e chi più ne ha più ne metta, in modo da poter paragonare
l'attività svolta con quella degli anni passati e poter verificare
quanto siano stati bravi e quanti progressi siano stati fatti? (così magari si
scopre anche che si regredisce, ma li entra in gioco il fattore meteorologico,
che associato ad un'altra quantità incerta di variabili, fa sì che comunque
l'attività svolta nell'anno in corso sia stata qualitativamente e quantitativamente
superiore agli anni passati).
Lasciate dire: è una classifica che non mi interessa!!!
Che Presidente..... direte, svilire così tutto il lavoro realizzato dai soci! Sono
altri i metri di giudizio.
L'attività svolta ormai è svolta.
Onore e gloria a chi la ha realizzata, ma cosa è rimasto alla Sezione di Torino?
Non in termini economici, quelli li lascio a Giancarlo, ma in termini di
crescita, di conoscenza, di esperienza.
Quante delle numerosissime attività che svolgiamo sono in grado di assicurare
un futuro all'associazione? E sono programmate in maniera tale da poterlo
fare?
A chi vogliamo rivolgerci con le nostre proposte?
Sono questi i parametri con cui, da Presidente giudico l'attività.
La fotografia della sezione di Torino, è molto semplice cari soci. Una buona
parte di Voi purtroppo, ma anche per fortuna perché ci è arrivata, non è
più giovanissima, e di conseguenza partecipa sempre meno ad un certo tipo
di attività sociali (alpinismo, sci alpinismo, ecc.), ma dietro di Voi non
c'è più nessuno per un po' di anni. Anche perché per molti anni la sezione
anziché investire nelle famiglie si è trastullata dei risultati grandi risultati
raggiunti, e si è inevitabilmente chiusa su se stessa e sul suo glorioso passato.
Già ma il passato non torna. È passato! E se vogliamo un futuro dobbiamo guardare al Futuro, ed appoggiarci a chi ha il futuro davanti a se, o
anche se ne ha un po' di meno lo vuole creare per i propri figli e per sé.
È su questo che bisogna impegnarsi. Il futuro della nostra associazione non
dipende e non dipenderà mai da mitiche imprese o spedizioni, ma dalla capacità
che avremo di offrire delle attività il più possibile fruibili ai ragazzi ed
alle famiglie. L'esperienza di questi ultimi 4 anni è significativa ed indica
chiaramente la strada da seguire. Sembrava impossibile quando con Maria
Teresa abbiamo iniziato a mettere oramai un po' anni fa le gite per famiglie
in calendario, eppure oggi ognuno di noi ha portato almeno una famiglia in
più, si sono riallacciati i rapporti con altri soci, e l'attività procede con
grande entusiasmo. Non importa cosa si faccia, dove si vada, ma è importante
che ogni persona che vi ha partecipato ci sia ritornata portando con
se nuovi amici. Non sono soci, pazienza con calma lo diventeranno, ma intanto
l'associazione cresce e si diffonde molto più che con uno sterile articolo
di giornale letto distrattamente cercando cosa organizzare per il sabato
sera.
Bisogno guardare oltre!
Oltre a cosa?
Oltre alle parole, oltre alle immagini, oltre ai suoni ed ai silenzi, oltre a noi
stessi, oltre a voi cari soci?
Dobbiamo riuscire ad immaginare cosa sarà la nostra associazione fra
10/15 anni, perché è quello il nostro domani, il nostro futuro più prossimo.
Non le uscite dell'anno prossimo.
Tutti noi costruiamo nel presente il nostro futuro in funzione di cosa è stato
il nostro passato.
Il passato è la nostra vita vissuta, le nostre esperienze, i nostri sentimenti,
ma ormai è passato vive solo in noi ed in quello che siamo riusciti ad assimilarne.
Nulla più se non qualche vecchia foto impolverata.
Il futuro è il nostro domani, ed il presente il tempo per realizzarlo.
Non perdiamolo in inutili quanto sterili discussioni su cavilli legali, su una
parola scritta in un modo piuttosto che in un altro. Al di fuori di noi ci sono
persone che cercano altre persone per organizzare gite, incontri, perché
non incontrarle. Perché aver paura di fare un nuovo socio? Di iscrivere uno
sconosciuto che viene da noi per fare un corso di sci piuttosto che di arrampicata?
Di cosa abbiamo paura? Di avere troppi iscritti? Di essere troppi
soci? Che i nuovi soci possano alle elezioni votare in maniera non consona
a quanto ci aspettiamo?
È una paura che non comprendo!
In questi anni di sicuro non sono stato il Presidente che molti di Voi si aspettavano,
ma mi sono sforzato di ascoltare le esigenze di tutti e di accogliere
quasi tutte le proposte di attività che mi avete presentato, in molti
avete polemizzato, qualcuno mi ha criticato, e gliene sono grato, ma questo
fa parte del ruolo che uno riveste.
Ringrazio tutti per la bella e grande esperienza che mi avete concesso di
fare, e per gli amici che ho conosciuto ed incontrato in questi anni.
La mia speranza? Che chi mi seguirà alla Presidenza della Sezione sappia
ascoltare quello viene chiesto e non detto, e capire quanto letto in mezzo a
parole non scritte.
Che sia un Presidente desideroso di mettersi in gioco per costruire il futuro?
Buona Montagna a tutti
Marco Demaria

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   Giovedì 4 ottobre 2007 - ASSEMBLEA dei SOCI


con
Elezioni dei Consiglieri Sezionali e dei Delegati al
Consiglio Centrale.
A tempo debito riceverete la convocazione con le schede elettorali.
Ricordatevi di questa importantissimo evento essenziale per la vita della
sezione e di tutta la Giovane Montagna.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   8 luglio - Col Champillon (2708 m) (E)


Località di partenza ... : Champillon (2078 m) Valpelline
Dislivello in salita ...... : 630 m
Tempo di salita......... : 2 h
Difficoltà ................. : E
Descrizione: Accesso automobilistico. Dal casello Aosta Est della A5 uscire
a destra e proseguire per la nuova variante della S.S.27 del Gran San Bernardo.
Subito dopo l'uscita della seconda galleria volgere a destra per la
strada regionale della Valpelline; dopo alcuni chilometri piegare a sinistra
per Doves. Al capoluogo piegare a sinistra per Châtelair, indi proseguire
per Champillon.
Escursione. Dall'ampio parcheggio costeggiare per breve tratto il caratteristico
Rû de By poi proseguire per la carreggiata sterrata che con alcuni
tornanti sale all'alpe la Tza (2297 m). Si continua per l'ampio sentiero che
sale ad Ovest verso il Colle citato per ampi pascoli con viste sul M. Velan,
Gran Combin, Mont Gelé.
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Ritrovo di partenza.... : Ex-Maffei ore 7,30
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 011 2734822
cel. 333 8007651

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   21-22 luglio - Grande Uja di Ciardonei (3325 m) (A)


Località di partenza ... : 1° giorno: S. Giacomo di Piantonetto 1125 m
2° giorno: rif. Pocchiola-Meneghello 2440 m
Dislivello in salita ...... : 1° giorno: 1315 m 2° giorno: 975 m
Tempo di salita......... : 1° giorno: 4 h 2° giorno: 4 h
Difficoltà ................. : PD, passaggi di II grado
Descrizione: La Grande Uja di Ciardonei si innalza sulla cresta spartiacque
tra la Comba di Motta ed il bacino del ghiacciaio di Ciardonei. Si tratta forse
di una punta poco conosciuta, di questi tempi, ma sicuramente non
molti anni fa era una meta classica.
La proponiamo per suggerire una riscoperta delle montagne di casa nostra
che sfuggono alla moda ed hanno riconquistato un fascino particolare.
Il primo giorno, da S. Giacomo di Piantonetto, saliremo al rifugio Pocchiola-
Meneghello, non custodito, che si trova vicino al lago di Valsoera
(2440 m).
Il giorno successivo, dal rifugio, si sale al Lago di Motta (2656 m), si prosegue
fino al Colle delle Uje e si raggiunge lo stretto intaglio a quota
3224 m (2 h 15 min dal rif.)
Da qui inizia il tratto in cui si arrampica: una paretina di roccia ottima (II),
poi si segue la cresta che diviene sempre più affilata, fino al tratto finale
privo di difficoltà, salvo una placca che i primi salitori chiamarono "passo
del ragno" (45 min dall'intaglio).
A volte trascuriamo le montagne di "casa nostra" perché altre sono
più alte o più famose. Con questa gita vorrei invitarvi a cambiare un po' la
prospettiva e riscoprire i monti nella loro semplice e selvaggia bellezza.
Equipaggiamento ...... : da alta montagna
Attrezzatura ............. : Imbracatura, casco, moschettoni con ghiera, alcuni
cordini.
Ritrovo di partenza.... : P. Rebaudengo ore 9,00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Daniele CARDELLINO tel. 011 8120681

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   22 luglio - Rio Marderello - Novalesa (1030 m) (Torr)


Località di partenza ... : Novalesa
Dislivello in discesa ... : 300 m
Tempo di discesa...... : 1 h in avvicinamento 3/4 di discesa
Difficoltà ................. : Nuoto: facile; Calate: difficile
Descrizione: Viste ormai le capacità tecniche del gruppo di soci che partecipano
al torrentismo quest'anno pensavo di proporre un'uscita un po' più
impegnativa. Il canyon del rio Marderello ha un andamento molto verticale,
poche pozze, tante calate (fattibile anche da chi non sa nuotare!!!). Purtroppo
niente tuffi, ma vi assicuro che l'ambiente è unico: una vera scultura fatta dall'acqua in una lucente e liscia roccia grigia. A coronare il tutto
l'ultima calata da 60 m sulla cascata terminale in cui un po' di doccia è
assicurata. Come sempre la meta può variare a seconda del meteo e delle
capacità dei partecipanti.
Equipaggiamento ...... : scarpe da ginnastica o trekking vecchie (pile e/o
maglietta non di cotone)
Attrezzatura ............. : casco, imbrago, longe, discensore a 8
MUTA da SUB: affittabile
Ritrovo di partenza.... : Maffei alle 08,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Dario FRANCO tel. 338 3299844
Claudia VASSALLO
Termine prenotazioni . : giovedì 19 luglio

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   29 luglio - Rocca Bianca (3064 m) (E / EE)


Partenza .................. : Colle dell'Agnello 2700 m
Difficoltà ................. : E fino al Col di S. Veran ; EE la salita alla vetta
Descrizione: Dal secondo tornante della strada del colle dell'Agnello scendendo
verso la Francia, si imbocca una traccia che in breve confluisce in
un sentiero segnato che conduce al Col de Chamussiere. Dal colle si segue
la traccia pianeggiante che il leggera discesa porta al Colle di S. Veran. Da
questo valico, seguendo la traccia si sale seguendo il filo della cresta erbosa
fino a raggiungere la parete rocciosa terminale della montagna. Si devono
seguire il bolli rossi sbiaditi e i segnali di pietre. Si attacca superando
sulla sinistra un breve muretto, quindi si piega a destra e si supera un
masso incastrato in un camino (passaggio un po' faticoso).Sopra il masso
si volge a sinistra e si superano alcuni blocchi, quindi si scende una rampa
di terra, per poi risalire dal lato opposto e uscire nei pressi della placche
dove sorge la croce della vetta NE protesa verso la Val Varaita. Per toccare
la cima principale, si piega a destra e si segue la traccia di sentiero che
sale fino ad un camino che roccioso che si risale superando i blocchi incastrati.
Si volge ancora a sinistra e in breve si raggiunge la vetta. Discesa
per il medesimo itinerario
Per chi non se la sentisse dal Col di S. Veran è possibile raggiungere agevolmente
il Pelvo a quota 3021 m che fronteggia la Rocca Bianca.
La gita viene fatta insieme alla Sezione di Moncalieri. Il ritrovo è al Colle
dell'Agnello e l'orario verrà comunicato in sede il giovedì precedente.

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   19-26 agosto - Settimana escursionistica


Al momento della stampa di questo giornale, non sono ancora in grado di
dare notizie utili. Vi Invito a contattare la sede per avere le ultime notizie.
Responsabile ............ : Eugenio GIANOTTI cel. 338-4294314
Sede tel. 011-747978

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   1-2 settembre - Piccolo Paradiso (3923 m) (A)


Descrizione: Da Cogne (parcheggio alla frazione Valnontey) al bivacco Pol
(3180 m) in 5-6 ore, seguendo il sentiero di fondovalle fino al ponte
dell'Erfaulet e poi per morene fino alla base dello sperone della Barma des
Bouquetins. Da questo punto l'itinerario storico di salita, a causa delle mutate
condizioni della montagna, è stato in parte ritracciato dalle guide di
Cogne, che hanno anche sistemato qualche corda fissa.
Le sommità del Piccolo Paradiso sono tre; quella più facilmente raggiungibile
è la Punta Settentrionale (o Punta Vaccarone). Dal bivacco si attraversa
in direzione Ovest il crepacciato ghiacciaio della Tribolazione raggiungendo
il Colle di Montandayné (3723 m - 3 ore circa). Dal colle si segue la
cresta nord, dapprima di neve o ghiaccio, poi di rocce non difficili (circa 1
ora). Per raggiungere la Punta Meridionale (massima elevazione) si deve
seguire una lunga e aerea cresta rocciosa, con arrampicata non elementare,
sfruttando in alcuni punti le cenge appena sotto il filo della cresta stessa;
l'eventuale proseguimento della gita con questa interessante traversata
verrà valutato in funzione degli iscritti.
Qualora il ghiacciaio della Tribolazione sia in condizioni troppo cattive, altre
mete sono possibili: Testa di Valnontey, Testa della Tribolazione, Punta di
Ceresole.
Nota: dopo un primo intervento di manutenzione eseguito a settembre
dell'anno passato sono ancora necessari alcuni piccoli lavori di completamento
e finitura, che si pensa di fare nel pomeriggio di sabato: abbiamo
quindi anticipato un po' l'orario di partenza in modo da arrivare al bivacco
entro le 13.
Equipaggiamento ...... : da alpinismo
Attrezzatura ............. : imbracatura, alcuni moschettoni, cordini e fettucce,
corda, piccozza, ramponi, pila frontale, fornelletto
Iscrizioni .................. : di massima entro il 26 luglio, definitive il giovedì
precedente (30 agosto)
Ritrovo di partenza.... : Piazza Rebaudengo alle ore 4:00
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Giorgio ROCCO tel. 011.9359608

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   1-2 settembre - 80 anni di G.M. a Pinerolo!


Programma di massima dei festeggiamenti:
1 settembre (Sabato):
Gita impegnativa al M. Ghinivert (in fondo alla Val Troncea) che si può
accorciare fermandosi ai laghi del Beth.
oppure SCOPRIMINIERA in Val Germanasca: visita con il trenino e a
piedi delle gallerie di una miniera di talco. Chi lo desidera (in alternativa
al pranzo al sacco) può gustare piatti tipici in un vicino ristorante.
Al pomeriggio visita al museo della Cavalleria o alla rassegna di artigianato
cena e pernottamento a Pinerolo all'Hotel Le Siepi.
2 settembre (Domenica): 09,00 h visita alla Pinerolo storica
11,30 h Messa in duomo
13,00 h pranzo
Adesioni entro il 5 luglio.
Al momento della stampa del notiziario non sono ancora pervenute le quote
di partecipazione e alcuni dettagli. I programmi definitivi saranno al più
presto esposto in sede.

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   16 settembre - Forte de la Turra (E)


Dislivello in salita ...... : 423 m
Tempo di salita......... : 1,30 ore
Descrizione: Dal Colle del Moncenisio (2081 m) parte il sentiero che percorre
il versante Est della cresta della Petite Turra fino al Colle omonimo
(2504 m). Di qui raggirando la piccola gobba, si giunge all'antico Forte
(2507 m), del quale rimangono alcune rovine; si gode di un ottimo panorama
sulla Vanoise, sulla Valle dell'Arc, sul Lago del Moncenisio e sul
Gruppo Roncia-Lamet.
Rientro per il medesimo percorso.
Attrezzatura ............. : pedule
Ritrovo di partenza.... : P. Pitagora alle 07,45 h P. Bernini alle 08,00 h
Coordinatore di gita... : Vittorio GERMANO tel. 0113091547

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   30 settembre - Rocca Barale (R)


Località di partenza ... : Cantalupa
Dislivello di salita ...... : max 150 m
Tempo di salita......... : 15 min di avvicinamento
Difficoltà ................. : varie (4-6)
Descrizione: andiamo a visitare questa falesia recentemente riattrezzata dal
CAI di Pianezza e dal socio PierMassimo Ponsero. Un gran numero di vie,
anche di più tiri, a pochi minuti dalla macchina ne fanno una splendida meta
per una tranquilla giornata di arrampicata. Numerosi gli itinerari di bassa
difficoltà, comunque ben attrezzati: è una gita adatta per chi muove i primi
passi nell'arrampicata!
Equipaggiamento ...... : da arrampicata (scarpette, casco, imbrago, moschettoni);
per i neofiti c'è la possibilità di farsi
prestare parte del materiale.
Ritrovo .................... : piazza Caio Mario alle 08,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private.
Coordinatore............... : Pietro Bologna, tel. 347-2616670, mail: gigapietro@
gmail.com.

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   30 settembre - Santuario di Santa Cristina (1340 m) (E)


Località di partenza ... : Ceres (704 m)
Dislivello in salita ...... : 650 m
Tempo di salita......... : 2 ore
Difficoltà ................. : E - Escursionismo bambini
Descrizione: sentinella della Val d'Ala e della Val Grande, il Santuario di
Santa Cristina è abbarbicato su una selvaggia rupe che separa le due valli.
La sua posizione ne fa uno dei più suggestivi punti panoramici delle Valli di
Lanzo, oltre che una gita frequentatissima dagli escursionisti.
Lasciata l'auto nel parcheggio di fronte al Municipio di Ceres, si percorre
via Roma per circa 200 metri; poco dopo il ristorante "Valle di Lanzo" al
primo incrocio a sinistra seguire l'indicazione "Santa Cristina" verniciata su
un muro (sentiero 242). Dopo una cinquantina di metri, la strada asfaltata
finisce ed un cartello di legno indica un bel sentiero nel bosco di faggi e
castagni. Sempre ben segnalato e regolare, il sentiero porta fino al colle
Balance, a quota 1288 m. Si procede quindi verso nord perdendo alcuni
metri di dislivello, per poi risalire per un tratto ripido nel bosco, fino a raggiungere
il Santuario.
Ritrovo di partenza.... : P. Pitagora alle 08,00 h
Venaria R. (c. Garibaldi- parcheggio Auchan) 08,30
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Mariateresa BOLLA (0113472307 - 3357750213)

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   7 ottobre - Réfuge du Thabor (2502 m) (E)


Località di partenza ... : Parcheggio Rif. III° Alpini - Valle Stretta (1750 m)
Dislivello.................. : 750 m
Tempo di salita......... : 3 h
Difficoltà ................. : escursionismo facile
Descrizione: Il percorso è "sul lungo" e l'inizio è sul medesimo tracciato
scialpinistico ben conosciuto dai soci GM anni 1950/1960 che frequentavano
questa valle con destinazione il Thabor. a brevi salite si susseguono
tratti in falsopiano, prima in pineta poi su pascoli sempre più radi fino al
colle di Valle Stretta (a destra dei Serù) 2450 m. Di qui in 15/20 minuti si
arriva la Rifugio da dove si può proseguire per i laghi Margherita con panorama
quasi "dolomitico", sole permettendo.
Equipaggiamento ...... : Escursionistico. Pensare che può già far freddo.
Attrezzatura ............. : Buona volontà e voglia di arrivare
Ritrovo di partenza.... : Torino, alle 07,15 h; Ferriera, alle 07,40 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatrice............ : Maria ALOTTO tel. 0119366028

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   14 ottobre - 4 Passi sulla Collina Torinese


L?idea nasce dal desiderio di far conoscere ai nostri bambini (e non solo) la
vera essenza di quel meraviglioso patrimonio naturale e faunistico che è la
nostra collina.
Spesso si conosce della collina solo ciò che è limitrofo alle strade od ai
luoghi raggiungibili con l'auto o con i mezzi pubblici, quindi si finisce per
conoscerne solo una minima parte e neanche quella migliore.
Ecco allora l'invito ad andarci a piedi percorrendo soprattutto carrarecce e
sentieri che si inoltrano nella campagna e nei boschi, per immergersi nella
natura.
Ci si riserva di dare indicazioni precise sulla scelta dell'itinerario in un momento
più vicino allo svolgimento della gita per poterne verificare le condizioni
in periodo autunnale dato che questa presentazione (per motivi di
chiusura estiva) è stata redatta con largo anticipo sulla data della gita
stessa (maggio).
Il ritrovo sarà presumibilmente alle ore 9, la durata del percorso non supererà
l'ora e trenta minuti e il dislivello non sarà superiore ai 4-500m
Mezzo di trasporto .... : auto proprie
Coordinatori di gita ... : Antonella GAMERRO cel. 3396646864

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   28 ottobre - Madonna della Bassa (E)


Località di partenza ... : Monte Capretto (Almese)
Dislivello.................. : 600 m
Tempo di salita......... : 2 h
Descrizione: Ripetiamo la gita proposta nel 2004 e la completiamo con una
polentata in compagnia.
La gita non presenta difficoltà: è una passeggiata di 2 ore nei boschi che
dal Monte Capretto porta al Santuario della Madonna della Bassa.
In caso di brutto tempo si può partire da Monpellato e raggiungere la meta
in poco più di mezz'ora.
Nella foresteria, aperta e riscaldata a cura dei Priori del Santuario, un gruppo
di volontari avrà preparato per tutti una ricca polenta.
Ritrovo di partenza.... : Torino, P. Bernini alle 8,15 h; Ferriera, alle 8,45 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Laura REGGIANI tel. 011288859 - 3356814056
Luciana CAVALLIATO tel. 0119342570

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 20 settembre alle 21,00 h "Ritorniamo in Croazia"


Ritorniamo in Croazia almeno con le foto. Si prega di portare tutto il
materiale fotografico.

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   Giovedì 18 ottobre - alle 21,30 h "Alpinismo che fu"


Alpinismo che fu : ossia le salite in montagna dopo gli scarponi chiodati,
i cunei di legno e le corde di canapa e prima dei nuts, ball, friend,
copperhead, job, shell, gigi, riverso, atc-guide e altre diavolerie moderne.
Sarà una carrellata di vecchie diapositive alcune delle quali da quasi
mezzo secolo conservano impresse nella celluloide le emozioni, la fatica, le
gioie, i disagi e, perché no, anche la fifa di chi le ha scattate talvolta in
condizioni molto difficili.
La serata è ovviamente dedicata in particolare a chi, decenni fa, ha
provato emozioni simili e può essere un'occasione per riviverle insieme.
Diapositive vecchie di decenni non hanno certo la pretesa di competere
con il digitale ma credo che anche ai giovani alpinisti possano offrire
qualcosa di buono, magari solo un sorriso a vedere attrezzatura e vestiario
di altri tempi e forse diranno una frase che ho sentito molte volte : "Ma
con quella roba lì come diavolo facevano a realizzare certe ascensioni "....
Con l'augurio di non deludervi, spero di vedervi numerosi.
Pier Massimo

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   Giovedì 15 novembre - alle 21,30 h "Lungo il Mekong"


Il Mekong è uno dei maggior fiumi asiatici e per lungo tempo ha rappresentato
la principale via di comunicazione soprattutto nel Laos. Attualmente,
il grande corso d'acqua sta cedendo il passo alle strade asfaltate
che sono praticabili in qualsiasi condizioni atmosferica; un viaggio che può
diventare in breve tempo un viaggio sul filo della memoria tra Laos e Cambogia:
due paesi tanto sconosciuto quanto ricchi di sorprese.
Elisa

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ATTIVITÀ SVOLTA


   4 marzo - Monte Fournier (2424 m)


Chiamare scialpinismo questo "razzolare" per prati nel vallone della
Dormillouse è un'arbitraria esagerazione: in questa gita gli sci sono infatti
per buona parte inutili; si procede più che altro su prati vagamente innevati
e sentieri estivi.
La meta originale, il monte Giassez, viene sostituita in corsa dalla vicina
cima Fournier; l'elevata pericolosità dei pendii terminali del Giassez e il
rombo di due valanghe che sentiamo durante la salita ci convincono della
bontà della scelta. Dalla vetta della Fournier, che raggiungiamo tutti quanti
a mezzogiorno in punto (perfettamente in tempo per il pranzo!), possiamo
osservare con un brivido le impressionanti valanghe che si sono staccate
da quasi tutti i pendii dei monti circostanti: che misere condizioni ci riserva
la neve quest'anno!
E tuttavia la discesa porta qualche bella sorpresa: ci lanciamo in un
canalino (o meglio: una striscia di neve) che dalla punta scende direttamente
verso la valle della Dormillouse e con qualche curvetta acrobatica
scendiamo verso valle. Nella parte bassa però la neve si fa molto pesante
e infine sparisce quasi del tutto nel tratto compreso tra le grange Chabod e
Rouilles. Da qui, con una scarpinata vera e propria, raggiungiamo le macchine
a Thures.
I partecipanti: Carola, Daniele, Marta, Niccolò, Piera, Pietro, e Stefano.
Pietro Bologna

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   FONDO 2007 - Consuntivo


Purtroppo la neve quest'inverno ha voltato le spalle agli sciatori, si è fatta
beffe dei nostri programmi e ci ha costretti, ahimé, ad annullare la prima
gita ed a cambiare destinazione alla seconda.
Il 21 gennaio abbiamo fatto una E alla Sagra di San Michele ed il 4 febbraio
invece che a Névache siamo andati a Pragelato sulle piste ridotte
ma innevate artificialmente per le Universiadi appena concluse. Abbiamo
quindi chiuso la stagione a Monginevro nello stesso giorno della gara di
sci in pista per adulti e bambini. La neve era discreta ma un vento furioso
ha dato non poco fastidio e convinto alcuni a ritirarsi in pullman.
Malgrado tutto si sperava, sul ricordo dell'anno scorso, in una allegra e
gioiosa conclusione comunitaria.
È stato un po' deludente il pullman mezzo vuoto e silenzioso, la mancanza
della fetta "giovane" arrivata in auto per la gara e subito fuggita, la premiazione
rinviata per l'assenza dei premiati, la merenda (ottima) per una
parte soltanto dei partecipanti alla giornata.
Mi faccio portavoce dei parecchi delusi. Personalmente si, i bambini e
relativi genitori mi sono molto mancati in quella che doveva essere soprattutto
la loro giornata, conclusiva anche del corso di sci in pista.
Laura

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   18 marzo - La Natura si risveglia - Trekking al Parco La Mandria


Ringrazio chi mi ha invitata a questa escursione, consentendo a me e
a mio marito di trascorrere una Domenica diversa dal solito. Dalle nove del
mattino alle diciassette Lorenzo - giovane, simpatica ed esperta guida del
Parco - ci ha condotti per un percorso di oltre 25 km ad esplorare la parte
chiusa al pubblico, e ci ha spiegato un'infinità di cose, sia dal lato storico
che naturalistico.
Chi era partito armato di binocolo e macchina fotografica, aspettandosi
di vedere animali selvatici, forse è stato un po' deluso: solo di sfuggita
e da lontano qualcuno ha visto sfrecciare un paio di daini, una coppia di
cinghiali e un branco di cervi; solo una volpe è stata ferma per dar tempo a
tutti di poterla vedere col binocolo. Abbiamo visto invece la tana del tasso,
numerose gallerie di conigli e molte impronte di diversi animali.
La cosa che mi è piaciuta di più, e che Lorenzo ci ha fatto apprezzare,
è quel che rimane della "foresta planiziale", che un tempo copriva l'intera
Pianura Padana ed altre pianure minori. In questo bosco di carpini, querce,
betulle, ciliegi e noccioli, è possibile ammirare alberi secolari che non hanno
subito potature né altri interventi da parte dell'uomo. Nemmeno gli alberi
o i rami morti vengono rimossi, per rispettare il più possibile il ciclo
della natura.
La nostra guida ci ha fatto osservare i danni che, nel corso dei secoli,
l'intervento umano ha prodotto nell'ambiente naturale, ad esempio disboscando
per impiantare colture di mais in luoghi che si sono rivelati del tutto
inadatti. In seguito, "per rimediare" a questo scempio, è stato fatto un
rimboschimento, ma non con le querce originali, bensì con una specie americana
che, in mancanza di determinati microrganismi in gradi di produrre
humus dalle foglie morte, hanno alterato la natura del terreno e fatto
sparire completamente la vegetazione del sottobosco.
L'escursione è stata di gradimento da parte di tutti (eravamo circa una
quarantina). Solo pochi hanno abbreviato la camminata, mentre la maggioranza,
pur con diversi problemi ai piedi o alle gambe, ha optato per fare il
percorso più lungo.
Grazie ancora per questa bella giornata e per la piacevole compagnia.
Elda Reggiani

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   1 aprile - Bose


L?incontro spirituale al Monastero di Bose è stato un successo nonostante
la giornata non proprio bella: un insieme di escursionismo e di spiritualità
in preparazione alla Pasqua.
L'escursione: partiamo da Bollengo, un po' fuori dal paese, e saliamo per
una vecchia mulattiera sulle pendici della Serra in una valletta già verdissima
per la precoce primavera, fino al campanile romanico di
S.Martino (sec. XII) che solitario e possente si erge all'improvviso tra i
prati: è una bellissima costruzione austera nella sua semplicità.
1 Aprile, Domenica delle Palme: a Bose è la festa dei bambini. In processione
dal patio esterno la lunga fila di religiosi e di bambini si inoltra lentamente
in Chiesa: una gran folla si dispone nei banchi; a lato dell'altare
tutti i confratelli della comunità di Bose in abito bianco, una settantina in
tutto. L'Omelia tenuta dal rettore della Comunità Padre Enzo Bianchi polarizza
l'attenzione di tutti con la sua cultura e la sua fine eloquenza.
Con molta avvedutezza Jolanda ha pensato a una sistemazione al coperto,
nel caso di tempo instabile, vista l'impossibilità di sosta-pranzo nei
locali del monastero a causa della festa dei bambini.
Sulle balze moreniche della Serra inondate di umidità per la recente
pioggia, tra nuvole basse e bave di nebbia un bel ristorante riscaldato ci
aspetta: una piacevole lunga tavolata per il nostro gruppo.
Ritornati a Bose nel pomeriggio, il monaco Fratel Marco ci intrattiene
sulle vicissitudini della Comunità Ecumenica di Bose, fondata da Padre Enzo
Bianchi, sulle sue traversie e incomprensioni presso la sede Vescovile,
sullo spirito di lavoro e di preghiera, che è la Regola del Monastero, la
stessa dei monaci Benedettini. Lo spirito prettamente ecumenico fa sì che
convivano e vivano in pace e letizia cattolici, protestanti, ortodossi, copti: i
monaci riuniti nel convento sono circa 70 fra uomini e donne.
Il secondo traguardo è l'accoglienza nelle loro foresterie di pellegrini e di
persone che vi si recano per meditazione e corsi di riflessione biblica per
laici.
Il complesso del monastero è affondato in una conca della campagna
di Magnano, luogo isolato e solitario in mezzo alla natura incontaminata
ancora ricca di suggestione mistica. Tutto è assai moderno e funzionale,
ma l'aria che si respira è ancora quella degli antichi monasteri: silenzio, pace,
meditazione, preghiera.
Sulla strada del ritorno dopo pochi chilometri facciamo una visita al
"Ricetto di Magnano" antico borgo fortificato per la difesa e la protezione
delle derrate in appositi magazzini in caso di incursioni di nemici o guerre.
La solitudine del luogo antico e misterioso, sotto una pioggerellina insistente,
ma garbata, dà ancor più suggestione e struggente malinconia.
È finita la giornata a Bose. Ci separiamo per tornare alle nostre case.
Carlo Allara

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   22 aprile - Conoscere il Canavese - Valchiusella


Gli amici di Ivrea ci hanno fatto fare oggi un tuffo nel passato: passato
remoto alla ricerca di incisioni rupestri e rocce coppellate, passato prossimo
tra borgate che erano ancora vive cinquant'anni fa ed oggi, purtroppo,
sono solo più ruderi. Abbiamo camminato nella valle del torrente Savenca
ancora (o di nuovo) assolutamente selvaggio e ben lontana da ogni
forma di "civiltà".
Battuta palmo a palmo da Adriano e Giorgio, appassionati ricercatori
di pietre antiche, e abitata d'estate dal margaro che sale quassù con 200
mucche è sconosciuta anche agli escursionisti, tant'è che i sentieri stanno
perdendosi nella vegetazione. La nebbia ha impedito di "perdersi
dell'orizzonte" ma ci ha resi più attenti alle cose vicine: splendide fioriture
soprattutto di narcisi che imbiancavano i prati come una nevicata tardiva.
Laura

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   6 maggio - Colle del Besso


Una domenica mattina papà mi ha svegliata, perché non era come tutte
le altre. Era in programma una gita con gli amici della Giovane. Quando
è così, per colazione abbiamo molte più cose, perché mamma e papà ci
hanno spiegato l'importanza di fare un pieno di energia prima di affrontare
uno sforzo! Tutti pronti, siamo saltati in macchina per unirci alle altre famiglie
partecipanti. In tutto ben 8 auto, con equipaggi molto nutriti. Viaggiando,
meta era la val Sangone, il gioco era cercare di contare più macchine
possibile appartenenti alla carovana prima che le curve ne impedissero
la visuale. Arrivati al posto di parcheggio ci siamo preparati, mentre ci
salutavamo tra di noi, visto che alla partenza eravamo un po' di fretta e
quindi ci siamo messi in marcia. Dopo pochi passi ho trovato una coccinella
rossa e cicciona; ce la passavamo tra di noi, di mano in mano, ma ad un
certo punto lei ha preferito lasciarci ed è volata via. In breve la mia attenzione
si è rivolta ad un altro animale. Infatti poco più avanti Elena e Ilaria
avevano trovato una biscia, qualche mamma si allontanava schifata, mentre
i maschi erano i più incuriositi. La gita, meta era il colle del Besso, si è
svolta percorrendo un piacevole primo e lungo tratto su un sentiero a mezza
costa che saliva in falso piano tra i boschi più o meno fitti e soprattutto
completamente ricoperti di piante di mirtilli. Ho pensato: "Se fossimo saliti
in un periodo di frutti maturi non saremmo andati molto lontano; ognuno di
ogni avrebbe volto la sua attenzione a cogliere i mirtilli e riempirsene la
bocca!!!!". Dopo avere incontrato delle baite abbandonate, dove abbiamo
fatto la sosta per mangiare un boccone e bere un sorso d'acqua, il sentiero
sbucava proprio sotto il colle e iniziava ad inerpicarsi più ripido sul fianco
della montagna. Poiché la salita si dimostrava più faticosa, quasi tutti noi
bambini abbiamo incominciato a lamentarci, ma i grandi ci incoraggiavano
dicendoci che ormai era quasi fatta. Con 2 ore e mezza circa di cammino
abbiamo raggiunto la meta. In un attimo ogni famiglia ha tirato fuori la sua
coperta da pic-nic e le sue leccornie, abbiamo mangiato condividendo il vino
(i grandi) e i dolci. Non avevamo ancora trangugiato gli ultimi bocconi
che vediamo Silvia incamminarsi oltre il colle, verso una cima appena poco
più su. La sua iniziativa è parsa interessante e in men che non si dica piccoli
drappelli di noi bambini a ondate partivano per raggiungerla salendo tra
i prati in cui avevano fatto capolino le prima genziane. Quasi tutti i grandi,
ovviamente più pigri e meno curiosi di noi bambini, continuavano a riposarsi
al colle mentre Marco Barbi e Marco Demaria ci accompagnavano alla
nuova meta. Salendo il panorama era più aperto e potevamo allargare la
nostra visuale oltre che verso la pianura anche su altre vallate e sopra la
bassa Val Chisone. Ad un certo punto la nostra attenzione è stata catturata
da tre alianti che volteggiavano proprio sopra di noi. È stata una strana
sensazione vedere volare degli aerei senza sentire alcun rumore. Ma proprio
mentre scrutavamo il cielo abbiamo notato che questo si stava pericolosamente
scurendo. I genitori quindi hanno fatto i fagotti e ci siamo incamminati
molto alla veloce sulla via del ritorno. Il temporale, non forte, ci
ha colto nel bosco e non ci siamo neanche bagnati troppo. Scendendo
abbiamo notato dei tratti di sentiero ricoperti da uno strato di foglie molto
spesso e così abbiamo giocato ad immergerci dentro. Francesco, che è
piccolino, addirittura faceva finta di nuotare! Quando siamo arrivati alle
macchine era solo metà pomeriggio e cosi abbiamo deciso di concludere la
nostra gita con una bella merenda tutti insieme. Devo dire che la ricordo
proprio come una bella giornata!
Monica Valle

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   28 aprile-1 maggio - Scialpinismo nel Vallese


Cari amici forse non ci crederete: sono trascorse già due settimane
ma non mi è ancora passato il torcicollo!
Vorrei vedere voi, al posto mio.
Ho passato quattro giorni alla Monte-Rosa-Hutte (2795 m), sovrastato
da ogni lato da vette di più di 4000 metri; una più alta dell'altra, una più
spettacolare dell'altra. Non sono certo di averne distolto lo sguardo neanche
nel sonno.
È veramente difficile rendere a parole le emozioni che si provano a
trovarsi tra questi colossi di ghiaccio. Io mi asterrò quindi dal provarci, ma
consiglio vivamente a tutti di andare almeno fino alla Monte-Rosa-Hutte;
con l'aiuto degli impianti svizzeri non è particolarmente lungo e lo spettacolo
vale la pena.
Vi racconterò invece ciò che siamo riusciti a fare.
Sabato 28 aprile siamo partiti in sei da Torino, destinazione Cervinia.
Gli impianti ci portano fino a Plateau Rosa, poi il piccolo gruppo si divide.
Silvana, Giorgio e Pietro si incamminano verso il colle del Breithorn
per salire il Breithorn Occidentale (4164 m). Proseguiranno poi verso la
Porta Nera (Schwarztor 3731 m), dalla quale si entra in territorio svizzero
e si può scendere fino sul Gornergletscher e ricongiungersi alla traccia che
porta al rifugio.
Marta, Marco ed io decidiamo invece di scendere dal ghiacciaio del
Teodulo, sempre per raggiungere il Gornergletscher e poi risalire alla Monte-
Rosa-Hutte. Il nostro percorso avrebbe dovuto, in teoria, essere abbastanza
semplice, ma la poca neve di quest'inverno e l'impressionante ritiro
dei ghiacciai ci hanno riservato qualche sorpresina.
Nel pomeriggio ci ritroviamo tutti al rifugio. Sistemazione, cena ed a
letto presto.
Molto prima dell'alba suona la sveglia. Lasciamo a malincuore Marta al
calduccio delle coperte, per lei è giorno di riposo. Per noi colazione ore
4,00 e poi di buon passo alla luce delle pile frontali. La salita è lunga quanto
può esserlo una gita di sette ore con circa 1800 metri di dislivello.
Il percorso però non è mai monotono: all'inizio si risale l'ultimo tratto
della morena, poi un breve pendio ripido. Sbuchiamo quindi sul Monterosagletscher
che percorriamo interamente, affrontando l'ultimo tratto tra
imponenti seracchi, fino al colle Silbersattel 4515 m.
Finalmente qui ci concediamo un po' di pausa. La nostra meta appare
e scompare tra le folate di nubi. A sinistra la lunga cresta nevosa della
Punta Nordend, a destra uno sperone, attrezzato con corde fisse, che sale
alla Punta Dufour.
Marco decide di fermarsi al colle, noi calziamo i ramponi e ci incamminiamo
lungo l'aerea cresta..
Il cuore mi batte forte ed un po' mi manca il fiato. Sarà la quota?
Gli ultimi 20 metri sono da arrampicare, e finalmente siamo in vetta.
Gli istanti che si vivono su queste cime sono indimenticabili, e purtroppo
trascorrono troppo in fretta..
Ritorniamo sui nostri passi e, raggiunto Marco al colle, iniziamo la discesa.
Il primo tratto tra i crepacci richiede attenzione, poi possiamo rilassarci
e godere a pieno della bella giornata, dello scenario che ci circonda, e
della bella neve che abbiamo sotto gli sci.
Prima delle 15,00 siamo nuovamente al rifugio, dove Marta ci accoglie
riposata ed un po' invidiosa.
Il giorno successivo il programma è "di tutto relax": salita al colle del Lys.
Il panorama è fantastico; sotto la parete Nord dei Lyskamm si fa sentire
prepotentemente il "torcicollo da 4000" e gira un po' la testa.
Raggiungiamo l'ampia conca a circa 4200 m: Silvana, Giorgio, Marco
e Pietro decidono di proseguire verso la Punta Gnifetti, Marta ed io pensiamo
di andare fino al colle del Lys.
In pochi minuti, però, il cielo si annuvola completamente ed inizia a
nevicare. La visibilità e pressoché pari a zero e noi due decidiamo di iniziare
la discesa verso il rifugio. Il primo tratto lo percorriamo con molta cautela,
seguendo a malapena la traccia di salita; più in basso la visibilità migliora
ma continua a nevicare. Siamo al rifugio da pochi minuti quando arrivano
anche gli altri amici che hanno a loro volta rinunciato a proseguire sotto
la nevicata.
Il giorno successivo è nuvoloso e noi ci apprestiamo un po' tristemente a
rientrare.
Dal rifugio scendiamo lungo il ghiacciaio fino a circa 2300 m ed iniziamo
la risalita lungo il Theodulglescher. Da quota 3200 m siamo nuovamente
nella nebbia, raggiungiamo le piste e le seguiamo fino a Plateau Rosa.
Mano a mano che scendiamo verso Cervinia i fiocchi si trasformano in
nevischio e poi in qualche goccia di pioggia.
Sono stati quattro giorni intensi, e che spettacolo!
Daniele

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   4-9 MAGGIO- I PARCHI DELLA CROAZIA


1° giorno - Ore 5,30: il bus della ditta Ghigo raccoglie in corso Bolzano un
primo gruppo di baldanzosi soci pronti a scattare per la conquista dei
posti migliori.... il viaggio sarà lungo, per alcuni la nausea è in agguato.
Cadono le prime gocce di pioggia.
In piazza Pitagora raccogliamo i restanti iscritti al viaggio.
Riceviamo il benvenuto delle organizzatrici e ci viene presentato il nostro
aitante giovane autista Massimiliano.
Olga, con la sua consueta grazia, recita la preghiera della Giovane
Montagna: è un modo gentile per "iniziare" alcuni nuovi adepti allo spirito
che caratterizza le nostre adunate.
Il viaggio prosegue monotono attraverso la pianura padana, battuta
da una pioggia insistente e invasa da un'orda di Tir, bus e auto, dove i
campi e i vigneti sono soverchiati da moderni insediamenti industriali o
commerciali..
Verso le diciassette raggiungiamo la città di Zagabria. Arrivati sani e
salvi, rischiamo il peggio mentre scarichiamo i bagagli sulle rotaie di un
vecchio tram che scampanellando impaziente tenta di farsi strada.
Una cena squisita ci ripaga del lungo viaggio e ci predispone alla annunciata
visita notturna.
Uno sparuto gruppo di temerari affronta un'avventurosa visita sotto
una pioggia scrosciante.
A nulla servono ombrelli e impermeabili, dopo cinque minuti siamo
tutti fradici.
Per raggiungere la città vecchia in cima a due colline antistanti, attraversiamo
un bellissimo giardino dove, sotto un chiosco in stile Liberty, ogni
sabato mattino un'orchestra suona per allietare i cittadini che si riuniscono
nel parco circostante.
La città antica sorge su due colline: Gornij grad era ed è la sede del
potere temporale, mentre Kaptol ospita la neogotica cattedrale di S. Stefano,
ricostruita nel 1880 dopo un violento terremoto.
Un tempo le due colline erano divise da un torrente, e l'unico ponte
(detto Ponte di sangue) lascia immaginare quali fossero i rapporti fra i cittadini.
Percorriamo vecchie strade, costellate di caratteristici locale frequentati
dai giovani, attraversiamo il mercato e raggiungiamo la "Porta di pietra",
l'unica rimasta delle quattro esistenti; sotto l'arco un altare votivo
accoglie un'immagine della Madonna, unico reperto miracolosamente salvatosi
da un tremendo incendio che nel 1731 distrusse la città.
Purtroppo la pioggia inclemente obbliga la guida ad abbreviare il percorso
previsto.
Resta il desiderio di ritornare a Zagabria per una visita più approfondita.
Piera Agnelotti
2° giorno - sabato mattina, lasciata Zagabria, ci dirigiamo verso il mare
con tappa nella regione della Lica, altopiano carsico ricco di pioggia (abbiamo
verificato di persona!) e quindi molto verde. Qui nasce il fiume
Korana: la roccia erosa dall'acqua forma un canyon profondo dove
l'acqua trascina detriti a formare sbarramenti naturali e un susseguirsi di
laghi e laghetti versanti l'uno dentro l'altro con cascate e cascatelle.
Abbiamo trascorso una giornata di paradiso, in una folta vegetazione,
ricca di mille specie di fiori, alberi, arbusti, acque che riflettevano i colori
della natura.
Ponticelli, passerelle, sentieri, battelli e trenini ci hanno condotto a
percorrere quella valle così spettacolare e godere di ogni "cuscino" di muschio,
di ogni fiore, di ogni rivolo d'acqua, di ogni trota che ci veniva incontro
verso la riva di un lago.
Chi ha fatto (sotto un acquazzone!) anche la passeggiata pomeridiana
ha incontrato pure un set cinematografico sotto una cascata? "Location"
suggestiva.
Fu una cantante lirica famosa, Milka Tmina, che amò e portò, durante
le sue tournées, all'attenzione del mondo questa meraviglia del suo paese.
Incontriamo il delicato profilo del suo volto, immortalato nel bronzo, sul
sentiero che stiamo percorrendo.
Anna Maria
(continua ?)

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SERATE IN SEDE


   giovedì 15 marzo Mongolia e altro


Sarà stata la curiosità di vedere posti poco conosciuti e lontani come
la Mongolia o la certezza di godere una carrellata di splendide immagini,
che ha attirato tante persone in Sede?
Forse tutte e due le cose, e siamo stati ampiamente premiati.
Nella prima parte Laura ci ha incantati con la sua proiezione "Sculture,
disegni e ricami nella Natura" perché con la sua sensibilità ha saputo
cogliere attimi e situazioni particolarmente suggestive in ambienti diversi:
cristalli di ghiaccio, impronte sulla neve, colori e sfumature di rocce, alberi
e acqua viva nelle sue varie manifestazioni. Il tutto accompagnato da una
indovinata colonna sonora.
La seconda parte - più documentaria - ci ha portato a vivere con lei situazioni
e ambienti mongoli che per noi spettatori sono stati molto piacevoli
pur conoscendo la dolorosa esperienza della nostra amica nel suo
viaggio e che - a suo dire - le ha impedito di realizzarsi in pieno come fotografa.
Giovanna e Ferruccio

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   giovedì 19 aprile - Serata di viaggi in sede


Il 19 Aprile scorso, Stefano e Claudia ,ci hanno presentato le loro ultime
"fatiche" in giro per il mondo: "Emozioni in viaggio" e "Buona strada".
Con la loro videocamera, ci hanno portato nei deserti della Tunisia e
del Gobi in Mongolia.
In Tunisia, abbiamo camminato con loro tra le dune del deserto, ad
incontrare culture dell'Africa del nord e sperimentare cosa vuol dire fare
assistenza sui fuori strada che, anche se create per questi tipi di viaggi,
avevano comunque bisogno di una "ritocchina".
In Mongolia abbiamo visto un deserto diverso. Oltre alla sabbia, siamo
risaliti con loro, lungo strade in terra battuta, in mezzo a montagne, non
tra poche difficoltà. In questa regione, i nostri amici, hanno anche incontrato
i Missionari della Consolata che, da alcuni anni, hanno aperto una
missione. Era una tappa prevista nel loro viaggio e così, dall'Italia sono
stati donati denaro e cancelleria per la scuola locale ma, soprattutto, i saluti
ed il calore dell'amicizia.
Anche se la tentazione di fermarsi era grande, il viaggio doveva continuare.
Anche in questo viaggio, i mezzi di trasporto, furgoni UAZ, avevano
bisogno di manutenzione. Ciò avveniva dove le guide sapevano di trovare
pezzi di ricambio. In questi posti, le soste erano piuttosto lunghe e diventavano
occasione di nuovi incontri e nuove conoscenze, come una signora
che produceva burro di Yak. Il senso di accoglienza e dono, anche qui non
mancava, tanto da voler regalare alcuni dei loro prodotti. Il rispetto per
questa gente, ha comunque portato i nostri viaggiatori a pagare il dovuto.
A seguire, Lodovico, ha presentato alcune foto sulla sua ultima "fatica".
È stata una carrellata di immagini scattate da alcuni amici, presentandoci
aspetti di vita quotidiana e volti dell'Africa.
Un posto in valigia per queste fatiche non c'è mai?
Eugenio Gianotti

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VITA SEZIONALE


   CONSIGLIO di PRESIDENZA CENTRALE


14 aprile - Vicenza - In apertura il Presidente Caprile si dice preoccupato
per il calo quasi generale di soci. Sono in crescita soltanto le sez. di Modena
e Vicenza (gli elenchi però non sono ancora definitivi).
Il Consiglio di oggi ha come argomento principale la situazione del sito internet:
quanto e come viene aggiornato, quanto e come viene consultato
(chi fosse interessato chieda le tabelle e le statistiche). Risulta NECESSARIO
che ogni sezione si faccia carico di inserire calendari, programmi e relazioni
delle gite in modo COSTANTE e PUNTUALE da parte di un responsabile
che renda conto del suo operato alla Presidenza Centrale. La Presidenza
Centrale a sue colta dovrà verificare, controllare ed eventualmente
sollecitare le sezioni. Si richiede che le notizie immesse sulla propria pagina
sezionale vengano poi passate a quella nazionale perché restino come
memoria storica a disposizione di tutti i soci.
Parlando della Rivista Giovanni Padovani lamenta la scarsità (o assenza?)
di collaboratori e dà a Torino un brutto voto in condotta: siamo la sezione
più assente quanto a interventi e relazioni. [chi ha orecchi per intendere ?]
In vista del prossimo Centenario della fondazione della G.M. si propone
di formare una commissione per raccogliere in tempo (sembra ancora tanto,
ma passa così in fretta) documentazioni anche delle altre sezioni in vista
di una pubblicazione.
Chi avesse delle idee le esprima !!
Laura Reggiani

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   LUTTI


Ad aprile è improvvisamente mancato il socio Renzo Robatto: alla famiglia
le preghiere dei soci della sezione.

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   15 luglio-26 agosto - Soggiorno estivo 2007


La Casa è aperta, per accogliere i Soci della Giovane Montagna e permettere
loro di trascorrervi una serena vacanza. Vi possono soggiornare TUTTI
i Soci dell'Associazione in regola con la quota sociale 2007.
I turni sono SETTIMANALI ed avranno il seguente calendario:
15 / 22 luglio 5 / 12 agosto
22 / 29 luglio 12 / 19 agosto
29 luglio / 5 agosto 19 / 26 agosto
Le PRENOTAZIONI sono aperte e sono ancora disponibili dei posti .
Verificate la disponibilità dei posti, venendo o telefonando in Sede, il giovedì
sera tra le ore 21,30 e le 22,45 (tel/fax 011747978, e-mail torino@
giovanemontagna.org) oppure contattare il responsabile per le prenotazioni
sig. ROCCO Enrico (tel. 0114374598; enrico.rocco@unito.it).

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   POLIZZE ASSICURATIVE GIOVANE MONTAGNA


Per conoscenza dei soci, riportiamo qui di seguito, gli aspetti più rilevanti delle
polizze assicurative comprese nella quota sociale, ricordando che chi fosse interessato
potrà prendere visione della copia del testo integrale delle polizze in
commento presso la sede della Sezione di appartenenza
POLIZZE RESPONSABILITÀ CIVILE
Generalità - L'assicurazione della responsabilità civile è finalizzata a tenere indenne
l'assicurato dalle azioni civili che potranno essere proposte contro di lui
per il risarcimento di danni cagionati a persone, o a cose di terzi, da fatti colposi
da lui commessi, o da fatti dolosi o colposi commessi da persone di cui egli debba
rispondere o da cose di cui sia proprietario, o di cui abbia la custodia.
L'assicurazione della responsabilità civile è finalizzata a tenere indenne
l'assicurato dalle azioni civili che potranno essere proposte contro di lui per il risarcimento
di danni cagionati a persone, o a cose di terzi, da fatti colposi da lui
commessi, o da fatti dolosi o colposi commessi da persone di cui egli debba rispondere
o da cose di cui sia proprietario, o di cui abbia la custodia.
A) POLIZZA RCT ATTIVITÀ
A.1) COPERTURA
Ambito oggettivo - I danni originati dalle attività, direttamente organizzate dalla
Giovane Montagna o dalle sue singole Sezioni e rientranti fra quelle praticate
dall'Associazione. L'assicurazione (art. 16 delle Condizioni Generali) vale anche
per la responsabilità civile che possa derivare alla Giovane Montagna da fatto doloso
di persone delle quali debba rispondere (ad es. capi-gita, direttori dei corsi,
istruttori, responsabile del turno settimanale delle case alpine).
Sono comprese, anche in virtù di quanto espressamente previsto dalle Condizioni
Particolari di Polizza, tutte le seguenti attività:
gite escursionistiche;
gite sci-alpinistiche;
gite alpinistiche e uscite su roccia;
uscite in Mountain Bike e uscite di torrentismo;
corsi di sci-alpinismo, alpinismo e roccia;
rally di scialpinismo ed altre attività di carattere agonistico;
settimane di pratica escursionistica e alpinistica;
conduzione dei locali di proprietà o in uso alle Sezioni.
N.B. - I danni provocati nel corso di gite od escursioni di qualsiasi tipo effettuate
da chi soggiorna in una delle case alpine o dei rifugi della Giovane Montagna non
sono coperti dall'assicurazione RCT, perché si tratta di attività non direttamente
riconducibili all'organizzazione della Giovane Montagna.
Ambito soggettivo - I danni indennizzabili sono quelli subiti da soggetti terzi. Ai
sensi delle Condizioni Particolari di Polizza sono pure considerati terzi fra loro i
soci i non soci e gli allievi dei corsi.
A.2) TUTELA FORNITA
Massimale - Per ogni sinistro a persone o cose, il massimo esborso per la società
è fissato nella misura di 1.549.370,00 (unmilionecinquecentoquarantanovetrecentosettanta/
00) euro.
Vertenze - La Compagnia sostiene le spese di lite delle vertenze in sede civile,
penale e amministrativa (art. 15 delle Condizioni Generali di Polizza).
A.3) IN CASO DI SINISTRO
Denuncia - In caso di sinistro, la denuncia va inoltrata tramite raccomandata
A.R. all'Agente di assicurazione, dott. Andrea Barettini, entro 3 (tre) giorni dal
momento in cui l'Assicurato ne ha avuto conoscenza. L'omesso rispetto del termine
può comportare la perdita totale o parziale del diritto all'indennizzo (art. 7
delle Condizioni Generali di Polizza).
La denuncia va inoltrata dal Presidente della singola Sezione.
POLIZZA INFORTUNI
Generalità - Non esiste una definizione codificata di infortunio. Infortunio è termine
generico, sinonimo di disgrazia, che viene spesso descritto in clausole di stile come "l'evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produca lesioni
fisiche obiettivamente constatabili le quali abbiano per conseguenza la morte,
una invalidità permanente o una inabilità temporanea."
Si è, quindi, in presenza di un infortunio quando sussistono i seguenti requisiti:
un evento che sia dovuto a causa fortuita (accidentale) violenta ed esterna;
lesioni corporali direttamente conseguenti ed imputabili all'evento;
la morte, o un'invalidità permanente o una inabilità temporanea che siano conseguenza
delle lesioni.
A.1) COPERTURA
Ambito oggettivo - I danni originati da infortuni avvenuti nel corso di escursioni
o gite aventi carattere sezionale o intersezionale, purché inserite in calendario,
della propria o di altre sezioni.
L'assicurazione vale anche per i soggiorni (purché inseriti a calendario) presso le
case alpine (Reviglio, S.Giacomo, Versciaco), per le sole gite escursionistiche o
sci di fondo. Diversamente chi fa, durante i soggiorni, attività alpinistica (anche
ferrate) deve attivare una assicurazione aggiuntiva.
La garanzia è valida anche:
durante il percorso nonché nelle fasi di approccio e ritorno con qualsiasi mezzo
di trasporto
agli eventuali sopralluoghi da parte dei capi-gita, purché i medesimi sopralluoghi
siano indicati a calendario.
Nel caso, di sopralluoghi o gite che non siano inserite a calendario,
l'assicurazione può essere attivata a parte informandone preventivamente
l'Agente. In questi casi comunicare data, descrizione della gita, nome dei partecipanti,
che possono essere anche non soci. (art. 9 delle Condizioni Particolari).
Per i non soci è necessario comunicare la data di nascita.
La polizza opera indipendentemente dalla presenza di altre polizze stipulate dagli
assicurati (art. 7 delle Condizioni Particolari).
È garantita tutta l'attività svolta, a prescindere dalla sua natura (sono quindi
comprese anche le ascensioni alpinistiche di difficoltà superiore al 3° grado,
l'arrampicata libera, le discese di torrentismo, le uscite di speleologia).
Le esclusioni, ai sensi dell'art. 8 delle Condizioni Particolari di Polizza, riguardano
unicamente i sinistri derivanti da:
partecipazione ad escursioni o a gite alpinistiche o sci-alpinistiche effettuate in
forma solitaria (ossia al di fuori del contesto di una gita sociale);
partecipazione ad escursioni o a gite alpinistiche o sci-alpinistiche senza la presenza
di un esperto (ossia senza la conduzione di persona che possieda le conoscenza
indispensabili per garantire il rispetto delle regole alla base delle disciplina
praticata);
partecipazione a gite di più di tre giorni (a partire dal quarto giorno).
Quest'esclusione non opera per gli infortuni avvenuti durante l'effettuazione di
semplici escursioni (ossia gite classificabili come "E") oppure di gite di sci di
fondo (escluso lo sci di fondo escursionismo) oppure ancora di sci su pista;
partecipazione alle settimane di pratica escursionista o alpinistica (per queste
attività viene attivata una polizza a parte).
Ambito soggettivo - Gli infortuni indennizzabili sono unicamente quelli subiti dai
soci della Giovane Montagna in regola con il pagamento della quota. La garanzia
può essere estesa anche ai non soci, comunicando, anteriormente alla gita, i nominativi
all'Agente. Il premio lordo aggiuntivo è convenuto in 2 euro (+ le spese
di segreteria) al giorno per ogni non socio.
N.B. - L'assicurazione non è operante per le persone di età superiore agli 80 anni.
Però, per coloro che raggiungono tale limite di età nel corso di durata del contratto,
essa cessa alla prima scadenza del premio successiva al compimento
dell'età predetta.
A.2) TUTELA FORNITA
Massimale - Ai sensi dell'art. 3 delle Condizioni Particolari di polizza, la Compagnia
si impegna ad indennizzare i seguenti eventi, fino alla concorrenza massima
degli importi indicati:
morte 35.000,00 euro
invalidità permanente 70.000,00 euro
rimborso spese di cura e/o soccorso 4.000,00 euro
Per ogni indennizzo da invalidità permanente sarà dedotta una somma (franchigia)
pari al 5% dell'indennizzo riconosciuto. Nel caso in cui l'Invalidità Permanente
sia di grado superiore al 20% della totale, tale franchigia verrà dimezzata;
in presenza di un'invalidità superiore al 30% della totale non verrà applicata alcuna
franchigia (art. 4 delle Condizioni Particolari).
Nel caso in cui l'infortunio colpisse contemporaneamente più persone assicurate
in dipendenza di un unico evento l'esborso massimo per la Compagnia non
potrà essere superiore a 5.000.000,00 (cinquemilioni) euro.
N.B. - Le spese di soccorso sono convenute fino ad un limite massimo di
3.000,00 euro (art. 3 delle Condizioni Particolari).
A.3) IN CASO DI SINISTRO
Denuncia - In caso di sinistro, il socio infortunato deve avvisare il Presidente di
Sezione che provvederà (entro un massimo di 10 giorni) con fax oppure e-mail,
ad informare l'agente di assicurazione.
Appena possibile l'infortunato dovrà inviare tramite raccomandata A.R.,
all'Agente di assicurazione, la denuncia che deve contenere il nominativo
dell'infortunato, il luogo, giorno, ora, la causa dell'evento e deve essere corredata
da certificato medico.
L'omesso rispetto del termine può comportare la perdita totale o parziale del
diritto all'indennizzo (art. 34 delle Condizioni Generali di Polizza)
L'Assicurato deve sottoporsi agli accertamenti e controlli medici disposti
dalla Compagnia, fornire alla stessa ogni informazione e produrre copia della cartella
clinica completa, a tal fine sciogliendo dal segreto professionale i medici che
lo hanno curato e visitato.
Il socio infortunato, deve conservare tutta la documentazione delle cure
mediche, le spese sostenute per medicinali e cure fisioterapiche. A guarigione
avvenuta, deve inviare subito copia originale all'assicurazione, sempre tramite il
Presidente di sezione.

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