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Notiziario Sezione di Torino Marzo 2004



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   18 Aprile - Sentiero natura di Borgio Verezzi (E)


Località di partenza e arrivo..... : Borgio-Verezzi F.S.
Dislivello............. : 291 m Tempo di percorrenza ... : 3,5 h
Questa gita, ideata per tutti gli amanti della natura ed adatta a tutti gli escursionisti,
comprende la visita alle grotte Valdemino ed una facile escursione
nei dintorni della piacevole località di Borgio-Verezzi.
La visita alle grotte è della durata di circa un'ora ed è programmata ad orari
fissi perciò sarà necessario prenotare in anticipo il numero dei partecipanti
e l'orario.
Dalla stazione ferroviaria si raggiungono le grotte percorrendo un breve
tratto di strada all'interno del paese.
Terminata la visita alle grotte s'inizia l'escursione salendo per via delle Sevure.
Raggiunto un quadrivio si continua per via da Pria Grossa e passando
dietro all'abitato di Verezzi, per stradine asfaltate e non, si arriva alla Crosa.
Dalla Crosa raggiungiamo la Chiesa di San Martino (interessante per la
cappella gotica situata nel piccolo cimitero adiacente) dove vi è un'area attrezzata
per picnic con bar e servizi. Nelle vicinanze vi sono alcuni resti da
visitare come ad esempio il mulino Fenicio.
Dopo esserci rifocillati e riposati, s'inizia il viaggio di ritorno che passando
per un pianoro ci porta prima alla cava Vecchia e in seguito alla stazione
ferroviaria.
Ritengo importante fare presente che sui sentieri del percorso vi sono numerosi
interessanti cartelli che illustrano abbondantemente la particolarità
della flora, della fauna e degli aspetti geologici del sito.
Ritrovo di partenza.... : Torino P. Bernini alle 07,00 h
Mezzo di trasporto .... : Autobus
Inizio visita alle grotte : 10,30 h
Costo visita alle grotte: intero 6 Euro (ridotto -20 persone min.- 5 Euro)
Coordinatore di gita... : Livio VIARENGO tel. 0117070908
Termine prenotazioni. : 15 aprile

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   22-25 aprile - Aggiornamento di tecniche di Scialpinismo


Il consueto incontro di aggiornamento sulle tecniche di scialpinismo, che la
Commissione Centrale di Alpinismo e Scialpinismo organizza per la formazione
e la preparazione dei soci che collaborano all'organizzazione delle gite
sociali, si presenta quest'anno in una veste differente.
Non si tratta di un solo fine settimana, ma di quattro intensi giorni.
L'attività si svolgerà ad Alagna, con la presenza di due guide alpine che si
occuperanno della didattica.
In linea di massima il programma prevede due giorni di tecniche di discesa
in fuoripista, sul ripido e manovre di soccorso. Durante i restanti giorni si
approfondiranno gli aspetti più prettamente scialpinistici, la progressione
su ghiacciaio, la ricerca con l'Arva, ecc.
Il programma dettagliato sarà presto a disposizione in sede.
Considerando il limitato numero di posti disponibili si consiglia chi fosse interessato
di contattare al più presto il coordinatore: Daniele CARDELLINO
tel. 0118120681

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   1-2 maggio - Gita scialpinistica (SA)


Al momento di mandare in stampa questo numero del Notiziario non abbiamo
ancora scelto la località; lo faremo nelle prossime settimane e chiediamo
a tutti gli interessati di dare la loro adesione entro la fine di marzo,
affinché sia possibile riservare un numero adeguato di posti in rifugio.
Tutti i dettagli saranno disponibili in Sede a partire dal 25 marzo.
Coordinatore di gita... : Giorgio ROCCO tel. 0119359608

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   2 maggio - Uia di Calcante (1614 m) (E)


Località di partenza ... : Selvagnengo (1000 m) Valle di Viù
Dislivello di salita ...... : 650 m Tempo si salita......... : 3 h
Difficoltà ................. : Escursionistica
Gemellati con gli amici della sez. di Moncalieri è in programma la salita
all'Uia di Calcante (1614 m). Cima classica, sullo spartiacque delle valli di
Viù e di Ala di Stura, piuttosto aspra e brulla a causa della sua struttura
geologica: è infatti zona ricca di minerali, particolarmente rame, già sfruttata
in passato per l'estrazione di tale metallo.
Il percorso si snoda su sentiero non troppo impegnativo in ambiente con
poca vegetazione, piuttosto ampio e solatio. Poco prima di Viù si devia a
destra e per strada interpoderale dopo qualche tornante si raggiunge Selvagnengo
a 1000 metri circa. Lasciate le macchine inizia il sentiero che
dopo il colle di Cialmella (1303 m) raggiunge la meta.
Ritrovo di partenza.... : da stabilire con la sez. di Moncalieri
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Carlo ALLARA tel. 0114342675

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   9 maggio - Uscita in palestra di roccia per bimbi (B)


Ci riproviamo, sperando in un clima più clemente dell'ultima volta.
L'uscita prevede di avvicinare i bimbi all'arrampicata utilizzando la palestra
di roccia del Col del Lis, ultimamente richiodata e attrezzata.
L'attrezzatura? Quella solita: imbrago, casco, moschettone a ghiera; per
chi non avesse l'imbrago, vedremo di ovviare "passandolo" da uno
all'altro, per il casco, invece sarà accettato anche quello da bici.
La gita NON è vietata a tutti quelli non rientranti nella categoria "bimbi" o
"genitori di bimbi", in quanto la palestra offre ampie possibilità per tutti.
Mezzi ...................... : auto proprie
Ritrovo .................... : C. Salvemini Via Guido Reni alle 08,00 h
Coordinatore di gita... : Marco BARBI tel 335 1078079 / 339 6646864
9 maggio - Benedizione degli Attrezzi - Sez. Orientali
La Sezione di Padova gestisce quest'anno la "Benedizione degli Attrezzi
e degli Alpinisti" per la parte Sezioni Orientali: è previsto
l'accantonamento a Bassano del Grappa e come meta ci sarà il gruppo del
M. Grappa. al momento non è ancora pervenuto il programma definitivo.
Per informazioni rivolgersi alla Sezione di Padova, sig. Angelo POLATO
tel. 049663921.

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   16 maggio - Benedizione degli Attrezzi - Sez. Occidentali - "Anello dei Teit di Rittana" (E)


Località di partenza ... : Frazione Chesta (975 m)
Dislivello di salita ...... : 550 m circa
Tempo di percorrenza : 5 h (anello completo)
L'incontro delle Sez. Occidentali in occasione della sempre suggestiva cerimonia
della Benedizione degli Attrezzi e degli Alpinisti, è gestita
quest'anno dalla Sez. di Cuneo che ci accompagnerà nel giro ad anello dei
"Teit di Rittana", località situata alle spalle della città di Cuneo tra la Valle
Grana e la Valle Stura.
Piacevole giro su strade in prevalenza sterrate in mezzo ai vecchi "Teit"
(alcuni ora in fase di restauro) borgate di montagna ora disabitate, a balcone
sulla pianura, fino all'ultima guerra ricche di vita operosa. Si possono
ammirare dipinti sui muri opere del Pocciola, pittore ottocentesco, commoventi
nella loro ingenuità pastorale.
Il percorso tocca le frazioni di Chesta (975 m), Bergia (1073 m), il monte
Tamone (1393 m) da cui gode un panorama a tutto orizzonte. Supereremo
poi il colletto di Chiet-Rosa (1185 m) località di operazioni partigiane durante
l'ultimo conflitto. Fu terreno di azione del "Comando Italia Libera" agli
ordini di Duccio Galimberti.
Discesi a Gorè di Rittana (1117 m) per una stradina in mezzo a uno stupendo
bosco di faggi, si conclude l'anello.
Ritrovo di partenza.... : da definirsi
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Carlo ALLARA tel. 0114342675
e in sede il giovedì precedente la gita

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   23 maggio - Falesia del Ginevrè (1500 m) (R)


Per riprendere confidenza con l'arrampicata su roccia, quest'anno abbiamo
scelto le rocce del Ginevrè, poco sopra Balme.
Con un breve avvicinamento che varia dai 10 ai 15 minuti, dal paese, si
giunge alla zona di arrampicata.
Si tratta in prevalenza di monotiri, con difficoltà a partire dal 2° grado,
particolarmente adatte ai principianti e, perché no, anche alla portata dei
bambini.
Comunque i più esperti troveranno "pane", pardon, roccia per i loro denti.
Attrezzatura ............. : imbracatura, casco, scarpette da arrampicata, discensore,
2 moschettoni a ghiera.
Ritrovo di partenza.... : Piazza Rebaudengo alle 07,30 h
Mezzo di trasporto .... : Auto private
Coordinatore di gita... : Daniele CARDELLINO tel. 0118120681

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   30 maggio - Colle Ciardonet (1081 m) (MTB)


Località di partenza ... : S. Pietro Val Lemina (454 m)
Dislivello in salita ...... : 800 m
Sviluppo .................. : 25 km
Tempo totale............ : 4 ore
Difficoltà ................. : BCA
DESCRIZIONE: interessante itinerario ad anello che si snoda sui rilievi che
circondano la val Lemina.
Parcheggiata l'automobile nel piazzale antistante il cimitero, si risale la via
Pra Martino sino all'omonimo colle (918 m), seguendo fedelmente la strada
asfaltata. Da qui si continua a destra su sterrato e, toccando in successione
il colle Mortero (950 m), il C.le Curnola, l'area attrezzata di San Giuliardo,
il Pian del Granetta e il colle Lubè (1118 m), si arriva al Colle Crò
(1155 m - 12 km); bar-trattoria e provvidenziale fontana. Raggiunta la
borgata Dairin per una strada asfaltata si continua lungo il sentiero che
passa tra le case guadagnando il crocevia del Colle Ciardonet (1081 m).
Seguendo i cartelli indicatori del "percorso 8 - bosco dell'Impero" si toccano
il Colle Eremita (962 m) e il colle Pairabue, pervenendo infine al Colle
Infernetto (801 m) (successione di tratti sterrati e sentieri quasi sempre ciclabili).
Continuando ancora in leggera discesa sul fianco Ovest del crinale
si superano le borgate Galletti e successivamente, su strada ormai asfaltata, Gerbido di Costagrande (564 m). Imboccato un bivio sulla destra si
scende rapidamente nella val Lemina, poco distante dal punto di partenza.
Equipaggiamento ...... : caschetto (obbligatorio)
Attrezzatura ............. : mountain-bike (almeno 18 rapporti), borraccia, una
camera d'aria di ricambio
Ritrovo di partenza.... : P. Caio Mario alle 07,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Giorgio ROCCO tel. 0119359608
Termine prenotazioni . : giovedì 27 maggio

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   30 maggio - Punta Clotesse (EE)


Località di partenza ... : poco prima del Cotolivier (2000 m)
Dislivello di salita ...... : 800 m
Tempo si salita ......... : 3/4 h
Difficoltà ................. : Escursionisti Esperti
Ritrovo nella piazza principale di Oulx alle 09,00 h. Spostamento in macchina
(30 min) fino al Cotolivier.
Lasciate le macchine si procede per facile sentiero fino al Ric. Rocchette
(2290 m). Di qui per sentiero abbastanza ripido e sassoso si prosegue fino
al Passo di Desertes (2568 m). Il sentiero prosegue su una panoramica
dorsale che porta in vetta.
Ritrovo di partenza.... : Oulx (p. principale) alle 09,00 h
Coordinatore di gita... : Stefano RISATTI tel. 3357575044

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   6 giugno - Monte Malamot (2914 m) (E)


Località di partenza ... : Diga del Moncenisio . Susa
Dislivello di salita ...... : 900 m circa
Tempo si salita ......... : 3 h; ritorno 2,30 h
Difficoltà ................. : Escursionistica facile
Lasciate le macchine poco oltre la dogana francese (strada asfaltata) dalla
base della diga su piccolo sentiero si raggiunge la vecchia strada sterrata
del forte Variselle e Malamot che in circa 8 km ci porterà alla cima. Nelle
molte curve della strada c'è la possibilità di prendere molte scorciatoie. a
quota 2600 m vi è un bivio per il lago Bianco che, tempo permettendo, faremo
nel ritorno con un percorso ad anello (se muniti di pila si può entrare
nei tunnel del forte, che sono molto sicuri). Dalla cima stupendo panorama
sulla Vanoise e lago del Moncenisio. Molte stelle alpine.
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Ritrovo di partenza.... : P. Bernini alle 07,00 h Ferriera alle 07,20 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di Gita .. : Gino BARDINA tel. 0119342750
Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822

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   6 giugno - Rocca Castello - Provenzale (2452 m)


Località di partenza ... : rif. Campo Base (Chiappera - Val Maira)
Dislivello.................. : avvicinamento 250 m + sviluppo 250 m
Tempo di salita......... : 2 ÷ 4h
Difficoltà ................. : D
L'intenzione della giornata è di percorrere almeno una delle vie della parete
est di Rocca Castello. Hanno in particolare attirato la mia attenzione la via
Balzola e lo Spigolo Maria Grazia. Questi due itinerari hanno in comune la
difficoltà (mai troppo sostenuta) e la necessità di integrare le protezioni in
posto con friends e nuts. Coglieremo l'occasione per un bel ripasso a riguardo?
L'avvicinamento non dovrebbe costituire un problema. La roccia
è ottima su tutta la parete est. Si scende in doppia.
È inutile dire che si richiede ai partecipanti dimestichezza con le manovre
di corda ed una certa tranquillità a muoversi su "terreno d'avventura". La
possibilità di partecipare alla gita è rimessa al giudizio insindacabile del coordinatore.
Equipaggiamento ...... : imbraco, moschettoni a ghiera, nuts, friends, casco
Ritrovo di partenza.... : piazza Caio Mario alle 06,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Sergio SERENO tel. 0118193556
Prenotazioni ............. : entro giovedì 3 giugno

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   19 giugno - Lago di Thures (2189 m) (B)


Località di partenza ... : Grange di Valle Stretta (1790 m)
Dislivello.................. : 400 m circa
Tempo di percorrenza : a seconda dell'età e della voglia dei bambini partecipanti
(indicativamente un paio d'ore)
La salita al lago di Thures è una classica e piacevole passeggiata e ha il
vantaggio di proporre ai bambini una meta affascinante: la prospettiva di
raggiungere un lago invoglia a camminare anche i più pigri, o almeno lo
speriamo.
L'itinerario inizia nei pressi del rifugio 3° Alpini e, per la prima parte, segue
un bel sentiero che si innalza con ampi tornanti per un ripido bosco di conifere,
poi prosegue in ambiente più aperto e pianeggiante fino alla salitella
che porta ai vasti prati del Colle di Thures, nei cui pressi si trova il lago.
Per chi a questo punto non ne avrà abbastanza, lasciati i più a giocare attorno
al lago, basterà proseguire fino alla Guglia Rossa (2548 m), raggiungendo
così la cima di una "vera" montagna.
Nota: il sentiero per il Lago di Thures è quasi interamente ciclabile (da adulti
ben allenati, non certo da bambini) e "asinabile" cioè percorribile a
dorso d'asino. Gli anni scorsi era presente, appena dopo il parcheggio, un
centro di "ASI TREK", presso il quale era possibile affittare degli asini (docilissimi) per compiere escursioni nei dintorni: gli asini trasportano gli zaini
ma soprattutto i bambini, che ovviamente si divertono un mondo. Potremo
quindi considerare anche questa opportunità.
Ritrovo e ora di partenza: da definire il giovedì precedente la gita
Coordinatore di gita... : Mariateresa BOLLA tel. 0113472307

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   19-20 giugno - Laghi di Belle Combe, Rifugio - Deffeyes, Laghi del Rutor (E)


1° giorno
Località di partenza ... : La Joux (1615 m)
Località di arrivo ....... : Rifugio Deffeyes (2494 m)
Dislivello in salita ...... : La Joux - laghi Belle Combe 760 m
laghi - Rifugio 395 m
Tempo di salita......... : 2,45 h + 1,30 h
2° giorno
Località di partenza ... : Rifugio Deffeyes.
Escursione ............... : Laghi del Rutor.
Dislivello.................. : in salita 86 m
in discesa 965 m (per tornare a La Joux).
Difficoltà ................. : escursionistica
Da La Thuile si prosegue in auto su strada asfaltata fino a La Joux
(1615 m), dove si lasciano le auto e si prosegue a piedi verso le cascate
del Rutor. Ammirata la 3a cascata (2060 m), si segue l'itinerario 509 fino
al bivio (2100 m) dove, lasciando la via per il Rifugio, si svolta a destra per
i laghi di Belle Combe. Dopo aver attraversato il ponte sul torrente che
scende dal ghiacciaio, si sale lungo un valloncello finché ci si affaccia sulla
conca del 1° lago; aggirandolo sulla destra si raggiunge in breve la riva del
2° lago (2373 m) al centro del quale vi è un caratteristico isolotto roccioso.
Qui si sosta per il pranzo e per il meritato riposo, prima di riprendere la discesa
fino al bivio per il rifugio Deffeyes.
Un breve saliscendi, poi un tratto pianeggiante conducono al ponte
sull'emissario del lago du Glacier in una magnifica conca. Oltrepassate le
rovine di una malga, il sentiero prende quota con una serie di tornanti, poi
un tratto a mezza costa e si giunge alla vista del rifugio Deffeyes
(2494 m).
Dal dosso accanto al rifugio la vista del Bianco è eccezionale ed è ammirevole
il colpo d'occhio verso il ghiacciaio del Rutor.
Qui potremo consumare la cena in compagnia dei nostri amici diretti alla
testa del Rutor. Pernottamento con obbligo del sacco lenzuolo e di prenotazione.
Al mattino del 20: partenza per i laghi del Rutor. Attraversato il torrente
della Comba des Ussellettes, si sale ammirando il lago Inferiore, sul quale
si riflette la piramide del Grand Assaly.
Ancora un po' di salita per ghiaie fino al pianoro che accoglie il lago Verde
e il Superiore, e ci affacciamo sulla seraccata del ghiacciaio (2580 m) per
ammirare uno splendido panorama. Breve sosta e ritorno al rifugio (andata
e ritorno 1,30 h). Pranzo ancora in compagnia dei nostri consoci alpinisti,
se tornano in tempo dal ghiacciaio. Breve riposo e ritorno a La Joux
(2,30 h circa).
In automobile raggiungiamo Aosta per la S. Messa e infine verso Torino!
Buona gita!
Equipaggiamento ...... : adatto ai 2500 m
Ritrovo di partenza.... : piazza Bernini (lato AGIP) alle 07,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Graziano e Olga CARDELLINO tel. 0118172212
Prenotazioni ............. : al più presto possibile, per prenotare il Rifugio, comunque
entro giovedì 10 giugno

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   19-20 giugno - Testa del Rutor (3486 m) (A)


Località di partenza ... : La Joux (1615 m)
Località di arrivo ....... : Rif. Deffeyes (2494 m)
Dislivello in salita ...... : 900 m
Tempo di salita......... : 2,30 / 3h
2° giorno
Località di partenza ... : Rif. Deffeyes (2494 m)
Località di arrivo ....... : Testa del Rutor (3486 m)
Dislivello in salita ...... : 1000 m
Tempo di salita......... : 4h
Difficoltà ................. : F
Da La Thuile si perviene in auto alla frazione di La Joux. Da qui, tramite
comodo sentiero, si raggiunge in 2,30 h il rifugio. È prevista una cena che
vedrà riuniti i due gruppi, alpinisti ed escursionisti, della Giovane.
Partenza alle 06,00 h (muniti di frontale). Risalire in direzione nord. Attenzione
ad un bivio: tenere sempre la sinistra! Avvicinarsi al ghiacciaio e costeggiarlo.
Dopo 2 facili passaggi con catene, si raggiunge una scomoda e
stretta piazzola dove calzare i ramponi (~2 h).
Tenersi sempre alla sinistra del ghiacciaio, la traccia è solitamente chiara.
Da qui la pendenza addirittura diminuisce e senza grossi strappi si raggiunge
la crestina nevosa (ghiaia a fine stagione) che porta alla cima con la
Madonnina.
L'ascensione è facile, comunque lunga e da affrontare con l'adeguato allenamento
(al secondo giorno il rientro alla macchina è sempre faticoso). Se faremo in tempo ci riuniremo nuovamente agli escursionisti per il pranzo e
la S. Messa.
Equipaggiamento ...... : imbraco, moschettoni a ghiera, casco, piccozza,
ramponi, pila frontale
Ritrovo di partenza.... : piazza Rebaudengo alle 09,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Sergio SERENO tel. 0118193556
Pietro BOLOGNA
Prenotazioni ............. :entro giovedì 10 giugno (per esigenze di prenotazione
rifugio)

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   27 giugno - Passo della Mulattiera (MTB)


Località di partenza ... : Puys (sopra Beaulard)
Dislivello di salita ...... : 1000 m
Tempo si salita ......... : 4 h
Lasciate le macchine a Puys proseguire per la strada sterrata fino alla P.ta
Colomion (2018 m) possibilità per chi è stanco di fermarsi.
Di qui per sentiero, via via sempre più stretto, si procede fino al passo della
Mulattiera (2412 m) dove si trova un vecchio e suggestivo ricovero militare.
Discesa per la stessa strada di salita.
Ritrovo di partenza.... : Pal. Maffei (c. Regina) alle 07,30
Coordinatore di Gita .. : Stefano RISATTI tel. 3357575044

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   24-27 giugno - Escursionismo nel Tarvisiano (E)


Quest'anno la nostra gita turistico-escursionistica si svolgerà in una zona
delle Alpi Orientali, con base di pernottamento a Tarvisio, in località Valbruna;
con possibilità di escursioni nei giorni 25 e 26 giugno e interessanti
visite durante i viaggi di andata e ritorno.
La sistemazione sarà presso l'Hotel Saisera***, in località Valbruna in camere
doppie con servizi privati.
L'Hotel è situato nella splendida cornice delle Alpi Giulie, con magnifica vista
sullo Jof Fuart.
PROGRAMMA
Giovedì 24 giugno: partenza da Torino in pullman alle 06,00 h da p. Bernini
e alle 06,15 h da p. Pitagora. Dopo una breve sosta in autogrill per
colazione, sosta per pranzo libero nella zona di Cittadella / Castelfranco
V. Nel pomeriggio, proseguimento per Passariano (Codroipo) e visita
guidata alla Villa Manin. Arrivo, in tardo pomeriggio a Tarvisio (Valbruna),
sistemazione in Hotel, cena e pernottamento.
Venerdì 25 giugno: prima colazione in Hotel e partenza in pullman per le
escursioni (guidate) della giornata che saranno distinte per diversa difficoltà a) e b). Si svolgeranno entrambe nella zona di Sella Nevea, toccando
le Malghe Montasio e raggiungendo il rifugio G. di Brazza per il
pranzo.
Hotel, cena e pernottamento.
Sabato 26 giugno: prima colazione in Hotel e escursioni (guidate) in Val
Saisera: Cimitero Militare Austriaco, Sentiero Naturalistico, Rif. Pellarini
e pranzo. Rientro per la S. Messa alle ore 19, quindi cena e pernottamento
in Hotel.
Domenica 27 giugno: prima colazione in Hotel. Gita senza guida nella valle
dei Laghi di Fusine, pranzo in Agriturismo e partenza per il rientro a Torino,
con arrivo previsto in tarda serata in serata
LA QUOTA comprende:
Viaggio in pullman. Trattamento mezza pensione in Hotel***
Guida a disposizione per due giorni: su entrambi i percorsi. Pranzi di venerdì
e sabato presso rifugio, e pranzo di domenica 27 giugno in Agriturismo.
Supplemento camera singola: 10,00 Euro al giorno.
LA QUOTA NON comprende il pranzo del giorno 24 giugno e gli eventuali
ingressi a mostre e musei.
ADESIONI entro 11 marzo, con versamento. di 100,00 EURO di caparra.
SALDO: 27 maggio.
DISPONIBILITÀ: non meno di 35 posti.
INFORMAZIONI: In sede il giovedì tel. 011747978
Carlo ALLARA tel. 0114342675, cell. 3382454103
M.Teresa MORELLO tel 0115682490
P.S. Nella zona sono possibili escursioni guidate su sentieri attrezzati, comunque
fuori dal programma e dalla quota di partecipazione. Chi tuttavia
volesse cimentarsi dovrà darne comunicazione agli organizzatori e munirsi
di KIT per ferrate.
Note sulle località
TARVISIO Centro di villeggiatura, a circa 800 m. nella Val Canale e posto
di frontiera con l'Austria. Il Tarvisiano comprende le tre Regioni transfrontaliere
del Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Austria. Montagne lontane
e nascoste, un po' dimenticate, che hanno preso in questi ultimi
tempi rinomanza e notorietà per l'alpinismo e l'escursionismo nei suoi orizzonti
alpini, nelle sue splendide foreste dove cresce l'abete di risonanza,
utilizzato dai liutai di Cremona per costruire strumenti musicali famosi
nel mondo. Foreste famose per una ricchissima fauna: cervi, camosci,
stambecchi, linci, orsi, marmotte, aquile, sparvieri e gallo cedrone.
E montagne, quei giganti lontani, il Gruppo del Mangart, del Montasio, il
"Cervino" delle Alpi Giulie, del Jòt Fuart con le loro pareti vertiginose, le
sottili cenge proiettate sugli abissi.
VILLA MANIN DI PASSARIANO, (Codroipo) Sorta nel '500 come dimora
di campagna, acquistò l'attuale vasta articolazione tra il '600 e il
'700; nell'ultima fase grazie anche all'intervento dell'ultimo Doge di Venezia,
Ludovico Manin, che si avvalse dell'aiuto di Domenico Rossi, Ticinese,
erede del modello delle ville Palladiane. Vi soggiornò Napoleone
nel 1797, nell'imminenza del trattato di Campoformio, l'atto formale della
cessione all'Austria della Repubblica di Venezia. Stupenda costruzione
barocca, abbracciata da due barchesse laterali, e circondata da un secolare
parco, ospita numerose opere d'arte, una ricca armeria, e, nelle
scuderie, un museo di antiche carrozze. È inoltre sede di una scuola di
restauro.
Sorta nel '500 come dimora di campagna, acquistò l'attuale vasta articolazione
tra il '600 e il '700; nell'ultima fase grazie anche all'intervento
dell'ultimo Doge di Venezia, Ludovico Manin, che si avvalse dell'aiuto di
Domenico Rossi, Ticinese, erede del modello delle ville Palladiane. Vi
soggiornò Napoleone nel 1797, nell'imminenza del trattato di Campoformio,
l'atto formale della cessione all'Austria della Repubblica di Venezia.
Stupenda costruzione barocca, abbracciata da due barchesse laterali,
e circondata da un secolare parco, ospita numerose opere d'arte, una
ricca armeria, e, nelle scuderie, un museo di antiche carrozze. È inoltre
sede di una scuola di restauro.
CASTELFRANCO VENETO Importante centro agricolo, famoso per la
coltivazione del radicchio rosso. Costruita come fortezza Trevigiana nel
1199, aveva già perduto la sua funzione quando, nel 1478 vi nacque il
grande pittore rinascimentale Giorgione, rinnovatore della pittura veneziana.
Ne conserva la casa natale, e fra le opere, la famosa pala, nel
presbiterio del Duomo. Una pittoresca cerchia quadrata di mura, con
fossato, racchiude il nucleo della cittadina, con il castello del XIII sec., e
cinque alte torri.
CITTADELLA Borgo d'origine medioevale, nell'alta pianura veneta, chiusa
nella cerchia ellittica delle mura del XIII sec. Con cortine merlate, 32 torri
e quattro porte, tutte perfettamente conservate. Fu edificata, su un
antico sito, dai Padovani, con lo scopo di opporla alla Trevigiana Castelfranco
nel 1220.
PALMANOVA Caratteristico centro del basso Friuli. Bell'esempio di cittàfortezza,
eretta dai Veneziani nel 1543. Città utopica del Rinascimento,
ha pianta poligonale di 18 lati a forma stellare cinta da cortine e da profondo
fossato. Al centro una vasta piazza esagonale ornata da statue
secentesche e dominata dal Duomo. Dalla piazza partono sei strade a
raggiera, di cui tre conducono a monumentali porte dello Scamozzi
(1605).

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   3-4 luglio - Cima di Iazzi (3804 m) (A)


Località di partenza ... : I° giorno: Pecetto di Macugnaga (1373 m)
II° giorno: rifugio Eugenio Sella (3029 m)
Dislivello in salita ...... : I° giorno: 1100 m
II° giorno: 800 m
Tempo di salita......... : I° giorno: 3h 30min
II° giorno: 3h 30min
Difficoltà ................. : PD
Descrizione: Dalla frazione di Pecetto di Macugnaga (1373 m) si sfruttano
i due tratti di seggiovia che fanno guadagnare un po' di quota.
Raggiunta la località Belvedere, si imbocca il sentiero che risale la morena
dell'omonimo ghiacciaio (o quel che ne resta) e lo si percorre fino all'alpe
Fillar. Si prosegue seguendo le indicazioni gialle fino ad attraversare alcuni
nevai. Superati infine dei lastroni di roccia si raggiunge il rifugio E. Sella
(3029 m).
Alle prime luci del mattino si lascia il rifugio e, per roccette e nevai, si arriva
al colle del Neues Weisstor (3498 m).
Da qui, seguendo la vasta groppa nevosa, si perviene alla base della seraccata
che delimita la calotta sommitale.
A seconda delle condizioni la si supera direttamente oppure la si aggira dal
versante italiano.
Per facili nevai si giunge infine alla cima.
Equipaggiamento ...... : da alta montagna
Attrezzatura ............. : imbracatura, piccozza, ramponi, casco, corda, discensore
Ritrovo di partenza.... : Piazza Rebaudengo alle 08,00 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : CARDELLINO Daniele e Marta tel. 0118120681
Termine prenotazioni . : giovedì 3 giugno

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   11 luglio - Punta Tre Vescovi (2501 m) (E)


Località di partenza ... : Niel (1535 m)
Dislivello di salita ...... : 966 m
Tempo di salita......... : 3 h circa
Difficoltà ................. : Escursionismo
Si sale con l'auto per la Valle del Lys fino a Gaby, si prosegue a destra
sempre in auto per una serie di tornanti fino a Niel (1535 m) dove si
p si piega a destra dirigendosi verso il Colle della Mologna grande, che si
raggiunge dopo il Lago Crétre (2221 m). Toccato il Colle a 2364 m in 30
minuti si prosegue per l'ampia cresta fino alla vetta. Ritorno per la stessa via o, a scelta, per il Lago di Zuckie (2312 m) ed il Colle di Looroney
(2395 m)
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Partenza .................. : luogo ed orario da definire
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822
tel. 3338007651

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   11 luglio - Orrido Sessi (620 m) (T)


Località di partenza ... : Caprie
Dislivello in salita ...... : 250 m
Tempo di salita......... : possibilità di fare navetta in auto/Discesa 5/6 ore
Difficoltà ................. : Torrentismo: buona dimestichezza con corde e calate,
un minimo di acquaticità
Descrizione: Questo è il canyon più vicino a casa nostra. Subito sopra a
Caprie si snoda questa forra in un ambiente verdeggiante, incassato ma
mai troppo stretto.
È di media difficoltà, divertente, con una buona portata di acqua che permette
(VOLENDO?) una serie di tuffi in un bel toboga finale!
Attenti alle pietre sul fondo: sono SCIVOLOSISSIME!!
Destinazione, orari e data possono variare a seconda delle condizioni meteorologiche
e alle capacità dei partecipanti.
Equipaggiamento ed attrezzatura: muta, imbraco, longe, scarpe da ginnastica
o scarponcino leggero "da rovinare", Pile "da
rovinare", 3 moschettoni, discensore a 8
Possibilità di affittare l'Attrezzatura
Ritrovo di partenza.... : pal. MAFFEI alle 8,30
Mezzo di trasporto .... : auto propria
Coordinatori di gita ... : FRANCO Dario tel. 338 3299844
VASSALLO Claudia tel. 335 7575044
Termine prenotazioni . : 1 luglio con Affitto / 8 luglio

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   17-18 luglio - Pizzo Bernina (4049 m) (A)


Località di partenza ... : I° giorno: diga di Campo Moro (2000 m)
II° giorno: rifugio Marco e Rosa De Marchi (3597 m)
Dislivello in salita ...... : I° giorno: 1600 m
II° giorno: 450 m
Tempo di salita......... : I° giorno: 6h 30min
II° giorno: 2h
Difficoltà ................. : PD
Questa superba montagna, unica vetta delle Alpi centrali che supera i
4000 m, ci aspetta a coronamento dell'attività alpinistica sociale.
Si tratta di una salita molto varia ed affatto banale, che richiede un ottimo
allenamento e buone capacità di progressione su ghiacciaio.
Dalla diga di Campo Moro, dove si lasciano le auto, parte il sentiero che
porta al rifugio Marinelli-Bombardieri (2813 m).
Da qui, seguendo le indicazioni per il rifugio Marco e Rosa, si attraversa il
passo Marinelli orientale e si percorre verso N la Vedretta di Scerscen superiore,
passando sotto le pendici del Pizzo Argent e della Cresta Guzza.
Giunti verso quota 3400 m ci si avvicina alla base dello sperone roccioso
sulla sponda sinistra del Canalone di Cresta Guzza.
Si risalgono le rocce attrezzate con corde fisse e catene, fino a sbucare
sulla spalla rocciosa dove è situato il rifugio Marco e Rosa (3597 m).
Dal rifugio si segue un pendio glaciale fino sotto la Spalla del Bernina.
Si passa la crepaccia terminale e si risalgono le roccette fino in punta alla
Spalla (4021 m).
Proseguendo quindi per la sottile cresta nevosa, con numerosi saliscendi,
si giunge all'ultimo tratto roccioso che porta in vetta.
Equipaggiamento ...... : da alta montagna
Attrezzatura ............. : imbracatura, piccozza, ramponi, casco, corda, discensore
Ritrovo di partenza.... : Piazza Rebaudengo alle 04,30 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatori di gita ... : Daniele CARDELLINO tel. 0118120681
Termine prenotazioni . : giovedì 1 luglio

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 22 aprile Riflessioni alle 21,30 h


Soffermati, rallenta il passo:
sei arrivato alla cima.
È l'ora della nostra preghiera. ?
Al termine della recente esibizione corale presso la Chiesa della pace la nostra
socia Giovanna ha letto la nostra preghiera a tutta la platea con un
garbo, una quieta intonazione e un sentimento che mi hanno convinto a
manifestare le mie riflessioni e il messaggio che questa preghiera, forse
letta sempre un po' velocemente, affida alla nostra meditazione.
Carlo Allara

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   Giovedì 13 maggio - Poesie e canti alle 21,30 h


Visto il successo di una analoga serata dello scorso anno riproponiamo
una manifestazione poetico-canora.
Il poeta questa volta è Beppe Sinchetto della sez. di Moncalieri che
tanti soci conoscono come simpaticissimo compagno di escursioni e come
abile organizzatore ma pochi (o forse nessuno) come poeta. Invece abbiamo
scoperto che non soltanto vive con profonda intensità la montagna, la
natura, le relazioni umane, i sentimenti ma sa tradurre tutto questo in poesie
dolcissime, appassionate o malinconiche di grande suggestione.
Compone in lingua piemontese ma sicuramente si farà capire anche
da chi piemontese non è.
In alternanza alle poesie la corale della Giovane Montagna proporrà alcuni
nuovi canti.
Cogliamo l'occasione per ringraziare il nostro instancabile maestro
Rodolfo Risatti che malgrado si trovi a dirigere ugole non proprio d'oro non
si perde di coraggio e ci sprona al meglio.
Cogliamo l'occasione per fare un annuncio:
A.A.A. CERCASI VOCI NUOVE (beh!! Nuove si fa per dire l'importante
è che siano UN PO? intonate!).
Risultati a parte, noi ci divertiamo. Chi vuole venire a provare? Vi aspettiamo!

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   Giovedì 10 giugno - Fiori e Colori del Perù alle 21,30 h di Laura Reggiani


Ancora Perù?!? Ebbene SI!!!
Prometto di non riempirvi la testa di parole e di lasciare da parte imprese
alpinistiche e notizie storico-archeologiche che ormai conoscete meglio di
noi.
Vi propongo quello che ancora non avete visto del Perù: una carrellata
di immagini (e musiche) in libertà che vi lascino in bocca il sapore delle cose
piccole e semplici, tanto uguali e tanto diverse da quelle di casa nostra.

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VITA SEZIONALE


   DIRETTORI RESPONSABILI per le settimane estive alla casa


Natale Reviglio allo Chapy.
Si cercano soci disponibili a dedicare una settimana per la direzione dello
Chapy: Pensione completa e trasferimento in loco gratuito.
Gli interessati sono pregati di contattare Carlo Allara entro il 1-6-2004.
Si prevede una serata informale per comunicazioni tecniche (vedere in bacheca)

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   APERTURA ESTIVA DELLA CASA PER FERIE NATALE REVIGLIO


1 1 l u g l i o / 2 9 a g o s t o - S o g g i o r n o e s t i v o 2 0 0 4
La Casa riapre ad una nuova estate, per accogliere i Soci della Giovane
Montagna e permettere loro di trascorrervi una serena vacanza. Vi possono
soggiornare TUTTI i Soci dell'Associazione in regola con la quota sociale
2004.
I turni sono SETTIMANALI ed avranno il seguente calendario:
11 / 18 luglio 8 / 15 agosto
18 / 25 luglio 15 / 22 agosto
25 luglio / 1 agosto 22 / 29 agosto
1 / 8 agosto
Si invitano i Soci che non hanno particolari impegni di lavoro, a NON organizzarsi
turni di vacanza nelle settimane dal 8 agosto al 15 agosto.
PRENOTAZIONI - Le prenotazioni si accettano da
GIOVEDÌ 13 maggio per i soci della sezione di Torino
GIOVEDÌ 27 maggio per i soci di TUTTE le altre sezioni
Si ricorda che prima dell'invio della scheda di prenotazione, bisogna
verificare la disponibilità dei posti, venendo o telefonando in Sede, il
giovedì sera tra le 21,30 h e le 22,45 h (tel/fax 011747978, e-mail
torino@giovanemontagna.org) oppure contattare il responsabile per le
prenotazioni sig. ROCCO Enrico (tel. 0114374598).
L'assegnazione dei posti camera è lasciata a cura dei responsabili.
Avuta conferma della disponibilità dei posti, inviare la scheda compilata in
ogni sua parte, accompagnata dalla quota di prenotazione alla
GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino
via ROSALINO PILO 2 bis - 10143 Torino
Le quote di prenotazione potranno essere versate tramite:
assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato a
Giovane Montagna - Sezione Torino
bonifico bancario sul c/c n°60008 presso Istit. Bancario
San Paolo IMI di Torino filiale n°14 - c.so Svizzera, 32 Torino
(coord. bancarie: ABI= 01025 / C.A.B.= 01014)
Ricordiamo che le schede di prenotazione, NON accompagnate dalla quota
di prenotazione, NON saranno ritenute valide.
N.B. I Soci durante il soggiorno NON usufruiscono della Polizza Infortuni
compresa nella quota sociale. Pertanto, chi ne fosse interessato può attivare
una Polizza personale versando all'atto dell'iscrizione il relativo premio
per ogni turno di presenza.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   Sotto il cielo azzurro del Perù (...segue)


Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. L'ultimo dei maratoneti ha
appena tagliato il traguardo: si mangia! I volontari dell'OMG hanno preparato
un grande pranzo nei locali della missione. Ci sediamo a tavola insieme
agli atleti e a molti locali che ci osservano con curiosità.
È in questa occasione che facciamo conoscenza di Miguel, la guida che ci
accompagnerà per tutta la durata della nostra permanenza in Cordillera.
Miguel è un ragazzo di appena ventun'anni dai folti capelli color catrame e
dall'espressione mite; ha un'ottima padronanza dell'italiano, ma parla anche
l'inglese e il quechua, il dialetto, la lingua dei suoi antenati andini da
parte di madre.
Miguel non è nato nelle Ande, viene dalla zona di Lima dove abitano i suoi
genitori e i suoi sette fratelli; li vede all'incirca un paio di volte l'anno, non
dice di più, ma è facile intuire che il suo contributo economico sia fondamentale
al sostentamento della sua famiglia, ingoiata da quel grande buco
nero che è la capitale peruviana; sono appena quattro anni che pratica
l'alpinismo, ma ha imparato in fretta grazie all'apporto fondamentale di istruttori
volontari come Valerio Bertoglio, con cui ha da poco realizzato
una grande impresa alpinistica.
Lo tempestiamo di domande per capire cosa ci attende. Gli chiediamo come
si presentano le salite all'Ishinca e all'Urus; vogliamo sapere se è vero
che le condizioni del Toclaraiju sono peggiorate.
Siamo attrezzatissimi: abbiamo piccozze, ramponi, chiodi da ghiaccio a
profusione e persino fittoni da calata. Non abbiamo dimenticato nulla, forse
perché la CCASA ci ha tempestato di comunicati per ricordarci quale
fosse il materiale occorrente (conserviamo ancora sul PC la mole di messaggi
che ci siamo scambiati nelle ultime settimane). È stata una fatica
improba mettere tutto nelle borse all'uopo acquistate; è stato ancora più
faticoso non sforare i limiti di peso (25 kg a persona) imposti dalla KLM
(inspiegabilmente alcuni di noi hanno superato i controlli pur avendo qualcosa
come 40 kg di bagaglio).
La domanda di fondo rimane una ed una soltanto: riusciremo a combinare
qualcosa? Miguel non può risponderci.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. La festa prosegue; ci stiamo
ormai abituando alla musica, ai colori sgargianti dei loro vestiti. Sono
gli stessi contrasti che ci avevano dato il benvenuto il giorno prima quando,
nel lungo viaggio dalla plumbea Lima a Marcarà, ci eravamo fermati ad
ammirare un'immensa distesa di peperoncini rossi posti ad essiccare in
mezzo al deserto. Delle tante foto che abbiamo scattato, nessuna ci può
ora restituire il profumo di quei peperoncini e l'immagine di quel mare rosso
fuoco, i contorni definiti dal grigio delle montagne, dall'azzurro del cielo.
La folla è multicolore; spiccano il giallo, il rosso, il blu, intensi. Questa gente
il colore ce l'ha nel sangue. La bandiera Incas è l'arcobaleno, l'abbiamo
vista a Machu Picchu; abbiamo anche visto l'arcobaleno, quello vero, giù
nella valle di Huaraz, durante un temporale. Ancora una volta l'immagine
impressa sulla pellicola non rende giustizia alla realtà.
Si avverte la nostalgia degli antichi padroni del Perù di cui tutti si considerano,
legittimamente o meno, i discendenti. Gli Incas sapevano tutto, gli
Incas erano grandi astronomi e costruttori, gli Incas? I siti archeologici
della zona di Cuzco e della Valle Sacra parlano di un popolo mite in armonia
con la natura. Erano agricoltori gli Incas, adoravano la Pachamama (la
madre terra) e la terra li corrispondeva donando loro fino a tre raccolti
l'anno nella Valle dell'Urubamba. C'è rimpianto per questo misterioso popolo,
macellato in nome di una religione fattasi ideologia. Il cattolicesimo
non ha mai preso piede completamente in Perù, forse troppo sangue è stato
versato.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. Il giovane alcalde di Shilla
ci saluta come ospiti d'onore; invita i suoi concittadini a prendere il microfono
e ad esprimere in libertà le loro opinioni sul futuro. Una bottiglia di Inca
Cola fa il giro del pubblico, la musica riprende. A piccoli gruppi ci allontaniamo
dalla piazza e iniziamo a girare per i dintorni del paese. Camminiamo
su strade polverose, tra le case di mattoni di fango e paglia; i bambini
e le donne si nascondono, solo i più coraggiosi osano chiederci qualche
caramella. Sopra di noi si erge, maestoso, il Huascaran (6.768 m), il
monte più alto di tutta la Cordillera, la seconda montagna del Sud America.
È un altro mondo, di roccia e di ghiaccio. Lì Battistino Bonali, un volontario
dell'OMG ha perso la vita durante un tentativo di ripetizione della via
Casarotto alla parete Nord. Tra pochi giorni lo ricorderanno con una S.
Messa ai piedi della sua montagna. Ancora un altro mondo, di carità; Battistino
diceva: "Andare in alto per aiutare chi sta in basso". Contava, con
la sua impresa, di attirare l'attenzione del mondo su quella parte di mondo.
C'è riuscito, come Dio ha voluto che ci riuscisse.
Colpiscono gli aratri di legno, trainati ancora dai buoi; il contesto è quello
delle fotografie di alcune zone rurali di un'Italia che non esiste più.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. Udiamo in lontananza
sempre la stessa musica, la festa non è ancora finita. Guardiamo il Huascaran:
chissà che vista si gode da lassù, chissà che vista si gode dal Tocla?!
Respiriamo affannosamente. Le continue pause per riprendere
fiato rendono la salita discontinua, forzano la volontà. Non vediamo che la
superficie bianca davanti ai nostri occhi, e gli attrezzi, congelati, che sorreggono
il nostro peso. Miguel ci fa cenno di salire assicurandoci sulla sua
corda con un autobloccante, mi ripete che è l'ultimo tiro, da ore, o forse è
la prima volta che mi rivolge la parola in tutta la salita. Incominciamo la
progressione, l'ultima. È solo un sogno, purtroppo; un sogno interrotto
dal cattivo tempo.
Ma poco importa: pochi giorni dopo anche noi saremmo stati immersi in
quella dimensione assoluta di contemplazione che avvolge queste montagne.
Una nostra avanguardia sarebbe salita il giorno successivo al rifugio
per giungere in vetta all'Ishinca due giorni dopo, in compagnia di Miguel. Il
resto del gruppo avrebbe conquistato la vetta meno di ventiquattro ore più
tardi. L'Urus, tecnicamente più facile e più breve dell'Ishinca, sarebbe stato
anch'esso raggiunto dai due gruppi in due giornate consecutive.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. La banda continua a suonare
senza sosta, ci allontaniamo ancora di più dal villaggio: adesso la musica
si distingue appena tra le piante di eucalipto. Qui è il silenzio in confronto
al rumore dei centri urbani, dove i clacson delle autovetture strimpellano
di continuo e dove adulti e bambini ti si accalcano intorno, proponendoti
acquisti o chiedendo più semplicemente una "propina", in cambio
di una fotografia.
Dalle alture di Shilla intuiamo spazi aperti, immensi, contornati dalle montagne
imponenti della Cordillera Blanca e da quelle spoglie della Cordillera
Negra; spazi selvaggi, dalla bellezza indescrivibile che ci accompagneranno
per tutta la nostra permanenza in Perù. Non possiamo invece ancora intuire
il fascino dei siti Incas, la loro storia gloriosa: Ollantaytambo, roccaforte
militare dove l'ultimo imperatore, l'Inca Manco, resistette per mesi agli
spagnoli; Pysac, centro religioso e economico, dove si controllavano e si
smistavano i raccolti da destinare alle varie zone dell'impero; Machu Picchu,
la capitale religiosa del paese, rimasta intatta e sconosciuta fino al
1911 (anno in cui Bingham, un archeologo americano, la rese nota al
mondo). Città piene d'oro, metallo sacro per gli Incas; città ordinate, dalle
piante fantasiose come Cuzco (la città con la forma del Puma); città che
non si distinguono dalla natura circostante, perfettamente inserite nella
giungla come Machu Picchu.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. La festa sta terminando, la
gente - molti sono ormai completamente ubriachi - torna verso le proprie
abitazioni; alcuni si dirigono verso la Chiesa per la S. Messa.
Padre Antonio celebra l'Eucaristia accompagnando i canti dei fedeli con la
chitarra. Le parole sono riportate su enormi cartelloni a sinistra dell'altare
così che tutti possano seguire il testo e capire; una ragazza traduce in
quechua la predica del sacerdote. Oggi i missionari conquistano il cuore
della gente con piccole attenzioni come questa.
La S. Messa è finita, c'è appena il tempo per una foto ricordo con Antonio,
i volontari dell'OMG e gli ospiti della missione. Una donna anziana congiunge
le mani in preghiera; si ride adducendo il sospetto che ritenga necessario
raccomandarci al Cielo in vista del temutissimo Toclaraiju. Le
condizioni della montagna avranno la ragione su di noi e sulla nostra determinazione.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. La festa è finita. Non c'è
più nessuno in giro; resta, nella piazza ormai vuota, soltanto la fontana ed
il rumore bianco dell'acqua che zampilla.
Torniamo a Marcarà a bordo di un "collectivos" (una sorta di tassì a ventitré
posti). Ne prenderemo tanti di questi trabiccoli prima del termine della
nostra permanenza: non esiste alcun servizio di trasporto pubblico nella
valle di Huaraz.
La cena è frugale giù alla missione di Marcarà. Ci si serve da un grande
pentolone posto nel mezzo della sala. Si mangia con gusto perché qui fortunato
è chi può permettersi almeno un pasto al giorno. Al termine si prega
tutti insieme. San Giovanni Bosco, prega per noi! "Martiri della carità",
pregate per noi! I "martiri della carità" sono due salesiani che hanno sacrificato
la propria vita nella convinzione che non esistono figli di un dio minore,
che la vita è un bene assoluto.
Sotto il cielo azzurro del Perù, abbiamo vissuto momenti di gioia piena, abbiamo
salito tutti un cinquemila, abbiamo riso; qualcuno di noi, più di altri,
ha sofferto il fallimento del Tocla come di un qualche cosa che si doveva
fare ad ogni costo e non è stato fatto. Ma, sotto i cielo azzurro del Perù,
abbiamo incontrato persone che hanno abbandonato tutte le loro certezze
per venire qui a lavorare in silenzio. Guardando i loro volti sembra più che
altrove di vedere i "nuovi cieli" e la "nuova terra" di cui parla l'apostolo
Giovanni nell'Apocalisse. Qui si costruisce un futuro diverso.
Para-papà, para-papà, para-papà-pa, para-papà. Il viaggio è finito. Quello
che abbiamo appena provato a riassumere - segnato dal ritmo di un parapapà
- è il resoconto della prima spedizione alpinistica extraeuropea della
Giovane Montagna, una spedizione iniziata con il saluto del Presidente
Centrale all'Aeroporto di Malpensa, e con un volo di 23 persone da Amsterdam
fino a Lima.
In effetti si è trattato di un "volo" fra persone, volti e luoghi che difficilmente
potremo dimenticare; un "volo" che ci ha fatto incontrare tanta
gente desiderosa di riscatto che lotta giorno dopo giorno per sollevarsi da
una condizione immeritata.
E a noi piace immaginare questo loro "volo" verso l'alto segnato da
un'altra musica, da quella bellissima e armoniosa melodia che Simon &
Garfunkel hanno reso celebre in tutto il mondo: "El condor pasa en el cielo
del Perù / Y el sol, hijo es / Del Perù, Inca, Inca. Volando por sobre los Andes
và / Como un guardiàn / Del pueblo Indio ["]....
Stefano Vezzoso e Sergio Sereno

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   23 agosto 2003 - Col de Buffère da Névache


Pochi, ma buoni!? Partiamo in quattro da Torino per la Vallée de la
Clarée. Al parking (la Fruitière 1857 m), oltre Névache, incontriamo Alda e
Vittorio scesi dal Monginevro. Ora siamo in sei, sempre pochi ma "ancora
più buoni".
Dopo gli affettuosi saluti e una veloce assemblea decidiamo di cambiare
programma perché verso il Col de Buffère ci sono nubi basse appiccicate
alla montagna. Ci dirigiamo dunque verso la sinistra idrografica dove il
cielo è limpido e terso. Su consiglio di Vittorio saliamo per sterrata al Ref.
de Ricou (2115 m) posto in bellissima posizione, vero balcone sulla valle e
sulle montagne "dolomitiche" che abbiamo di fronte.
Oltre il rifugio, la sterrata si fa mulattiera e arriviamo così al bel Lac
Laramon (2359 m). Questo primo specchio d'acqua è molto bello ed è anche
il più grande.
Ora il sentiero-mulattiera si fa più ripido ma dopo una balza più erta ci
troviamo di fronte al bellissimo Lac du Serpent (2448 m) dove si specchiano
gli Ecrins: il Pic des Agneaux, la Barre des Ecrins, il Dôme de Neige, il
Pic du Rif ed altre superbe montagne.
Ci fermiamo solo un po' a contemplare tanta bellezza perché, si sa,
una ciliegina tira l'altra e continuiamo, così, su sentierino ora più dritto che
serpeggiando tra blocchi di frana ci conduce accanto a grandi mammelloni
di roccia lisciati dagli antichi ghiacciai.
Con sorpresa sbuchiamo su un ameno altipiano, les Gardioles, dove
troviamo sei o sette laghetti, azzurri come il cielo e dalle sponde fiorite di
eriofori (piumet).
In questi laghetti, lontana, si specchia la Meije "prodigiosa".
Scattiamo alcune foto, ci rifocilliamo e scendiamo ripassando accanto
agli stessi laghi che, sempre belli, ora hanno una diversa luce.
Al Ref. de Ricou, sosta confortevole con caffè (alla francese !) o bibite
fresche.
Arrivati al parking ci salutiamo affettuosamente con vari "bacioni al
bimbo" o "baci ai bimbi"si sa, le nonne!
Non possiamo che ringraziare, di tutto cuore, Ferruccio per queste
belle ore, immersi nella natura, tra laghi e montagne.
Rita Finello

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   7 settembre 2003 - 4 Colli al Gran San Bernardo


Dopo la sua conclusione, possiamo dire che la gita si è svolta pienamente
secondo le previsioni: era prevedibile che si rannuvolasse, che qualche
partecipante tornasse indietro, che altri si mettessero a correre, che il
panorama fosse inesistente e che la gita, nonostante le scorciatoie, non
fosse breve.
Con l'impegno di essere alle 08,30 al colle del Gran San Bernardo
(mentre gli amici di Cuneo erano già lassù) siamo partiti con il buio da Torino
(nonostante l'ora legale). Dopo diverse settimane, anzi mesi, trascorsi
con la calura, l'assenza di nubi () e la mancanza di precipitazioni (ma sarà
poi vero?), diversi banchi di nebbie ci accolgono al Gran San Bernardo,
2473 m. Questo è il primo dei quattro colli da attraversare e dopo il rituale
deposito vetture (cioè la mia) alla Montagna Baus più a valle, la gita si avvia
fra le nebbie e senza alcuni soci renitenti alla traversata. Dopo circa
un'ora il primo colle: Col des Chevaux a 2720 m. Poiché si è deciso, per
abbreviare, di mantenersi alti, è indispensabile che siano tutti presenti
all'inizio di questo infido tracciato: l'attesa si è protratta fino all'arrivo degli
ultimi suscitando le smanie e le frenesie di chi voleva avviarsi subito. Questo
percorso si è rivelato come una traversata su pietroni più o meno instabili,
completata da ultimo con un residuo di corda fissa (arrugginita) per
concludersi con una classica serie di tornanti fra erbe e rocce fino al Col de
Bastillon (2757 m).
Giunti a questo punto ci siamo fermati un momento ad elevare preghiere
a ricordo di Sergio e Silvia Buscaglione, frequentatori ed estimatori
di questi luoghi, da poche settimane deceduti.
La discesa fino ai Laghi Ferret ci ha condotti fino al principale
(2456 m), fermandoci per il doveroso spuntino. È seguita poi la risalita fino
alla Fenêtre de Ferret (2698 m) sempre più avvolti da nebbie, via via più
fitte e fredde. Poi la discesa che in breve tempo ci ha condotti alle auto.
Rapido trasbordo fino al Colle del Gran San Bernardo per completare il recupero
delle vetture (le altre erano là), poi discesa fino al sottostante alpeggio
di Pra d'Arc dove gli amici di Cuneo già ci attendevano con il loro
autobus per salutarci e ricordare le belle ore trascorse assieme.
Ettore Briccarello

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   13-14 settembre 2003 - Aiguille de Chambeyron


Lasciata la macchina al fondo della strada della Val Maira verso le 11,
ci siamo incamminati per un sentiero, particolarmente agevole, che ci ha
permesso di raggiungere il bivacco Barenghi (2815 m s.l.m.) in poco più di
due ore e mezza. Eravamo in quattro: Pietro, Sergio, PierMassimo ed io (un
giovane "intruso"). Tutto il pomeriggio è stato caratterizzato da un tempo
bellissimo ed è trascorso al tiepido sole fra chiacchierate e pazzeschi giochini
di logica proposti da PierMassimo. Durante la notte un vento tremendo
scuote il bivacco, ma nessuno di noi si aspetta la "sorpresa" che troviamo
al risveglio: NEVE!!! Un paesaggio imbiancato nell'arco della notte è,
certamente, una delle viste più belle, toccanti e meravigliose'però, caspita
che senso di impotenza e quasi rassegnazione!!! Per curiosità saliamo
fino ad un colletto, ma ovviamente, la nostra salita sull'Aiguille de Chambeyron
non è realizzabile. Siamo tornati a valle passando dal sentiero che
conduce al piccolo rifugio Stroppia. Saliamo in macchina un po' dispiaciuti,
ma come si suol dire le montagne non si spostano, e prima o poi torneremo
a salire anche questa!
Nicola Pesando

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   28 settembre 2003 - Monte Sapei


La gita non è stata effettuata come da programma per il maltempo.
Siamo tuttavia saliti fino alle grange Soffietti dove ci ha accolti una leggera
pioggerellina che ci ha fatti desistere dall'andare oltre.
Abbiamo visitato una stalla di bianche e pulitissime caprette e fatto
una passeggiata sotto l'ombrello fino ad una baita che diventerà un agriturismo.
Abbiamo comprato miele e marmellate varie e fatto ritorno.
Una sosta a casa Bardina ci ha permesso di consumare in compagnia i
nostri panini più alcune prelibatezze di Luciana e ottimo vino di Gino.
Non abbiamo raggiunto una vetta ma il calore dell'accoglienza e
dell'amicizia.
Laura Reggiani

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   28 settembre 2003 - Colle del Lis


La giornata non è stata delle migliori fin dalle prime luci dell'alba, già
perché nella notte del blackout italiano, per poter vedere qualcosa abbiamo
dovuto aspettare la luce del sole. O per meglio dire quella poca che filtrava
attraverso le tante nuvole che ricoprivano il cielo.
In ogni caso alle 8,30 ci siamo ritrovati puntuali all'appuntamento in
p. Pitagora, e, fiduciosi che il tempo potesse ancora migliorare (poveri illusi!!),
ci siamo avviati, prima alla ricerca di un distributore di benzina funzionante
(altra illusione!!), e finalmente rifornite le nostre auto, siamo giunti
al Col del Lis. Dopo un rapido consulto si è all'unanimità stabilito che: il
tempo era ottimo per chiudersi in casa ed ipotizzare di proseguire la gita
con polenta e cinghiale, ma non disponendo di case nelle vicinanze, ci
siamo accontentati di riscaldarci con la cioccolata calda al bar. Come avrete
potuto intuire il sole non ci ha accompagnato, ma le nuvole al contrario....
Ad ogni buon conto, nonostante alcune defezioni, pochi valorosi ed
intrepidi si sono avventurati fino alla chiesetta di Madonna della Bassa.
È l'ultima gita organizzata appositamente per le famiglie, a tutti un arrivederci
al prossimo anno, con l'augurio di ritrovarci numerosi come
quest'anno.
Marco Demaria

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   12 ottobre 2003 - Arrampicata al Monte Bracco


È un gruppo ben assortito quello che si presenta il 12 ottobre all'alba
(erano poi le 7,00) in piazza Caio Mario, pronti a partire alla volta di una
super-classica tra le palestre di roccia torinesi, Monte Bracco: oltre al sottoscritto
ci sono Daniele, Marta, Alberto, Sergio, Antonello e PierMassimo
(che in realtà ci ha raggiunto "in loco"). Una mezz'ora di avvicinamento e
raggiungiamo la base delle pareti; qui ci aspettano sorprese più o meno
buone: la nota positiva è che troviamo alcuni soci "compari di arrampicate", quella negativa è che con loro c'è un folto raggruppamento del CAI!!
Non me ne vogliano a male, non sono certo antipatici, però siamo come
minimo una cinquantina in un'unica falesia! Bisogna dire che la giornata
trascorre in fretta e nonostante l'affollamento accumuliamo una via di roccia
dietro l'altra, opportunamente divisi in tre cordate e sparpagliati sulle
placconate di gneiss. Bella gita, bella giornata? che si può chieder di più?
Pietro Bologna

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   12 ottobre 2003 - Tour della Torre Ponton


Sabato 4 ottobre un telefonata dalla sezione di Ivrea: Antonio Pozza
"allora siete pronti per l'uscita di domani al Ponton"? Silenzio, confusione
e disorientamento da parte mia. Poi con un filo di voce: "ma noi abbiamo
la gita a calendario per il 12/10 e non per il 5/10!!".
Insomma, chissà come, avevo gemellato la gita con una settimana di
differenza!! Mortificatissimo avrei voluto sprofondare. Mogio, mogio chiedo
scusa, e aspetto gli eventi.
Quando si dice nascere con la camicia! La Domenica 5/10: bufere,
neve, tutto ghiacciato. La gita della sezione di Ivrea va a buca e si decide
di trasferirla al 12/10. Giornata meravigliosa, quasi estiva, luminosa con un
cielo azzurrissimo, neanche un velo di nuvola.
In dieci della sezione di Ivrea e in otto noi di Torino, in circa otto ore
percorriamo tutto l'anello di Champorcher facendo perno sulla Torre Ponton
con superamento di tre colli a 2900 m: Col de Fenis, Col Pontonnet e
rientro dalla Fenêtre de Champorcher.
Dalla località Dondena, dove lasciamo le macchine, la valle di Champorcher
si apre a ventaglio in un ambiente magico e grandioso di alta montagna,
vasto e immobile in un silenzio surreale. Il grigio della roccia e il
bruno dell'erba ormai rinsecchita, viene illuminato dalle chiazze bianchissime
della prima recente nevicata che veste la montagna di un manto maculato
bianco, grigio e marrone. Incastonati in larghe doline numerosi laghetti,
uno addirittura tutto gelato: lago Pontonet, lago Bianco, lago de Ponton,
Lago Noir, e infine il lago Miserin accolto nel grembo della sua splendida
conca.
Non sono mancati i punti panoramici, con vista sul gruppo del Rosa,
sulla Grivola e sui ghiacciai del Gran Paradiso, Roccia Viva, Torre del Gran
San Pietro, nonché la vista dai colli delle valli Clavalité e Cogne.
Percorso ad anello di ampio respiro, tipo trekking, lungo, è vero, però
su belle e buone mulattiere, tutto sommato poco faticoso: di grandissima
soddisfazione escursionistica.
E infine la sezione di Ivrea mi ha pure ringraziato della mia sbadataggine
e del mio errore: sono ancora riuscito a cadere in piedi!!!
Carlo Allara

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   19 ottobre 2003 - Gita di chiusura a Mondovì


Ecco finalmente arrivata l'attesa gita di chiusura con relativo pranzo
sociale. La partecipazione a questa ricorrenza è stata molto numerosa (le
prenotazioni hanno superato i posti disponibili) dando agli organizzatori ottime
soddisfazioni.
La gita inizia con la prospettiva di una giornata serena e il tragitto fino
a Mondovì è breve e confortevole. Partecipiamo alla S. Messa presso la
chiesa della Misericordia e, con la nostra presenza, occupiamo quasi tutti i
posti disponibili.
All'uscita della funzione ci aspetta una giovane, carina (anche l'occhio
vuole la sua parte) e valida guida che ci illustra in modo molto esauriente
aspetti della storia, dell'architettura e degli usi di questa città che nel passato
ebbe un'importanza economica e strategica superiore anche a Torino.
La visita alla parte storica della città parte dalla Chiesa della Misericordia
e prosegue verso la Piazza Maggiore. Sulla piazza troviamo, oltre agli
aspetti architettonici interessanti, una fiera bio-gastronomica per cui
possiamo documentarci sulle produzioni del luogo: vini formaggi, salumi,
vari tipi di pane ed altre gustose ghiottonerie.
Chiusa la parentesi enogastronomica continuiamo la visita alla Chiesa
della Missione, al Palazzo Vescovile (antica sede di Università) con la sala
delle lauree e quella degli arazzi.
Terminiamo la mattinata con una magnifica veduta delle Langhe e della
catena alpina dal Belvedere e dalla sommità della Torre Civica.
La giornata prosegue con l'ottimo pranzo sociale a Crava e la visita
del castello di Rocca dei Baldi. Su proposta di alcuni soci si completa poi la
giornata a Bastia di Mondovì con la visita alla Chiesa di San Fiorenzo, capolavoro
del gotico piemontese, che presenta all'interno il più vasto ciclo
di affreschi quattrocenteschi del Piemonte.
Livio Viarengo

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   23 novembre 2003 - Passeggiata in collina nel Monferrato


Nonostante la pioggerellina fine e noiosa che ha caratterizzato la giornata,
creando peraltro una atmosfera brumosa ma sognante, un buon
gruppo di soci è partito per una gita cultural-gastronomica sulle colline del
Monferrato.
Abbiamo visitato alcune bellissime chiesette, veri gioielli dell'arte romanica
situati nella zona del Monferrato.
S. Giorgio di Bagnasco a Montafia, che sorge improvvisa dopo una
curva su una balza scoscesa della collina, è una costruzione del XII sec. in
pietra e mattoni con tetto a capriate in legno a vista e conserva all'interno
antichi affreschi.
S. Secondo a Cortazzone, costruito nella prima metà del sec. XII con
blocchi di pietra a vista e l'inserimento di file di mattoni. Il lato sud della
chiesa è notevole per la ricchezza della decorazione scultorea con un'alta
fascia a intrecci, fregi, fogliami, figure e capitelli scolpiti. L'interno è molto
austero con interessanti capitelli e figure zoomorfe.
SS. Nazario e Celso a Montechiaro, costruita fra l'XI e il XII sec. con
accanto un campanile di notevoli proporzioni, costruito con fasce alternate
di mattoni e tufo con sottili monofore e bifore decorate.
Infine la Pieve di Piesenzana, isolata sulla sommità della collina, venne
costruita nel sec. X in pietra e mattoni a pianta rettangolare.
Abbiamo intervallato le varie visite con passeggiate tra le colline, un
buon pranzo presso un agriturismo della zona e il giro dell'antico paese di
Montechiaro d'Asti con le torri, i campanili e le antiche case disposte su terrazze
in tufo, sostenute da bastioni in cotto, resti della cerchia originaria.
Marisa Boccardi Viarengo

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   18 gennaio - Noli - Varigotti


Diamo un ultimo saluto al mare che luccica sotto un cielo azzurro e
guardiamo alla nostra sinistra dove il cielo è invece scuro e lo sappiamo
carico di neve.
Volentieri avremmo sostato un'oretta ancora sulla spiaggia di Varigotti
ma le notizie che, tramite i cellulari, ci hanno raggiunto: "Nevica a grandi
fiocchi, rientrate presto" ci hanno messo fretta.
Una gita che noi 23 giovani - si fa per dire - montanini di Torino più
altri 29 di Cuneo ricorderemo sicuramente.
Partiti dalla Valsusa e da Torino sotto la pioggia con un morale basso
ma fiduciosi in un cambiamento sul versante ligure, tale speranza crolla
poco dopo: non piove, nevica? come da previsioni? tutto è bianco e
suggestivo, ma l'apprezziamo poco.
Vista l'impossibilità di contattare il capo gita di Cuneo si raggiunge
l'autogrill di Ceva dove infatti i cuneesi ci stanno aspettando. Saluti,
scambio di impressioni e decisione di proseguire per la meta in programma.
Ancora neve, nebbia: ma arrivati sul versante ligure già c'è una schiarita,
piccola piccola, che man mano si allarga. A Noli i più fiduciosi lasciano sul
bus ombrelli e mantelline, altri useranno l'ombrello a mo? di bastoncino.
Sono quasi le 11 quando una fila coloratissima si snoda lungo il sentiero,
un paio di volte è stato necessario il controllo: ci siamo tutti? C'è chi
sosta per coprirsi, per fare foto, per ammirare il panorama, per raccogliere
timo e rosmarino.
Alla sosta pranzo il cielo sopra di noi è tutto sereno e sale ai Signore il
nostro grazie con la nostra preghiera ed il canto "Signore delle Cime" prima
della discesa affrontata con un occhio al mare e l'altro al sentiero che
attraversa la zona colpita dagli incendi della scorsa estate. Contro un mare
bellissimo si stagliano i pini ridotti a scheletri neri. Una sosta ci ricongiunge
tutti alla cappella di San Lorenzo. Qui i cori vorrebbero dar sfogo alle ugole
ma il vento disperde troppo le voci.
A Varigotti i capi gita ci concedono una mezz'ora per la visita al borgo
saraceno. Un caffè, una foto sulla spiaggia spazzata dal vento.
Il rientro è stato rapido e senza problemi con l'incanto di un paesaggio
decisamente invernale.
Grazie a chi ha organizzato e a chi ha partecipato. E' stata una giornata
veramente particolare che ha destato invidia a chi è rimasto a casa?!!!
Ciao a tutti? Maria Alotto

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SERATE IN SEDE


   23 ottobre 2003 - "Yellowstone" & "?Naufragio?"


Silvia Sales, esperta fotografa nonché Presidente del Circolo Fotografico
Casellese, ci ha sapientemente accompagnati nel Parco di Yellowstone
in un inferno di acque e fanghi ribollenti, tra cortine di vapori, terre sterili,
croste di sali colorati, cascate pietrificate e poi man mano in un paradiso di
boschi, laghi, piante ?
La musica, ora apocalittica ora dolcissima, ha sottolineato i vari passaggi
suscitando negli spettatori intense emozioni.
La seconda proiezione, più allegra e giocosa, ha seguito passo passo
la manifestazione che ogni anno si svolge in quel di Cesana e che consiste
nel fabbrica imbarcazioni di cartone su cui scendere un tratto di fiume fino
al previsto e sicuro naufragio.
Complimenti, Silvia!! Contiamo di averti di nuovo tra i nostri ospiti per
il prossimo anno!
Laura Reggiani

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   giovedì 23 novembre 2003 - "Io c'ero e tu??"


Guardando le fotografie selezionate da Franco Ghiglione, abbiamo rivissuto
con molta commozione le gioie, le fatiche e le emozioni provate
sulle tante montagne salite nella nostra lontana giovinezza.
Quanti ricordi!? La fraternità, l'aiuto reciproco, l'amicizia che unisce
nel grande amore per i monti dove "più sentiamo" Dio nella sublime grandezza
del creato.
Quanti ricordi!? La vecchia sede di via Verdi dove di mano in mano ci
passavamo le fotografie (scattate dai rari amici che a quei tempi possedevano
una fotocamera) per essere scelte e poi attese con ansia per rivedere
la bella montagna appena salita. Eravamo giovani e non pensavamo che
quelle copie fotografiche non erano solo visive ma anche evocative per rivivere
nel tempo le immagini, impresse nella memoria.
Quasi sempre era una sola foto scattata in "punta" con tempo bello o
con nebbia e nevischio.
Quanti ricordi!? Abbiamo visto amici con cui condividiamo ancora
oggi lo stesso entusiasmo ed altri, a noi cari, che ora ci proteggono da
"Lassù".
Grazie Franco per tutto quello che hai fatto rivedere, perché sul filo
della memoria i ricordi sono diventati ancora più belli.
Rita Finello Orsolano

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VITA SEZIONALE


   16 novembre 2003 - Funzione Religiosa al Monte dei Cappuccini


La celebrazione dell'Eucaristia nella Santa Messa al Monte dei Cappuccini
è sempre un momento di vita sociale assai sentito dai nostri soci.
Presenti numerosi di tutte le età: dai più piccoli con le loro mamme, ai più
ansiosi, qualcuno purtroppo solo, senza più compagno o compagna.
La funzione religiosa si svolge con la collaborazione gioiosa di tutti i
presenti alle letture, alle intenzioni, il tutto intrecciato col canto del coro
della nostra Sezione.
Segue il momento celebrativo con la cerimonia della premiazione di
quei soci che ci hanno accompagnato nel nostro cammino da 50 e da 20
anni.
Il rinfresco ricco di bevande e di stuzzichini vari e di dolciumi conclude
in amicizia e serenità la mattinata.
Carlo Allara

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   14 gennaio - Prima esecuzione "estera" del Coro G.M.


E accade che il Coro G.M. esca dal suo guscio, lo spazio protetto e
benevolo dei locali della sezione, e vada in trasferta per rallegrare il pomeriggio
di una comunità parrocchiale (e provare orecchie non partigiane).
Come tutti i soci, almeno di quanti hanno partecipato alle serate in
sede o alle ricorrenze liturgiche di questi ultimi anni, ho ascoltato e, perché
no, gioito per l'impegno, l'entusiasmo e la qualità delle esecuzioni del Coro
sin dal suo nascere e'ho imparato che alla "Giovane" le sorprese non sono
novità!
Allora pensai perché non proporre loro una esecuzione in "territorio
straniero"? L'ambiente a cui pensavo è la parrocchia Maria Regina della
Pace di Torino dove il "Gruppo Amici dei malati" di cui faccio parte organizza ogni mese un pomeriggio di preghiera e di festa con gli ammalati della
comunità.
Con un po' di trepidazione ma incoraggiata da Aldo, mio marito (forse
un po' interessato facendo parte del coro), esposi l'idea a Rodolfo Risatti,
il maestro paziente ma non meno "amabilmente esigente", che subito gradì
e condivise: come sempre i soci della "Giovane Montagna" non si spaventano
di incamminarsi in nuove imprese!
Così il pomeriggio di domenica 14 gennaio, con buon anticipo
sull'orario previsto, com'è regola della G.M., i coristi sono arrivati alla
spicciolata sotto l'enorme cupolone della chiesa Maria Regina della Pace
che si affaccia su corso Giulio Cesare, hanno scaldato le loro voci e poi si
sono trasferiti nel salone dove un centinaio di persone era già in trepida attesa
e con le mani preriscaldate per gli applausi (ognuno scalda quello che
può).
Sono state fatte le presentazioni di rito: della G.M., che cos?è, quando
è stata fondata, cosa fa, e del Gruppo Amici dei Malati, del suo impegno
ad avvicinare gli ammalati della comunità parrocchiale, per una parola di
amicizia e di conforto, e per il servizio straordinario dell'Eucaristia.
Quindi si è passati al repertorio preparato per l'occasione. Prima di
ogni esecuzione Olga Martino Cardellino con la maestria e sensibilità che la
distingue e in modo spiritoso ha presentato i canti.
Gli applausi sono stati tanti, lunghi ed affettuosi. Dopo il piccolo concerto
durato una mezz'ora, è stata celebrata la S. Messa presieduta dal
parroco, padre Ottaviano Pizzamiglio, sempre ottimamente animata dal coro
della G.M..
Al termine avendo tutti la gola piuttosto secca, un piccolo rinfresco
ha ristabilito l'equilibrio temporaneamente compromesso. I coristi hanno ricevuto
da tutti tanti complimenti ed io a nome degli "Amici dei Malati" ringrazio
ancora, veramente di tutto cuore, e con molto, molto, affetto i
componenti e gli accompagnatori del Coro G.M. la cui sensibilità ci ha
permesso di passare un pomeriggio divertente, mettendo da parte per un
po' le nostre preoccupazioni e farci ritornare a casa tutti più allegri, canticchiando
qualcuna delle canzoni sentite.
Dopo tutto il trionfo ottenuto dalla corale, il "Gruppo Amici dei Malati"
pensa ad un nuovo invito mentre rinnova loro auguri di ulteriori successi.
Anna Merlo Mastrorillo

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   LUTTI


Il 24 dicembre 2003 è mancato il teologo don Giovanni Dalpozzo.
Ci uniamo con la preghiera al lutto di Elena Maranetto per la perdita del
Padre.

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   NASCITE


Elena Baretta e Luca Mastrorillo annunciano la nascita di Davide.
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   QUOTE SOCIALI


Hanno già rinnovato la quota associativa 2004 soltanto il 66,1% degli ordinari
e il 65,3% degli aggregati.
Come da Statuto della Sezione, è necessario pagare la quota associativa
entro il 31 MARZO dell'anno in corso:
INVITIAMO quindi tutti coloro che non hanno ancora rinnovato la loro iscrizione
alla Giovane Montagna a farlo al più presto, preferibilmente venendo
in sede al giovedì sera (21,15÷22,30 h) - se no che ci sta a fare? -,
oppure mediante versamento sul seguente Conto Corrente Postale:
nº13397104
GIOVANE MONTAGNA SEZIONE TORINO
VIA ROSALINO PILO 2 BIS 10143 TORINO
Coloro che risultano non aver provveduto, troveranno inserito in questo
notiziario un bollettino di ccp già compilato: dovranno perciò fare soltanto
la fatica di andare alla Posta e pagare!!!.
In caso contrario questo è l'ultimo Notiziario che verrà loro inviato, sarà
sospeso l'invio della Rivista e non usufruiranno della copertura assicurativa.
Vi ricordiamo le quote 2004: SOCI ORDINARI 25,00 euro
SOCI AGGREGATI 15,00 euro
Coloro che nel frattempo si fossero già messi in regola non tengano conto
di questa comunicazione.

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   CONSIGLIO di PRESIDENZA CENTRALE


Il 29-11-2003 è stato convocato presso la sede G.M. della Sezione di Milano
l'Ufficio di Presidenza Centrale.
Presenti il Presidente Centrale, i duo Vicepresidenti, tutti i consiglieri con il
Collegio dei Revisori dei conti, il Segretario Generale e il Direttore della Rivista.
Numerosi i Presidenti di Sezione invitati: Cuneo, Genova, Milano,
Modena, Pinerolo, Venezia. Assenti il Presidente Onorario e il Tesoriere.
I lavori del Consiglio hanno inizio con la lettura e approvazione dei verbali
dei due precedenti Consigli di Monte Baldo e Marostica.
Il Tesoriere Sig.ra Dina Ghibaudo rassegna le sue dimissioni dall'incarico:
subentra alla carica di Tesoriere il Sig. Roberto Cravanzola della Sezione di
Cuneo.
Vengono presentate e precisate le prossime attività sezionali e intersezionali
per il 2004.
Il Presidente del collegio dei Revisori dei conti riferisce in merito all'attività
del recente incontro dei Revisori a Cuneo e segnala che il Collegio stesso
sarà affiancato dal Sig. Franco Camoirano della sezione di Genova in qualità
di Consulente.
Il Presidente tratteggia a grandi linee lo spirito ideale del futuro "III CONGRESSO
NAZIONALE GIOVANE MONTAGNA 2005". Le singole Sezioni
esprimeranno il loro punto di vista, che una commissione per la gestione
del Congresso esaminerà, onde tracciare una linea programmatica - operativa.
Con informazioni tecniche sulla situazione Rivista e Segreteria termina il
lavoro del Consiglio Centrale.
Carlo Allara

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