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Notiziario Sezione di Torino Marzo 2002



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.







ATTIVITÀ PREVISTA


   7 aprile - Corma degli Ordieri (1412 m) (E)


u n a l o c a l i t à p o c o c o n o s c i u t a d e l l "A l t o C a n a v e s a n o
n e l l a C o m u n i t à M o n t a n a d e l l a D o r a B a l t e a
Località di partenza ... : Caney (450 m) (Settimo Vittone)
Dislivello.................. : 960 m
Tempo di percorrenza : 3-4 h complessive
Difficoltà ................. : escursionistica
Approfittando della collaborazione della Sezione di Ivrea, proponiamo
un itinerario poco conosciuto sulla sinistra orografica della bassa Valle
d'Aosta, anzi forse meglio alto Canavese. Un itinerario che percorre una
delle meglio conservate mulattiere lastricate in pietra squadrata, inserita tra
campi coltivati e boschi di castagno e di betulla che dimostrano quanto
questa zona fosse nel tempo passato, molto popolata e ricca di attività agricole.
Il sentiero si snoda tra casolari, alpeggi e boschetti fino a raggiungere i prati
dell'alpe Ordieri e poco dopo l'omonima Cappella (1412 m).
Per la discesa abbiamo pensato a un itinerario diverso, con due alternative,
a seconda se avremo o no il pullman: nel primo caso si può fare un giro
completo scendendo per Nomaglio fino in vicinanza di S. Germano dove ci
attenderà il pullman per il ritorno. Altrimenti si ritornerà a Caney pressoché
per lo stesso itinerario dell'andata.
Mezzo di trasporto .... : pullman (non più di 30 posti) o auto private
Ritrovo di partenza.... : P. Pitagora / P. Bernini alle 07,00 h
Iscrizioni .................. : in sede fino al giovedì precedente tel. 011747978
Coordinatore ............ : Carlo ALLARA tel. 0114342675

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   21 aprile - La via Ferrata dei Conti Lascaris da Tenda


Si prevedono due itinerari:
a) Ferrata vera e propria (difficoltà EE)
b) "Seguendo la ferrata" (lungo il sentiero con difficoltà E)
Località di partenza ... : Tenda stazione ferroviaria
Dislivello.................. : 400 m
La gita verrà effettuata in collaborazione con gli amici della G.M. di Cuneo
che ci guideranno lungo l'originale percorso.
L'itinerario era attivo già nel medioevo. Passa davanti a un antico posto di
guardia (sec. XIV), tocca una cappella ortodossa (sec. XII) accessibile da
un ponte tibetano a strapiombo sul paese, raggiunge una grotta che serviva
da nascondiglio ai protestanti durante l'inquisizione.
Il tratto finale si svolge lungo un'alta falesia in grado di procurare aeree ?
sensazioni! Assicurano che si può effettuare l'escursione anche lungo un
sentiero che procura terrestri sensazioni!
Mezzo di trasporto .... : treno
Ritrovo e Partenza..... : Torino P.N. 7,25 h
Torino Lingotto 7,32 h
Cuneo 8,47 h
Arrivo a ................... : Tenda 9,40 h
Ritorno da................ : Tenda 17,43 h opp. 18,41 h
Arrivo a ................... : Cuneo 18,31 h opp. 19,21 h
Torino Lingotto 19,58 h opp. 20,37 h
Torino P.N. 20,06 h opp. 20,46 h
Coordinatore di gita... : Laura REGGIANI (gruppo EE) tel. 011388859
Gianni RICCABONE (gruppo E) tel. 0113566522
Informazioni ed iscrizioni entro giovedì 18 aprile con versamento del costo
del biglietto ferroviario.

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   25-28 aprile 2002 - 4 giorni di Scialpinismo


Fa un certo effetto progettare la consueta uscita di quattro giorni in
questo periodo di quasi totale assenza di neve su tutto l'arco alpino, ma le
esigenze di calendario e di uscita del Notiziario non permettono di temporeggiare
ulteriormente. Sperando in un recupero della stagione vi illustro la
proposta della Commissione Gite.
Il rifugio presso cui faremo base è la Capanna del Forno, situata a
2574 m nella Val Forno, valle laterale della svizzera Val Bregaglia. Da Torino
per autostrada a Milano, Lecco e poi continuando per la statale si oltrepassano
Colico e Chiavenna per raggiungere infine il Passo del Maloja. Il dislivello
per il rifugio non è molto (circa 800 m) ma il discreto sviluppo fa sì
che il tempo necessario sia di 4 ore. Il rifugio è custodito e vi è la possibilità
di usufruire della mezza pensione; occorre prenotare con un certo anticipo e quindi sollecito fin d'ora tutti gli interessati a dare la propria adesione
entro giovedì 14 marzo. La Commissione Gite si riserva la facoltà di valutare
l'idoneità dei Soci a partecipare a questa gita e consiglia vivamente di
frequentare l'attività scialpinistica sezionale nei mesi precedenti.
Dal rifugio molte sono le gite possibili, varie e di ogni difficoltà; le cime
sulla testata della Val Forno sfiorano i 3400 m, ma non bisogna farsi ingannare
dalla quota relativamente modesta: l'ambiente glaciale è imponente
e da non sottovalutare. Tra le principali mete raggiungibili in sci: M. Sissone,
Cima di Rosso, Cima di Castello, M. del Forno, Pass da Casnil Sud.
Indispensabili individualmente imbracatura, ARVA, piccozza, ramponi,
due moschettoni (almeno uno con ghiera), cordini e fettucce, oltre al normale
abbigliamento da alta montagna e all'attrezzatura da scialpinismo (inclusi
i ramponi da sci). A livello di gruppo, in funzione del numero di partecipanti,
verranno gestite (e distribuite agli stessi partecipanti) le corde ed il
materiale di soccorso (barella, pale e sonde da neve).
Ulteriori dettagli su orari e tariffe per il rifugio (vale la tessera CAI, in
regola con il bollino 2002!) in sede al momento dell'iscrizione.
Coordinatore di gita... : Giorgio ROCCO tel. 0119359608

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   1-5 maggio - Appennino Tosco-Emiliano (E)


Note sulle località che visiteremo:
BAGNO DI ROMAGNA: a 492 m, in provincia di FC, nell'alta valle del Savio,
lungo la strada che conduce al passo dei Mandrioli. È stazione termale
già nota ai romani. Dal 1404, Firenze ne fece un proprio caposaldo
sul versante romagnolo della montagna appenninica.
RIDRACOLI: la diga di Ridracoli si innalza nell'alto Appennino Tosco Romagnolo,
in uno straordinario scenario di montagne e boschi, lungo il corso
del fiume Bidente. Il lago e la diga si trovano all'interno del Parco delle
Foreste Casentinesi, in un'area priva di insediamenti umani e produttivi.
Questa grande opera è stata completata nel 1982 dopo quasi 30 anni di
studi e lavori. La diga ad arco ha un'altezza di 103,5 m ed é lunga
432 m. Il lago a cui dà vita ha una superficie di 1035 km2; l'invaso ha
una capienza di 33 milioni di m3.
CAMALDOLI: in provincia di Arezzo, nel mezzo delle foreste Casentinesi,
tra abeti secolari. Vi sorge la Casa Madre dei monaci Camaldolesi. A
quota 816 il Monastero, con la foresteria per i pellegrini; la chiesa e la
Farmacia. L'Eremo a quota 1104, fu la prima sede dell'Ordine Camaldolese
costituito nel 1012 da S. Romualdo. In un unico recinto comprende
la chiesa, la foresteria e, separate da una cancellata, le celle dei monaci,
allineate lungo viali sul pendio a monte.
RAVENNA: capoluogo di Provincia, ora, ma, nel Sec. V, capitale
dell'Impero Romano d'Occidente, successivamente dei regni d'Italia di
Odoacre e di Teodorico, visse un'ultima grande stagione quando nel 540
divenne centro dell'Impero di Oriente della Bisanzio di Giustiniano e Teodora.
Situata a c.a. 12 km dal mare Adriatico possiede tuttavia un grande
e attrezzato porto. Verso Sud, a 5 km, si trova la basilica di S. Apollinare
in Classe, e resti dell'impianto portuale tardo romano e bizantino.
BRISIGHELLA: dominata da tre alture rocciose di selenite è un attivo centro
commerciale e agricolo e stazione termale nella valle del Lamone, la dove
il fiume sta per sboccare nel piano. Molte le curiosità: torre dell'orologio;
la rocca; S. Maria degli Angeli; via degli Asini. In prossimità la romanica
pieve di S. Giovanni in Ottavo.
NONANTOLA: nella pianura modenese, sulla destra del Panaro, è celebre
per la sua abbazia. Fondata nel secolo VIII dai Longobardi, appartenuta ai
benedettini e quindi (1514) ai cistercensi, questa tipica abbazia padana
giunse nel medioevo a grande ricchezza e fama. La chiesa abbaziale, nelle
sue attuali forme romanico lombarde, risale al Sec. XII. Nel tesoro,
preziosi codici miniati.
Il borgo conserva anche due torri: quella dell'Orologio e quella chiamata
Rocca, del 1307.
PROGRAMMA
Mercoledì 1° maggio. Partenza in pullman per Bologna, Faenza, Brisighella.
Sosta per pranzo al sacco con visita del Borgo e, possibilmente della pieve
romanica di S. Giovanni in "ottavo". Nel pomeriggio proseguimento
per Bagno di Romagna. Sistemazione per la cena e pernottamento presso
l'Hotel "Al Tiglio".
Giovedì 2 maggio. Trasferimento in pullman, attraverso il colle del Carnaio
(776 m) e Santa Sofia, alla diga di Ridracoli, per la visita guidata. Terminata
la visita si potrà effettuare una camminata lungo il lago, al rifugio
Ca' di Sopra. Pranzo al sacco.
Rientro per cena e pernottamento a Bagno di Romagna.
Venerdì 3 maggio. Trasferimento in pullman a Ravenna. La visita guidata,
della durata di 3 ore, con biglietti cumulativi prepagati comprende i seguenti
monumenti: S. Vitale, Museo Arcivescovile, Battistero Neoniano,
S. Apollinare Nuovo, Basilica dello Spirito Santo e il mausoleo di Galla
Placidia. Il resto della giornata permetterà di completare la visita della città
e sostare alla Basilica di Classe. Rientro a Bagno di Romagna per cena
e pernottamento.
Sabato 4 maggio. Trasferimento, attraverso il passo dei Mandrioli
(1173 m), e la Badia Prataglia, a Camaldoli e al suo Eremo. Il pullman
raggiungerà entrambi i punti ma sarà anche possibile camminare. Per
consumere il pranzo al sacco è anche disponibile la foresteria del Convento,
con servizi e bar. Rientro per cena e pernottamento a Bagno di
Romagna.
Domenica 5 maggio. Rientro a Torino. È prevista la sosta a Nonantola per
la S. Messa, la visita dell'abbazia e il pranzo al sacco, disponendo eventualmente
della foresteria.
NOTE LOGISTICHE
La quota comprende: il viaggio in pullman; cena, pernottamento, colazione
a Bagno di Romagna (FC), Hotel "Al Tiglio", Via Lungosavio 7, tel.
0543911032; il pranzo al sacco dei giorni 2,3,4,5 maggio; la visita guidata
e gli ingressi ad alcuni monumenti di Ravenna (v. descrizione gita);
la visita guidata e l'ingresso alla diga di Ridracoli.
NON è compreso il pranzo al sacco del 1° maggio. NON sono compresi
eventuali ingressi a musei e zone turistiche non citate. Gli ingressi al
mausoleo di Teodorico in Ravenna e alla Basilica di Classe costano ciascuno
2 euro, ma, essendo statali, sono gratuiti oltre i 65 anni. Il supplemento
per camera singola è di circa 10 euro/giorno. L'albergo possiede
zone d'intrattenimento serale, inoltre offre l'opportunità di frequentare
la "vicina" piscina termale (munirsi d'opportuno abbigliamento e qualche
euro in più). L'ingresso all'Abbazia di Nonantola costa 2,58 euro; oltre
65 anni 1,29 euro.
Cosa portare: abbigliamento da montagna con scarponcini, giacca a vento,
cappa impermeabile e/o ombrello, binocolo, macchina foto.
LA CONFERMA delle prenotazioni con il VERSAMENTO
DEL SALDO dovrà effettuarsi entro il 21/3/2002
N.B. Il programma potrebbe subire variazioni in base al tempo disponibile e
alle condizioni meteorologiche.
Ritrovo e partenza..... : mercoledì 1° maggio p. Pitagora alle 6,00 h
p. Bernini alle 6,15 h
Coordinatore ............ : Alessio MONTANARO tel. 0115682490

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   12 maggio - Benedizione degli alpinisti e degli attrezzi - Alpi Orientali (E)


Per il momento, su questo importantissimo appuntamento
non si sa nulla. Quando leggerete queste righe,
potrò sicuramente ragguagliarvi su tutto o quasi. Rivolgetevi quindi in
sede (tel. 011747978) o ad Antonello SAPORITO (tel. 011534961).

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   12 maggio - Monte Saint Julien (1340 m) (E)


Località di partenza ... : Fenis - Saint Marcel
Tempo totale............ : 1,30 h
Dalla statale 26 della Valle d'Aosta fra Nus e Quart si volge a sinistra
per Saint Marcel. Oltrepassando Plout e Seissogne si sale a tornanti fino a
Champremeur. Parcheggiate le auto, si scende lungo una pista carrozzabile
per un chilometro e mezzo, poi per ampio sentiero fino alle case diroccate
di Coteau.
Ci si inoltra nel bosco rado e si tocca il Santuario di San Grato. A saliscendi
per l'ampia cresta spartiacque con la Val Clavalité si tocca il Monte Saint
Julien dal quale in pochi minuti di facile ma esposto sentiero si raggiunge il
suggestivo Santuario di Saint Julien, abbarbicato sui fianchi di un ripidissimo
pendio.
Equipaggiamento ...... : da escursionismo
Orari ....................... : da stabilire
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822

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   18-19 maggio - Benedizione degli alpinisti e degli attrezzi delle sezioni Occidentali (E)


Attraverso le Rocche del Reopasso fino in Val Brevenna e salita in cresta alla
montagna "principe" dell'Appennino Ligure.
Il raduno intersezionale per la benedizione degli attrezzi è organizzato
quest'anno dalla sezione di Genova, che ci propone due tappe della Via
Francigena sull'Appennino Ligure.
Due tappe che per i genovesi hanno un particolare significato, il Reopasso
ambita palestra degli arrampicatori, la salita lungo la cresta del Monte
Antola, altra classica gita degli escursionisti.
Sabato 18
09,30 h Ritrovo dei partecipanti sul piazzale della stazione ferroviaria di
Ronco Scrivia. Trasferimento dei bagagli su auto per trasporto a Clavarezza
(a cura della sezione di Genova) in modo da essere più leggeri.
10,00 h Partenza per Minceto Rocche del Reopasso Crocefieschi ?
Clavarezza. Per chi desiderasse percorrere il Sentiero del Pellegrino "integrale"
è possibile raggiungere il M. Reale (allungando di circa 1 h).
Un'altra ora va considerata per chi vuole traversare le vette
delle Roche (Sedia del Diavolo e Biurca): quest'ultimo percorso è riservato
ad escursionisti esperti.
13,00 h Pranzo al sacco alla base delle Rocche del Reopasso
15,00 h Arrivo a Crocefieschi (e da qui possibilità di auto-navetta per Clavarezza)
16,45 h Arrivo a Clavarezza. Sistemazione per la notte e ritrovo con chi
vi fosse giunto direttamente in auto. A Clavarezza il pernottamento è
previsto nella canonica attrezzata (necessario sacco'lenzuolo o sacco a
pelo).
18,00 h Santa Messa e Benedizione degli Alpinisti e degli Attrezzi.
19,30 h Cena a cura della sezione di Genova.
Domenica 19
07,30 h Colazione
08,00 h Partenza per Passo dell'Incisa, Monte Antola, Caprile
11,30 h Arrivo sul Monte Antola Sosta di riflessione presso la Cappelletta
Pranzo al sacco
13,30 h Inizia discesa su Caprile
15,00 h Arrivo a Caprile (bivio di Propata). Trasferimento in pullman a
Ronco Scrivia passando da Torriglia Laccio Montoggio Casella ?
Busalla.
16,30 h Scioglimento del raduno Ricupero dei bagagli lasciati a Clavarezza,
eventuale recupero delle auto lasciate a Clavarezza.
Tempi di percorrenza. : Sabato 18 da Ronco Scrivia a Crocefieschi 4,15 h
da Crocefieschi a Clavarezza 1,45 h
Domenica 19 da Clavarezza al Monta Antola 3,30 h
dal Monte Antola a Caprile 1,30 h
Informazioni, costi e iscrizioni in Sede tel. 011747978
o dal coordinatore ..... : Carlo ALLARA tel. 0114342675

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   26 maggio - Sullo sterrato di Pietraborga (926 m) (MTB)


Località di partenza ... : Trana 372 m
Dislivello in salita ...... : 554 m
Tempo di salita......... : 1,45 h
Difficoltà ................. : MTB poco impegnativo
È un percorso alla portata di tutti, molto panoramico. Merita andare in
MTB, perché anche con questo mezzo (che potrebbe sembrare faticoso) si
possono apprezzare le bellezze del Creato.
Equipaggiamento ...... : Caschetto (chi ce l'ha) e pantaloncini elastici da ciclista,
scarpe da ginnastica, felpa o pile, k-way
Attrezzatura ............. : mountain bike (almeno 18 velocità), borraccia, una
camera d'aria di ricambio
Ritrovo di partenza.... : Piazza Omero alle 8,15 h
Mezzo di trasporto .... : auto private
Coordinatore di gita... : SAPORITO Antonello tel. 011534961
Termine prenotazioni . : giovedì 23 maggio

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   1-2 giugno - Monte Toraggio e (1971 m) - Monte Pietravecchia (2038 m) (EE)


Località di partenza ... : rifugio/alberghetto Colla Melosa (1500 m) con
pernottamento
Dislivello.................. : altitudine minima=1490 m; massima=1990 m
Tempo di marcia....... : 7÷8 h (totali del tour di 2 giorni)
Difficoltà ................. : E.E. itinerario a tratti impegnativo, cenge con dirupi
e burroni, qualche corda fissa
Il "Sentiero degli Alpini" nacque tra le due guerre mondiali, negli anni
1936-1938, per poter disporre di un'alternativa alla mulattiera settentrionale
del Pietravecchia e del Toraggio, a quei tempi ancora italiano ma inagibile
per lunghi mesi a causa della neve e troppo visibile ai nemici francesi attestati
sui rilievi a occidente del Roia. Le difficoltà che si opposero al Corpo
Militare degli Alpini, edificatore di quest'opera di alta ingegneria militare,
furono grandiose: alle avversità climatiche si aggiunsero quelle della natura
della roccia delle alte pareti. Compatti calcari costituiscono il gruppo Toraggio-
Pietravecchia, con versanti incisi e dirupati: in questi ultimi sono
frequentissimi i fenomeni carsici (le grotte esplorate che vi si aprono sono
150).
Dalla conca di Melosa e il lago Tenarda si aggira la boscosa cima del Pietravecchia:
vastissimo il panorama dal Colle di Tenda al Monte Bego e al
Grand Capelet con cime che superano i 3000 m. Si cammina tra larici e rododendri
ma soprattutto nell'integrità incontaminata della zona solitaria e
selvaggia.
Uno spettacolare traverso in costa porta alla Gola dell'Incisa ai piedi della
parete del Pietravecchia (panorama unico): successivamente inizia l'ardito
sentiero degli alpini intagliato nella roccia con alcune postazioni militari. Il
tratto impegnativo si percorre in un contesto ambientale dolomitico di
grande suggestione: passaggi e strapiombi intagliati nella roccia si susseguono
a passaggi attrezzati da corde fisse. Il sentiero prosegue e l'occhio
spazia sui boscosi versanti del M. Brignone, sopra San Remo e sulla valle
Nervia fino a Bordighera. Dopo poco si raggiunge la carrozzabile sterrata
per Colle Melosa e ritornare, dopo aver chiuso il cerchio, al punto di partenza.
Ritrovo di partenza.... :
Mezzo di trasporto .... : pullman o auto private
Coordinatore di gita... : Carlo ALLARA tel. 0114342675
in sede al giovedì sera tel. 011747978

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   9 giugno - Giro del Clot della Soma (MTB)


Località di partenza ... : Pragelato, stazione seggiovia (1540 m)
Dislivello.................. : 900 m
Tempo di percorrenza : 4-5 ore
Si imbocca lo sterrato che costeggia il torrente Chisone sulla destra orografica
e si prosegue in leggera salita fino all'imbocco della Val Troncea.
Riattraversato il torrente si raggiunge il bivio a sinistra per l'abitato di Laval
(1677 m), di qui per una pista forestale si prosegue per la frazione Joussaud
(1788 m). La strada sterrata prosegue con traversi e tornanti nel bosco
senza particolari difficoltà.
All'uscita dal bosco (2100 m) si continua sulla carrareccia principale e superando
una serie di ripidi tornanti che incrociano uno skilift si raggiunge la
stazione di arrivo della seggiovia principale di Pragelato.
Si svolta a destra e si prosegue lungo la pista di servizio con pendenza costante
fino a giungere nei pressi del Clot della Soma (2420 m).
La discesa si effettua imboccando sulla destra della vetta uno sterrato di
servizio che collega le piste di sci e utilizzando in parte quest'ultime si raggiunge
nuovamente la strada forestale che per il medesimo percorso di salita
riporta a Pragelato. Per gli amanti della discesa tecnica si può anche utilizzare
una variante che seguendo integralmente le piste di sci scende direttamente
sotto la seggiovia principale fino a Pragelato.
Gli ultimi accordi si prenderanno giovedì 6 giugno in sede.
Coordinatore di gita... : GUERCI Alberto tel. 0115627672

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   16 giugno - Monte Glacier (3186 m) (A)


Località di partenza ... : Dondena (2110 m) Valle di Champorcher
Dislivello.................. : 1076 m
Tempo di salita......... : 3,15 h
Percorso a prevalente carattere escursionistico con possibilità di zone
innevate nella parte alta, con 1076 m di dislivello.
Raggiunta Dondena in auto, si scende ad attraversare il torrente Ayasse e
proseguire sui resti della mulattiera reale che saliva alla Finestra di Champorcher.
A 2300 m circa la si abbandona per volgere a destra, riattraversare
il torrente e, per l'ampio ripiano, prendere il sentiero segnalato che conduce
al Colle Fussi. Salendo a risvolti ed in diagonale a destra, si passa
sotto al Monte Delà e si tocca una spalletta che sovrasta il Lago Gelato
(2824 m). Dopo altri due tornanti con una traversata a mezza costa si tocca
il Colle Fussi (2912 m) in 2,15 h circa.
Di qui una traccia di sentiero a saliscendi conduce a NE fino a toccare
l'ampia dorsale di pietrame che costituisce la cresta orientale scendente
dalla vetta. Questa si raggiunge dopo 3,15 h dalla partenza, con ampio panorama
sulle vette principali della Valle d'Aosta: gruppo del M. Rosa, M.
Cervino, Grand Combin, M. Bianco, Gran Paradiso.
Equipaggiamento ...... : Attrezzatura escursionistica, scarponi, ghette
Orari ....................... : da stabilire
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822
Sergio SERENO

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   16 giugno - Forte Bramafam di Bardonecchia


Il Forte Bramafam, eretto sul costone omonimo al margine sud orientale
della conca di Bardonecchia, per estensione ed armamento può essere
considerata la più grande opera fortificata di fine Ottocento delle Alpi Cozie.
Fu costruito alla metà degli anni Settanta dello scorso secolo per difendere
il traforo internazionale del Fréjus e la linea ferroviaria Torino-
Modane. Fra il 1883 e il 1889 assunse l'aspetto di un vero e proprio forte
dotato di diversi tipi di artiglieria. Gli obiettivi del forte, il cui presidio del
tempo di pace superava le 200 unità, spaziavano sull'intera area di Bardonecchia,
in particolare sugli sbocchi delle valli della Rho e del Fréjus e verso
il traforo ferroviario.
Negli anni Trenta l'opera venne integrata con la costruzione di due
moderni centri di resistenza in caverna del Vallo Alpino. Nonostante fosse
superata per concezioni tecniche, fu costantemente presidiata ed armata.
Cessate le ostilità, in ottemperanza alle clausole del Trattato di Pace,
l'opera venne dismessa dall'Esercito e abbandonata al proprio destino.
Il forte è ora gestito dall'Associazione per gli Studi di Storia e architettura
militare di Torino che ne cura, con rilevanti interventi di ripristino, il
recupero funzionale ad uso museale e sede di manifestazioni.
La gita prevede durante la mattinata una breve escursione sui monti
circostanti il forte e nel primo pomeriggio la visita guidata (costo indicativo
5 Euro a persona). Dal momento che il forte sarà aperto esclusivamente per
noi, sarebbe opportuno avere la conferma del numero dei partecipanti entro
giovedì 6 giugno.
Mezzo di trasporto .... : auto proprie
Ritrovo .................... : p. Pitagora (Idrocentro) alle 07,30 h
Coordinatore di gita... : Cristina CIGNETTI GAMERRO tel. 0113293378

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   22-23 giugno - Alpe Devero (Val Formazza)


A calendario per l'escursione in Ossola sono state indicate le giornate di
sabato 22 e domenica 23 giugno: poiché sta di fatto che lunedì 24 giugno
è Festa Patronale nella nostra città, potrebbe essere forse utile spostare i
due giorni al 23 e 24 giugno. È gradito ed utile che questa precisazione
fosse resa tempestiva al fine di ovviare a problemi assicurativi e di attivarsi
opportunamente per eventuali prenotazioni nella zona dell'Alpe Devero.
Ciò premesso, ecco una traccia di escursione.
Raggiunta l'Alpe Devero (1631 m) in auto per Domodossola, Crodo, Baceno
e Goglio, al primo giorno si prosegue per Canton e si toccano i prati
dell'Alpe Campello (1718 m). Si passa a destra dell'imponente cascata del
Torrente della Rossa sbucando sull'omonimo Piano (2043 m). Proseguendo
per facili rocce e con l'ausilio di una scaletta si esce all'intaglio della "Bocca
della rossa" dopo 2 ore di salita. Tenendosi sul margine occidentale
dell'altopiano seguente, per pietraie, detriti e lingue di neve si tocca il Passo
della Rossa (2469 m) in 2,30 h totali con spettacolare vista sulle vette
circostanti ed ammirando in territorio svizzero il sottostante "Geisspfadsee",
ampio lago di alta quota.
Ritorno per lo stesso itinerario alla base, spostandosi a Crampiolo
(1767 m). Al secondo giorno da Crampiolo una mulattiera porta verso N alla
diga occidentale del Lago di Devero (1757 m), lo costeggia sul fianco
occidentale fino al suo estremo lembo Nord. Costeggiando il Rio d'Arbola si
arriva nell'ampia conca del Lago di Pianbioglio (1980 m). Guadato il torrente
si sale tortuosamente in direzione NO, poi per conche ed avvallamenti in
direzione O, indi per pietraie e neve si accede alla Bocchetta d'Arbola
(2409 m) dopo 2,45 h totali.
Equipaggiamento ...... : Attrezzatura escursionistica, scarponi, ghette
Coordinatore di gita... : Ettore BRICCARELLO tel. 0112734822

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   14 luglio-25 agosto - Soggiorno estivo 2002


La Casa riapre ad una nuova estate, per accogliere i Soci della Giovane
Montagna e permettere loro di trascorrervi una serena vacanza. Vi possono
soggiornare TUTTI i Soci dell'Associazione in regola con la quota sociale
2002.
I turni avranno il seguente calendario:
14/21 luglio 4 /11 agosto
21/28 luglio 11/18 agosto
28 luglio / 4 agosto 18/25 agosto
Si invitano i Soci che non hanno particolari impegni di lavoro, a NON organizzarsi
turni di vacanza nelle settimane dal 28 luglio al 18 agosto.
PRENOTAZIONI - Le prenotazioni si accettano da
GIOVEDÌ 9 maggio per i soci della sezione di Torino
GIOVEDÌ 23 maggio per i soci di TUTTE le altre sezioni
Prima dell'invio della scheda di prenotazione, verificare sempre la disponibilità
dei posti, venendo o telefonando in sede, il giovedì sera tra le ore
21,30 e le 22,45 (tel. 011747978, e-mail torino@giovanemontagna.org)
per contattare il responsabile per le prenotazioni sig. ROCCO Enrico
(tel. 0114374598).
L'assegnazione dei posti camera è lasciata a discrezione dei responsabili.
Avuta conferma della disponibilità dei posti, inviare la scheda compilata in
ogni sua parte, accompagnata dalla quota di acconto alla
GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino
Via ROSALINO PILO 2 bis - 10143 Torino
Le quote di prenotazione potranno essere versate tramite:
assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato a
Giovane Montagna - Sezione Torino
bonifico bancario sul c/c n°60008 presso Istit. Bancario
San Paolo IMI di Torino Filiale n°14 - C. Svizzera, 32 Torino
(coord. bancarie: ABI= 01025 / C.A.B.= 01014)
Ricordiamo che le schede di prenotazioni, NON accompagnate dall'acconto,
NON saranno ritenute valide.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   giovedì 11 aprile 21,15 h - "11" Passi in NEPAL


Soci della Giovane Montagna della sezione di Cuneo e del C.A.I. di Borgo
San Dalmazzo, vi accompagneranno "fotograficamente" in un trekking nelle
valli di GOKJO e di THAMA.
Passi lontano dalla nostra caotica vita quotidiana. Affascinanti e luminosi
silenzi in luoghi di preghiera.

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   giovedì 16 maggio, 21,30 h


Laura Reggiani presenta:
« B re t a g n a M i a »
(impressioni personali tratte da un viaggio tra natura e cultura) e desidera
che questa proiezione sia dedicata a Giolli che è stata compagna di avventure
e di disquisizioni fotografiche in questo viaggio.
Seguirà:
Pe r f a re u n A l b e ro c i v u o l e i l Le g n o
viaggio immaginario nel mondo degli alberi da loro esistere al loro utilizzo
da parte dell'uomo.
Nell'intervallo la Corale Giovane Montagna prova ad "esibirsi" nei primi
canti alpini del repertorio.

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   giovedì 16 giugno - Oberland dal Vallese


Ettore Briccarello presenta alcune diapositive dell'Oberland Bernese,
visto soprattutto dal versante vallesano, seguito dal meno noto versante
occidentale.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   14 ottobre 2001 - Uscita di roccia al mare!!!


Il ritrovo per la partenza è alle 6,30 h al Valentino; la destinazione è
Finale Ligure. Ci arriviamo attrezzati di tutto punto: da una parte pinne,
maschera e boccaglio, e dall'altra sandali e telo mare. Una rapida occhiata
al bagagliaio della macchina di Daniele? ci fa sorgere qualche sospetto: a
cosa ci possono mai servire delle corde, dei caschetti, gli imbraghi e delle
buffe scarpine tutte colorate?!?
Partiamo senza fare troppe domande, ma galleria dopo galleria i nostri
dubbi si dissipano: capiamo che dovremo rinunciare a una tranquilla domenica
da spiaggia. Giunti a Finale, siamo nuovamente colti da sorpresa: intravedendo
alte pareti, quelle della Rocca di Perti pensiamo: - Che bello, ci
si potrà tuffare! Macché! Percorriamo un dedalo di stradine che ci disorienta e infine eccoci sufficientemente lontani dal mare. Sul posto ci incontriamo
con un gruppetto della sezione di Genova che ci consiglia e ci indica le
pareti più facili e che ci "consola" dicendo che il grado più basso qui a Finale
e il 5+!!! Siamo sempre più perplessi ma ci fidiamo del nostro istruttore:
ci attrezziamo di tutto punto e ci accingiamo all'arrampicata. Guardando
da sotto la "Parete delle Gemme" ci sembra così ricca di appigli che si può
scambiare per un'agevole scaletta. Raggiunto il primo spit (già con qualche
difficoltà!), realizziamo che tutti quei buchini che si vedevano da basso?
sono inutilizzabili. Malgrado tutto riusciamo più o meno agevolmente a percorrere
alcune vie tra cui "I germogli", "Le Bietole al burro" e il "Bar dei Negri",
soprattutto grazie al prezioso suggerimento del nostro valido maestro
che, nei passaggi per noi più critici, ci sprona seraficamente dicendoci:
«Sposta un po' le mani, sposta un piede, poi l'altro e... vai su!». Ehi! funziona!!!
Faremo tesoro di questi consigli per la prossima uscita e le arrampicate
del futuro!!!
I tre neofiti dell'arrampicata:
Matteo, Silvia e Piera.
PS: La spiaggia sarà per un'altra volta!

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   4 novembre 2001 - Sant'Alberto di Butrio


Dal silenzio dell'Abbazia di Sant'Alberto una suggestiva risposta?
Eravamo tutti un po' sonnacchiosi quando siamo partiti in pullman da
Torino alla volta di Sant'Alberto di Butrio, in provincia di Pavia.
Il sole non era ancora spuntato, ma all'orizzonte il cielo di un grigio
perla acceso qua e là di rosa, ne annunciava l'arrivo.
L'itinerario di questa gita, inframmezzato dalle nostre amichevoli
chiacchiere, ci ha portato alla confluenza di tre regioni, Piemonte, Lombardia
e Liguria, lungo la zona dell'OltrePo Pavese.
Dopo un percorso pianeggiante, il tratto che ci divideva dalla meta è
stato tutto curve in discese e salite mozzafiato, abilmente superate dal nostro
giovane autista, fino a giungere nella valle dello Staffora, attraverso il
Passo del Penice. Qui, davanti ai nostri occhi, si è aperto lo stupendo scenario
dell'Abbazia di Sant'Alberto di Butrio, arroccata su di un'altura che
abbiamo raggiunto a piedi. Così, tra boschi ombrosi dalle foglie rossastre e
cinguettii d'uccellini siamo arrivati all'eremo, che, sorto nel XI secolo, si
stagliava superbo contro un luminosissimo cielo. Per assistere alla messa
delle ore 11, siamo entrati sommessamente all'interno di questo splendido
gioiello medioevale. L'eremo, fondato intorno al 1030 da Sant'Alberto eremita,
forse del casato di Malaspina, che miracolosamente guarì il figlioletto
muto del marchese Cosasco (Malaspina), fu dapprima chiesa romanica
dedicata alla Madonna, eretta proprio in ringraziamento del miracoloso evento
del fanciullo. Qui si stabilì, nel tempo, anche una comunità di eremiti
che, guidati da Sant'Alberto, edificarono il monastero di cui rimangono il
chiostro e il pozzo. Il monastero assurse man mano (intorno al 1100) a
grande potenza spirituale e temporale sotto il Papa e fu importante centro
di spiritualità ben oltre i confini delle province circostanti.
Dopo la morte di Sant'Alberto, tra alterne vicende, l'eremo visse un
lungo periodo di decadenza e di abbandono fino ad arrivare ai nostri giorni.
Le volte stellate blu e oro, i colori caldi degli affreschi, terra di siena,
ocra, arancio, raffiguranti santi, beati e illustri personaggi dell'epoca, una
suggestiva statua della Madonna hanno colmato il nostro spirito di pace e
letizia. Siamo rimasti, infatti, estasiati di fronte a tanta bellezza e ricchezza
d'arte che i frati ci hanno gentilmente illustrato. Uno di loro, portandoci a
visitare un'ala dell'eremo, ci ha anche detto che nel 1921 Don Orione lo ripopolò
collocandovi degli eremiti di un ordine da lui stesso fondato. Tra
questi spicca la figura del frate cieco Ave Maria, di cui si attende la beatificazione,
che condusse una vita straordinaria nell'ordinarietà dell'eremo.
Dopo questa consolante e suggestiva visita ci siamo diretti alla meta
gastronomica del vicino ristorante "Nobili", dove tra abbondanti libagioni
con ottimo "Oltrepo Pavese" abbiamo festeggiato l'onomastico di un illustre
socio, dottor Carlo Allara.
Il sole del pomeriggio ha accarezzato le ultime passeggiate e, ritemprati nel
fisico e nello spirito, abbiamo ripreso il viaggio di ritorno in pullman.
Come recente simpatizzante della G.M. io ho tratto grande giovamento
da questa piacevolissima gita, e ringrazio chi mi ha introdotto in questo
"nuovo mondo".
Lilly Sorrentino Giorgi

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   In margine alla gita di chiusura


La gita di chiusura e il pranzo sociale sono capitati quest'anno il 4 novembre, una volta
festa nazionale e della vittoria, ora solo più festa di San Carlo Borromeo.
Non ho parole per ringraziare voi tutti, cari soci della Giovane Montagna, per l'affettuoso
e spontaneo augurio che mi avete in tale occasione voluto presentare con la gradita offerta
di un originalissimo presente: un artistico bouquet fatto di bianche teste d'aglio,
rossi spagnolini e verde rosmarino. Un po' di patria bandiera però c'era!!!
E non basta, la carissima Giovanna Pari lo ha voluto accompagnare con qualche rima estemporanea
assai carina e spiritosa, che solo un doveroso senso di modestia e di buon
gusto mi impedisce di allegare qui.
Ancora tante grazie per il vostro simpatico e caloroso augurio.
Carlo Allara

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   8 novembre 2001 - Gita a Masino e dintorni


Partenza in pullman sotto i peggiori auspici meteorologici di 30 più 4
(aggiunti per strada) escursionisti sempre desiderosi di nuove esperienze.
Arrivo a Borgomasino dove ci attende a piè fermo (e pipa in bocca) il
proprietario del Castello, pronto ad una dotta e lunga spiegazione, così come
previsto dall'accurata organizzazione.
Se del Castello, ok, non c'è molto da dire, ok, e comunque lo vedremo
dopo, ok, dei dintorni e della storia del luogo c'è veramente tanto da scoprire, ok. Ci vengono, infatti, rivelate cose veramente sconvolgenti, nel
senso che sconvolgono tutte le nozioni che conoscevamo, ok....
Il Canavese è stato veramente il crocevia di tutti i traffici europei, specie
quelli del sale, in quanto obbligatoriamente dovevano passare per Borgomasino,
poiché l'asse Mont-St-Michel Otranto passava di qua; l'asse
Bordeaux Belgrado passava di qua; e così tanti altri assi, ecc. ecc. Il sale
infatti, era elemento chiave della sopravvivenza (conservazione degli alimenti
e quindi oggetto di scambio) tanto che 1 kg di sale poteva essere
scambiato con uno d'oro (sic!).
Splendida la posizione del Castello anche se una leggera nebbiolina limitava
la veduta sulla cerchia alpina, che confermava la posizione strategica,
come sottolineava il nostro Castellano, sia per l'aspetto militare che
paesaggistico; infatti ci viene illustrata la storia del sito, che risale nientemeno
che ad un "oppidum" romano, costruito dopo le batoste che avevano
ricevuto dai Salassi per via delle ruote cerchiate in ferro a caldo e dei timoni
dei carri da battaglia (cosa che i Romani hanno poi scippato, come al solito,
alle genti subalpine).
Iniziata la visita, splendide le cucine ricavate nella parte medioevale
(anno 1000) recuperate quasi intatte nel 1700 poiché erano state sepolte
dalle macerie, e le ex stalle ora sala da ballo.
Ammirato il parco antistante con meraviglioso cedro del Libano, si riprende
la strada verso il Castello di Masino.
La strada, in un dolce saliscendi, si snoda tra boschi che l'autunno
tinge di colori meravigliosi. La quiete e l'ambiente invogliano alla meditazione
tanto che, per poco non superiamo , se non avvisati da un folto
gruppo di ciclisti per caso incontrati, la Pietra Conca, che il nostro Castellano,
che presto ritroveremo, ci aveva indicato.
Lo stupefacente masso, cavo al centro e con numerose incisioni a
coppella attorno, sprigiona non già l'energia cosmica che ci era stata preannunciata,
ma la generalizzata curiosità di verificare l'assoluta inefficienza
dei cellulari, che da questa dovrebbero essere annullati.
Amara delusione: funzionano come al solito. Purtroppo!
Riprendiamo il sentiero e troviamo il nostro Castellano che ci aspetta
per rivelarci una delle più grandi scoperte archeologiche dei tempi moderni.
Già al Castello ci aveva fatto vedere i disegni di una misteriosa piramide a
gradoni, rilevati da studiosi francesi suoi amici, ma ora, da vicino ci mostra
questa collina probabilmente artificiale, composta da tre gradoni sovrapposti,
a forma di nave con la punta (prua) rivolta esattamente a sud e il quarto
gradone, il superiore, con la punta leggermente spostata a sud-ovest in
corrispondenza della costellazione di Orione.
Lateralmente a quest'ultimo, si apre la bocca di un probabile sepolcro,
il cui ingresso è franato nel tempo, e il cui interno, grazie alle apparecchiature
di questi signori, risulta una camera di circa 80 m2, tutta da scoprire.
Di qui si evince che, grazie alla sua anzianità, è stata sicuramente visitata
dagli Egiziani che ovviamente hanno copiato il progetto, sommariamente
riprodotto nella piana di Giza. Gli Incas sono venuti dopo!
Scherzi a parte, se ciò fosse confermato, potremmo vantare in anteprima
una scoperta importantissima che veramente porrebbe il Canavese
come "ombelico del Mondo".
Proseguendo, arriviamo finalmente al Castello di Masino.
Uno splendido ristorante "al muretto" ci accoglie con la sua atmosfera
rustica ma un po' freddina. Finito il lauto pasto (caffè servito nella dependance
"vedi bar") si passa alla visita del Castello con interessantissima
spiegazione tramite registratore e cuffia individuale.
Ancora una volta, per me che non lo conoscevo, sono rimasto stupito
della meraviglia di luoghi così vicini ma poco conosciuti poiché fuori dai
normali circuiti turistici.
Una rapida visita ai giardini (grandiosi) e una anch'essa rapida discesa
a Vestignè ci riporta al pullman, non prima di aver scoperto altri importanti
cimeli di un passato non molto lontano: cippi di confine, alberi potati come
simboli, un masso enorme in bilico dove, dicevano i locali, sotto di esso
nascevano i bambini (al posto del classico cavolo, troppo sfruttato!).
Tempo splendido, come da "previsioni" e una ottima organizzazione
dell'agenzia "Prinetto & M." (moglie) ci hanno fatto gustare una bellissima
giornata.
Rodolfo Risatti

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SERATE IN SEDE


   giovedì 15 novembre 2001 - "La guerra dimenticata"


Il 15 novembre dello scorso anno siamo entrati per una sera nella storia
di una guerra combattuta sulle montagne a noi più vicine e tuttavia da
molti ignorata o dimenticata. Siamo entrati nella storia guidati e condotti
per mano da Dario Gariglio, che ci ha contagiato con la sua passione e il
suo entusiasmo. Egli ci ha portato le immagini di fortificazioni e opere di difesa
nel loro aspetto odierno di rovine più o meno ben conservate ma anche
e soprattutto ci ha mostrato com'erano quando in esse si viveva, si
soffriva, si combatteva.
Con grande pazienza egli ha raccolto documentazioni fotografiche, disegni,
testimonianze e scritti che ci ha spiegato alla luce della sua esperienza
e della sua passione per la materia.
Ne è uscita una serata interessante e, direi, veramente speciale.
Laura Reggiani

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   giovedì 20 dicembre 2001 - serata di Natale


La tradizione non si ferma: come da molti anni ormai, in sede il 20 dicembre
ci siamo ritrovati numerosi per "il nostro Natale". La funzione religiosa, con le calde parole di padre Adolfo, missionario in partenza per
l'Africa ai primi di gennaio, sono state il prologo del nostro incontro. Prima
però della "grande abbuffata" Laura ci ha coinvolti con una bellissima preghiera
da lei composta per spronarci a una maggiore fraternità in montagna
e nella vita, e invitarci alla lode "di fronte alle piccole e grandi meraviglie
della natura".
Dopo lo spirito i piaceri della gola! Le tavole imbandite da molte prelibatezze
si sono trasformate in breve tempo in desolanti spazi dove occhieggiavano
solo più piatti e bicchieri vuoti, mentre aumentava il vocio di
tante persone gioiose che si scambiavano auguri e saluti.
La festa era finita ma speriamo che quanto sentito nella prima parte
della serata rimanga e germogli nei nostri cuori!
Ferruccio e Giovanna

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VITA SEZIONALE


   QUOTE SOCIALI


Hanno già rinnovato la quota associativa 2002 soltanto il 39,1% degli ordinari
e il 45,8% degli aggregati.
Come da Statuto della Sezione, è necessario pagare la quota associativa
entro il mese di marzo dell'anno in corso, mentre per aver diritto
all'assicurazione è necessario aver rinnovato entro il 28 febbraio:
INVITIAMO quindi tutti coloro che non hanno ancora rinnovato la loro iscrizione
alla Giovane Montagna a farlo al più presto, preferibilmente venendo
in sede al giovedì sera (21,30÷22,30 h) - se no che ci sta a fare? -, oppure
mediante versamento sul seguente Conto Corrente Postale:
nº13397104
GIOVANE MONTAGNA SEZIONE TORINO
VIA ROSALINO PILO 2 BIS 10143 TORINO
Per motivi tecnici, dovuti all'irreperibilità in tempo utile dei bollettini di
c.c.p. prestampati in euro, non è stato possibile inserirli nel Notiziario.
Quindi coloro che vogliono rinnovare in Posta devono fare un piccolo sforzo
in più e compilare da soli il bollettino. Per i morosi, questo è l'ultimo Notiziario
che verrà inviato, sarà sospeso l'invio della Rivista e non usufruiranno
della copertura assicurativa.
Coloro che nel frattempo si fossero già messi in regola non tengano conto
di questa comunicazione.
Vi ricordiamo le quote 2002: SOCI ORDINARI 25,00 euro
SOCI AGGREGATI 15,00 euro

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   LUTTI


Alla socia Lina Avataneo Popoli le più sentite condoglianze per la perdita
del marito, sig. Felice.

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   NUOVI SOCI


Nel Consiglio di Presidenza del 28-01-2002 sono stati ammessi i seguenti
soci: Alessandro ANSALONI Giorgio MALAVASI
Aldo RUBIOLA Giuliano SANTERO
Roberta ROAGNA Carmela SAVARIS
Beppe TRUFFO

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   Giovedì 10 gennaio - Assemblea dei Soci


rinnovato Consiglio, eletto nell'ottobre dello scorso anno.
Il Presidente relaziona brevemente sulle attività previste. In particolare si
sofferma sulle prospettive del Natale Reviglio, la futura collaborazione con
le Guide di Courmayeur, per ospitare nel Reviglio gli allievi che frequenteranno
i corsi da loro organizzati, per maestri di sci, guide alpine, conduttori
per cani da valanga e da ricerca in superficie.
Al Reviglio è necessario eseguire dei lavori di adeguamento per la sicurezza:
modifica per l'accesso alla scala, nuove bussole per l'ingresso nel salone
e alla cucina, porte antincendio, impianto antincendio ai piani e ristrutturazione
del sottotetto, ecc...
Il vice Presidente, Daniele Cardellino, ha poi illustrato le attività del nuovo
calendario gite che prevede, oltre le varie attività, il corso di sci in pista,
che tutti gli anni ottiene un buon successo; per gli altri corsi si vedrà di organizzarli
se vi sarà una richiesta da parte dei soci.
Viene poi data la parola all'Economo, Alberto Bello, che illustra il bilancio
preventivo per l'anno 2002, approvato all'unanimità dall'Assemblea.
Cesare Zenzocchi

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   CORALE "GIOVANE MONTAGNA"


Nata dall'idea di alcuni soci circa un anno fa, si è concluso per la neonata
"Corale" il periodo sperimentale, con esiti, a mio avviso, decisamente positivi
e superiori alle aspettative.
Nell'ultima riunione del Consiglio, al quale sono stato invitato, si è deciso di
proseguire e incentivare al massimo questa attività che attualmente coinvolge
oltre una ventina di soci, allargando a quanti più interessati possibili,
soci e non, quale mezzo per aggregare e coinvolgere sempre di più nuove
persone.
Si invita pertanto tutti a propagandare questa attività, che non vuole essere
fine a se stessa ma, oltre al piacere di cantare assieme, di essere di supporto
ad altre iniziative e manifestazioni anche intersezionali (vedi messe,
incontri, commemorazioni, ecc.).
È stato inoltre approvato l'acquisto di una tastiera nuova, al quale abbiamo
già provveduto, per meglio supportare gli incontri.
Mentre confermo che stiamo sempre cercando un direttore per la corale
che sia decisamente più esperto del sottoscritto, fino a quando non sarà
trovato, supplirò io, cercando di fare del mio meglio.
Il calendario dei prossimi incontri (ancora provvisorio poiché sono ancora
da definire altre attività della sezione) è il seguente, sempre alle 20,30:
07 febbraio 14 marzo
21 21 ?
28 febbraio 04 aprile
07 marzo 11 ?
Raccomando la presenza costante di tutti, al fine di non penalizzare gli altri
dovendo ogni volta riprendere quanto già fatto, chiarendo che ora il programma
dei canti sarà essenzialmente basato su cori alpini.
Vi attendo tutti, armati di buona volontà, e possibilmente accompagnati da
qualche amico o conoscente, disposto a condividere con noi questo proseguimento
di avventura.
Rodolfo Risatti

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   BACHECA


Soci, lo sapete che siete in vetrina?
Da qualche tempo è stata allestita in via Cernaia (in una colonna di
fronte al n. 22) una bacheca "pubblicitaria" per far conoscere al mondo la
nostra associazione. Ci sono anche fotografie scattate durante le nostre
gite: chi di noi si riconoscerà in esse?
Chi passa in via Cernaia ci sappia poi dire le sue opinioni in proposito.
Con il vostro aiuto non potremo che migliorare!
Laura e Claudia

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