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Notiziario Sezione di Torino Settembre 2000
ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
il notiziario in formato pdf cliccando sull'immagine a lato.
VITA SEZIONALE
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI - GIOVEDÌ 30 NOVEBRE - ORE 21,15
I Soci sono convocati per l'Assemblea Ordinaria, presso la sede sociale,
per discutere e deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente
2) Esame del bilancio consuntivo 1999/2000 e preventivo 2000/2001
3) Varie ed eventuali
Invitiamo i Soci a parteciparvi numerosi.
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ATTIVITÀ PREVISTA
CELEBRAZIONE DEL GRANDE GIUBILEO 2000 DELLA "GIOVANE MONTAGNA"
DOM E N I C A 2 2 OT TOB R E 2 0 0 0
Ad un anno pressoché esatto dalla conclusione dell'epico pellegrinaggio
che, sul tracciato della "VIA FRANCHIGENA", ci ha portato a Roma e a
conclusione dell'ostensione della Sindone, ci ritroviamo per un altro pellegrinaggio
organizzato dalla nostra Associazione, per la celebrazione del
GRANDE GIUBILEO dell'anno 2000, per l'ottenimento dell'indulgenza plenaria
ad esso legato.
Anche noi non vogliamo mancare a questa grande occasione, nell'ambito
dello Spirito Cristiano che anima la nostra associazione e nel ricordo di tutti i soci che ci hanno preceduto e che sarebbero stati felici di partecipare
(ricordiamo che l'indulgenza plenaria è applicabile anche ai defunti).
In sede è a disposizione di tutti, un fascicoletto che ne racconta l'origine,
ne spiega l'essenza e fornisce tutte le indicazioni per partecipare attivamente
e vivere spiritualmente nel migliore dei modi questo grande avvenimento.
Meta del nostro Pellegrinaggio sarà il Santuario di Belmonte, nel Canavese;
elevato a Chiesa Giubilare da Decreto Diocesano del Card. Saldarini.
Il Pellegrinaggio sarà guidato dal Salesiano prof. Don Ezio Risatti e il programma
sarà il seguente:
Ore 8,30 Ritrovo in Piazza Rebaudengo con auto propria.
Ore 9,15 Arrivo sul piazzale del Santuario di S. Firmino a Pertusio .
Percorso: superstrada per Caselle - S. Maurizio - Front Busano
Pertusio (deviazione a sinistra tra i paesi di Busano e
Valperga ben segnalata). Sarà fornita una piantina per non
perdersi.
Ore 9,30 Prima meditazione in Santuario e brevi cenni storici sul medesimo.
Ore 10 Inizio della salita al Santuario di Belmonte per mulattiera in
mezzo al bosco.
Ore 10,30 Arrivo alla frazione di Piandane e seconda meditazione.
Ore 10,45 Salita al Santuario per sentiero tra vigne e rocce del tipico
granito rosso (occorrono calzature adeguate).
Ore 11,15 Arrivo al Santuario.
Ore 11,30 Visita guidata alle Cappelle della Via Crucis con breve meditazione
e cenni storici sulle medesime (facoltativa).
Ore 12,30 Pranzo al sacco.
Ore 15 Santa Messa speciale per noi, al Santuario.
Ore 16 Ritorno a Pertusio per il medesimo percorso della salita.
Ore 17 Breve conclusione nel Santuario di S. Firmino e ritorno individuale
a Torino.
IMPORTANTE: per quelli che avessero difficoltà per la salita, si informa
che tutto il percorso è fattibile, per strade parallele, in auto e quindi tutti
possono partecipare.
In caso di cattivo tempo, il programma sarà adeguato alle circostanze; per
questo sono state prenotate sale per il pranzo al sacco e in ogni modo per
chi non desidera consumarlo all'aperto per il freddo.
Per chi lo desidera è anche possibile il pranzo al ristorante del Santuario
(25.000 Lit occorre prenotare entro metà settembre).
Durante la S. Messa sarà raccolta un'offerta libera per il Santuario e per le
spese organizzative.
Parteciperanno con noi gli ex giovani delle associazioni "AVE" e "VIGILANTES"
della parrocchia della SS. Annunziata.
Ci auguriamo che tutti i Soci sentano l'importanza di questo avvenimento
con una compatta partecipazione.
Ai fini organizzativi è gradita una conferma.
Coordinatore di gita... : RISATTI Rodolfo tel. 0118193641
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Corso roccia 2000
Eccoci puntuali, anche quest'anno, a proporre a tutti i soci, amici e simpatizzanti,
il corso di roccia.
Il corso prevede un livello base per tutti coloro che si avvicinano per la
prima volta all'arrampicata, ed un livello di perfezionamento indirizzato a
chi abbia già delle basi, con la precedenza a chi ha frequentato il corso
l'anno passato.
Prevede 4 lezioni di teoria e 4 uscite in palestre di roccia.
PROGRAMMA
Teoria:
Giovedì 19 ottobre 21,15 h Presentazione del corso, Materiali, Nodi,
Manovre fondamentali.
Giovedì 26 ottobre 21,15 h Tecnica di arrampicata, Conformazione
delle strutture verticali.
Giovedì 2 novembre 21,15 h Tecnica di arrampicata, Progressione di
base.
Giovedì 9 novembre 21,15 h Tecnica di arrampicata, Progressione
evoluta.
Uscite:
Domenica 22 ottobre Traversella
Domenica 29 ottobre Monte Bracco
Domenica 5 novembre Rocca Sbarua
Domenica 12 novembre Machaby
Le lezioni saranno tenute dalla guida alpina Claudio Bernardi.
Iscrizioni entro giovedì 12 ottobre.
Per informazioni........ : in sede il giovedì sera tel. 011747978
CARDELLINO Daniele tel. 0118172212
AVVISO
Il muro di arrampicata artificiale che è stato realizzato in sede è ormai pienamente
in funzione. Chi fosse interessato ad usufruirne si può rivolgere in
sede il giovedì per visionare il Regolamento.
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12 novembre - Gita di chiusura a Casale Monferrato e pranzo sociale
Casale sorge sulla sponda destra del Po, all'estremità Nord/Est della
collina del Monferrato. Ha una popolazione di circa 40.000 abitanti.
Capitale del Monferrato sin dall'anno 1000, data di inizio della stirpe degli
Aleramo, è di origine romana. Ha raggiunto la massima prosperità durante
il regno dei Paleologhi tra il 1320 ed il 1530. Successivamente, è passata
ai Gonzaga di Mantova; è stata disputata tra Francia e Spagna; è stata assegnata
definitivamente ai Savoia nel 1708. È sede vescovile dal 1474.
È considerata, per i suoi monumenti, città con "il fascino di una capitale".
Partendo da piazza Castello, la nostra proposta prevede la visita di:
Torre Civica dell'XI sec. con cella campanaria sovrapposta nell'anno 1504.
Piazza Mazzini, animato cuore della città.
Cattedrale di S.Evasio, costruzione romanico-lombarda del 1000 1100 con
facciata a capanna fiancheggiata da due snelli campanili; contiene al suo
interno un grande crocifisso rivestito di lamine d'oro del 1100 e la Cappella
di S.Evasio le cui ceneri sono conservate in un'urna d'argento.
Chiesa gotica di S.Domenico con portale rinascimentale, sepolcro di Benvenuto
San Giorgio, opera del Sanmicheli e ciclo di dipinti di Pietro Francesco
Guala.
Convento di Santa Croce con chiostro decorato da affreschi attribuiti al
Moncalvo; è sede del Museo Civico.
Palazzo Sannazzaro e Palazzo Treville.
Sinagoga del 1595 contenente, nel Matroneo, il Museo Regionale di arte
israelitica, secondo in Italia per importanza.
Lasciata Casale, attraverso un breve percorso verso la Val Cerrina, sosta
per il pranzo a MADONNINA di Serralunga di Crea.
Nel pomeriggio, in base al tempo sia meteorologico che disponibile, eventuale
escursione in pullman al Santuario di Crea.
Mezzo di Trasporto ... : Pullman
Ritrovo e partenza..... : p. Pitagora (c. Cosenza/c. Orbassano) 7,30 h
p. Bernini (Istituto ISEF) 7,45 h
Coordinatore gita ...... : RICCABONE Gianni tel. 011356522
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3 dicembre - Camminiamo nei Roeri (E)
?Nelle selvagge foreste dei Roeri le Rocche di
Pocapaglia, (guglie, pareti, pinnacoli di argilla)?
Località di partenza ... : da definire
Dislivello complessivo : circa 200 m
Tempo totale............ : 5,00 h + la sosta pranzo
La regione dei Roeri, anticamente chiamata l'Asteggiana, trae il suo nome
dalla nobile ed antichissima famiglia per secoli feudataria di questa zona.
Approfittando del secolare dissidio tra Asti e Alba, estesero progressivamente
il loro dominio su buona parte dell'oltretanaro albese.
La presenza dei Roeri è antecedente all'anno 1000 e pare fossero originari
dei Paese Bassi. La natura dell'ambiente, meta della nostra escursione, è
quella parte della collina separata dalle Langhe dal Tanaro settemila anni
fa. È caratterizzata da fitti boschi, valloni selvaggi e le tipiche "Rocche"
(così chiamati i ripidi calanchi) che costituiscono un'area selvaggia e pressoché
disabitata di raro interesse e bellezze naturali.
Saranno nostri compagni di escursione i Soci della sez. di Cuneo.
Mezzo di trasporto .... : pullman
Ritrovo e partenza..... : p. Bernini (Istituto ISEF) 7,45 h
p. Pitagora (lato farmacia) 8,00 h
Coordinatore gita ...... : ZENZOCCHI Cesare tel. 0113497962
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26 novembre - Funzione religiosa al Monte dei Cappuccini
Come da consolidata tradizione, Domenica 26 novembre appuntamento
a Santa Maria del Monte (o Monte dei Cappuccini), alle 9,30 h nella
Cappella del Coro per la celebrazione della Santa Messa e la commemorazione
dei soci con venti, cinquanta e più anni di iscrizione.
Dopo la premiazione vi sarà un piccolo rinfresco.
Sono Soci da 20 anni: Ci seguono da 50 anni:
Angelo Valentino ANGELETTI Franco GHIGLIONE
Maria José ANGELETTI FERRAZZANO Sandra GHIGLIONE PONZIO
Ines SANTILLI Anna Maria MAFFEI OBERTI
Silvia SANTILLI Rina PONZIO
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CAPODANNO 2001, SULLA NEVE! - 8 Dicembre 2000-2 Gennaio 2001
Come tutti gli anni, la casa per ferie Natale Reviglio verrà aperta ai Soci,
nei giorni suindicati accogliendoli per un periodo di vacanza sulla neve.
I posti disponibili sono limitati per cui si ricorda ai Soci di prenotarsi per
tempo.
Non essendovi Soci che si occupino della gestione della cucina, i partecipanti
dovranno avere un incaricato alla preparazione dei pasti.
L'attrezzatura già presente potrà essere utilizzata, avendo cura di servirsene
con non più di due persone alla volta per non affollare il locale cucina.
Sono altresì disponibili prodotti alimentari non deteriorabili, acquistabili al
prezzo di costo.
Le prenotazioni si accettano in sede, presentandosi o telefonando allo
011 747 978 il giovedì sera dalle 21,00 h alle 22,30 h, oppure rivolgendosi
a Cesare ZENZOCCHI tel/fax 0113 497 962.
N.B. Tutte le prenotazioni dovranno essere accompagnate da un acconto,
inviato mediante versamento sul Conto Corrente Postale:
n.13397104 - Giovane Montagna Sez. Torino
Via Rosalino Pilo 2/bis - 10143 TORINO
altrimenti non saranno ritenute valide.
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PROSSIME SERATE IN SEDE
Giovedì 23 novembre alle 21,15 h
Laura REGGIANI, ci porta nel Deserto seguendo due diverse piste:
un itinerario turistico alla ricerca delle bellezze spettacolari di questa terra
bellissima e ostile con la serie
DESERTO d e l l a L I B I A
e un itinerario spirituale che porta l'idea infinita di Dio dal titolo
T I PORTERÒ NEL DESERTO E
PARLERÒ AL TUO CUORE
In apertura di serata, una piccola sintesi sul Deserto della NAMIBIA, attraverso
le immagini scattate da Cesare ZENZOCCHI.
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Giovedì 14 dicembre alle 21,30 h
ATTIVITÀ SOCIALI PER L'ANNO 2001
La Commissione Gite presenta il programma delle attività previste per il
nuovo anno sociale. Intervenite numerosi e invitate anche i vostri amici.
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ATTIVITÀ SVOLTA
6-7 maggio - Incontro Sezioni Occidentali ad Artesina
Questa purtroppo è solamente una cronaca parziale, poiché mi è stato
possibile parteciparvi solo nel giorno di domenica 7 maggio.
Dopo una partenza volutamente procrastinata per incertezze meteorologiche,
ci ritroviamo in numero ancor più ridotto del previsto
all'appuntamento a Torino. Giunti ad Artesina veniamo accolti da fitte
nebbie, un abbozzo di pioggerella e da altri due soci, saliti la sera prima,
che già partono. Per strade sterrate (?ma ancora infangate?) e sentieri
saliamo al Pian della Turra ed al Rifugio Mettolo Castellino (1741 m).
La visibilità ridotta non ci permette di ammirare il panorama circostante,
ma l'incontro con gli amici che ci hanno preceduti e di altre sezioni è reso
ancor più piacevole dall'atmosfera nebbiosa ed ovattata che ci circonda.
Dopo il pranzo scendiamo in comitiva alle auto e di lì alla chiesetta di Artesina.
Nel corso della Santa Messa, officiata dal parroco alpinista di Corsaglia
don Basso, vengono benedetti gli attrezzi da montagna ed elevate
semplici parole verso la nostra Associazione.
A conclusione, un ultimo rinfresco sotto i portici del paese: la pioggerella
che ancora scende rende ancor più sentito l'incontro fra i, purtroppo, pochi
presenti. Un saluto ancora fra i soci delle varie sezioni: un invito a rivederci
nelle prossime occasioni.
Sorge spontanea una riflessione: il numero dei partecipanti era scarso,
ma la vita dell'Associazione si rafforza anche con questi incontri.
Ettore Briccarello
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21 maggio - Giornata in palestra a Traversella
Riposta a malincuore l'attrezzatura da scialpinismo abbiamo tolto un
po' di polvere a quella da roccia. Effettivamente il rischio è stato quello di
dargli una bella lavata; infatti a Traversella, domenica mattina, minacciava
pioggia. Sfidando le prime gocce a scendere, in otto, ci incamminiamo verso
le pareti.
Alla base delle placche del Primo Salto ci dividiamo in cordate, facciamo
un veloce ripasso per rinfrescarci la memoria su manovre e nodi, poi
attacchiamo alcune brevi vie. Il cielo, sempre molto nuvoloso, non sembra
però interessato a rovinarci la giornata. Riusciamo a cambiare le cordate
per salire un'altra via, poi ci consumiamo le dita su alcuni monotiri un po'
più duri.
Tutto questo per poterci rinchiudere finalmente nell'accogliente "piola"
di Trausella senza avere troppi rimorsi di coscienza. Degna conclusione
per una proficua giornata di scalate.
Daniele Cardellino
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28 maggio - Monte Galero
In otto raggiungiamo il Colle di San Bernardo poi, per una strada sterrata,
il Bocchino delle Meraviglie, dove lasciamo gli automobili. Qualche
raggio di sole ci fa sperare che le previsioni di tempo variabile trasmesse
dai vari notiziari siano tendenti al bello. Pur troppo non è così e ce ne accorgiamo
appena iniziamo ad inoltrarci nel bosco di faggi che porta al Passo delle Caranche. Giunti in cresta un vento gelido e molto forte che sale
dalla valle di Neva sembra respingerci verso il bosco. Questo vento freddo
e umido ci accompagnerà fino alla vetta, dove si erge una croce metallica,
unica cosa che ci è possibile vedere in mezzo alla nebbia molto fitta. Consumiamo
i nostri viveri in un angolo un po' riparato e, dopo la consueta
preghiera, ritorniamo al Bocchino delle Meraviglie. Qui ritroviamo il sole e
una temperatura quasi estiva.
Qualcuno sale ancora fino ad un cippo che ricorda un incidente accaduto
alcuni anni fa ad un aereo militare. Poiché è ancora presto Franco
propone di trasferirci nelle vicinanze di San Michele dove in località La Cava
ci ospita nella sua seconda residenza. Qui visitiamo i vari ambienti un
tempo destinati alla lavorazione della calce accompagnati dalle esaurienti
spiegazioni del padrone di casa.
Nel tardo pomeriggio facciamo ritorno a Torino.
Giorgio Maria Robatto
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4 giugno - Madonna di Ciavanis
La prima uscita sociale in MTB dell'anno si svolge in Val Grande di
Lanzo. Si parte da Vonzo e la strada, inizialmente asfaltata, inizia subito
con alcune rampe di buona pendenza; fortunatamente il caldo non è eccessivo,
anche grazie alla partenza mattutina e ad alcune nuvolette che
oscurano a tratti il sole. Il gruppetto di soci e amici prosegue sulla strada
sterrata che termina con un lungo traverso al Santuario della Madonna di
Ciavanis; qui una bella balconata panoramica ospita il pranzo ed il meritato
riposo dei ciclisti, nella quiete montana interrotta solo dal concerto di uno
spericolato campanaro. La discesa, lungo il percorso di salita, non presenta
particolari difficoltà, e dopo una breve digressione si raggiungono rapidamente
le auto.
Silvana Ponsero
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11 giugno - Ancients Forts Grand Maye et Croix de Brétagne
Questa gita è nata sotto una cattiva stella: per la seconda volta non
riusciamo a portarla a termine. Una perturbazione atlantica particolarmente
rovinosa scarica sul Piemonte e la Savoia un vero e proprio nubifragio.
Imperterriti si parte ugualmente sotto la pioggia: intanto dietro le Alpi,
all'estero, è sicuramente bello!!!
Laura Reggiani guida con consumata perizia il pulmino: a Cesana però
preferisce alleggerirlo (non si sa mai, la salita, è un po' anzianotto) e da
nove scendiamo a sette. Gli altri due salgono su un fuoristrada che ci aveva
raggiunti a Cesana. Ormai è ovvio che la gita non si può più fare: piove
a dirotto su un paesaggio grigio e nebbioso, qua e là, sulle punte, neve.
Si decide per un percorso turistico alternativo in Francia: a una trentina
di chilometri da Briançon, lungo la valle della Durance, andiamo a visitare
la rocca di Mont Dauphin, una vera e propria cittadella fortificata del
1700 che si erge su uno sperone roccioso. Alle 10,30 ha inizio la visita
accompagnati da una guida in divisa militare d'epoca: redingote con alamari,
stivali con ghette bianche fino al ginocchio, spadino e tricorno in testa
e noi tutti con l'ombrello sulla testa. In un francese veloce e chiarissimo
(a dire proprio la verità ho capito poco) imperturbabile sotto l'acqua,
ovviamente senza nessun ombrello, come si addice a un vecchio soldato,
ci fa sguazzare nell'acqua e nell'erba fino a mezzogiorno. Per fortuna
c'erano anche i locali dell'arsenale, le polveriere e le caserme che erano
coperti. Al momento conclusivo il gruppo ormai folto dei turisti continua a
seguire la guida anche dentro i fossati di difesa: noi italiani ci siamo guardati
e abbiamo fatto dietro-front!!!
N.B. La pioggia scrosciante non ha mai smesso di deliziarci.
Il nostro capogita Vittorio Germano ci ospita per il pranzo nella sua
casina di "Bianca Neve e i sette nani" in mezzo al bosco di Bousson: finalmente
un locale asciutto, accogliente, stufa accesa, e tanta pioggia fuori.
Nonostante tutto la nostra gita si è conclusa felicemente in grande letizia
di una simpatica compagnia. Scendendo sulla via del ritorno abbiamo
ancora visitato a Bousson la casa delle lapidi e l'incantevole chiesina parrocchiale
impreziosita da una antica Madonna lignea.
Una giornata uggiosa per Torino, si è trasformata con un po' di ardimento
e incoscienza in una bellissima scampagnata.
Carlo Allara
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10-11 giugno - Bric Bucie
A giudicare dalla relazione la gita doveva essere davvero bella ed anche
le premesse non erano male: un caldo sole ci attendeva in corso Regina,
alla partenza. Ma poi, forse, rimase lì.... A Bout du Col non solo non si
vedeva il sole, ma neanche il resto: la strada era un torrente e dal cielo più
acqua non poteva scendere.
Tutto ciò non scoraggiava i partecipanti che, convinti del fatto che
"più di così " non può far altro che migliorare, decisero di aspettare.
Dopo una lunga attesa di più di un'ora, stipati nelle auto, anche i più
convinti dovettero desistere e "remi in barca" si fecero trasportare
dall'acqua sino al fondo valle.
Fortunatamente l'efficiente coordinatore di gita era ben informato sulle
feste di paese della vallata e così quale occasione migliore per degustare
le specialità della Val Germanasca e dimenticare nel buon vino una gita
mancata? Ma in allegra compagnia questo ormai poco importava e chi poteva
già pensava alle prossime.
Marta Rainetto
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18 giugno - Raduno intersezionale in MTB
Ottima l'idea di Franco: invece dell'annunciato giro con partenza dal
paese di Tende (che presenta una lunga salita su sterrate dal fondo impegnativo) si farà un anello più facile, con partenza da Limone, salita al colle
di Tenda, lunga traversata in quota fino alla Baisse de Peyrefique, discesa
a St. Dalmas de Tende toccando Castérine e les Mesches, e infine rientro
a Limone in treno.
Unici nei (a posteriori): il tempo, che è rimasto nuvoloso fino a metà
giornata, limitando fortemente il panorama; e il traffico, veramente eccessivo,
nei due pur brevi tratti di statale 20 che si devono percorrere, appena
sopra Limone e poi da St. Dalmas de Tende a Tende. A dire il vero il treno
lo si può prendere anche da St. Dalmas, però l'antico abitato di Tende arroccato
sul fianco della montagna e con le sue strettissime stradine merita
una visita.
La salita, a parte una variante verso Limonetto per allontanarsi al più
presto dalla suddetta statale, ha una pendenza moderata e regolare e si
svolge quasi completamente su asfalto. Al colle di Tenda siamo quasi nelle
nubi e ci accoglie un vento freddo; la sosta è breve e ci aspettano ancora
molti chilometri. Sul versante francese si aprono delle schiarite e si comincia
a vedere qualcosa: sotto di noi gli infiniti tornanti della strada che dal
colle scende a Vievola, mentre di fronte appare in lontananza la Baisse de
Peyrefique. La strada sterrata costeggia il Fort de la Marguerie e perde
leggermente quota attraversando praterie, pietraie e radi boschi. Infine risale,
sempre con andamento a mezza costa, fino alla spianata della Baisse
de Peyrefique, dove sorgono altre opere di fortificazione. Ormai le nuvole
rimangono soltanto sulle punte più alte e ne approfittiamo per la sosta
pranzo; la tentazione di indugiare a lungo è forte, ma non vogliamo correre
il rischio di perdere il treno. La strada che scende a Castérine è molto panoramica
e taglia un versante dirupato e selvaggio; raggiunto il fondovalle
ritroviamo l'asfalto e le folle di turisti attirati dal fascino della valle delle
Meraviglie con le sue incisioni rupestri. Molto prima del previsto siamo a
St. Dalmas de Tende e così il solito Franco lancia una proposta per chiudere
bene la giornata: se avete ancora voglia di pedalare risaliamo fino a
Tende e facciamo un giretto dentro il paese.
Così, ben in tempo per prendere il treno delle 16:33, arriviamo alla
stazione, dopo aver percorso circa 51 km, con un dislivello di 1435 m in
salita e quasi 1800 in discesa. Non male per una gita sociale intersezionale
o forse è questa la ragione per cui chi conosceva gli organizzatori non si
è fatto vedere?
Giorgio Rocco
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25 giugno - Torre d'Ovarda
La giornata si preannuncia bene: il tempo è bello ed all'appuntamento
a Lemie siamo tutti puntuali. Risaliamo quindi fino all'alpe d'Ovarda da dove,
lasciate le auto, percorriamo inizialmente il piacevole sentiero del passo
Paschiet e poi quello che porta al colle di Costa Fiorita. Il panorama diventa
progressivamente più ampio ed in lontananza si staglia l'inconfondibile
sagoma del Monviso. Dal colle di Costa Fiorita il "sentiero dei camosci"
costeggia con tratti di ripida e faticosa salita la base del fianco roccioso
della Torre d'Ovarda fino ad incontrare il contrafforte Sud. Da questo punto
ci dividiamo per raggiungere la vetta seguendo due diversi itinerari, uno
più alpinistico che risale la "Cresta del Vento", e l'altro più semplice per i
canaloni del versante Sud-Ovest. Mentre sostiamo sulla punta le quasi inevitabili
nubi a evoluzione diurna limitano sempre più il panorama, ma oggi
non daranno origine a nessun temporale, fortunatamente per noi. Tutto
bene? Non proprio, perché la presenza di tre soli partecipanti (oltre a Silvana
e allo scrivente) è una realtà che non si può ignorare. La conclusione
che questo tipo di itinerari non interessa più a nessuno è ovvia e scontata,
ma se le cose stanno realmente così voglio per una volta vedere il lato positivo.
Per i pochi (o pochissimi?) che amano questo tipo di montagna non
rimane che l'imbarazzo della scelta: non correranno mai il rischio di fare la
coda per raggiungere la vetta!
Giorgio Rocco
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2 luglio - Colle della Croce
Al primo week-end di luglio un gruppetto di amici della GM parte da
Torino alla volta del laghetto d'Arpy (La Thuile), una località della Valle
d'Aosta che tutti conoscono molto bene.
Arrivati sul luogo di partenza della gita ci dividiamo e mentre una parte
dei ragazzi sale a piedi, l'altra decide di raggiungere il Colle con la MTB
seguendo un percorso diverso.
Il sentiero si presenta ai nostri occhi stretto e poco agevole richiedendoci
fin dall'inizio una buona capacità di equilibrio e finalmente, dopo quasi
due ore di pedalata, arriviamo al Colle. Grazie ad una magnifica giornata
possiamo così ammirare sia lo splendido scenario del Monte Bianco sia il
lago e le numerose fortificazioni costruite durante la Rivoluzione francese.
Dopo una breve sosta per rifocillarci scendiamo da un sentiero non
propriamente ciclabile (vero ?) per riunirci al resto del gruppo e per abbronzarci
ancora un po' al sole. Nel frattempo il lago, nell'arco dell'intera giornata,
viene raggiunto da molta gente e sarà la stessa che, per non perdere
la finale di calcio Italia - Francia, anticipa il rientro e ci impedisce pertanto
una bella discesa con le MTB.
Comunque la gita riesce molto bene con grande divertimento da parte
di tutti quanti e decidiamo di terminare la giornata alla grande con
un'ottima pizza.
Chiara Cellino
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2 luglio - Sentiero "Le Balcon du Haut-Arc"
La gita era stata messa a calendario e la sua previsione era apparsa
sul notiziario di marzo: in veste di coordinatore mi erano rimaste alcune incertezze
sulla sua fattibilità, legate all'eventuale innevamento nelle zone
più esposte a Nord. Per fugare questi dubbi la domenica precedente, anziché
proseguire nei lavori per la riapertura dello Chapy, con i genitori mi sono
recato sul posto, scorgendone l'inizio e la fine: era fattibile.
Finalmente il 2 luglio alle 6,45 partenza in autobus da P. Bernini. Saliti
altri passeggeri in Val Susa valichiamo il Moncenisio e alle 9,30 circa siamo
al punto previsto per la partenza: Pont de l'Ouiletta, a 2476 m a monte
di Bonneval-sur-Arc. Il parcheggio è saturo di vetture, perciò dopo pochi
minuti salutiamo il nostro autista: si cercherà parcheggio dove possibile
per rivederci poi a sera a Bonneval.
Dopo i primi quaranta minuti ripidini, una volta raggiunti i pianori di les
Arses e del Plan des Eaux il sentiero è un vero "balcone" sull'alta valle
dell'Arc, scorgendo le vette delle Levanne, del Mulinet, della Grande e Piccola
Ciamarella, dell'Albaron ed ancora sull'adiacente Vanoise, la Dent Parrachée,
i Peclet-Polset. Altra pendenza meno dolce aggirando l'Ouille des
Reys, e qui a 2676 m è doverosa la sosta: alcuni componenti preferiscono
ritornare all'autobus per la via sin qui salita, perciò consumiamo pranzo
tutti assieme. Salutati gli amici sulla via del ritorno, riprendiamo il percorso
segnalato per il Réfuge du Carro, ma per poco: appena varcato il torrente
del Montet, si profila un sentiero che conduce verso il basso. Così facendo,
discendiamo alle baite di Le Montet a 2441 m, dove ritroviamo i sentieri
che scendono dal Réf. du Carro e su percorso ormai evidente raggiungiamo
l'Ecot (2027 m) e su strada carrozzabile (ma vietata ai pullman)
Bonneval-sur-Arc a 1790 m dove già ci attende il bus.
È stata una bellissima gita, in una splendida giornata, circondati inoltre
da una fioritura indimenticabile.
Ettore Briccarello
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8-9 luglio - Mont Braoulé
Sabato 8 luglio 2000, 12,30 h, piazza Rebaudengo, Torino. Siamo li
riuniti per prendere parte alla gita della Giovane. Lo spirito è buono, si disquisisce
su presunti ritardi e ritardi, ormai tutti giunti si parte. Prendiamo
l'autostrada To-Ao, al casello di S.Giorgio Can. abbiamo l'appuntamento
con la socia Giovanna Bonfante; a questo punto siamo al completo e possiamo
proseguire verso la Vallée. Arrivati ad Aosta imbocchiamo la Valpelline
sino a raggiungere il lago di Place Moulin (1970 m) con l'omonima diga.
Ci incamminiamo quindi verso il rifugio Nacamuli (2818 m).
Intanto il cielo ha deciso che deve piovere, inizia così una pioggia, resa
trasversale dal vento, che via via diventa ghiaccio pungente. Non ci
scoraggiamo e arriviamo bagnati fradici al rifugio. Questo è moderno e ordinato,
ma non sarà nostro "riparo" perché il gestore ci comunica che siamo
sistemati al vecchio bivacco Collon, risalente a prima della seconda
guerra mondiale, pochi metri sotto il Nacamuli. L'idea di passare la notte in
quel vecchio rudere non mi alletta ma accetto comunque. Insieme
all'amico Stefano faccio cena nella fredda baracca. Mi sono portato dei
tortellini e abbiamo appetito; purtroppo sbaglio le dosi del sale da mettere
nel brodo, mangiamo lo stesso torcendo un po' il naso. La notte fu di tregenda,
fuori imperversò la bufera e la temperatura all'interno del bivacco
scese sotto lo zero.
Al mattino presto la bufera non si è ancora placata, il capogita decide
che non ci sono le condizioni per partire. Ore 8,00 circa, andiamo a fare
colazione al nuovo rifugio che ci restituisce un po' di tepore. Fuori fa freddo
e tira vento, in quattro ci attrezziamo e decidiamo di partire. Dove andiamo
con questo tempo'
Decidiamo di raggiungere un colle (non so il nome), sperando in un
miglioramento meteorologico. Lungo il sentiero le condizioni sembrano migliorare,
si prosegue. Attacchiamo il ghiacciaio facendo praticamente un
giro di 180° sino a raggiungere una cresta nevosa che ci porta in cima.
Dall'alto ammiriamo il panorama circostante, presa una cartina geografica
distinguiamo le varie montagne. Stranamente non scorgiamo il rifugio Aosta
il quale dovrebbe essere visibile. Iniziamo a scendere dopo aver recitato
la preghiera della Giovane.
Arrivati al rifugio la sorpresa: «Antonello guarda che non abbiamo
raggiunto la cima del Braoulé, ma bensì la cima Kurz (3496 m)»
«Oh! Questa è bella !!»
Nonostante tutto la gita è stata piacevole e un po' di imprevisti a volte
l'arricchiscono di più.
Antonello Saporito
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22-23 luglio - Bessanese (3604 m)
Doveva essere il coronamento dell'attività alpinistica sociale, ma purtroppo
non è stato così. Infatti, per vari motivi (chi un po' acciaccato, chi
già a spassarsela in altri lidi), in partenza alla volta del rifugio Gastaldi ci ritroviamo
solo in due: Stefano (il capogita) ed il sottoscritto (il partecipante).
La salita al rifugio si svolge avvolti in una fitta nebbia che un po' ci
demoralizza e ci fa seriamente pensare se sia il caso di rinunciare. Davanti
ad un caldo piatto di minestra fumante ci rinfranchiamo; anzi approfittando
del fatto di essere solo in due si potrebbe tentare la salita dallo spigolo
Murari, anziché dalla via normale. Con questo ambizioso progetto andiamo
a dormire, ma il risveglio è accompagnato da alcuni scrosci di pioggia e da
una fitta nebbia.
Dopo colazione la pioggia cessa e noi, ripresa in considerazione la via
normale, ci incamminiamo verso il colle di Arnas. Vaghiamo per un po' attraverso
la pietraia, poi cominciamo a risalire un pendio nevoso, senza essere
del tutto sicuri che si tratti di quello giusto. Opportunamente la coltre
di nubi si dissolve ed un sole splendido ci conferma il cammino.
Giù, in basso, il rifugio è rimasto impigliato in alcuni brandelli di nubi.
In breve giungiamo nei pressi del colle di Arnas, ma a questo punto
Stefano non si sente molto in forma e decide di rinunciare; giunge fino al
colle, poi fa ritorno al rifugio. Io proseguo; un breve tratto in discesa sul
ghiacciaio, poi il lungo traverso sulla faticosa pietraia ed i nevai alle pendici
della Bessanese, lungo il versante francese. Infine un tratto di morena e
su dritti sulle ripide roccette del tratto finale della cresta SE, fino in vetta.
Lo sguardo spazia sul versante francese, mentre quello italiano è nuovamente
sommerso dalle nuvole; conviene rientrare.
Il ritorno è abbastanza veloce, ma nubi nerissime, che si sono improvvisamente
formate nel poco prima limpido cielo francese, sono più rapide
di me e mi raggiungono nei pressi del colle. Un violento acquazzone di
pochi minuti ed una fastidiosa pioggerellina intermittente mi accompagnano
al rifugio. Anche la discesa verso la macchina la facciamo buona parte
sotto la pioggia.
Tutto sommato una bella salita, che avrei però preferito fare in compagnia.
Daniele Cardellino
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30 luglio-6 agosto - XXIV Settimana di Pratica Alpinistica in Valle dell'Orco
Forse non interesseranno a nessuno i progetti e le preoccupazioni di
chi ha organizzato, quest'anno, la Settimana di Pratica Alpinistica.
Sopralluoghi per cercare un punto d'appoggio (albergo?, rifugio?, ostello?,
camping ?), ricerca delle pubblicazioni riguardanti la valle e gli itinerari
di arrampicata, contatti frequenti con le altre sezioni per le iscrizioni,
monitoraggio delle tendenze meteo...
Non starò quindi ad annoiarvi con questi racconti.
Voglio parlarvi invece di un gruppo di amici, che si è rapidamente affiatato,
che non si è troppo demoralizzato nelle giornate di pioggia, che si è
appassionato al granito della valle dell'Orco ed alla compagnia di altri appassionati.
Di alcuni caratteristici personaggi locali: un gigante bonario gestore
dell'ostello che ci ospitava, un simpatico alpinista che ogni giorno trovava
una scusa nuova per non lavorare e venire con noi in parete, ospiti stranieri
che incuriositi ci guardavano penzolare appesi alle pareti dell'ostello.
Tutte queste cose in una sola settimana.
Partecipare per credere.
Daniele Cardellino
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Cosa rimane dopo?
Sono qui, davanti al computer, un mese e mezzo dopo la conclusione
della settimana di pratica alpinistica a "dover" scrivere, dietro minacce di
ritorsioni da parte di Alberto (!?), un articolo su quella che per me, dal punto di vista strettamente alpinistico, si è dimostrata una settimana vergognosa...
ma dal punto di vista umano meravigliosa!
Mi esprimo così, perché non mi sono mai sentita così a disagio in
mezzo a persone con cui gli anni prima arrampicavo in alternata, mentre
quest'anno le ho avute come istruttori (sigh!).
Comunque rimane sempre vero il vecchio adagio: "la montagna maestra
di vita", perché ti mette di fronte a te stessa senza veli o finzioni: ero
poco allenata causa il matrimonio prima e il concorso poi, e la scelta l'ho
pagata cara. Un anno ferma, alpinisticamente parlando, e la testa non era
in grado di affrontare la parete. L'unica consolazione che ho avuto, e parlo
sempre dell'arrampicata, è che tecnica di salita e di soccorso in parete erano
state, nel corso degli anni, ben assimilate? quindi, si tratta ora con
volontà di ricominciare!
Ma non tutto è stato duro per il mio orgoglio da digerire, per fortuna,
come ogni anno, le persone vecchie e nuove che partecipano sono profondamente
goliardiche (in senso universitario) e l'allegria che serpeggiava
ogni giorno fra il gruppo ha permesso di vivere con letizia anche i giorni di
pioggia. Indimenticabili le tavolate serali in cui fra una battuta e una risata
si riusciva a mandare giù un boccone.
Nel gruppo, poi, non ha avuto difficoltà di inserirsi un ragazzo del posto:
Fausto, facente parte del soccorso alpino, che ci ha sempre accompagnato
e seguito nelle uscite, partecipando con simpatia alle feste che ricorrono
nelle ultime settimane di pratica alpinistica: anniversari di matrimonio
e compleanni...
A tale riguardo, durante la settimana, una persona mi ha fatto notare
come la mia (e non solo la mia) vita sia legata a doppio filo con la settimana
di pratica alpinistica: ad una settimana ho conosciuto Paolo, a quella
dopo abbiamo deciso di sposarci, a quella successiva ci siamo sposati, alla
prossima? chissà?
È stato molto bello quest'anno festeggiare il nostro primo anniversario
insieme ad una compagnia e in una situazione così particolare... sono sensazioni
ed emozioni uniche! Purtroppo mi è dispiaciuto non rivedere persone
alle quali mi sento legata da amicizia e che ho avuto modo di conoscere
alle settimane passate e con cui ho condiviso le emozioni alpine che regala
l'ambiente montano e che si vivono in questa settimana.
Nella speranza di rincontrarle l'anno venturo saluto tutti.
Marica
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9 luglio-27 agosto - Soggiorno estivo al Reviglio
Meno ospiti, più volpi (quattro) e un tasso?
Sette settimane di apertura animate da soci di diverse sezioni, anche
se meno dello scorso anno, hanno caratterizzato il soggiorno nella sempre
accogliente Casa N.Reviglio.
Un mese di luglio piuttosto variabile e bagnato, con bruschi sbalzi di
temperatura, non ha permesso delle attività impegnative. Le poche giornate
di pieno sole hanno tuttavia dato la possibilità agli escursionisti di raggiungere
il Belvedere della Brenva, il Bivacco Comino, il Bivacco Fiorio, la
Testa d'entre deux Sauts. Migliore in agosto, le attività in questo periodo
sono state abbastanza intense, Mont Fortin, Aiguille d'Entrèves, Mont
Chétif, Château des Dames, Rif. Monzino, Torrione d'Entrèves, Rif. Boccalatte,
Dente del Gigante, Petit Mont Blanc.
La tradizionale serata della vigilia di Ferragosto ha raccolto tutti i soci
presenti in un momento di serenità e allegria.
Un grazie ad Anna e alle sue collaboratrici, Barbara, Monica, Alma,
Giulietta, Francesca, Laura, che si sono alternate nelle settimane di apertura
per la disponibilità e competenza.
Cesare Zenzocchi
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3 settembre - Cima del Bosco
La destinazione della nostra gita non ha bisogno di presentazioni, anche
se questa volta il "mezzo di trasporto" non sono gli sci ma le bici. Una
bella mattinata di sole vede partire da Bousson il gruppo dei ciclisti, che
prosegue su asfalto fino a Sauze; di qui una buona strada sterrata ci conduce
alla cima, dopo numerosi tornanti e un discreto dislivello. Nel frattempo
anche gli escursionisti, partiti da Ruhilles, hanno raggiunto la meta;
un lauto pranzo compensa le fatiche della salita. Il ritorno a Thures avviene
seguendo il sentiero, che nei passaggi più impegnativi consente ai partecipanti
di mettere in pratica i preziosi consigli elargiti da un mago delle due
ruote.
Silvana Ponsero
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SERATE IN SEDE
giovedì 13 aprile - Tecnologia preistorica ed archeologia sperimentale
Il socio Gualtiero Accornero ci ha portati indietro nel passato illustrandoci
con diapositive ed immagini quali potevano essere i primordi delle nostre
civiltà.
Sapientemente, non ha cercato le "origini" in altri continenti, ma ha messo
in risalto terreni a noi noti, partendo dai ghiacciai, dalle valli, dai boschi
che anche noi conosciamo. Ci ha fatto riflettere pensando a chi ha popolato
queste terre prima di noi, a chi ha dato vita alla "tecnologia" per migliorare
le proprie condizioni di vita. Così sono nati i primi utensili ed i primi
manufatti.
L'interesse si è accresciuto quando ci ha illustrato ciò che è l'archeologia
sperimentale, vale a dire la disciplina che si propone di ricostruire i primi
prodotti di manifattura. È stato affascinante vedersi formare i primi "coltelli"
o le prime "lame" ricavate dalla selce, una pietra facilmente (se opportunamente)
scheggiabile, oppure i primi vasi di terracotta, o le prime imbarcazioni
ricavate dagli alberi.
Una serata veramente avvincente, che ha saputo riportarci a tempi
primordiali.
Ettore Briccarello
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Archeologia sperimentale questa sconosciuta!!
Non lo è più dopo la serata condotta da Gualtiero Accornero che ha
iniziato la sua chiacchierata con un "breve excursus" storico durato un
paio di milioni di anni durante i quali i nostri progenitori si sono evoluti e
hanno dovuto fronteggiare periodi in cui il nostro pianeta era ricoperto da
spesse coltri di ghiaccio e periodi in cui il clima era decisamente tropicale.
Oltre ai profondi mutamenti climatici (le cosiddette ere glaciali) i nostri
antenati dovevano affrontare il pericolo derivante da tigri dalle lunghe zanne
a sciabola, da enormi orsi delle caverne, dovevano cacciare i mammut e
cervi dalle smisurate pale con armi che ai nostri occhi sono inadeguati ma
che raccolgono in sé una tecnologia che noi uomini "civilizzati" riproduciamo
con molta fatica.
Attraverso l'archeologia sperimentale si studia la tecnologia che sta
alla base delle punte di frecce, dei raschiatoi, dei coltelli, delle asce e la ripropone
impiegando le uniche risorse di cui disponeva l'uomo primitivo:
selci, legno, ossa, corna di animali.
Con l'aiuto delle diapositive illustranti i differenti procedimenti di rottura
delle lame di selce, dei diversi modi di lavorazione delle schegge, della
fabbricazione di un'ascia e attraverso le parole di Gualtiero Accornero abbiamo
capito quanta fatica e quanta intelligenza ci siano alla base della costruzione
di utensili di uso quotidiano.
Nel 2000 combattiamo contro inquinamento, stress, buco dell'ozono,
effetto serra ma, i coltelli andiamo a comprarli nel negozio sotto casa! Ad
ogni epoca il suo nemico e la sua tecnologia.
Elisa Pistono
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giovedì 11 maggio - Uno sguardo al passato e altre...
La socia Laura Reggiani sa sempre come stupirci con le sue proiezioni
di diapositive. Questa volta ne ha presentate - anziché una come dal titolo
- due nella stessa serata. Inoltre, e non mancheremo di stupirci, una terza
proiezione, anzi: videoproiezione, di Bonfante ha completato la serata.
Lo "sguardo al passato" del titolo è riferito ad una raccolta di diapositive
scattate da un socio (G. De Martini) da poco scomparso. Il maggior
pregio della proiezione sta nella datazione, attribuibile dagli anni ´60
all'inizio degli anni ´80. I non giovanissimi vi avranno certamente rivisto gli
abbigliamenti, le vetture, le strade dell'epoca, in quanto i soggetti fotografati
sono riconducibili ad un filone di turismo automobilistico. Una forma di
pensiero verso lo scomparso.
La seconda proiezione, invece, è attualissima, anzi, incompleta.
Si riferisce ad una parte della gita all'Isola d'Elba svoltasi pochi giorni prima
(dal 29 aprile al - purtroppo per me - 2 maggio). Immagini bellissime,
per la gioia dei partecipanti ed il mio rammarico, perché costretto a non
parteciparvi. Chissà se un giorno sarà possibile vedere tali immagini per intero,
o solo i suddetti partecipanti ne potranno serbare il ricordo?
Infine, la videoproiezione: come soggetto, il 32° Rally scialpinistico
svoltosi sopra Cesana l'11 e 12 marzo scorsi. Con l'amico Bonfante nel
ruolo di regista, ne è nata un'apprezzabile videocassetta, che ha saputo
cogliere i momenti salienti della manifestazione.
Complimenti ai protagonisti per la bella serata.
Ettore Briccarello
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giovedì 15 giugno - Il mondo alla fine del mondo
Il socio Alberto Bello ci ha illustrato la documentazione fotografica del
trekking, sia per nave che in terraferma, da lui effettuato in quattro settimane
fra Argentina e Cile dell'inverno scorso.
Con meravigliose diapositive ha presentato i vari ambienti incontrati: mari
agitati, fiordi fra alte rupi, foreste, laghi, ghiacciai, colli innevati, vale a dire
Patagonia e Terra del Fuoco. È stato stupendo ammirare in tal modo celebri
monti, quali le Torri del Paine, il Fitz Roy, il Cerro Torre, le vette prospicienti
i vasti pendii ghiacciati del Hielo Continental. Ancora più bello rivedere
tali monti all'alba, al tramonto, da vicino, da lontano.
Una bellissima serata, che rimarrà a lungo ferma nella nostra mente: i
più vivi ringraziamenti ad Alberto per le eccellenti foto scattate a documento
dei bellissimi posti visitati.
Ettore Briccarello
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VITA SEZIONALE
-SOS- per Enzo Clerici - Etiopia
Tramite le Missioni della Consolata ho spedito a Clerici unmilione di lire
della Giovane Montagna e unmilionecento dai Soci che prontamente hanno
risposto al mio appello.
Rosangela
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ACCADEMIA
René DEGIORGI ha conseguito la laurea in medicina: congratulazioni!
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FIORI D'ARANCIO
René DEGIORGI si è unito in matrimonio con Manuela Faccoli: gli auguri
di tutti i soci per una felice unione.
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FIOCCO ROSA
Un caloroso benvenuto a FRANCESCA. A mamma Raffaella e papà
Marco DEMARIA le nostre felicitazioni.
Rossana e Marco PONSERO sono i felici genitori di ERICA: auguri da
tutti i Soci.
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FIOCCO AZZURRO
Ad Antonella e Marco BARBI le nostre felicitazioni per la nascita del
secondogenito MATTEO.
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LUTTI
Nel mese di agosto è mancato il socio Oreste CERRATO; le condoglianze
dei soci alla moglie e al figlio.
A Adriana e Carlo ALLARA, esprimiamo le più sentite condoglianze
per la perdita della cara Mamma.
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