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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1996
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ATTIVITÀ PREVISTA
22-23 giugno - Becca di Gay (3621 m)
Località di partenza: 1° giorno: Diga di Teleccio; 2° giorno: Rif. Pontese (Valle dell'Orco)
Dislivello in salita: 1° giorno: 283 m; 2° giorno: 1421 m.
Tempo di salita: 1° giorno: 50 min; 2° giorno: 4 h
Difficoltà: A (ripido canalone nevoso)
Dal Rif. Pontese si scende sul Piano delle Muande e, superata l'Alpe Muande di Teleccio, si piega a sinistra. Procedendo per distese di pascoli ci si porta sulla sinistra idrografica del Rio di Piantonetto dove si trova una traccia di sentiero. Giunti a ridosso di una bastionata rocciosa se ne segue la base (molto faticoso) guadagnando la parte superiore del vallone. Da qui si raggiunge il Ghiacciaio della Roccia Viva superando una fascia rocciosa solcata da facili canalini. Ci si porta quindi alla base del marcato e ripido canalone nevoso e lo si risale fino al colletto 3337 m (3 h) dove si continua sul versante opposto attraversando il Ghiacciaio superiore di Gay; a questo punto ci si porta sulle rocce della cresta guadagnando la vetta (1 h). Discesa, per l'itinerario di salita (2,45 h).
Equipaggiamento: da alta montagna
Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbrago, casco, 2 moschettoni a ghiera, cordini, discensore, ghette.
Ritrovo di partenza: Piazza Rebaudengo, 14,30 h
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: Luca ENRICO tel. 8195313
Termine prenotazioni: giovedì 20 giugno
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6-7 luglio - Punta Castore (4230 m) (A)
Località di partenza: Gressoney
Dislivello in salita: 1° giorno 885 m; 2° giorno 636 m
Tempo di salita: 1° giorno 3 h; 2° giorno 3 h
Difficoltà: Facile, ma in ambiente di alta montagna
Passando dal rifugio Quintino Sella, per andare alla vetta del Castore, l'itinerario si presenta come una gita alpinistica facile, pur con le problematiche classiche dell'elevata quota. È quindi un'ottima occasione per tutti i soci e non, per conoscere l'alta montagna senza grandi difficoltà fisiche e tecniche. Si consiglia di frequentare le precedenti gite alpinistiche per una adeguata preparazione.
Equipaggiamento: da alta quota
Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbracatura
Ritrovo di partenza: sede GM, v. S.Ottavio, 5; sabato 6 luglio, h. 12
Mezzo di trasporto: mezzi propri
Coordinatore di gita: RISATTI Stefano tel. 8193641
Termine prenotazioni: giovedì 4 luglio
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20-21 giugno - M. Pelvoux (3946 m) A
Località di partenza: Réfuge du Pelvoux
Dislivello in salita: 1242 m.
Tempo di salita: 3,30 h
Difficoltà: PD
Il Pelvoux, montagna importante, ha dato a lungo il nome a tutto il massiccio, lo si vede da lontano, persino dalla Valle della Durance. Ci sono parecchi itinerari di salita, per tutti i gusti. Il nostro verrà scelto in base ai partecipanti.
Equipaggiamento: da alta montagna
Attrezzatura: ramponi, piccozza, corda, e il solito...
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: Alberto ARMANDO tel. 3199782; Claudio BERNARDI
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13-14 luglio - Rocciamelone (3538 m) (E)
Località di partenza: la Riposa (2205 m)
Dislivello in salita: 1° giorno: 650 m.; 2° giorno: 684 m.
Tempo di salita: 1° giorno: 1,45 - 2 h; 2° giorno: 2 - 2,30 h
Difficoltà: Escursionistica
Una nuova simpatica opportunità per un incontro con i Soci di un'altra sezione. La sezione di Venezia, in occasione del suo cinquantennio di fondazione, ha inserito nelle varie manifestazioni previste per il 1996, la salita al Rocciamelone che tanta parte ha avuto nella storia della Giovane Montagna.
L'incontro con i Soci di Venezia avverrà a Susa, alle 15,30 circa nel piazzale della stazione F.S., per poi salire in auto sino alla Riposa, dove inizia la parte escursionistica.
Pernottamento al rif. Ca' d'Asti (2854 m).
Ritrovo di partenza: sabato 13 luglio, h. 14,45 c. Regina - c. Potenza (ex ist. Maffei)
Mezzo di trasporto: auto private
Informazioni: in sede tel. 8174806 o dal Coordinatore: Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962
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28 luglio-4 agosto - 20a Settimana Pratica Alpinistica
Organizzata dalla Commissione Centrale di Alpinismo, la settimana di pratica alpinistica si svolgerà nel gruppo del Monte Bianco e si farà base nella Casa della Giovane Montagna di Verona a La Palud (Entreves di Courmayeur). Il programma della settimana prevede lezioni teoriche e pratiche di tecnica su ghiaccio, con ascensioni sulle pareti di ghiaccio nel gruppo del Monte Bianco o del Gran Paradiso.
Ritrovo dei partecipanti domenica pomeriggio, 28 luglio, alla Casa della Giovane Montagna.
È necessario equipaggiamento da alta montagna e attrezzatura alpinistica (imbragatura, casco, piccozza, ramponi, ecc.).
Informazioni: in sede tel. 8174806 o dal Coordinatore: Stefano RISATTI tel. 8193641
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8 settembre - Colle Chabaud (2217 m) (MTB)
Località di partenza: Rhuilles (Bousson, Cesana)
Dislivello in salita: 564 m
Tempo complessivo: 6 h
Difficoltà: B.C.A.
Escursione che permette di attraversare la valle del Thuras, l'alto versante della conca di Cervières e la zona della Capanna Mautino, storico rifugio dello Ski Club Torino, al cospetto dell'imponente Pic de Rochebrune. Zone classiche per lo sci alpinismo che meritano, quindi, di essere visitate anche in veste estiva.
Equipaggiamento: Abbigliamento da ciclo-alpinista
Attrezzatura: M.T.B., camera d'aria di scorta
Ritrovo di partenza: sede GM, v. S.Ottavio, 5; 7,45 h
Mezzo di trasporto: Mezzi propri
Coordinatore di gita: RISATTI Stefano tel. 8193641
Termine prenotazioni: giovedì 5 settembre
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8 settembre - Monte Chaberton (3130 m) (E)
Località di partenza: Monginevro; Grange les Baisses (2029 m.)
Dislivello in salita: 1100 m.
Tempo di salita: 2,30 h - 3 h.
Difficoltà: Escursionismo
Si sale con l'auto al Monginevro (1854 m.), si continua a destra per strada prima asfaltata, poi si prosegue fin dove possibile, su fondo in terra battuta nel Vallone Rio Secco, come meta finale le Grange les Baisses (2029 m.).
Si sale per sentiero nello stesso vallone, si lascia a sinistra la mulattiera per il Colle des Trois Frères Mineurs e si prosegue per la strada ex-militare che sale a risvolti il pendio; si supera una costruzione militare e si imbocca in direzione NE il vallone di detriti che sale al valico del Colle dello Chaberton (2671 m). Di qui per l'ampia e facile cresta detritica NO seguendo la strada militare con numerosi risvolti si arriva alla sommità del Monte Chaberton.
Mezzo di trasporto: Auto private
Coordinatore di gita: BRICCARELLO Ettore tel. 2734822
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(13)/14/15 settembre - Raduno Inters. a Borca di Cadore
In occasione del suo cinquantesimo di fondazione, la sezione di Venezia propone il raduno intersezionale presso le cime più amate e frequentate dai veneziani.
L'appuntamento è a Borca di Cadore, un centro della Valle del Boite a soli 13 km da Cortina d'Ampezzo, situato tra le pendici di due tra le più belle cime della vallata ampezzana: il Pelmo e l'Antelao. Gli itinerari proposti nelle escursioni di queste due giornate, toccano proprio le più famose cime della conca di Cortina, consentendo a coloro che non conoscono approfonditamente la zona, di apprezzare anche se superficialmente, data l'esiguità del tempo a disposizione, la bellezza e la maestosità della natura circostante.
Sabato 14 - Chi è arrivato al venerdì può effettuare, nella giornata di sabato, un escursione sulle splendide montagne circostanti: rifugi RA STUA, FODARA VEDLA, SENNES, (rif. BIELLA).
L'itinerario proposto permette una splendida escursione panoramica nella zona di Cortina, più esattamente nelle vicinanze di Fiames. Lasciata Borca in automobile si raggiunge San Vito, Cortina e si prosegue in direzione di Dobbiaco. Le auto possono essere lasciate nei pressi di Podestagno (1514 m. a 10 min da Cortina), si prosegue su una rotabile sino al primo rifugio del nostro percorso il RA STUA (1668 m - 1 h). Dal rifugio si prosegue su carrareccia che seguendo un rado bosco conduce alla Casera Campocroce (1758 m), qui si svolta a sinistra in direzione del rifugio FODERA VEDLA (1972 m - 1,30 h dal rif. Ra Stua).
Terza e ultima tappa prima di intraprendere la via del ritorno del ritorno è il vicino rif. SENNES (2122 m. - a 0,45 h).
Il rientro viene effettuato lungo la splendida Val Salata che si innesta nuovamente nel percorso dell'andata.
Per coloro che volessero allungare l'itinerario, si propone, una volta giunti al rif. SENNES di proseguire al rif. BIELLA (2327 m. - 1 h). Bella la discesa fino al Ra Stua, lungo la quale si incontrano i Laghi Grandi e Piccolo di Remeda Rossa.
Domenica 15
Itinerario A: Cima Monte Antelao. Solo per chi dorme al Rif. SCOTTER è prevista la salita, per la via comune, alla cima del Monte Antelao (3264 m.). Dal rifugio si sale alla Forcella Piccola (1 h circa), si segue il sentiero che conduce ad un anfiteatro di rocce e successivamente a cenge e scaglioni in cresta. Sempre per cresta si raggiungono in breve due piccoli rilievi rocciosi detti i "Becett", oltrepassati i quali si procede alla volta delle "Laste", enormi lastroni spesso ricoperti di ghiaccio che formano la dorsale nord del monte. Dove terminano comincia una cresta che termina in una forcella sotto la cupola del monte. Dalla forcella per un breve camino si giunge in cima (5 h totali di salita - 4 h di discesa).
N.B. - Ascensione prettamente alpinistica. La salita, destinata persone con esperienza alpinistica, potrebbe presentare difficoltà a causa della presenza di ghiaccio. Vi potranno partecipare al massimo 30 rappresentanti delle sezioni G.M., con attrezzatura alpinistica completa di ramponi e piccozza.
Itinerario B: San Marco - Forcella Grande - Bivacco Slataper. Per quelli che pernottano al Centro Dolomiti - Pio X, è previsto un itinerario alternativo alla cima dell'Antelao.
Da Borca di Cadore si raggiunge il successivo paese di San Vito, dal quale ha inizio il nostro percorso. Dall'abitato sale una rotabile che raggiunge il rifugio Scotter e che di qui prosegue attraverso mughi e ghiaioni fino al rifugio San Marco (1823 m.). Dal rifugio si sale alla Forcella Grande (2255 m.) percorrendo un sentiero franato in alcuni tratti e un ghiaioncino a tornanti. Giunti sulla sommità si può ammirare vicinissima la torre dei Sabbioni (2531 m), la forcella divide i due gruppi del Sorapis e delle Marmarole. Si ritorna ripercorrendo il medesimo cammino della salita.
Rientrati al Centro Dolomiti - Pio X a Borca di Cadore, a tutti i partecipanti sarà offerto un rinfresco di commiato.
Note logistiche:
Appuntamento, Venerdì 13 (18 h) oppure Sabato 14 (16 h), presso il CENTRO TURISTICO "DOLOMITI - PIO X" a Borca di Cadore (BL) (telef. 0436-890.356).
Borca di Cadore si può raggiunge percorrendo le autostrade Torino-Venezia e Venezia-Vittorio Veneto, successivamente la statale per Longarone, Pieve di Cadore, Cortina d'Ampezzo.
Prenotazioni: preliminari entro giovedì 25 luglio; conferma definitiva entro giovedì 5 settembre (TASSATIVO)
Mezzo di trasporto: auto private
Informazioni: in sede tel. 8174806 o dal Coordinatore: Cesare ZENZOCCHI tel. 3497962
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22 settembre - Laghi Unghiasse (2468 m) (E)
Località di partenza: Alboni (S. Grato) 1385 m.
Dislivello in salita: 1100 m. (al Gran Lago)
Tempo di salita: 3,10 h (al Gran Lago)
Difficoltà: escursionismo medio
Una gita dalle forti emozioni!!! Noi non vi proponiamo vie di arrampicata estreme né folli discese in mountain bike, ma se avrete il coraggio di iscrivervi non avrete di che lamentarvi!
Innanzi tutto considerate che le tre coordinatrici hanno scelto proprio VOI per la loro prima esperienza nel campo. Il terreno di azione sarà la Val Grande e in particolare il vallone di Unghiasse che alterna ad ampie distese prative (Piano di Riane) le meraviglie dei suoi tre splendidi laghi: Lago della Fertà, Gran Lago, Lago di Unghiasse.
Equipaggiamento: da esperti escursionisti
Ritrovo di partenza: Piazza Rebaudengo h 7,00
Mezzo di trasporto: auto private (eventuale pullman)
Coordinatrici di gita: CELLINO Chiara e Lorenza tel. 72.64.19, MONTANARO Irene tel. 568.24.90
Termine prenotazioni: giovedì 19 settembre (a questa data saranno disponibili informazioni più dettagliate)
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6 ottobre - Rocca Meja (2830 m) (E)
Dove la valle Grana si incontra con la valle Maira si eleva l'imponente mole della rocca Meja, con le sue forme che richiamano alla mente le calcaree cime dolomitiche. Si raggiunge risalendo tutta la valle Grana fino al colle di Valcavera da dove si scende verso destra lungo una strada sterrata fino ai ruderi di vecchie casermette, dove si lasciano le automobili. Da qui risalendo ampi pendii si scavalca un colletto e con breve discesa ci si ritrova alla base della pietraia che circonda le pendici della rocca Meja (40 min. dalle macchine).
L'ambiente severo che contrasta in modo netto con i rilassanti prati circostanti la fanno sembrare più repulsiva di quanto non sia in realtà. La salita, pur essendo abbastanza facile, non è banale e richiede un'esperienza di montagna superiore al semplice escursionismo. Dopo aver percorso la pietraia lungo le tracce che la attraversano verso sinistra si giunge ad alcune placche rocciose che si risalgono per una ventina di metri. (passaggi di I e II). Si prosegue quindi verso destra salendo fino a una forcella che incornicia la maestosa figura del Monviso. Da qui, percorrendo un ripido canalino che sale verso sinistra (passaggi di I e II), si raggiunge la vetta (1,30 h dalla pietraia).
Per i meno avventurosi è disponibile una panoramica passeggiata verso il passo della Gardetta 2437 m. Per completare la giornata, al rientro, c'è ancora la possibilità di visitare il Santuario di S. Magno, e il piccolo Museo della Vita a Colletto.
Buon divertimento!
Mezzo di trasporto: auto private
Coordinatore di gita: CARDELLINO Daniele tel. 8172212
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PROSSIME SERATE IN SEDE
giovedì 19 settembre - Genesi delle rocce sedimentarie
Il signor Gualtiero Accornero ci presenterà una serata culturale:
GENESI delle ROCCE SEDIMENTARIE
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VITA SEZIONALE
7 luglio-25 agosto - Natale Reviglio estivo 1996
La Casa per ferie Natale Reviglio riapre domenica 7 luglio, mentre la chiusura è prevista per domenica 25 agosto. Possono partecipare al soggiorno tutti i soci della Giovane Montagna in regola con la quota sociale 1996.
Per ulteriori informazioni o verifica della disponibilità dei posti, venire o telefonare in Sede, il giovedì sera dopo le 21,00 h (tel. 011-8174806) oppure contattare il responsabile delle prenotazioni sig. Enrico Rocco (tel. abit. 011-4374598, uff. 011-487036).
Rivolgiamo un invito ai Soci che non hanno particolari impegni, a NON organizzarsi turni di vacanza nelle settimane del 4/11 e 11/18 agosto particolarmente richieste, dando così precedenza a coloro che NON possono scegliere altri periodi.
Ricordiamo che le prenotazioni NON accompagnate dalla quota di acconto NON saranno ritenute valide.
N.B. - Dopo il 5 luglio, per prenotazioni e informazioni, occorre contattare direttamente il Responsabile del turno al Natale Reviglio (telef. 0165/89998).
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19-24 giungo - Lavori di manutenzione al Natale Reviglio
Nel periodo 19/24 giugno, ultimati i lavori di rifacimento del tetto in lose, si dovrà provvedere al riordino e alla normale manutenzione del Reviglio per predisporlo all'apertura estiva.
Invitiamo i Soci che vogliono collaborare a prendere accordi in sede con la Commissione Reviglio.
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ATTIVITÀ SVOLTA
25 febbraio - Deiva-Bonassola
Si tratta della prima uscita escursionistica della stagione. Potrebbe essere definita la gita del 4 mari in quanto, nel corso della giornata, abbiamo toccato le baie di quattro località: Deiva, Framura, Bonassola (a piedi); Sestri Levante (con il treno).
L'escursione si svolgeva lungo una parte dell'itinerario "Verde azzurro" che collega Moneglia a Portovenere.
L'entusiasmo per questa prima uscita era molto grande, tanto che, appena sceso dal treno, dopo brevissima sosta-caffè, il gruppo scattava "a saetta". Il capo gita doveva trattenere e incanalare le prorompenti energie nella giusta direzione ed evitare le insidie degli incroci. (Durante il sopralluogo della settimana precedente tali insidie avevano reso avventuroso il raggiungimento della meta.)
Il percorso, dopo un approccio quasi verticale in un magnifico bosco, rallentava l'inclinazione e si sviluppava su una costiera con bellissimi panorami. L'ambiente naturale molto integro, presentava radi vigneti e fitta macchia mediterranea. Qualche escursionista sfidava il ritmo impetuoso della camminata, fermandosi per qualche momento di osservazione naturalistica e per "foraggiare" un ingordo, quanto sfrontato, pettirosso che ci seguiva lungo il sentiero.
Il gruppo principale (14 persone) è giunto compatto a Bonassola, nei tempi previsti! Un gruppetto di "fià curt" è sceso a Framura e ha raggiunto Bonassola in tempo per vedere il Carnevale di Bonassola City e poi ricongiungersi ai più "valorosi".
Il tempo meteorologico è stato discreto (nubi e quasi assenza di pioggia). Al ritorno, breve sosta con rapida puntata su Sestri Levante; quindi lunghe chiacchierate in treno con i compagni di viaggio. Tutti rilassati, belli asciutti e contenti!
Gianni Riccabone
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17 marzo - Traversata Ventimiglia-Dolceacqua
Le condizioni meteorologiche con cui partiamo da Torino tutto fanno presagire tranne il fatto che riusciremo a concludere felicemente la nostra gita: infatti ci ritroviamo alla stazione sotto una pioggia che dopo 14 ore non accenna ancora a placarsi. "Speriamo che dopo la galleria............" è il pensiero di molti.
Partiamo in 52 - sono con noi anche gli amici della sezione di Moncalieri - ma qualcuno si limiterà a una passeggiata per Ventimiglia e ci raggiungerà il pomeriggio nella visita a Dolceacqua.
Fino a Limone il maltempo non ci dà tregua, addirittura la stazione sciistica inviterebbe a fermarsi, in paese si nota un buon metro di neve, se non fosse per la pioggia, ma noi miriamo al mare. Ed in effetti il desiderio di tutti si avvera: al di là della galleria il tempo è molto diverso, addirittura fa capolino un pallido sole.
A Breil rintracciamo il pullman che, percorrendo la val Roja, ci accompagna fino a Ventimiglia. Lungo il tragitto abbiamo modo di ammirare un paesaggio quasi lunare, selvaggio, povero di vegetazione ma proprio per questo particolarmente interessante e suggestivo.
A Ventimiglia iniziamo la prima parte del nostro itinerario sul tracciato dell'Alta Via dei Monti Liguri; imbocchiamo una stradina molto ripida che in pochissimo tempo ci consente una vista panoramica della località e dei dintorni.
Quando la stradina diventa un sentiero ci troviamo a camminare fra cespugli di rosmarino e profumatissimo timo mentre possiamo ammirare intorno a noi coltivazioni di mimosa nel massimo della sua fioritura. L'aria è primaverile! Tra conche, bacini, salite e discese arriviamo ad attraversare l'abitato di Ciaxe dopo il quale incontriamo una zona caratterizzata da curiose rocce grigie che formano dei calanchi. Oltrepassata una zona di vigneti ove sostiamo per il pranzo, iniziamo un percorso sullo spartiacque Roja - Nervia che ci consente una bella veduta del paese di Dolceacqua posto in fondovalle ed arroccato sotto il medioevale castello dei Doria.
Abbandonata l'Alta Via iniziamo la nostra discesa fra gli ulivi sempre in vista di Dolceacqua raggiunto il quale ci ricongiungiamo con il resto del gruppo. Per noi escursionisti il tempo per una visita al paesino è veramente poco: ci limitiamo a un attraversamento dello stesso lungo viottoli stretti e bui per ammirare queste case in pietra così alte e così arroccate che tutti riteniamo di interesse turistico ma dove nessuno vorrebbe viverci. Il ponte che unisce i due nuclei della località ci fornisce uno scorcio di vita domenicale: il grande mercato!
Alcune considerazioni:
- il tempo è stato clemente, molto superiore alle attese come confermatoci dal rientro a Torino
- alcuni hanno patito la completa assenza di fontane o sorgenti lungo il percorso finché non è stato possibile abbeverarsi alla "dolce acqua" di Dolceacqua
- l'escursione deve essere un piacere per ritrovarsi, per ammirare la natura, per scoprire angoli nuovi, per sgranchirsi le gambe: i soliti frettolosi non hanno consentito a chi ne aveva piacere, di fermarsi ad ammirare in qualche occasione il panorama o di scattare una foto in più.
Anna e Mario Viano
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30-31 marzo - XXIX Rally Scialpinistico 1996 a Crissolo
Ci siamo, venti secondi... dieci..., il cielo è blu e la temperatura nonostante sia ancora quasi notte ci permette di togliere la giacca, attorno a noi tutto sembra immobile, le montagne sono ancora addormentate, forse non si accorgono neanche della nostra presenza, il tempo è sospeso.
Siamo sotto il Monviso, il nostro obbiettivo è il monte Briccas, 900 metri di dislivello obbligatori da percorrere in un tempo limite di due ore e quarantacinque minuti per aggiudicarsi il trofeo.
La battaglia è aperta, delle ventitré squadre partecipanti diverse possono aspirare al primo posto, nell'aria c'è grinta, tutti vogliono far bene.
"Ok, andate pure!" Si parte, siamo carichi, sappiamo che per vincere bisogna usare tutta la forza che abbiamo in corpo, ma anche che bisogna dosarla perché il tragitto è lungo. In breve siamo al primo facoltativo dove sorpassiamo qualche gruppo partito prima di noi, un cenno di saluto e si prosegue. "Forza ragazzi stiamo andando bene, bisogna mantenere questo passo fino in cima" ci incitiamo a vicenda. Il tempo vola, tutti i concorrenti che riusciamo a vedere sembrano andare fortissimo, ci assale un po' di agitazione ma è presto soffocata dalla stanchezza.
Quando finalmente giungiamo in punta il sole è ormai alto, il panorama è fantastico, quasi un peccato dover fare tutto così di fretta per cominciare una discesa a rotta di collo! La neve è dura, si può andare fortissimo, penso dentro di me: speriamo di non volare perché con tutte queste persone che salgono qui c'è da fare una strage! Qualche piccolo inconveniente ci rallenta un minimo, ma in breve eccoci al traguardo, c'è tanta gente, ci applaudono, è bellissimo la nostra fatica è finita, ora si tratta solo di aspettare gli altri, e con grande sportività, sperare che ci abbiano impiegato più tempo di noi! Piano piano cominciano ad arrivare tutti, si ride, si scherza, ci si scambiano opinioni e allegramente si accoglie chi taglia il traguardo, ma in testa un pensiero fisso: "ce l'abbiamo fatta?" Non si sa, la giuria si riunirà e comunicherà i risultati nel primo pomeriggio.
Adesso però si mangia, per fortuna, che fame!
Ed eccoci al dunque, siamo tutti riuniti in una sala, seduti, in attesa del verdetto finale. La premiazione parte giustamente dal fondo e una ad una tutte le squadre vengono chiamate sul palco, siamo ormai alla fine, mancano all'appello solo i primi tre gruppi, che suspence! Non siamo terzi..., neanche secondi, siamo primi, per il secondo anno consecutivo la sezione di Torino si aggiudica quindi il trofeo, ora non ci resta che brindare e allenarci per l'anno prossimo!!
Un "bravo" a tutte le squadre partecipanti e a tutti gli organizzatori.
Riccardo Olliveri
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30-31 Marzo = Risultati XXIX RALLY SCI ALPINISTICO
RISULTATI
Classifica prima prova
1°) - TORINO 1; 2:15:21; punti 246
2°) - GENOVA 2; 2:19:19 punti - 245
3°) - PINEROLO 3; 2:19:26 punti - 245
4°) - MONCALIERI 2; 2:28:04 punti - 242
5°) - VICENZA 1; 2:34:31 punti - 240
6°) - PINEROLO 4; 2:22:54 punti - 235
7°) - VERONA 1; 2:50:46 punti - 231
8°) - MONCALIERI 3; 2:31:00 punti - 225
9°) - GENOVA 4; 2:31:17 punti - 224
10°) - IVREA 1; 2:55:39 punti - 215
11°) - VICENZA 2; 2:25:13 punti - 214
12°) - GENOVA 3; 2:26:05 punti - 214
13°) - VICENZA 1; 2:34:07 punti - 214
14°) - TORINO 2; 3:11:00 v - 211
15°) - PINEROLO 2; 2:36:05 punti - 211
16°) - PINEROLO 1; 2:17:48 punti - 200
17°) - MONCALIERI 1; 2:29:33 punti - 200
18°) - TORINO 4; 2:33:42 punti - 200
19°) - VENEZIA 2; 2:44:51 punti - 200
20°) - TORINO 3; 3:24:55 punti - 183
21°) - GENOVA 1; 3:03:12 punti - 181
22°) - IVREA/MONCALIERI; 3:15:48 punti - 169
Classifica Trofeo "Giovane Montagna"
1°) - TORINO punti punti 246
2°) - GENOVA punti - 245
3°) - PINEROLO punti - 245
4°) - MONCALIERI punti - 242
5°) - VICENZA punti - 240
6°) - VERONA punti - 231
7°) - IVREA punti - 215
8°) - VENEZIA punti - 214
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Ecco i componenti delle nostre squadre partecipanti al rally:
TORINO 1 - Francesco ARNEODO, Riccardo OLLIVERI, Stefano RISATTI
TORINO 2 - Claudio BERNARDI, Marco DEMARIA, Maurizio GAMERRO
TORINO 3 - Alberto ARMANDO, Luca ENRICO, Matteo ENRICO
TORINO 4 - Silvana PONSERO, Carola RAINETTO, Marta RAINETTO
Un caloroso applauso a questi Soci, che hanno partecipato a questa bella edizione del rally, così numerosi e con entusiasmo, ottenendo ottimi risultati.
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13-14 aprile - Sentiero Belvedere
Mattina di sabato 13 aprile, ore 5,45, tempo ottimisticamente valutato "incerto"; nonostante ciò, una quindicina di soci è già pronta in piazza Bernini per iniziare il viaggio, e si dispone a raccogliere lungo i viali della città altri partecipanti che, compresa una rappresentanza della Sezione di Moncalieri, formeranno infine un gruppo di 30 persone.
Autostrada più autostrada con breve sosta, per necessità varie, in un grill, e quindi arrivo a Modena, dove una qualificata rappresentanza della Sezione G.M. locale si accoglie per accompagnarci verso la zona in cui si svolgerà il nostro itinerario escursionistico.
Dopo i convenevoli di rito un piccolo gruppo di socie, attratto dal richiamo storico turistico di Modena, si avvia verso un impegnativo "tour" della città e si ritroverà poi a fine giornata con il resto della comitiva.
Le condizioni del tempo sono frattanto migliorate, e la campagna modenese si è messa in festa per il nostro arrivo, e la zona di Vignola, con tutti i suoi ciliegi fioriti, è davvero incantevole.
Giunti a Pieve di Trebbio lasciamo il pullman e, dopo una breve visita alla storica chiesa, ci incamminiamo verso gli originali Sassi di Roccamalatina e in particolare al Sasso della Croce, che quasi tutti "SCALANO" ottenendo come premio una panoramica vista della sottostante pianura. Pranzo al sacco e ripresa della camminata, inframmezzata da frequenti brevi soste, fra sentieri e boschi ancora "umidi" ma già colmi di fiori primaverili e di alberi con gemme e foglie tenere che annunciano, con la primavera, il perpetuo rinnovarsi delle stagioni. Nel pomeriggio si raggiunge la località di Zocca, dove ci sistemiamo in un confortevole albergo e dove ci predisponiamo alla cena, che risulterà un gradevolissimo compendio della cucina locale servita in modo cordiale e abbondante.
Domenica mattina tempo nuovamente "incerto" e freddo; S. Messa celebrata per noi nel Santuario di Verucchio e ritorno in albergo che poi lasciamo dopo una frugale colazione. Lasciati gli zaini sul pullman, ci si avvia lungo il percorso previsto che, toccando vecchie torri e piccoli borghi restaurati, ci condurrà a una "Trattoria dei cacciatori" considerata, in un primo tempo, come meta per un cosiddetto spuntino e rivelatasi, invece, un posto nel quale la incessante continuità delle portate di prosciutto, parmigiano e "borlenghi" D.O.C. riuscirà a soddisfare persino alcuni ben noti insaziabili personaggi.
Conclusione positiva di una gita un po' fuori del comune, ben organizzata dall'instancabile ed entusiasta Pier Giorgio, al quale rinnoviamo il nostro grazie, e che è servita, secondo le sempre più convinte intenzioni della nostra Sezione e del nostro Presidente, a migliorare le conoscenze e l'amicizia fra i soci delle altre Sezioni comprese quelle considerate lontane.
Lodovico Solera
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25 aprile - Monte Isola al Lago d'Iseo
Il 25 aprile era in programma l'escursione al Monte Isola, sull'omonima isola al centro del lago d'Iseo.
È toccato a me fare da coordinatore poiché chi ne era designato, il nostro Presidente Cesare Zenzocchi, era impossibilitato per sopraggiunti impegni familiari; da parte mia ho cercato di fare ciò che meglio sapevo, non conoscendo per niente questa zona.
La partenza era stabilita in Piazza Bernini alle h. 6,45, l'autobus della AMC è regolarmente arrivato qualche minuto prima, ma a tale ora ci siamo ritrovati in 27 anziché in 29 come previsto: a scanso di equivoci o di "eccessivo" rigore ho chiesto all'autista di attendere (poiché in precedenza si era parlato delle h. 7) ma infine alle... 7 e 5 minuti siamo partiti.
Nostra meta era la sponda orientale del Lago d'Iseo, a Sulzano, provincia di Brescia, per andare al Monte Isola. L'autista ha espresso il desiderio di evitare Milano e le sue vie di penetrazione per probabile eccessivo affollamento: mi è parso logico assecondarlo (del resto, dipendevamo da lui!), perciò ci siamo immessi sull'autostrada Piacenza-Brescia. Strada facendo si è messo a piovere (ovvio, qualcuno dirà: è una gita di Ettore!!) ma giunti al lago c'era solo più (?!?) nebbia provocata da nuvole basse. Un battello in pochi minuti ci ha traghettati da Sulzano a Peschiera Maraglio, dove ci siamo divisi: qualcuno è rimasto sulle strade del lungolago, in molti altri siamo saliti verso il Santuario che è alla sommità del monte sovrastante.
Il Monte Isola fa comune a sé, conta circa 1800 abitanti, veramente poche autovetture, uno, forse due minibus comunali e... molti scooter.
Per una mulattiera abbiamo toccato la frazione di Cure e di lì per strade strette il Santuario Mariano dedicato alla madonna della Ceriola, raggiunto in un'ora e mezza. Per la scarsa visibilità ci è stato impossibile godere del panorama: non ci è restato che immaginarlo!! Una breve sosta all'edificio sacro e nel frattempo siamo stati allietati dal suono delle campane che un gruppo di volontari stava azionando. Ridiscesi a Cure, abbiamo proseguito per un percorso meno ripido fino a Senzano di dove, seguendo la strada carrozzabile, siamo ritornati a Peschiera Maraglio per riprendere il battello.
Se non fosse stato per quelle nuvole troppo basse (... o nebbia troppo alta......) avremmo potuto anche scoprire un ambiente nuovo e sicuramente bello.
Ettore Briccarello
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25-28 aprile - Scialpinismo al Ref. du Col de la Vanoise
"Visto il tempo che sta facendo [messaggio sulla segreteria telefonica], immaginavo che rientraste in anticipo e pensavo di trovarvi già a casa..." e invece no, abbiamo anche avuto il sole, che ci ha accompagnati e fatto sudare durante la salita al rifugio e soprattutto l'ultimo giorno, regalandoci un po' di quel panorama che nei giorni precedenti è stato invece alquanto limitato. Ma tutto è andato per il meglio e gli 11 partecipanti, tra soci e amici, si sono ritrovati tutti insieme nella stessa nuvola in vetta alla Pointe de la Réchasse (3212 m.) e hanno apprezzato la bella discesa fino al rifugio. Il Col de la Grande Casse (3096 m.) è stato raggiunto da tutti sfidando nel finale raffiche di vento e turbini di neve appena fastidiosi, ma anche questo fa parte del gioco. Il giorno successivo, complici il sole e la neve che si preannuncia non bella, una minoranza si ferma su un bel poggio panoramico al termine di un tratto di sentiero senza neve, mentre gli altri raggiungono il Col du Vallonet (2997 m.). Al di là della cronaca, i pomeriggi sono trascorsi oziando, leggendo, chiacchierando, sonnecchiando, ecc. come sempre accade in rifugio, mentre non è mancato un solitario che, per ripetere la bella discesa della prima gita, ha risalito quasi di corsa il pendio soprastante il rifugio. Sul versante opposto la Grande Casse domina con la sua imponente mole e il Glacier des Grands Couloirs è lì, ripido e invitante, che aspetta che anche tu decida di partire per la 101-esima gita del famoso Traynard. Molti hanno apprezzato che la sveglia non avvenisse nel cuore della notte e che si facesse con calma colazione alle 7 per poi partire quando anche l'ultimo era finalmente pronto: cattive abitudini che dovranno essere corrette al più presto. Le notti sono trascorse tra cumuli di segatura prodotti da alcuni irriducibili, che sono stati però surclassati da una breve frase urlata nel cuore dell'ultima notte: il colpevole, rapidamente smascherato alla mattina, ha dovuto così raccontare con dovizia di particolari il suo incubo, che ora però risparmiamo ai lettori. Diamo appuntamento all'anno prossimo a quanti vorranno vivere in prima persona queste ed altre entusiasmanti esperienze senza accontentarsi di leggere poi il solito "resoconto da notiziario".
Giorgio Rocco
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1 maggio - Borgate di Oulx in Mountain Bike
La prima gita sociale in MTB della stagione non era nata sotto i migliori auspici: infatti si veniva da una settimana di pioggia quasi ininterrotta e le condizioni delle montagne erano forse più adatte per sci e pelli che non per le ruote grasse!
In ogni caso, pur abbassando un po' il tiro sulla quota massima per paura della neve sul Cotolivier (la meta inizialmente prevista) ci ritroviamo in sei coraggiosi pronti a partire nonostante il rischio di fare una doccia poco gradita.
Al momento di scaricare le biciclette sulla piazza di Oulx uno squarcio di sereno ci fa partire abbastanza convinti, tutti fiduciosi alla ruota di Stefano, che qui è "di casa".
La salita si svolge con un breve tratto di asfalto sulla statale per Cesana, necessario per arrampicarsi in seguito sulle splendide distese delle pendici del Cotolivier, interrotte solo dalle caratteristiche borgate; tutto questo al cospetto dell'imponente mole dello Chaberton innevato che sembra ricordarci l'appuntamento per l'8 settembre (neve e gambe permettendo...).
Unico incidente di rilievo una rottura di catena dopo due tornanti di salita, risolta quasi subito grazie ai potenti mezzi al seguito, secondo buona tradizione GM.
E veniamo alla discesa, parte più divertente della gita (almeno per il sottoscritto): splendidi sentieri "tecnici", in alternativa alla noiosa discesa sulla strada, che anche i neofiti del gruppo hanno affrontato con entusiasmo e discreti risultati; qualcuno degli esperti (non facciamo nomi) ha anche dato una dimostrazione pratica della vecchia massima del biker "cadere è umano, ma farlo con stile è divino". In ogni caso nessun osso rotto ma solo tante risate e un arrivederci, magari più numerosi, alla prossima uscita.
Maurizio Gamerro
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4-5 maggio - Incontro Inters. di Primavera - Fiorano
Ci siamo trovati poco dopo le 8 di sabato 5 maggio, con cielo sereno dopo tanti giorni di pioggia, al casello di Villanova d'Asti. Cinque autovetture con 20 occupanti di cui 7 della Sez. di Torino e 13 della Sez. di Moncalieri, compreso il Presidente Centrale. Prima destinazione, dopo brevi tappe, i Sassi di Rocca Malatina con salita, per ripido ma breve sentiero attrezzato con gradinate e scaletta, a Cima Sasso della Croce. Ammirato il bellissimo panorama con parte dell'Appennino innevato, individuato l'Abetone e osservato il volo di uccelli di ambiente rupestre siamo ridiscesi e, in auto, diretti a Pieve di Trebbio. Non ci è stato possibile visitare l'antica chiesa, perché chiusa, ma abbiamo piacevolmente sostato in una zona tranquilla e verde. Dopo il pranzo al sacco, riprese le auto, ci siamo portati verso il Rifugio Riva che abbiamo raggiunto a piedi proseguendo, attraverso i boschi, per il Monte Riva con punto di osservazione sulle Vallate del Panaro. Ritornati rapidamente alla base per un accenno di pioggia subito rientrato ci siamo trasferiti a Zocca dove un accogliente albergo (già sperimentato dai soci che ci avevano preceduto una ventina di giorni prima) ci ha ospitato. Fatta una puntata a un vicino caseificio per l'acquisto di Parmigiano-Reggiano e assistito alla S. Messa nella chiesa dei frati francescani abbiamo consumato, in albergo, una ottima ed abbondantissima cena.
Domenica 6 maggio, in una giornata di sole, ha avuto inizio il vero Incontro Intersezionale di Primavera. Sul piazzale del Santuario della Beata Vergine del Castello di Fiorano Modenese ci siamo incontrati, oltre che con altri quattro soci della nostra Sezione, con un numero impressionante di soci di tutte le Sezioni Occidentali e Orientali che hanno, con la loro partecipazione, espresso ai soci della Sottosezione di Modena amicizia, incoraggiamento, ringraziamento per la perfetta organizzazione, gioia di trovarsi insieme. Una manifestazione imponente con una funzione religiosa commovente preceduta dal saluto del Presidente della Sottosezione di Modena che ha ringraziato quanti hanno contribuito per la riuscita del raduno e tutti i presenti, quasi stupito della larghissima adesione, superiore alle aspettative. La Santa Messa è stata officiata, l'aiuto di altri sacerdoti, dal parroco presso la cui parrocchia ha sede la Sottosezione. Egli, pure socio della Giovane Montagna, ha tenuto un'omelia speciale raccontando la storia del Santuario e ricordando gli ideali a cui si ispira la Giovane Montagna. Il Presidente Centrale Piero Lanza ha portato il suo saluto e terminato con la preghiera dell'alpinista recitata da tutti.
È seguita la benedizione degli Alpinisti e degli Attrezzi. Il coro della Sez. di Verona, che aveva accompagnato le varie parti della Messa, ha intonato il canto "Signore delle Cime" con la partecipazione generale.
Dopo la funzione, guidati dai bravissimi soci di Modena, coadiuvati dalla Polizia Municipale e da esperti volontari del Gruppo Ecologico Fioranese ci siamo diretti con auto e pullman a Torre delle Oche e poi a piedi, con una camminata di quasi due ore comprese le varie soste, alle Salse di Nirano situate in una Riserva Naturale dove abbiamo osservato numerosi conetti formati dalla fuoriuscita di fango salato con esalazione di idrocarburi. Il loro aspetto dà l'impressione di piccoli vulcani, ma la loro origine è completamente diversa ed è dovuta alla presenza di gas metano e petrolio, quest'ultimo visibile sulle piccole colate dove forma una patina di colore bruno iridescente. Le melme fluide, grigiastre, che escono dal terreno e solidificandosi intorno al punto di fuoriuscita formano i conetti (e le colate) danno la sensazione di essere in ebollizione pur essendo fredde: trattasi di gorgoglii dovuti ad emissioni gassose. Proseguendo nella camminata abbiamo ammirato sulle colline prospicienti il fenomeno dei calanchi, specie di solchi verticali dovuti all'erosione dell'acqua e, sempre accompagnati dalle guide del Parco sempre prodighe di spiegazioni, siamo ritornati al parcheggio compiendo un percorso ad anello. L'itinerario effettuato era stato variato rispetto al programma iniziale a causa delle abbondanti piogge dei giorni precedenti, ma è stato comunque molto interessante e piacevole.
In un salone a fianco del Santuario, abbellito da striscioni si saluto alla Giovane Montagna, i soci modenesi ci hanno servito un pasto caldo a base di maccheroni al pettine, crescentine (o tigelle) con un pasticcio di lardo, assaggi di parmigiano-reggiano, dolce e lambrusco.
Con un bellissimo affiatamento generale, congratulazioni e ringraziamenti ai soci organizzatori è terminata la manifestazione di Primavera, che, ci è stato detto, mai aveva avuto tanta entusiastica partecipazione (435 persone secondo i calcoli del Presidente della Sottosez. di Modena, compresi i soci della stessa).
Orsola Valente
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SERATE IN SEDE
giovedì 15 aprile - Film dalla Cineteca del CAI
- Peutérey la Blanche
- Le Pilier du Fréney
- Fall line
"Amo questi semplici gesti nel freddo dell'alta quota", così Patrick Vallençant riflette prima di buttarsi giù, sci ai piedi, dai ripidi pendii dell'Aiguille Blanche du Peutérey. Un film emozionante che ha fatto vivere a tutti i presenti in sala un senso di "piccolezza" alpinistica in rapporto a questa impresa compiuta da uno dei "mostri sacri" delle pareti alpine.
Altro "mostro sacro" è sicuramente René Desmaison con il suo exploit al Pilier Central du Fréney. Dopo essere stato tra i protagonisti della prima assoluta, René, con il suo amico Roberto Flematti, decide di affrontare il mitico Pilone in inverno e portarne, così, a termine la prima assoluta di tale stagione. Ci riuscirà, sempre affrontando la via da capocordata, arrampicando con le mani nude a 40° C sotto zero.
Grazie "eroi" della montagna, indomiti uomini dei ghiacci e delle rocce per averci fatto partecipare delle vostre mirabolanti imprese.
Un terzo film, di chiaro stampo americano, e poco gradito (perché?) al pubblico, ha visto un biondo canadese arrampicare, scampare a una scarica di pietre, fare una traversata alla tirolese, sciare, cadere, perdere lo zaino e alla fine.... recuperarlo!
Matteo Enrico
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VITA SEZIONALE
VITA SEZIONALE
"... Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli,... E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciate le reti, lo seguirono... " (Mt 4.18-20)
anche Mauro Gaino ha deciso di seguirLo e sabato 1 giugno 1996, nella Cattedrale di Torino, è stato ordinato prete.
A lui i nostri più cari auguri.
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Lutti
È mancato il Padre del socio Michele Bologna: a lui e ai suoi famigliari le nostre più sentite condoglianze.
Siamo vicini alle socie Pia e Maria Alotto con le nostre preghiere per la perdita della Mamma.
Un'anziana socia vitalizia, Irma Borsotti in Occhipinti, ci ha lasciati.
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