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Notiziario Sezione di Torino Giugno 1993



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
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ATTIVITÀ PREVISTA


   ATTIVITÀ ALPINISTICA CON GUIDA ALPINA


Con fiducia e ottimismo, riproponiamo per il secondo anno un'attività alpinistica per giovani e meno giovani interessati ad approfondire la propria pratica alpinistica, con la collaborazione della guida alpina Claudio Bernardi.

Vi saranno due serate in cui verrà presentata l'attività e verranno esposte alcune nozioni di tecnica per l'uso dell'attrezzatura alpinistica.
Il calendario delle gite (riportato nella tabellina) presenta una prima uscita sulla Courbassera, classica palestra di roccia della Val di Lanzo, per poi proseguire con mete più impegnative su roccia e ghiaccio, ma sempre alla portata anche di chi è alle prime armi.
La quota di partecipazione richiesta comprende le spese di organizzazione (guida) e l'assicurazione.

DATA ASCENSIONE

30 maggio La Courbassera (Palestra di roccia)
19/20 giugno Punta Fourà (3411 m)
3/4 luglio Bessanese (3604 m)
17/18 luglio Levanna Orientale (3555 m)

GIOVEDI` 27 MAGGIO ore 21,15:
Presentazione degli itinerari ed iscrizioni

GIOVEDI` 17 GIUGNO ore 21,15:
Lezione teorica su tecniche e materiali per l'alpinismo

La quota di partecipazione è di 20.000 Lit per gita (escluse le spese di viaggio e pernottamento).

Per informazioni, rivolgersi in sede oppure a
Cesare ZENZOCCHI tel. 349 79 62
Cesare BARBI tel. 452 02 09

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   RIFUGIO NATALE REVIGLIO - CHAPY D'ENTREVES - COURMAYEUR


VACANZE ESTIVE 1993

Il soggiorno estivo 1993 alla Casa per Ferie "Natale Reviglio" è riservato sempre ai Soci Giovane Montagna in regola con la quota sociale dell'anno. Chi vuole partecipare al soggiorno deve attenersi ad alcune regole fondamentali qui brevemente illustrate:


NORME GENERALI: Il soggiorno è riservato ai soci delle Sezioni della Giovane Montagna in regola con l'annualità in corso. Alla pulizia ed al buon funzionamento della Casa sono pertanto tenuti a collaborare tutti i partecipanti, i quali si impegnano, all'atto dell'iscrizione, ad aiutare il direttore di turno in ogni lavoretto necessario per il buon governo del Rifugio stesso.

TURNI: I turni hanno inizio con il pranzo della domenica e termine con il pranzo dell'ultima domenica di permanenza. Nessun rimborso è dovuto a chi, per qualsiasi motivo, dovesse interrompere il turno iniziato e nessun rimborso per pasti non consumati. Sussiste la possibilità di parcheggiare l'auto all'inizio della strada che sale al Rifugio, mentre il transito sulla stessa è assolutamente vietato dalle Autorità Regionali. Non sono ammessi animali domestici, mentre è obbligatorio dotarsi di lenzuola e federe (anche per quanti hanno la preferenza del sacco a pelo).
In caso di dimenticanza è disponibile un modesto numero di lenzuola e federe in loco.
La camera o il posto letto devono essere lasciati liberi, ordinati e perfettamente puliti per le 11,00 h della domenica di fine turno.
Il soggiorno estivo 1993 avrà il seguente calendario:
11/18 Luglio
18/25 Luglio
25 Luglio/1 Agosto
1/8 Agosto
8/15 Agosto
15/22 Agosto
22/29 Agosto

PRENOTAZIONI: Le prenotazioni si ricevono inviando apposita scheda compilata in ogni sua parte e accompagnata dall'acconto alla
Giovane Montagna - Sezione di Torino
Via S. Ottavio 5 10124 TORINO.
Prima dell'invio della scheda sincerarsi della disponibilità dei posti.
Le quote di prenotazione in acconto o di partecipazione potranno essere versate tramite:
assegno bancario non trasferibile intestato a:
GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino
bonifico sul ccb n°108039 presso Istituto Bancario San Paolo di Torino Succ. 8 - TORINO.
Informazioni o prenotazioni presso la Sede Sociale, il giovedì sera dopo le 21,00 (tel. 011/8398700) o contattando il responsabile sig. ROCCO Enrico (ab. 011/4374598 - uff. 011/487036 [con FAX manuale]).
Dopo l'apertura del rifugio, l'11 luglio, occorre rivolgersi direttamente al responsabile del rifugio, al numero 0165/89998.

Per quanto possibile, saranno organizzate settimanalmente gite in loco o fuori della zona di Courmayeur.

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   24-27 giugno - Gran Sasso (E+T)


Il giorno della partenza si sta avvicinando. Invitiamo chi deve ancora saldare la sua prenotazione di effettuarla inderogabilmente entro il 17 giugno in sede.
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   3-4 luglio - Bessanese (3604m) - Punta Maria (3400m) (A)


Località di partenza : Pian della Mussa; Rif. Gastaldi
La Bessanese è la più maestosa ed imponente di tutte le altre vette della valle di Lanzo. La parete che sovrasta ed incombe sul rifugio Gastaldi è percorsa da svariate vie di notevole impegno.
La nostra via di salita si svolge invece sul versante opposto. Dal rifugio in circa 1 ora si raggiunge il colle d'Arnas. I meno agguerriti potranno attraverso la cresta NE della Punta Maria, raggiungerne la vetta in circa 1 ora e mezza di arrampicata elementare.
Per la Bessanese invece sarà necessario scendere per un certo tratto il ghiacciaio d'Arnas per risalire poi un pendio di minuti detriti (utili le ghette!) che portano sulle morene e sui nevai alla base della cresta SE.
Con divertente ma non banale arrampicata si guadagna il segnale TONINI; per raggiungere la vetta sarà però ancora necessario scendere un intaglio e risalire sul versante occidentale per un pendio di facili rocce. (3,30 h dal colle d'Arnas)
La discesa per lo stesso percorso.

ATTREZZATURA: corda, piccozza, ramponi, caschetto, imbragatura, discensore, 1 moschettone a vite.
EQUIPAGGIAMENTO: da alta montagna.
Iscrizioni sollecite per non rischiare di non trovare posto nel rifugio (non oltre il 15 giugno).
Per gli ultimi accordi ci si ritroverà in sede giovedì 1 luglio alle ore 21.

Direttore di gita : BARBI Cesare tel. 4520209

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   17-18 luglio - Levanna Orientale (3555m) (A)


Località di partenza : Rif. Daviso
E' la meno elevata delle tre Levanne ma è la più frequentata dal versante italiano. E' un ottimo punto panoramico trovandosi alla congiunzione della Val Grande, della valle dell'Arc e della valle dell'Orco.
La salita, anche se non difficile, è piuttosto complessa. Dal rifugio Daviso si raggiunge il col della Fea (2595 m) e di qui il ghiacciaio della Levanna. Si prosegue in direzione del passo dell'Arc ma raggiunto un tratto pianeggiante del ghiacciaio, con un ampio giro verso NE ci si porta su di un marcato sperone roccioso che, per facili gradoni e per una successiva crestina nevosa raggiunge un ghiacciaietto.
Lo si attraversa fin sotto l'anticima, quindi, per un ripido pendio si raggiunge un colletto poco distante dalla vetta, alla quale si accede per una facile cresta. Dal rifugio circa 4 ore.
Stesso percorso per la discesa.
ATTREZZATURA: corda, piccozza, ramponi, caschetto, imbragatura, discensore, 1 moschettone a vite.
EQUIPAGGIAMENTO: da alta montagna.
Anche in questo caso è necessaria una iscrizione sollecita per poter prenotare i posti in rifugio (non oltre il 1º luglio)
Per gli ultimi accordi si ritiene opportuno ritrovarsi in sede il giovedì precedente la gita (15 luglio - ore 21).

Direttore di gita : BARBI Cesare tel. 4520209

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   30 luglio-1 agosto - Pellegrinaggio in Adamello


Pellegrinaggio in Adamello ai campi di battaglia della guerra bianca in Adamello
In occasione del trentennale del pellegrinaggio, Luciano Viazzi, suo promotore, propone un coinvolgimento delle nostre sezioni a questa manifestazione, organizzando un gruppo di 20/30 persone che possano rappresentare la Giovane Montagna.
Luciano Viazzi è uno scrittore e storico del conflitto mondiale 15/18 e promotore trent'anni fa del primo pellegrinaggio dell'Adamello a rievocazione, non guerresca, ma di una memoria rispettosa di quanti soffrirono sul fronte, da ambo le parti.
Il programma di massima prevede il ritrovo a Temù, seguito dall'escursione alla Cima Bleis con visita alle varie fortificazioni della Bocchetta di Val Massa e di Previsgai.
Gli eventuali interessati sono pregati di comunicarlo al più presto in sede, per dare una conferma di prenotazione entro il 1° luglio (data tassativa).

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   22-29 agosto - 17a settimana di Pratica Alpinistica


Organizzata dalla commissione centrale di alpinismo, si svolgerà al rifugio Carestiato nel gruppo del Civetta-Moiazza.
Appena avremo il programma dettagliato, sarà nostra cura esporlo in sede.

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   10-12 settembre - Raduno inters. Estivo al Rif. Pontese


Il raduno è organizzato dalla sezione di Ivrea. Con l'occasione, verrà inaugurato il nuovo bivacco Carpano.
Il programma non è ancora pervenuto e sarà esposto in sede al più presto.

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   25-26 settembre - M. Mongioie (2630 m) (E)


Località di partenza : Viozene (CN)
Dislivello in salita : 1° giorno = 279 m
Dislivello in salita : 2° giorno = 1106 m

Si raggiunge Viozene (1245 m) in alta Valle Tanaro passando per Ormea e Garessio. In un'ora si sale al Rifugio Mongioie (1520 m) di Pian Rosso.
L'indomani si attraversa l'altopiano in direzione N con sentiero via via più ripido e tortuoso snodandosi fra pietraie e costoloni. Si raggiunge così il "Piano dell'olio" (2083 m), poi si prosegue sul fondo del vallone, sempre in direzione N, infine il solco vallivo si allarga e si tocca il Bocchin dell'Aseo (2292 m) (2,30 h). Proseguendo ad O per detriti e gerbidi in un'ora si raggiunge il Mongioie (3,30 h totali), con panorama vastissimo che spazia dalla catena delle Alpi alle vette dell'Appennino Ligure ed al mare.

Ritrovo di partenza : P.za Caio Mario; 14,30 h
Direttore di gita : BRICCARELLO Ettore tel. 2734822
Mezzo di trasporto : auto private

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   9-10 ottobre - Monte Tambura (Alpi Apuane) (E)


Località di partenza : Rif. Donegani (1150 m)
Dislivello in salita : 740 m
Tempo di salita : 3,15 ÷ 3,30 h

E' una massiccia montagna marmorea di forma piramidale posta al centro delle Alpi Apuane settentrionali, terza per altitudine, e un ottimo balcone panoramico.
La punta è situata tra il Passo della Focolaccia ed il Passo Tambura; quest'ultimo ebbe notevole importanza nel XVIII secolo quando gli Estensi, per favorire le comunicazioni e i commerci tra le città di Modena e Massa, incaricarono l'abate Vandelli, architetto e matematico, di progettare la strada che avrebbe dovuto collegare le due città. La via Vandelli, come viene tuttora chiamata e di cui ne rimane solo una traccia, venne iniziata nel 1739 e aperta al tragitto delle carrozze e diligenze nel 1749.
La nostra escursione inizia al Rif. Donegani (1150 m) in Val Serenaia, dove giungeremo in pullman. Dal rifugio ci si inoltra nel suggestivo fondovalle dominato dalle cime imponenti del M. Pisanino e Pizzo d'Uccello; si costeggiano delle vecchie cave sino a giungere al Passo della Focolaccia (1650 m). Dal passo si prosegue per la cresta Nord-Ovest del M. Tambura, la cui salita si sviluppa su terreno sassoso che non presenta alcuna difficoltà.

Ritrovo e partenza (*) : Sabato P.za Bernini 13,30 h
P.za Pitagora 13,45 h
Direttore di gita : ZENZOCCHI Cesare tel. 3497962
oppure in sede tel. 8398700
Mezzo di trasporto : pullman
(*) La partenza può essere anticipata seconda la disponibilità dei partecipanti.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 23 settembre - Conferenza sull'Alpinismo Dolomitico


Il Dott. Dante Colli di Carpi (Mo), scrittore alpinista, socio del G.I.S.M. e autore di guide alpine, ha al suo attivo numerose prime ascensioni ed ha affrontato tutti i "tremila" delle Dolomiti.
Ci presenterà:

Dolomiti
Storia dell'alpinismo dolomitico con particolare
riguardo alle imprese di G. Winkler

Appassionato delle Dolomiti e della sua storia, ce ne racconterà la loro scoperta con l'ausilio delle diapositive: le prime ascensioni e la conquista della Torre del Vaiolet. Avremo modo di seguire le tappe di un'affascinante storia di conquista dalle origini ai giorni nostri, con particolare riguardo alla figura di Georg Winkler, le cui imprese hanno aperto l'era dell'alpinismo moderno.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   31 gennaio 1993 - P. Selletta


Complice la carenza di neve che ci ha perseguitato, anche quest'anno la prevista gita alla Punta Selletta è stata purtroppo annullata, sperando in successive, copiose nevicate.

Daniele Cardellino

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   7 marzo & 25 aprile - M. Cristetto & P. Ostanetta


Dopo un' inverno particolarmente avaro di neve, abbondanti nevicate primaverili hanno rinviato l'inizio della attività escursionistica, non permettendo lo svolgersi di queste due gite.

La direzione

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   21 marzo - M. BRICCAS


Sergio, Carlo, Daniele, la sottoscritta e consorte: si fa presto a fare i conti, è stata una gita con 5 (cinque) partecipanti. Il che non è neanche troppo male, di questi tempi.
Il che è anche comodo, nel senso che permette di decidere all'ultimo momento dove andare senza bisogno di interminabili catene telefoniche. Così, approfittiamo di alcuni informatori segreti che segnalano presenza di ottima neve sui pendii del Briccas e partiamo baldanzosi sul "pullman sociale", al secolo il glorioso furgone di Carlo. In realtà le alte temperature della notte non promettono nulla di buono ...
Tanta nebbia, in salita e in discesa, però anche un po' di buona neve, fin che tiene. Poi, neve marcia, anzi fradicia.
Inizia a piovere che ci togliamo gli sci.
Insomma, considerate le condizioni, abbiamo veramente fatto quanto di meglio si poteva .......

Mariateresa

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   21 marzo - Isola Palmaria


Un bel numero di amanti della montagna ha risposto all'appello del mare: per la gita all'Isola Palmaria si sono dovuti noleggiare addirittura due pullman!
Tempo incerto e cielo ammusonito, ma per fortuna non è mai piovuto: così, dopo un rapido sguardo a Portovenere - Chiesa di San Lorenzo e insenatura verso la Grotta di Byron - siamo salpati per l'isola: chi ha optato per la circumnavigazione in battello ha proseguito il giro, gli altri, divisi in due gruppi guidati rispettivamente da Anna e Mario Maffei, esperti della zona, si sono avviati per vie diverse, salendo al Faro dove si sono ricongiunti.
Dopo la sosta per il pranzo, discesa al Pozzale e chiusura dell'anello del percorso di fronte all'imbarcadero.
A causa delle nuvole l'occhio non ha potuto spaziare su vasti orizzonti, ma anche solo la vista dall'alto di alcuni suggestivi scorci di mare occhieggianti fra gli strapiombi della scogliera o dei gruppetti di barche a vela in pigra attesa di un refolo d'aria che non voleva arrivare, o la veduta frontale delle variopinte case di Portovenere ha ripagato la fatica di chi ha camminato lungo il sentiero immerso nel bianco dell'erica in fiore, tra i profumi della macchia mediterranea.
Un grazie di cuore agli amici di Moncalieri che hanno proposto al meta e a quelli di Torino che vi si sono associati.

Giuliana Bianco

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   27-28 marzo - Rally SciAlpinistico


Non era possibile che la nostra sezione, trionfatrice dell'ultima edizione e detentrice del prestigioso trofeo, non presenziasse al XXVI Rally SciAlpinistico. Così, tempestivamente, il nostro presidente invita tutti i soci scialpinisti, competitivi e non, a partecipare. I volontari sono talmente tanti che s'impone una spietata selezione; in pratica il giovedì prima della gara, in sede si riuniscono per definire le scelte tattiche, ben i 2 / 3 della squadra (Francesco Arneodo e il sottoscritto), senza trovare soluzione al problema del "terzo uomo". Fortunatamente (ma forse non per lui) Stefano Risatti torna in licenza per il fine settimana ed accetta di completare il terzetto.
Sabato 27 sera il "Dream Team" della sezione di Torino raggiunge la base logistica di Etroubles, dove già sono riunite le altre 5 squadre: non solo noi abbiamo avuto problemi di organico. Il nostro presidente, che ci ha preceduto, ci consegna i pettorali e le ultime indicazioni organizzative, poi tutti a letto.
L'alba arriva sempre troppo presto, sospinta da un venticello piuttosto fresco. Dato l'ultimo sguardo all'attrezzatura andiamo a colazione, dove scambiamo le ultime battute scherzose con gli altri, prima di diventare acerrimi nemici. Un rapido trasferimento e siamo in partenza.
La tattica di gara è semplice: dare qualche possibilità anche agli avversari. Così tratteniamo la nostra andatura per permettere di superarci e ci soffermiamo a conversare con i soci di Moncalieri, gli organizzatori, che presiedono i posti di controllo.
Concluso il percorso obbligatorio, ci lanciamo in una serpeggiante discesa, affrontiamo il percorso in cordata e quello con il trasporto del ferito, ribaltando il poveraccio una sola volta. In fin dei conti un ottimo quinto posto! Nella nostra umiltà, questo anno, abbiamo reso felici le quattro squadre arrivate prima di noi.
Ad Etroubles, seduti a tavola, siamo di nuovo amici; l'unica disputa è quella del bis.
Poi le premiazioni, i ringraziamenti di rito ed è già ora del commiato: per chi arriva da lontano la strada è ancora lunga. Come passa il tempo quando ci si diverte.

Daniele Cardellino

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   4 aprile - Gita all'Orsiera


La gita già programmata l'anno scorso per la prima domenica d'aprile e rinviata allora per il maltempo ha subita anche questo anno la medesima malasorte. Mi spiego in dettaglio: la neve fino alla domenica precedente era in ottime condizioni perché già trasformata e, anche se scarsa, poteva considerarsi più che idonea per la gita. Poi il giorno 2 aprile un'abbondantissima nevicata (circa 80 cm) ha ricoperto i pendii con un manto del tutto instabile. Conclusione: gita sospesa per mancanza di oggettive condizioni di sicurezza. Ad ulteriore complicazione una nevicata nella mattinata di domenica avrebbe comunque rovinato non poco l'uscita.
La gita comunque è stata riproposta due domeniche dopo e questa volta c'è stato pieno successo; per i dettagli rinvio alla relativa relazione, in quanto chi scrive ha preferito dedicarsi ai fondali nei pressi dell'isolotto di Bergeggi, ... ma questa è tutta un'altra storia.

Alberto Guerci

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   4 aprile - Orrido di Chianocco


Ore 9,20. Un boschetto, uno stretto passaggio ed eccoci tra le strapiombanti pareti della profonda incisione dell'orrido. Ambiente spettacolare chiuso a monte da una serie di sbarramenti che fanno precipitare il torrente Prebec in fragorose cascate. Aiutati da ripide e scivolose scalette in ferro superiamo le dighe trovandoci, in un attimo, fuori della stretta gola.
Attraversato il pianetto iniziamo, sulla nostra destra, (sinistra idrog.), la risalita della gola; i ripidi tornanti del famoso sentiero ci portano presto in quota regalandoci una buona vista su Bussole-no, nonostante le nuvole basse e la nebbia.
Costeggiando i confini del parco giungiamo a Pavaglione (970 m) e alla neve. Imbocchiamo il sentiero, che inizia sulla sinistra della strada un 50 metri prima delle case, giungendo a Margrit (1011 m). Qui ci accolgono le prime gocce di pioggia, che pregiudicano, purtroppo, la continuazione del nostro giro. Imbacuccati nelle mantelline o al riparo di variopinti ombrelli, ci togliamo, almeno, la soddisfazione di ammirare il Chouqué (curioso campanile di morena, frutto di fenomeni erosivi), innalzantesi tra i pini e le basse nebbie.
E ora iniziamo la discesa sotto una pioggia sempre più insistente; il torrente Prebec, una fangosa salita, la strada asfaltata ed eccoci a Gottrus dove, sotto un balcone, consumiamo un umido pasto.
Ancora un pezzo di strada e, dopo qualche curva, il sentiero che scende a Molé (880 m) con il suo antico torchio da uva, un pezzo da museo.
Costeggiando, quindi, il baratro, che precipita sulla valletta a monte dell'orrido, arriviamo, in breve tempo e finalmente, abbandonati dalla fastidiosa pioggia, al punto di partenza. Ritroviamo le auto e il sole, alle 14 circa.
Luca e Matteo Enrico

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   4 aprile - Orrido di Chianocco


Il ritrovo, alle 8 h è in piazza Bernini, davanti all'istituto ISEF. I partecipanti sono 21.
In cinque macchine ci dirigiamo verso Susa, percorrendo il tratto di statale in poco meno di tre quarti d'ora. Giunti nella piazzetta principale di Chianocco, il guardaparco ci comunica che le comitive, in numero minimo di 30 elementi, debbono essere accompagnate nel percorso all'interno del parco.
Verso le 9,20 imbocchiamo il facile sentiero ben segnalato che in 10 minuti circa ci porta all'orrido.
C'è poca acqua e possiamo raggiungere la prima scaletta della ferrata senza difficoltà. Sulle pareti dell'orrido sono ben visibili le chiodature a spit di alcune difficili vie. La guida della Regione Piemonte ricorda che l'arrampicata è vietata nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno.
Ad uno ad uno, lentamente, ma senza difficoltà, superiamo le tre scalette che ci portano alla sommità della 2ª diga artificiale.
Seguendo il sentiero in circa un'ora di cammino raggiungiamo Pavaglione (970 m), dove riempiamo le borracce. Il tempo peggiora, e la nebbia sale. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino verso il nucleo di Margrit. Poco sopra incontriamo la neve ed inizia a piovere. Infiliamo le mantelline impermeabili, apriamo gli ombrelli e dopo un breve tratto ripido e scivoloso per la neve, raggiungiamo una curiosa formazione di roccia calcarea a forma di torrione (Chouqué) sormontata da un masso, che spunta da un bosco di lecci.
Decidiamo di interrompere la salita perché la pioggia inizia a cadere più forte. Ridiscendendo l'alveo del torrente Prebec, attraversiamo il nucleo di Molé dove possiamo osservare un caratteristico torchio antico di legno. Ci ripariamo sotto i balconi di una cascina chiusa, e in una mezz'oretta consumiamo i nostri panini, osservando la pioggia che cade insistente.
Qui, per consolarci del sole che è spuntato proprio al nostro arrivo alle macchine, ci concediamo un bel caffè nel bar del paese.
Dopo aver sistemato le pedule infangate nei bauli delle auto, e dopo un giro veloce di saluti, riprendiamo la statale per Torino, dove arriviamo per le 16 senza contrattempi.

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 14 gennaio - Alpinismo in Karakorum


L'amico Francesco Arneodo ci ha accompagnati per le montagne del Karakorum. Ma non su quelle più note, che molti documentari ci han già fatto vedere, bensì sulle vette ad esse adiacenti.
Abbiamo potuto ugualmente ammirare gli aspri ed infidi itinerari di accesso, abbiamo magari intravisto le conche dei "campi base" già scorti prima, ma siamo stati veramente affascinati dalle vie, di tutto rispetto e di notevole impegno, percorse.
Pareva quasi che non fossimo su montagne così lontane, ma su vie impegnative delle nostre Alpi, ma poi, salendo più in alto, le inquadrature panoramiche ridimensionavano l'ambiente, ricordandoci che eravamo sulle vette più alte del mondo ed accrescevano la nostra ammirazione per le imprese compiute.
Un vero grazie a Francesco per la bella serata che ci ha fatto gustare, ed un vivo plauso per le imprese compiute.

Ettore Briccarello

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   Giovedì 18 marzo - Serata cinematografica


Vi siete mai chiesti perché nel mondo delle imprese alpinistiche la "discesa" da una vetta di prestigio non costituisca mai argomento di rilievo? La risposta semplice è che la discesa è tecnicamente irrilevante. Eppure la metà delle salite è fatta di discese.
Chi ha riportato la discesa agli onori delle cronache però c'è. Sono gli amanti dello sci estremo che tralasciano la fase di salita e si concentrano sulle difficoltà di pareti vertiginose.
Nel filmato intitolato Descentes il protagonista Jean-Marc Boivin ha dimostrato quale grandiosa impresa possa rappresentare una discesa di sci estremo, se poi le discese sono ben cinque nel-l'arco delle l'impresa diventa record, sfida vincente dell'uomo sulla montagna.
Il filmato ha reso benissimo agli spettatori quale preparazione psicologica è richiesta all'atleta per affrontare il vuoto di una parete, il senso di assoluta fiducia nelle proprie forze per vincere la paura dell'errore che in queste condizioni ha un significato fatale.
In certe inquadrature il senso di verticalità era talmente realistico da riuscire a trasmettere al pubblico il brivido istintivo della suspense, e ogni curva appesa alle lamine era suspense allo stato puro.
Il secondo filmato ci ha proposto l'atletica e armoniosa Catherine Destivelle accompagnata da Monique Dalmasso alle prese con la verticalità assoluta delle pareti calcaree del Verdon. In questo secondo caso la classica arrampicata veniva proposta nelle tinte morbide di un'estate mediterranea dai colori caldi quasi profumati di ginestra. Non posso cimentarmi nella descrizione dei passaggi tecnici della salita perché non ne sarei in grado; quello che comunque il filmato ha messo in rilevo è stata la plasticità dei movimenti che nella loro potenza (e che potenza è necessaria per pareti di 6° e più gradi) risultano naturali, quasi abituali tanta era la bravura tecnica della Destivelle.
Molto bella in chiusura l'inquadratura delle due atlete alle prese con una corda doppia sotto una sfavillante cascata con tuffo finale, un tuffo che per molti è stato ... al cuore.
Unico neo della serata è stato il sonoro dei filmati non proprio perfetto. Per le prossime proiezioni mi hanno assicurato un audio perfetto ... speriamo.
Alberto Guerci

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   Giovedì 22 aprile - L'Argentina vista da don Esterino Bosco


Quando il turismo è intelligente, mirato cioè all'ampliamento delle proprie conoscenze e non solo al divertimento e allo svago, allora anche il resoconto di immagini che se ne trae è intelligente.
Le diapositive proposte da don Esterino Bosco hanno avuto l'indubbio pregio di insegnarci qualcosa di più sull'Argentina, sul modo di fare turismo e su come fare foto espressive senza disporre di attrezzature sofisticate. La carrellata ordinata secondo lo schema proposto dall'autore ci ha introdotto dapprima nel mondo dell'acqua, l'acqua argentina che cade in una mirabile serie di salti nelle famose cascate dell'Iguaçu. Una serie di immagini dai caldi colori: la foresta che avvolge lo spumeggiare delle acque; il fiume che come camaleonte da bruno si trasforma in bianca spuma e poi ritorna al colore originale.
Il secondo argomento era a carattere prettamente geologico: una immane eruzione datata milioni di anni or sono sommerge di cenere una foresta, l'acqua ricopre il tutto per un tempo lunghissimo e i tronchi di quegli alberi diventano pietra, silice durissima, così dura da resistere all'erosione e a pervenire intatti fino ad oggi. Le immagini di questi alberi fossili erano incredibilmente simili a quelle di tronchi caduti di recente, come se ne vedono nei nostri boschi.
Poi dal mondo minerale si è passati a quello animale con immagini di balene ritratte nel loro ambiente naturale da distanza ravvicinata. Animali maestosi in grado di muoversi con grazia accanto alle barche dei turisti quasi come in un gioco delicato e fantastico. Poi ancora leoni marini adagiati sulla spiaggia e pinguini intenti alla cova, del tutto indifferenti alla curiosità dei turisti.
Quarto argomento i ghiacci di cui il sud dell'Argentina è ricco, ghiacci dalle forme strane e dai colori luminosi, ghiacci imponenti che finiscono in mare con seraccate di rara bellezza.
E per finire con un contrasto cromatico esasperato le rovine delle antiche missioni gesuite costruite con pietre rosse nell'immensità verde delle praterie argentine.
Don Esterino Bosco ha viaggiato molto; ha ancora molte immagini da proporci con il suo stile brillante e preciso; per questo proporrei di lasciare sempre aperto per lui l'invito presso la nostra sede per altre piacevoli ed intelligenti serate.

Alberto Guerci

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   8-9 maggio - Convegno sulla Lingua Piemontese


Ant ij di 8 e 9 magg a l'é tnusse a Quisnè ël décim rëscontr antërnassional dë studi an sla lenga e la literatura piemontèisa. A son ëstaje diversi antervent dë studios piemontèis e strangé (ël piemontèis a l'é na lenga romanza) e, an particolar, Bianca Dorato, dla Companìa dij Brandé, a l'ha arcordà Carlottina Rocco con n'apresià contribussion dal tìtol "An sle pianà dij seugn".
Apress "La Stampa", ch'a l'avìa dàit notissia dla soa dëspartìa, diverse arviste specialisà a l'han arcordà l'amportansa dla soa figura ant la stòria dla literatura piemontèisa dël '900. A-i é da speré che la Giovane Montagna a na manten-a viv l'arcord ëdco ant l'avnì e che as senta orgoliosa d'avèj avù na sòcia 'd vajantisa come chila, combin che, për la soa modestia, a l'avèissa mai sercà ëd desse l'amportansa che sens'àutr a meritava.

Giorgio Maria Robatto

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   CONSIGLI SEZIONALI


Nell'ultimo consiglio sezionale si sono esaminati e perfezionati alcuni punti organizzativi dell'ormai prossima attività alpinistica coordinata dalla guida Claudio Bernardi. Si è parlato di alcuni lavori che dovranno essere eseguiti in giugno allo Chapy e sono state esaminate alcune offerte per l'acquisto di nuove attrezzature per migliorare la gestione.

Sono stati ammessi come soci i Signori:

Egidio BENOTTO Fulvio BENOTTO
Matteo ENRICO Luca ENRICO
Mario FESTA Gemma ZILLI FESTA
Giorgio FOLCO Adelina ROUSSET
Giulio LUCCHETTI Linda LUCCHETTI ROSAZZA
Pietro LANDI

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   Lutti


Un grave lutto ha colpito la sezione di Genova e la Giovane Montagna tutta: Renato Montaldo è caduto durante un'uscita in palestra di roccia. Tutta la sezione si unisce nella preghiera per ricordare questo attivissimo socio, che lascerà un vuoto e un indelebile ricordo nell'Associazione e in tutti gli amici.
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