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Notiziario Sezione di Torino Settembre 1989



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VITA SEZIONALE


   1914-1989


SETTANTACINQUE ANNI

DI

GIOVANE MONTAGNA

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   TEMPO DI ELEZIONI


Con il corrente anno scade il Consiglio Sezionale in carica e il gruppo di Delegati al Consiglio Centrale.
Mi sia pertanto consentito ringraziarli tutti per il valido e fattivo contributo offerto in questi due anni di presidenza, mentre invito tutti i soci ad impegnarsi di più soprattutto nell'organizzazione dell'attività alpinistica e sci-alpinistica.
Nell'ultimo consiglio, tra le altre cose, si è parlato di coinvolgere numerosi Soci come consiglieri o come delegati, proponendo alcuni di coloro che già collaborano attivamente.
Democraticamente lasciamo a voi la scelta, ma, oltre ai consiglieri e delegati uscenti, vi ricordiamo anche i nomi di C. Barbi, S. Bosa, E. Briccarello, M.Rosa Castagneri, R. Valle.
I consiglieri uscenti sono: Boggero R., Bolla M.T., Buscaglione S., Cauda A., Ghiglione F., Guerci A., Palladino M., Pari P., Ravelli P.L., Rocco E., Rocco G., Rosso R., Zenzocchi A., Zenzocchi C.
I delegati al Consiglio Centrale, rappresentanti della nostra Sezione in seno al governo "nazionale" della Giovane Montagna ed eletti in misura di uno ogni venticinque soci, dovrebbero partecipare attivamente alle assemblee dei delegati e alle riunioni del consiglio sezionale: speriamo che così avvenga per il futuro.
Quelli il cui mandato è ora scaduto sono: Boggero R., Bolla M.T., Buscaglione S., Cauda A., De Paoli C., Ghiglione F., Guerci A., padre Lovera O., Palladino M., Pari P., Ravelli P.L., Rocco E., Rocco G., Rosso R., Valle R., Zenzocchi C.
Concludo questa breve nota ricordandovi che l'assemblea di novembre viene convocata anche in via straordinaria per l'approvazione del nuovo Regolamento Sezionale.
Spero che interveniate numerosi.

Il Presidente
(Pierluigi Ravelli)

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   10-11-12 novembre ASEMBLEA DEI DELEGATI


PROGRAMMA

Il programma è stato congegnato per poter venire incontro alle diverse esigenze dei partecipanti. Esso si divide in due grandi gruppi: chi partecipa a tutto il raduno, nei tre giorni di Venerdì 10 - Sabato 11 e Domenica 12 Novembre, e chi partecipa alla seconda parte, con arrivo a Torino nella mattinata o nel primo pomeriggio di Sabato.
Abbiamo inteso, con l'omaggio a Piergiorgio Frassati, rendere omaggio simbolicamente a tutti i Soci scomparsi della nostra Associazione e ripercorrere poi le orme del Santo Padre nel Suo pellegrinaggio di quest'estate alla Madonna Nera di Oropa.

VENERDI' 10 NOVEMBRE
In mattinata arrivo a Torino del primo gruppo di partecipanti e alloggiamento all'Oasi Maria Consolata di Cavoretto.

Pranzo libero

Pomeriggio Visite turistiche organizzate al Museo della Montagna o alle Residenze Sabaude.

ore 19:00 Cena presso la sede sociale di Via S.Ottavio 5, offerta dalla sezione di Torino.

ore 21:00 "Montagna Perchè - Viaggio nella cultura alpina" - a cura di Teresio Valsesia accompagnato dal coro SUCAI TORINO, presso il teatro San Giuseppe in Via Andrea Doria 18.

Pernottamento all'Oasi Maria Consolata di Cavoretto.

SABATO 11 NOVEMBRE
ore 7:00 Colazione

ore 7:30 Partenza per Pollone e Oropa

ore 9:00 Pollone: omaggio alla tomba di Piergiorgio Frassati

ore 11:00 Oropa: Santa Messa

ore 12:00 Pranzo al sacco, offerto dalla Sezione di Torino

ore 13:00 Partenza per Torino

Contemporaneamente, in mattinata
Arrivo a Torino del secondo gruppo dei partecipanti e alloggiamento all'Oasi Maria Consolata di Cavoretto.

ore 15:30 Commemorazione Ufficiale presso il Salone Congressi San Paolo di Via S.Teresa 0 con il seguente programma:
Introduzione del Presidente Centrale
dott. Giuseppe Pesando
Commemorazione Ufficiale del prof. Alberto De Mori
Presentazione di Armando Aste del volume di Armando Biancardi "25 Alpinisti Scrittori" edito per i 75 anni della Giovane Montagna
Rinfresco

ore 19:00 Ritrovo all'Oasi Maria Consolata di Cavoretto

ore 19:30 Cena

ore 21:00 Assemblea dei Delegati ed elezioni del nuovo Consiglio Centrale

Pernottamento all'Oasi Maria Consolata di Cavoretto

DOMENICA 12 NOVEMBRE
ore 7:30 Sveglia e colazione

ore 8:30 Santa Messa

ore 9:30 Visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi ed alla Mostra sulle porcellane cinesi

ore 12:00 Pranzo a Piobesi e scioglimento del Raduno

A cura della nostra sezione l'organizzazione di tutto il raduno, il viaggio a Pollone e Oropa, ivi compreso il pranzo al sacco a Oropa che sarà fornito ai partecipanti.
Tutti i trasferimenti, da Torino a Cavoretto ed alle varie mete del raduno saranno organizzati con autopullman e auto private.

PRENOTAZIONI
Fare sapere subito, in linea di massima, i soci che parteciperanno. Dettagliatamente entro e non oltre il 30 ottobre p.v., facendo pervenire le adesioni a:
GIOVANE MONTAGNA Sez. di TORINO - VIA S.OTTAVIO 5 10124 TORINO
tel. 83.98.700 (il giovedì sera)
CESARE ZENZOCCHI tel. 34.97.962
ROSANGELA BOGGERO tel. 74.93.926
con l'acconto di 20.000Lit per persona.

COSTI
Sono stati studiati in modo da venire incontro alle più disparate esigenze, con possibilità di programmare diversamente il soggiorno.
VENERDI' 10, SABATO 11, DOMENICA 12 Novembre
(tutto compreso: 2 pernottamenti e 4 pasti) 95.000Lit
SABATO 11, DOMENICA 12 Novembre
(tutto compreso: 1 pernottamento e 3 pasti) 75.000Lit
SABATO 11 Pomeriggio, DOMENICA 12 Novembre
(1 pernottamento e 2 pasti) 60.000Lit
SABATO 11, DOMENICA 12 Novembre,
viaggio a Oropa, pranzo al sacco, pranzo di domenica ed esclusi la cena di sabato, il pernottamento e la colazione a Cavoretto 40.000Lit
PRANZO di Domenica a Piobesi 25.000Lit
I prezzi sono comprensivi dei trasporti organizzati con autopullman e con auto private.

In margine all'assemblea dei Delegati 1989
L'annuale assemblea dei delegati coincide quest'anno con i settantacinque anni di vita della nostra associazione e della nostra Sezione.
L'impegno è particolarmente gravoso e per questo sono a sollecitare un valido contributo da parte di coloro che sono disponibili a darlo. La riunione del comitato organizzativo è fissata per MARTEDI' 17 OTTOBRE alle ore 21:00 in sede.
Vi aspetto numerosi!
IL PRESIDENTE

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   Giovedì 23 novembre


L'assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della GIOVANE MONTAGNA - Sezione di Torino è convocata presso la sede di Via S.Ottavio 5 in Torino Giovedì 23 Novembre 1989 alle ore 20:00 in prima convocazione ed occorrendo alle ore 21:00 in seconda convocazione per deliberare e discutere sul seguente


ORDINE DEL GIORNO

PARTE ORDINARIA
1) Relazione del Presidente
2) Esame del Bilancio con allegato conto perdite e profitti 1/10/1988 - 30/9/1989
3) Nomina ed insediamento del seggio elettorale
4) Varie ed eventuali

PARTE STRAORDINARIA
1) Esame del nuovo Regolamento Sezionale e deliberazioni relative

IL PRESIDENTE
(Pierluigi Ravelli)

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   Calendario Gite 1990


Si prega tutti coloro che hanno idee in merito alle gite da proporre per il prossimo anno di farle pervenire a Cesare Zenzocchi, o di intervenire alla riunione della Commissione gite il 24 ottobre p.v.
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ATTIVITÀ PREVISTA


   8 ottobre - Colle della Crocetta (2641 m)


La gita si svolge sul sentiero GTA con partenza dalla fraz. Rivotti (1450 m), raggiunta in macchina da Pialpetta di Groscavallo (62 km da Torino).
Su comodo sentiero in un bosco di larici si passa l'Alpe Invers 1647 m e poi il Gias di Mezzo 2092 m; ci si porta quindi sul bordo destro del Vallone di Vercellina e si raggiunge il Gias Nuovo 2322 m. Continuando a sinistra di una bastionata rocciosa si guadagna un vasto ripiano dove vi è il piccolo lago di Vercellina 2484 m, posto sotto il pendio del Colle della Crocetta.

Località di partenza: Pialpetta, fraz. Rivotti 1450 m
Dislivello: 1191 m
Tempo previsto di salita: 3 ore
Ritrovo partenza: P.za Bernini alle ore 7
Direttore di gita: Boggero Rosangela tel.7493926

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   22 ottobre - Gita di Chiusura e Pranzo sociale


Tanto per fare qualcosa di nuovo, come gita di chiusura 1989 non si propone la consueta camminata o il pranzo in ristorante, bensì un pranzo agrituristico.
A scanso di equivoci NON verranno somministrate biade o becchimi vari al suono di liuti e con visioni di quadri o di statue di marmo, bensì regolari vivande, e cioè Antipasti, Tagliatelle, Bolliti misti, Coniglio, Frutta, Formaggi, Bonet (non è un copricapo) caffè e vini; il tutto, da consumare in cascina, al prezzo di 22.000 Lit, oltre il viaggio.
La località è la fraz. Mellea di Murazzano nelle Langhe.
Se possibile nel viaggio di andata si cercherà di visitare qualcosa di interessante ad Alba e Cherasco.

Direttore di gita: ZENZOCCHI Cesare tel. 349.79.62

Venite in Sede per ulteriori dettagli

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   5 novembre Traversata Fondo - Traversella


Si parte da Traversella per un sentiero ben segnalato che prende questo nome da una serie di incisioni rupestri d'origine preistorica che si trovano lungo buona parte del suo tragitto. La meta è Succinto (1160 m) raggiungibile con una bella passeggiata di circa 3 ore. Da Succinto si scende su Fondo da dove con una spola di macchine si ritorna a Traversella.

Località di partenza: Traversella
Tempo previsto di salita: 3 ore
Ritrovo partenza: P.za Rebaudengo alle ore 7:00
Direttori di gita: Bosa Sergio tel. 306552

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   26 novembre - Santa Messa al Monte dei Cappuccini


Come ogni anno ci ritroviamo al Monte dei Cappuccini per la funzione religiosa in suffragio di tutti i Soci defunti, alle ore 9:45.
Seguirà la premiazione dei Soci ventennali e cinquantennali:

SOCI CON NOI DA 20 ANNI
BETTIOL Gianna
PALLADINO Bruno
ROCCO Enrico
ROCCO Giorgio
ROSSO Domenico

SOCI CON NOI DA 50 ANNI
BOLLA Giuseppe
DALPOZZO Teol. Giovanni
FRIGERO DEFILIPPI Jole

Ci ricorderemo inoltre di:
MERLO Bernardo Socio da 60 anni
CROCETTI Pietro Socio da 70 anni
NAVONE G. Giuseppe Socio da 70 anni

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   Giovedì 26 ottobre - Trekking


Felicità è una tendina, un sigaro ed un cielo di stelle. L'amico Cesare Gasparini ci presenterà le sue più belle immagini scattate in tanti anni di vagabondaggi alla ricerca di unire con un percorso ideale tutte le nostre montagne.
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   Giovedì 30 novembre - Elva - Ricchezza di un paese povero


Cesare Bonfanti ci presenterà in questa serata una proiezione un po' inconsueta che tratta un tema del tutto nuovo. Posso assicurarvi che ha già riscontrato un notevole successo presso altre sedi; penso pertanto che convenga intervenire anche perché non voglio rivelarvi di cosa si tratta: ... venite e vedrete.
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ATTIVITÀ SVOLTA


   11 GIUGNO - Monte Zerbion


Alle 6 ci siamo trovati, in discreto numero, all'appuntamento di piazza Rebaudengo. Quindi siamo partiti per la valle d'Aosta accompagnati da un tempo bello che si sarebbe mantenuto tale per l'intera giornata (a parte qualche nuvola sparsa che ci avrebbe poi impedito, sulla vetta, di vedere distintamente tutte le cime offerte dallo splendido panorama).
Una volta giunti ad Antagnod, nell'incantevole Val d'Ayas, ci siamo messi in marcia non senza aver prima accontentato i fedelissimi del caffè mattutino.
Il percorso, dopo un primo tratto di bosco e di radure attrezzate per il pic-nic, s'inerpica fino al colle Portola (2400 m). Qualcuno è riuscito a conversare senza un attimo di sosta durante la salita, ma nessuno come il cane Dora è stato in grado di percorrere innumerevoli volte il sentiero in su e in giù, in lungo e in largo. Dal colle alla vetta abbiamo incontrato numerosi tratti coperti di neve.
Dopo aver mangiato in cima assieme ai partecipanti alla gita sociale del CAI, siamo scesi fino al colle. Qui la sosta per la tintarella, quindi i circa 500 m di dislivello che ci separavano dalle auto.
Per finire non bisogna dimenticare il sublime ed abbondante gelato preso a Verres su indicazione del capogita: grazie Bosa, veramente una gelateria da ricordare!

Laura Valle

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   17-18 giugno - Visolotto


L'accogliente rifugio Gagliardone, a cui perveniamo dopo circa tre ore di camminata dalla frazione Castello di Pontechianale, in Val Varaita, offre riparo a sei intrepidi soci della "Giovane Montagna" che, nonostante il tempo non splendido, meditano di raggiungere il Visolotto scalando la sua cresta SE.
E così, di buon mattino, tra sfasciumi che rendono un po' problematico l'avvicinamento, ci portiamo al Colle N delle Cadreghe di Viso e cominciamo una divertente arrampicata sul filo della cresta, nella costante ricerca di qualche preesistente chiodo di sosta che ci indichi l'esatto percorso. Nella progressione ci accompagna il sole, al quale purtroppo si sostituire nel pomeriggio una fitta nebbia. Comunque qualche santo di buona volontà ci assiste dal Paradiso, tenendo fermi molti sassi della via normale al Visolotto e facendo si che la discesa, alquanto avventurosa e complicata, si concluda fortunatamente nei pressi del rifugio.
Non ci resta che recuperare alcune cose lasciate al rifugio e fare ritorno alle nostre case, che avevamo lasciato due giorni prima per evadere dalla monotonia della vita cittadina..
Arrivederci alla prossima avventura!
Sabina Gianasso

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   18 giugno - Col des Rochilles


Le promesse scritte nell'allettante invito del bollettino di marzo sono state ampiamente mantenute. Comunque, è necessaria un po' di cronaca. All'appuntamento di Claviere facciamo la conta. Siamo venti. Mica male, per quest' anno di ... magre presenze!
La mini colonna si disperde a seconda dell'indole dell'autista, ma da Nevache si riforma. Per chi come me non c'era mai stata, la Valle della Clarée si è presentata in tutto il suo splendore: acque cristalline e impetuose, dolci praterie ricoperte di fiori, valloni e colli ancora imbiancati dalla neve che abbiamo poi goduto senza interruzione dal Colle di Rochilles al Colle Cerces. Da qui, vista l'ora pomeridiana, il nostro divallamento veloce è stato, per quasi tutti almeno una volta, frenato dalla neve che da solida diventa semi-solida, ma questo non ha tolto il buon umore, anzi, l'ha aumentato in quelli che, dal sentiero, seguivano le nostre evoluzioni.
Dimenticavo la fauna. Abbiamo ammirato due marmottine al pascolo e centinaia di girini in una minuscola pozza.
Il ritorno attraverso il Colle della Scala è stato rapidissimo. C'è stato un leggero timore nelle macchine di coda quando, per raggiungere Torino, abbiamo sostato davanti all'ingresso del tunnel del Frejus. "Che adesso si debba fare l'inversione di marcia per Modane?" Invece, era il capogita che si accomiatava da tutti noi ... e, mentre lui "si faceva una birra", noi da buoni Italiani ci facevamo la consueta coda per il rientro lungo la Valle di Susa.
Così, la giornata, che era stata fino a Bardonecchia veramente distensiva (aria pura, ecc.), veniva bruscamente dequalificata e veniva lanciato l'usuale lamento: "Basta con la Val di Susa di domenica finché non ci sarà l'autostrada... !"; ma allora io dovrò avere i capelli completamente bianchi per un'altra gita della G.M. in Val di Susa ?!?!

Maria Alotto

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   1-2 luglio - Punta Grober


La giornata di sabato si presenta piuttosto nuvolosa ma, nonostante si preannunci senza possibilità di errore una spiacevole doccia fuori programma, gli otto partecipanti alla gita, suddivisi in vari gruppi, raggiungono nel pomeriggio l'accogliente rifugio Barba-Ferrero; qui è possibile far asciugare gli indumenti più o meno fradici mentre si collaudano i letti della camerata. Nel frattempo le condizioni meteorologiche non sono affatto migliorate: piove ad intermittenza, mentre una fitta cappa di nuvole continua a nascondere le montagne circostanti. Nel gruppo non c'è molta convinzione riguardo alla salita del giorno successivo, ed alcuni già pregustano una lunga dormita.
La sveglia comunque suona implacabile alle 5 di domenica mattina, ma il tempo tutt'altro che promettente ci concede ancora una proroga; alle 6 però sembra che le condizioni stiano migliorando e quindi bisogna proprio alzarsi. Iniziamo a salire seguendo il ripido sentiero sulla morena, mentre il sole riesce a fare la sua comparsa tra le nuvole; proseguiamo poi il nostro cammino sul Ghiacciaio delle Locce, avanzando lungo le orme di un infaticabile personaggio che, nonostante si definisca vecchio, batte metodicamente pista fino al colle. Di qui una facile cresta ci conduce sulla vetta, mentre le nuvole sempre più fitte ci impediscono di ammirare lo spettacolare panorama. Dopo una rapida discesa perveniamo nuovamente al rifugio, proprio mentre sta ricominciando a piovere. Una parte del gruppo si prepara per il rientro a Torino, mentre Giorgio ed io, avendo già preventivato un ulteriore giorno di meritata vacanza in montagna, restiamo in rifugio scrutando di quando in quando il cielo; speriamo infatti che, nonostante le previsioni non troppo incoraggianti, la mattina successiva possa permetterci di fare una passeggiata fino al rifugio Valsesia.
Anche questa volta la fortuna non ci abbandona: al nostro risveglio infatti ci aspetta una giornata bellissima benché la temperatura sia un po' bassa a causa del vento. Approfittiamo delle condizioni favorevoli per effettuare la gita prevista e per ammirare meglio la splendida Valsesia; nel corso della discesa comunque ci rendiamo conto che il bel tempo non è intenzionato a durare a lungo: nuvole minacciose si stanno addensando velocemente sopra di noi e perciò ritorniamo alla macchina tenendo l'ombrello a portata di mano (anche se comunque non ne avremo bisogno). Riusciamo quindi a rientrare a Torino perfino un po' abbronzati.

Silvana Ponsero

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   Gite estive dal rifugio Reviglio


Come lo scorso anno, anche nel 1989 le gite organizzate durante l'apertura del rifugio Reviglio hanno avuto un buon successo. Complessivamente oltre 70 soci hanno partecipato alle 6 gite, la cui meta è sempre stata raggiunta, grazie anche alle favorevoli condizioni del tempo, quantomeno in Val d'Aosta.
Si iniziato con il panoramico Mont Fallère (3061 m) e quindi la Punta Basei (3338 m) dalla Val di Rhêmes.
La terza gita alla Cima d'Entrelor (3430 m), balconata sul gruppo del Gran Paradiso, ha visto i 13 partecipanti tutti in vetta in circa 5 ore, malgrado i 1500 m di dislivello. La grinta, allenamento, coesione ed allegria dei 4 soci della sez. di Venezia, giovani e ...meno giovani, sono stati esemplari.
Nonostante la defezione di uno degli organizzatori, partito per altri monti, la gita più interessante all'Aiguille du Tour (3544 m) ha avuto regolare svolgimento, con piena soddisfazione dei partecipanti, per l'ambiente e i panorami.
Sostituita per i motivi di cui sopra la gita alla Becca di Suessa con il Petit Grapillon (3327 m) tutto si è svolto nel migliore dei modi, nonostante la ... lavata finale senza l'uso delle docce del Reviglio.
La carrellata per i monti valdostani si è chiusa con la bella gita alla Becca d'Oren in Valpelline; 14 partecipanti tutti in vetta, compreso l'amico Mochino, forse non in vena quel giorno di estemporanei "a solo".
Per il prossimo anno si spera di poter ripetere l'iniziativa; in programma, oltre la Becca di Suessa, si dovrebbe avere il Pol, richiesto da molti, con eventuale pernottamento al bivacco e salita quindi alla Punta di Ceresole o alla Testa della Tribolazione.
Sergio Buscaglione

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   20-26 agosto - 13esima settimana di pratica alpinistica


Siamo stati in quattro di Torino ad aderire alla Settimana di Pratica Alpinistica organizzata quest'anno dalla sezione di Padova, nelle Dolomiti di Brenta. La partenza è avvenuta domenica 20 agosto: arrivati a S. Lorenzo in Banale, dove abbiamo lasciato la macchina, ci siamo preparati per affrontare tre ore circa di salita, che permettevano di raggiungere il Rifugio S. Agostini nel quale dovevamo alloggiare. Provvidenziale è stato l'arrivo della jeep che ci ha portato i pesanti zaini, pieni di materiale, fino a destinazione. Qui abbiamo ritrovato gli amici di Genova, Verona, Padova, Pinerolo, Moncalieri, Ivrea, ecc. (in tutto una quarantina di partecipanti) la cui simpatia ci ha permesso di trascorrere allegre e divertenti giornate.
La settimana è iniziata con un'introduzione teorica sulle nozioni alpinistiche di base, rivolta soprattutto ai principianti, e la verifica, da parte dei capi-corda, delle nostre capacità di arrampicata.
Nei giorni seguenti abbiamo sempre scalato le cime che facevano da sfondo al rifugio: la Torre di Ambiez, la più frequentata, raggiunta dal Diedro Armani, dalla via normale Armani-Gasperini; la Cima di Ambiez, affrontata dai più "arditi" attraverso la via Fox-Stenico, Bollicine, Vienna e Soddisfazione; la Punta dell'Ideale per lo spigolo Ovest; la Parete est della Cima di Pratofiorito, ecc.
La roccia era piuttosto friabile e a tutti quanti è capitato, almeno una volta, di rimanere con l'appiglio (che si credeva solido e sicuro) in mano. Oppure di riceversi sulla testa (e qui abbiamo benedetto i caschetti!) scariche di pietrame che si staccavano da sotto i piedi di chi era sopra.
Il tempo è sempre stato molto variabile: nel corso della giornata si passava dal sole che durava poche ore, alla nebbia, quindi (sempre quando dovevamo ridiscendere) ci colpiva l'immancabile temporale con relativa grandine.
I momenti di riposo erano rallegrati da canti con la chitarra, balli (animati da Silvia di Genova) e battute sulle imprese della giornata.
La settimana dal punto di vista tecnico è stata nel complesso positiva....
Forse, come qualcuno ha fatto notare, la scelta delle vie doveva essere orientata verso gradi di difficoltà un po' più elevati (e non rimanere sempre sul III e IV) per permettere a chi aveva buone possibilità di migliorare si ulteriormente. Inoltre avrebbe dovuto dare l'opportunità ai secondi un po' più "bravi" di fare qualche tiro come capo-corda.
Probabilmente l'alto numero di allievi (di cui molti erano principianti), il basso numero di capi-cordata e di corde, hanno ostacolato la buona volontà degli organizzatori nella suddivisione delle cordate e nella scelta delle vie.
Vanna Castelli

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   2-3 settembre - Roccciamelone (1)


Dovevamo raccontarvi dell'ascensione al Rocciamelone con partenza dal rifugio Tazzetti, e invece vi terremo una lezione di ... orientamento!
Quest'anno ha per noi soci un significato particolare il pellegrinaggio alla statua della Madonna, posta a 3538 m, ricorrendo i settantacinque anni dalla fondazione della "Giovane Montagna". Come è ormai consuetudine, le due comitive, partite rispettivamente da Ca' d'Asti e dal rifugio Tazzetti, si uniranno sulla vetta del Rocciamelone per celebrare insieme la Santa Messa. Ma, ahimè, non abbiamo fatto i conti con la nebbia, che ci fa compiere un lungo giro "panoramico" sul ghiacciaio del Rocciamelone, con visita ai crepacci e a due laghetti che nessuno aveva mai visto. Abbiamo però una certezza: dobbiamo procedere a 22° a NE, per raggiungere la cresta del Rocciamelone, e con bussola e cartina ... il gioco è fatto! Alla nebbia si aggiungono poi il vento e la neve, come se non bastasse il verglas trovato sulle roccette. Intanto si è insinuato in qualcuno di noi il dubbio che la bussola non funzioni correttamente, che la neve si sia sciolta troppo, lasciando la cresta in condizioni estremamente pericolose, non certo quelle di cinque anni fa. Pensiamo ai nostri amici ormai in vetta e decidiamo, a 150 m dalla cima (ma l' altimetro funzionerà bene), di tornare sui nostri passi, per trascorrere la notte a casa.
Incontriamo un alpinista solitario che porterà nostre notizie al rifugio Ca' d'Asti, mentre noi cerchiamo una giustificazione alla mancata conclusione in vetta della nostra gita. Non ci ha ancora sfiorato il dubbio di aver sbagliato meta, ingannati dai laghetti. Il giorno dopo ricevo una telefonata: lo sai che siamo saliti alla "Quota 3353, tra il Passo della Novalesa e il Rocciamelone"?
Beh, anche questa volta abbiamo portato a casa la pellaccia, nonostante il disorientamento!
Sabina Gianasso

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   2-3 settembre - Roccciamelone (2)


Sicuramente meno avventurosa la salita dal versante valsusino, anche se ci fu una certa preoccupazione causata dal mancato appuntamento in vetta.
Qualche goccia di pioggia tentò di inumidirci appena partiti da La Riposa, ma fu cosa di poco conto. Il tempo grigio, la cena a Cà d'Asti, le chiacchiere con Fulgido (gestore e artefice in prima persona dei lavori di ricostruzione sia di questo rifugio sia della cappella-rifugio della vetta) ed è ora di andare a dormire. Il cielo è quasi tutto stellato, vien voglia di essere ottimisti per domani, ma la brezza che si è alzata non soffia proprio dalla parte giusta ...
Sveglia alle sette, la vetta si vede ancora ma strati di nubi si stanno rapidamente ammassando. Il solito sentiero per sfasciumi e pietraie, una riordinata ai locali della cappella ed è tutto pronto. La nebbia avvolge ogni cosa. Attendiamo invano fino alle 10:30, poi P. Onorato celebra la S. Messa e traccia con poche ma sentite parole la linea spirituale che ha animato i soci della G.M. durante questi 75 anni di vita dell'associazione. (Ritenendo di fare cosa gradita a tutti - ma potevate intervenire ben più numerosi - riportiamo più avanti il testo dell'omelia).
E' ormai mezzogiorno, a Cà d'Asti hanno buttato giù la pasta, bisogna scendere, ma dove saranno finiti gli intrepidi esploratori saliti dal Tazzetti? Un'ottima pastasciutta rinfranca dalle fatiche e consola parzialmente dal non aver potuto ammirare il panorama che, pur noto e arcinoto, non stanca mai di appagare chi sale per monti.
E finalmente la telefonata tanto attesa che ci fa scendere più tranquilli a valle: l'altra comitiva è rientrata al rif. Tazzetti!
Giorgio Rocco


« Quando 2 o 3 sono riuniti nel nome del Signore formano già Chiesa!
E allora il nostro pensiero e la nostra riconoscenza va ai nostri soci fondatori e alla loro prima salita qui. I loro cuori avevano già preparato il "Santuario" prima ancora che le loro mani lo costruissero per la gloria del nome del Signore; e Dio accetta di abitare nell'uno come nell'altro.
L'Onnipotenza Divina avrebbe potuto innalzarsi una dimora con la stessa facilità con cui, con un gesto, ha fatto esistere l'Universo. Invece ha costruito l'Uomo, perché l'Uomo costruisse per Lui; e ha voluto abitare in mezzo agli uomini, perché gli uomini potessero incontrarLo.
Non credo sia solo fantasia questa: ma credo piuttosto che i nostri fondatori l'abbiano intuito e poi sperimentato; e come avevano radicato nella loro coscienza l'assoluta priorità per la santificazione della festa, unito in modo indissolubile all'amore per la montagna - Messa nel sacco - e, nella loro fede, avevano pure intuito la spiritualità che deriva da una Celebrazione Eucaristica in quell'immensa cattedrale che è la natura, sia in alta montagna che a quote meno elevate. Perché qui si avverte la presenza di Dio, di quel Dio che ama passeggiare sulle cime dei monti, per contemplare con ammirazione quanto la Sua mano creatrice ha saputo disseminare in ogni angolo della montagna.
E' Lui che l'ha messa su con gusto ... è Lui che si preoccupa ad ogni variare di stagione di arredarla e arricchirla con magnanimità; con soddisfazione ce la presenta e con gioia la mette a nostra disposizione.
Qui diventa più facile l'incontro con quel Dio che non abita solo in templi fatti da mano d'uomo: spontanea sgorga la professione di fede in Colui che Padre Onnipotente. Creatore e Signore del cielo e della terra.
Più sentita sale dal cuore la gratitudine a Colui che di tutti è sommo Benefattore, ed è più bello cantare in faccia al sole nell'amicizia e nella riconoscenza al Datore di ogni bene di averci dato anche questo: l'amore per la montagna, ed essere i continuatori nello spirito e nella tradizione dei nostri fondatori.
Uniamo ora le due grandi cordate, quella del Paradiso e di quaggiù, per celebrare in un'unica grande Assemblea i 75 anni della nostra famiglia, che affidiamo qui dove è spiritualmente nata, alla Mamma del Cielo che la custodisca e la protegga. »

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   8-10 settembre - Assisi e dintorni


I partecipanti sono 34, quasi tutti meritevoli di distintivo grande formato.
Dopo la Liguria il paesaggio è sempre gradevole e vario: montagne marmoree, lago pucciniano, distese di tabacco, di girasoli, declivi argentati di olivi.
La sosta a Passignano sul Trasimeno ci vede sparsi in pic-nic casalinghi; i successivi saranno di tipo collegiale, variati solo nei tempi di assunzione; nessuno ha sofferto la fame.
Dal Trasimeno, giungiamo a Perugia in poco tempo e, utilizzando le varie rampe di scale mobili interne, arriviamo dal posteggio fin nel cuore della bella città, percorrendo ammirati corso Vannucci e le stradine dei quartieri settentrionali fino alla luminosa spianata di San Francesco con l'oratorio di San Bernardino dalla suggestiva finissima facciata.
Torniamo alla Cattedrale, finalmente aperta. Vorremmo vedere e sapere tutto, ma possiamo solo proporci di ritornare con calma in futuro e, in quel momento, fingiamo di non subire anche noi il disturbo che stanno infliggendo alla Fontana Maggiore con i preparativi per il concerto serale. Bell'esempio di isola pedonale per i nostri moderni urbanisti!
Lasciando Perugia, sostiamo ancora all'importante complesso di San Pietro, ricco di opere d'arte.
Ceniamo al Soggiorno "Don Bosco" di Gualdo Tadino, confortevole e pulito con belvedere sulla tranquilla vallata; la serata mondana sfuma a causa del maltempo.
Al sabato, il tempo brutto diventa pessimo durante la sosta a Spello: una caratteristica cittadina che custodisce resti romani, medievali e rinascimentali in ben tredici chiese ricche di opere d'arte del Pinturicchio e di scuola giottesca, porte, mura, torri, anfiteatro, ecc.; le costruzioni sono tutte in pietra locale del Monte Subasio ... ma, purtroppo, sono sprovviste di portici.
Intrisi fino al midollo, giungiamo in tempo alla Porziuncola di Santa Maria Maggiore per visitare i punti più importanti e toccanti del passaggio di San Francesco.
In Assisi, compare il sole e inizia a fare caldo, ma le chiese sono chiuse fino alle 14 e nella Basilica Superiore la confusione del sabato è aggravata dai preparativi per il concerto di Uto Ughi. In ordine sparso, ci incontriamo in S. Chiara, in S. Rufino, in S. Damiano e all'Eremo.
Ognuno conserva una particolare impressione di Assisi, ma forse tutti vorremmo tornarci a piedi, col sacco a spalle, dal lunedì al venerdì di qualsiasi settimana, per assaporarne la vera spiritualità.
Assistiamo alla S. Messa al Soggiorno "Don Bosco", luogo certamente più calmo di Assisi.
Domenica, lungo la via del ritorno ci fermiamo a Frasassi. La Grotta del Vento è di una tale bellezza che ci lascia attoniti a considerare, il dove il tempo e lo spazio hanno valori inconsueti, che non finiremo mai di scoprire le meraviglie del Creato. E che forse la Terra, come l'Uomo sulle cui orme abbiamo camminato in questi giorni, custodisce nel suo cuore, sotto ruvida scorza, la sua parte più preziosa.
Abbiamo ringraziato il Signore durante la sosta a La Verna dove i "Della Robbia" con altri insigni hanno illustrato e onorato San Francesco che ha vissuto, pregato, insegnato e sofferto in questo romitaggio.
Tornando via Cesena, Bologna, Piacenza ci appaiono paesaggi diversi dai consueti.
Un grazie a Pia e Cesare Zenzocchi che, con il loro attento impegno, hanno dato ai partecipanti tre bei giorni da ricordare.
Lina Cauda

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   16-17 settembre - Raduno Intersezionale


Sembrava che a causa della distanza, Torino dovesse disertare, ma, alla fine, in cinque ci siamo andati e, malgrado le abituali interruzioni autostradali, alle 17:30 noi quattro stavamo già godendoci uno splendido panorama ed un caldo sole, chiacchierando da un balcone all'altro dell'Hotel Cristallo, che aveva riaperto i battenti appositamente per la Giovane Montagna e che ha ben sopportato sia i canti che le libagioni.
A dire il vero, di Fiorenzo posso dire ben poco perché è arrivato domenica mattina e come al solito si è affrettato a partire, ad andare e ad arrivare. Ha trovato però il tempo, prima di ripartire per Sirmione, per mangiare, bere ed affermare che la via attrezzata della Cresta di Costabella lo aveva divertito.
Lo stesso ha riferito Franco che, dopo aver rimuginato per tutta la salita al Passo delle Selle, è stato convinto dalle tra "A" ad aggregarsi in extremis alla comitiva che proseguiva per cresta. Dopo tutto, gli anni passano e le Dolomiti per noi non sono proprio ad un tiro di schioppo. Quindi "carpe diem".
Noi tre "A", invece, dopo la preghiera recitata da tutti al Passo, di fronte alla Croce di filo spinato posta a ricordo dei caduti della Guerra 1915/18 ed alla bella Madonnina aggiunta dalla sezione di Padova della G.M. abbiamo assistito allo sgranarsi in cresta del primo gruppo. Dopo aver esplorato alcuni resti delle vecchie postazioni militari, abbiamo quindi abbandonato il gruppo più numeroso, che sarebbe ritornato dallo stesso versante, per unirsi a quello che scendeva per il retrostante Vallone dei Monzoni e quello di S.Nicolò.
Non eravamo in molti: 13 più un cane, ma avevamo Andreina come mascotte e la compagnia era decisamente allegra e simpatica. Non ci siamo neanche accorti dei 1000 m di dislivello, interrotti per il pranzo al Rif. Taramelli.
Il paesaggio era forse più severo e meno aperto di quello verso S.Pellegrino, ma altrettanto bello. La seconda parte del percorso, poi, si snodava in uno stupendo bosco di pini e abeti tanto che, constatato che eravamo in anticipo, ci siamo concessi una bella "spaparanzata" in una radura poco prima della Malga Crocifisso dove ci attendeva il mezzo che ci ha riaccompagnato al Passo S.Pellegrino. Qui il raduno si è chiuso "in gloria" con soppressa e formaggio, vini e canti.
Grazie Padova per l'organizzazione e grazie Padre Eterno per averci concesso una così bella giornata di sole e di amicizia.
E qui finisce il raduno, ma ricomincia il dopo. Già, perché in 15 ci siamo fermati anche la sera di domenica e dopo l'abbondante merenda abbiamo avuto il coraggio di cenare a base di pasta al forno, polenta e capriolo, ecc. ecc.
Dimenticavo di dire che, per far venire l'ora di cena noi quattro torinesi ce ne siamo ancora andati in auto fino al passo di Vallés dove, anche data l'ora tarda, la tranquillità era assoluta ed il paesaggio decisamente bucolico, al punto che abbiamo assistito al disinvolto ingresso di una pecora nei locali del bar.
Pensandola intenta a chiedere "Beeeh .... un grappino!" ci siamo astenuti dall'entrare per un aperitivo.
Alessandra, Andreina, Anita, Franco, più Fiorenzo

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SERATE IN SEDE


   Giovedì 15 giugno


Giorgio Daidola avrebbe dovuto presentare le immagini riguardanti lo "Scialpinismo in Nuova Zelanda"; invece l'autore stesso ha preferito cambiare il soggetto all'ultimo momento proponendoci una sua avventura in sci fin sulla vetta del Ruwenzori. Conoscendo Daidola come collaboratore della Rivista della Montagna nessuno si è stupito né lamentato del cambio di argomento.
Il racconto per immagini si è subito presentato particolarmente ricco di dettagli al limite della somiglianza con un racconto scritto; ricordiamo le disavventure durante il viaggio di avvicinamento su automezzi non certo confortevoli, le inquadrature dei paesi attraversati fatte con l'abilità di chi vuole evidenziare la struttura urbanistica più che il paesaggio d'insieme; i volti dei portatori durante la salita ed anche le loro estremità inferiori duramente provate dal peso e dalla fatica. E a tutta questa ricchezza di particolari si è aggiunto il fascino delle bruma e delle nebbie che avvolgono quasi sempre questo monte conferendogli un'aura di mistero e di esoticità.
Poi è apparsa la neve, discreta e schiva quasi conscia del fatto di essere fuori posto in Africa, e con la neve sono comparsi gli sci, oggetti tabù, rari come sono rare le persone che hanno avuto il coraggio di portarseli nel continente nero. Infine la vetta vista e non vista a causa delle onnipresenti nebbie e poi la discesa con l'ultima sorpresa: stile telemark.
Questo resoconto non rende merito alla bellezza delle immagini che andavano assolutamente viste. Non sto esagerando, quelle immagini andavano viste perché non esistono più e non verranno mai più realizzate con il "pathos" con cui Giorgio Daidola le ha fatte. Alcuni giorni dopo infatti ha subito il furto dell'auto sulla quale, oltre alla costosa attrezzatura fotografica, c'erano anche le diapositive originali della sua avventura, che purtroppo sono così scomparse.
Ringrazio a nome di tutti Giorgio Daidola e mi auguro che accetti ancora un nostro invito per regalarci altre immagini delle sue avventure per il mondo.
Alberto Guerci

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   Giovedì 21 settembre


La proiezione riguardava l'avventura sociale nel gruppo del Silvretta. Il perché del termine "avventura" anziché? gita lo si è potuto palesemente ricavare dalle belle immagini di un fine aprile in veste natalizia con tantissima neve e tanta nebbia.
La luce scintillante delle vaste distese ammantate di neve è comparsa gradualmente a fugare le nubi e le brume della salita. Sono così apparsi ghiacciai, seraccate e vette ad illustrare con chiarezza agli spettatori uno scenario difficilmente spiegabile a parole.
Le successive immagini del rifugio austriaco "WiesbadenerHütte" hanno dimostrato quanto possa essere invitante ed accogliente un rifugio dotato di tutte le possibili comodità. Le diapositive si sono quindi susseguite nella descrizione della salita alla Dreilander Spitze e della discesa alla Chamanna Tuoi. In chiusura le immagini di Guarda, caratteristico paese svizzero mostratoci in veste invernale, primaverile ed estiva grazie ad immagini scattate in diversi momenti.
Un doveroso ringraziamento a Giorgio che ha organizzato la serata utilizzando le foto di vari autori.
Alberto Guerci

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VITA SEZIONALE


   CONSIGLI SEZIONALI


Nel Consiglio Sezionale dell'11 settembre si è parlato del settantacinquennio, mettendo a punto il programma definitivo e di ampliamento del bivacco Rainetto. Sono stati ammessi nuovi soci i signori Bonfante Cesare, Bardina Luigi, Cavalliato Luciana in Bardina, Perin Amedeo, Casassa Carlet Renato, Trevisan Mariano, Genesio Carla in Trevisan, Franco Barbanera, Cellino Chiara, Cellino Lorenza.
Il Consiglio del 2 ottobre è stato dedicato al consuntivo del periodo estivo allo Chapy.

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   VITA SEZIONALE


Pier Luigi Bersia
Non è facile ricordare per la Giovane Montagna un amico con il quale si può dire si sia passata la vita; dai banchi delle elementari, ai tanti viaggi per l'Europa ancora in rovina nei primi anni dopo la guerra, alle innumerevoli gite in montagna, alle riunioni nei Consigli sezionale e centrale.
Dal Papà, presidente della Sez. di Torino, era stato iscritto alla Giovane sin dalla nascita e dopo la ripresa postbellica aveva dedicato alla società tanta parte del suo tempo e della sua attività, sempre con il suo sorriso e la sua pazienza, volti a smussare contrasti ed incomprensioni.
Come non ricordare le tante gite in sci all'estero ed in Italia da lui organizzate, la fondazione dello Sci Club Giovane Montagna, le gare sociali; il tutto per dare alla Società un'impronta più moderna e consona ai nuovi tempi, sempre con il suo tratto cortese ed aperto a tutti.
La vita, forse, non è stata con lui troppo benigna, prima con la lunga e dolorosa malattia della moglie Rosalba e poi gli ultimi anni trascorsi con il male che sempre più avanzava e che sempre più lo estraniava da quanto gli stava attorno.
Anche tu, Piero, sei andato a raggiungere i tanti amici che ormai ci hanno preceduto nell'aldilà e fra gli altri avrai ritrovato il nostro Morello con cui, nonostante la grande differenza d'età, avevi condiviso idee, attività, realizzazioni e speranze.
Sergio Buscaglione

Annunciamo con dolore la scomparsa della socia Anna DUTTO BRAVO: condoglianze vivissime ai famigliari.

E' mancata la mamma della nostra socia Ernestina CERRATO: a lei e famigliari le condoglianze

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