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Notiziario Sezione di Torino Marzo 1986



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VITA SEZIONALE


   VERBALE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI DEL 30 GENNAIO 1986


Il Presidente, come da convocazione inviata per lettera il 17 gennaio 1986 a tutti i soci, alle ore 20,00 dà inizio ai lavori dell'assemblea. Constatato che a norma dell'art. 23 del Regolamento sezionale e dell'art. 14 dello Statuto Sociale non è presente la maggioranza dei soci richiesta, riconvoca l'assemblea per le ore 21,00.
Alle ore 21,00, poiché a norma del suddetto art. 14 l'Assemblea è validamente costituita in seconda convocazione qualunque sia il numero dei convenuti, il Presidente, constatata e fatta constatare la regolarità dell'Assemblea, dà inizio ai lavori.
Sono presenti i due vice presidenti Boggero Rosangela e Rocco Enrico, e i consiglieri Bolla Maria Teresa, Buscaglione Sergio, Castagneri Piero, Pari Paolo, Rosso Roberto, Zenzocchi Cesare, Ghiglione Franco; assenti Palladino Mario, Guerci Alberto, Rocco Giorgio, Onorato Lovera, tutti.... attualmente in carica secondo le regolari elezioni svoltesi nel mese di ottobre 1985 e da rimanere in carica fino al novembre 1987.
All'unanimità viene nominata segretaria Arabella Pauletto.
ll Presidente passa quindi all'esame dell'ordine del giorno.

PARTE ORDINARIA

Attività sociale
Il Presidente relaziona brevemente sull'attività sociale svolta dopo l'ultima assemblea. E' stato predisposto il calendario gite. Si è previsto il corso di sci alpinismo e il corso di sci in pista per i ragazzi. E' stata ripristinata la gita di chiusura. L'attività di sci-alpinismo è iniziata ed ha avuto un discreto numero di partecipanti.
Comunica che il Consiglio ha stabilito che il Rally venga svolto a Saínt Nicolas-Vetan; è stato nominato direttore di gara Pier Massimo Ponsero con la collaborazione di Mario Palladino. L'organizzazione verrà curata da Sergio Buscaglione.
L'apertura invernale del Natale Reviglio ha visto la presenza di 42 Soci e di 40 scouts. Sempre per il Reviglio è stata regolarizzata la posizione secondo le norme della prevenzione incendi; manca soltanto la parte elettrica che sarà completata entro giugno e la parte muraria per la quale si provvederà in seguito. E' stato nominato responsabile per il notiziario Alberto Guerci con la collaborazione di Carlo Donato.
Chiede la collaborazione dei soci per articoli da pubblicare sulla Rivista. Al Consiglio Centrale è stato fatto presente che la Sezione di Torino non è d'accordo sulla pubblicazione della storia della Giovane Montagna.
Esame ed approvazione bilancio preventivo 1985-86
Viene data lettura del bilancio preventivo che viene approvato all'unanimità. Viene anche approvato all'unanimità l'aumento della quota sociale per i soci ordinari.
A questo punto il Presidente apre il dibattito.
Castagneri riferendosi a quanto successo durante l'ultima gita osserva che sarebbe opportuno che i partecipanti alle primissime armi ed in difficoltà, non venissero lasciati da soli per ultimi e conseguentemente affidati a chi non è fortissimo.
II Presidente risponde che è stato fatto presente esplicitamente a Bertoglio che deve seguire i principianti e gli sono state indicate le persone in questione.
Dopo ampio ed appassionato dibattito, l'Assemblea concorda con Buscaglione sul fatto che sarebbe opportuno ad un certo punto del percorso fermarsi per riunire tutti i partecipanti.
Il Presidente afferma che per il futuro si affideranno i principianti che vanno meglio ai soci più esperti e Bertoglio seguirà i più deboli.
Rosso ritiene che dato il lungo tempo necessario per completare le gite, sarebbe opportuno anticipare la partenza ed osservare la puntualità nella partenza stessa.
Castagneri fa poi notare che alle serate in sede partecipano poche persone e chiede che cosa si potrebbe fare per propagandarle di più.
Pari dice che lui personalmente preferisce parlare con gli amici che assistere alle proiezioni.
Rosso pensa che forse sarebbe opportuno fare meno serate.
Il Presidente propone che per il futuro si stabilisca una serata fissa al mese in cui i soci proietteranno le loro diapositive senza alcun programma, mentre si potrebbero fare al massimo 2 serate all'anno presentate da persone esterne. La proposta sarà discussa in un prossimo Consiglio sezionale.

PARTE STRAORDINARIA

Il Presidente passa all'esame della parte straordinaria dell'ordine del giorno: Acquisto prato in regione Chapy - Comune di Courmayeur.
Il Presidente espone i motivi che rendono utile e conveniente l'acquisto dell'area sita in Comune di Courmayeur (Aosta), F. 51, mappale 73, di complessive are 9 e centiare 54, ora di proprietà della sig.a Fenolllet Rita in Savoye. Per tale appezzamento infatti si prospetta l'utilizzo a parcheggio della vicina Casa per ferie Natale Reviglio di proprietà sociale.
L'assemblea all'unanimità meno uno astenuto, approva per alzata di mano l'acquisto dell'area in oggetto, autorizzando il Presidente, Ravelli Pierluigi, nato a Torino il 2 marzo 1951, residente in Torino, via Martiri della Libertà 10, codice fiscale RVL PLG 51CO2 L219Q, a compiere tutti gli atti ed operazioni necessari all'intestazione del bene in oggetto alla Associazione Alpinistica Giovane Montagna, Sezione di Torino, con sede in Torino, Via Sant'Ottavio 5, codice fiscale 80001780017, conferendogli mandato ad intervenire, in nome e per conto dell'Associazione stessa, alla stipulazione dell'atto pubblico di acquisto presso il notaio Occhiena di Torino.
Poiché nessuno più chiede la parola, il Presidente ringrazia e chiude l'Assemblea alle ore 22,40.

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   CONSIGLI SEZIONALI


Il Consiglio del 13.1.1986 ha approvato il bilancio preventivo e convocato l'assemblea fissando l'ordine del giorno. Ha inoltre deliberato per l'effettuazione del Rally a Saint Nicolas Vetan nominando direttore PM. Ponsero e ha approvato a maggioranza la lettera da inviare al Consiglio Centrale in merito al libro sulla storia della Giovane Montagna. Nel Consiglio del 24.2.1986 si è parlato del Consiglio Centrale tenutosi a Torino lo scorso mese. Inoltre si è discusso sulla socialità delle ultime uscite di sci'alpinismo concludendo che occorre che ciascuno dei partecipanti sia un po' più attento ai problemi di chi ci sta vicino.
Tra i nuovi soci è stato ammesso G. Nardo.

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   IL VOLUME SULLA GIOVANE MONTAGNA


Nel Consiglio Sezionale del 13 gennaio scorso si è discusso sull'opportunità di dare alla stampa un volume con racchiusa la storia della nostra Associazione. L'opinione del Consiglio è espressa in questa lettera, inviata al Coordinatore del lavoro Franco Bo.

Carissimo Franco,
facendo seguito alla lettera di Pesando del 2/12/85 ed in relazione alla pubblicazione che il Consiglio Centrale vorrebbe dare alle stampe per ricordare quanto la nostra Associazione ha fatto durante la sua vita, il Consiglio della nostra Sezione ha discusso l'argomento nella sua riunione del 13.01.86 addivenendo alle conclusioni che qui brevemente ti illustro.
Tutti i consiglieri presenti, all'unanimità, hanno ritenuto che il lavoro di ricerca storica per ricostruire settanta e più anni di vita associativa vada fatto in modo vasto e completo, con una scaletta anche più ampia di quella prevista, sviscerando tutti gli argomenti possibili, senza limitazione di spazio e corredandolo di notevole documentazione (fotografie, copia di vecchi calendari, di notiziari e di documenti interessanti ecc...). Ma una ricerca così completa e in tal modo impostata, il Consiglio di Torino ritiene non debba venir tradotta in un volume: si propone, invece, di farne alcune copie per gli archivi di tutte le Sezioni, che potranno essere consultate da tutti i soci ed eventualmente si potrà stralciare qualche articolo interessante per la pubblicazione sulla rivista.
Questo perché un'opera come quella prospettata, che dovrebbe avere una consistenza di pagine non indifferente (100' 150') e una veste grafica decorosa (quindi senza pubblicità), avrà certo un costo elevato con una vendita che, almeno per la nostra Sezione, sarà limitata a non molte copie e non certo in ambiente esterno alla nostra associazione. Neppure riteniamo che le varie motivazioni che potrebbero essere addotte a sostegno dell'opera, quale il presunto prestigio che ne deriverebbe alla nostra Associazione per una tale iniziativa o un eventuale abbattimento del costo finale, possono essere motivi tali da giustificarne la stampa.
Vediamo invece in modo molto positivo la pubblicazione di un fascicoletto di carattere divulgativo racchiudente tutte le realizzazioni di bivacchi e rifugi della nostra Associazione; questo sì, con un'opportuna introduzione di una ventina di pagine illustranti brevemente la storia della Giovane Montagna e delle sue sezioni, può essere un ottimo veicolo pubblicitario verso l'esterno, a condizione che sia realizzato con un'impostazione agile, stampato in un numero notevole di copie (5.000) e omaggiato il più possibile al di fuori del nostro ambito.
Questa è l'opinione di tutto il consiglio della sezione di Torino: nell'augurarti buon lavoro, fin da ora ti garantiamo la nostra collaborazione.
Cordialmente.
(Pierluigi Ravelli

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   IL RALLY


Come già sapete, la nostra Sezione si è caricata l'onore e l'onere di organizzare il "XXII Rally Giovane Montagna" il 19 e 20 Aprile prossimi.
Dopo ampia discussione ed esaminate varie località delle nostre Alpi, il Consiglio Sezionale ha deciso di optare per Saint Nicolas - Vetan.
La manifestazione vedrà allineate alla partenza numerose squadre che giungeranno un po' da tutte le sezioni della Giovane Montagna: è questo un momento di amicizia che ci vedrà tutti impegnati, organizzatori e concorrenti, a tenere alto lo spirito e la bandiera della nostra Associazione.
Ciascun socio della Sezione è chiamato a dare, pur nel limite delle sue possibilità, un valido contributo: Vi attendiamo quindi numerosi sia a concorrere al Rally sia ad aiutarci nella organizzazione.
Il Presidente

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   XXII RALLY SCI ALPINISTICO GIOVANE MONTAGNA


Tracciato sugli ampi pendii della Punta Leissé sarà così articolato:

PERCORSO OBBLIGATORIO
Salita: con partenza dal Campo Sportivo Vetan quota 1820 e arrivo punta Leissé quota 2771.
Discesa: dalla vetta della Leissé 2771 m a quota 2050.
Il tratto in discesa da quota 2330 a quota 2180 dovrà essere effettuato in cordata.

PROVA CON BARELLA E FERITO
Partenza quota 2050 arrivo quota 1890.

TRATTI FACOLTATIVI
1) da quota 1970 a quota 2120
2) da quota 2520 a quota 2650
3) da quota 2520 a quota 2622 (Tsa de Vetan).

IL PROGRAMMA
Sabato 19 Aprile
ore 16,30 Ritrovo a Vetan, albergo Miravalle
ore 18,30 Santa Messa
ore 21,00 Costituzione della giuria, sorteggio dell'ordine di partenza, comunicati dal direttore di gara.
Domenica 20 Aprile
ore 5,30 Colazione
ore 6,00 Ritrovo dei partecipanti e trasferimento in auto al luogo di partenza
ore 6,30 Partenza 1" squadra
ore 13,30 Pranzo sociale
ore 15,00 Premiazione.

PRENOTAZIONI E QUOTE
Le prenotazioni dovranno pervenire entro e non oltre il 10 Aprile p.v.a: Giovane Montagna, Sezione di Torino Via San Ottavio, 5 - 10124 TORINO
oppure, telefonicamente a:
Ravelli Pierluigi 011/812.24.24 - Boggero Rosangela 011/749.39.26 - Rocco Enrico 011/749.01.03 con l'allegato modulo compilato per ogni squadra.

QUOTE
- l'iscrizione alla gara L. 5.000 a squadra
- pernottamento, cena, colazione e pranzo L. 40.000
- solo pranzo della domenica 20 Aprile L. 20.000 Prenotazioni entro 10 Aprile p.v.
Direttore di gara: Píermassímo Ponsero - tel.011/9531122.
Il regolamento è reperibile in Sede.

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   BIBLIOTECA


Tutti i volumi sono a disposizione dei soci per essere, eventualmente, letti o consultati.

T.C.I.-C.A.I./Valli Cuneesi: Pesio, Gesso, Vermegnana e Stura
91 itinerari descrivono le escursioni più belle, ai rifugi, ai laghi, ecc... di queste valli delle Alpi Marittime ricche inoltre di testimonianze umane, di nuclei rurali con interessanti architetture di tipo arcaico.
Nella zona sono stati istituiti tre parchi o riserve naturali: il parco naturale dell'alta Valle Pesio, la riserva naturale di Palanfrè e il parco naturale dell'Argentera. La guida presenta oltre gli itinerari, saggi introduttivi sull'ambiente, la storia e l'economia delle valli.

P.Giglio - P. Orsieres/Valle d'Aosta - Le grandí escursioni / C.D.A.
In questa guida sono descritte le due Alte Vie e una serie di itinerari escursionistici in tutte le vallate valdostane.

R. Aruga - P.Losana - A.Re / Alpí Cozíe Settentrionali / T.C.I. - C.A.I.
Protagonista di questa guida dei monti d'Italia, edita dal TCI-CAI, è l'area geografica che comprende il colle del Monginevro, il colle di Névache e il colle del Moncenisio.
Vi sono descritte difficili arrampicate, sentieri, ascensioni facili e soprattutto un'ampia varietà di ascensioni primaverili con gli sci.

Fritz Gansser / Sscialpinismo in Svizzera / C.A.I.-C.A.S.
La guida presenta 340 itinerari scelti tra i più belli e significativi delle Alpi Vallesane, Bernesi, Urane, Tici-nesi e Grigionesi.

Franco Fini / Monte Bianco: duecento anni / ediz. Zanichelli
Dalla prima ascensione al Monte Bianco alla civiltà delle valli che fanno corona al massiccio, Dalla civiltà dei pastori al turismo di oggi, dai viaggiatori settecenteschi, all'alpinismo estremo.

Michel Piola / Il. granito dei Monte Bianco / ediz. Melograno
166 itinerari su roccia nel massiccio del Monte Bianco.

Giorgetta Alessandro / Alpi Graie centrali / C.A.I.-T.C.I.
Volume della collana "Guida dei Monti d'Italia". Itinerari e rifugi compresi tra il Col di Rhêmes e il Col de la Seigne.

Franco Perlotto / Dal freeclimbing all'avventura / ediz. Dall'Oglio
Considerato il maggiore esponente italiano dell'arrampicata libera, tratta in questo libro le sue esperienze ed avventure nelle giungle della Guayana, della Nuova-Guinea, dalle pareti verticali dello Yosemite al Salto Angel, da gli Indios dell'Amazzonia ai Dani.

Parodi, F. Scotto, N. Villani / Montagne d'oc, itinerari alpinistici. dal Col di Nava al Monviso / ediz. CDA
Nel libro vi sono descritti 113 itinerari alpinistici, idee nuove e vecchie su montagne bellissime e dimenticate, nelle Alpi Liguri, Marittime e Cozie: salite classiche, libera estrema e cascate di ghiaccio.

Michel Trotin / Fuori pista sci fantastico su tutte le nevi. / ediz. CDA
Michel Trotin tratta in questo libro la tecnica dello sci fuori pista su neve polverosa, primaverile, ghiacciata, ecc... Inoltre vi sono indicazioni inerenti la preparazione atletica e la scelta dei materiali. Bellissime fotografie corredano questo libro.

Semivel / Amatori d'abissi / ediz. Zanichelli
Personaggi e fantasie semi-serie nel Monte Bianco anni '30.

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   LETTERE


L'ARRAMPICATA
... un'attività che, qui alla Giovane -Montagna di Torino, sembra ormai confinata totalmente nel "privato". Infatti la commissione gite, tenendo conto dei recenti insuccessi delle uscite in palestra di roccia, non ne ha inserita nemmeno una nel calendario di quest'anno. E' un ragionamento che, secondo la logica della domanda e dell'offerta, non fa una piega e potrebbe tranquillamente chiudere, almeno per ora, l'argomento. Anche noi siamo stati tentati di metterci il cuore in pace con un bel "cosa ce ne importa?"... se abbiamo voglia di arrampicare basta organizzare tra di noi.
Questo atteggiamento, però, ci è sembrato ingiusto tanto più che, probabilmente, il disinteresse nei confronti del l'arrampicata dipende in parte dall'identificazione di questa attività con la sua componente estrema, per alcuni sinonimo di degenerazione dell'alpinismo e quindi da evitare e rifiutare, come di solito capita per le cose che escono dai canoni...
Tempo fa era stato distribuito un questionario che, pur nei limiti dello scarso numero di risposte pervenute, aveva mostrato come un po' di voglia di fare dell'alpinismo ci fosse.
Forse bisogna intendersi sul significato delle parole, ma a noi pare che alpinismo sia anche arrampicata e che una base di tecnica di roccia sia necessaria per andare in montagna. Attenzione però, non un allenamento imposto, ma un'attività che è di per se stessa piacevole e divertente. Allora, c'è qualcuno che ha voglia di scoprire o riscoprire l'arrampicata, magari venendo a "giocare" un po' su una breve paretina in bassa quota per poi rivivere l'avventura su qualche "vietta" (aggiungiamo "classica", così la proposta spaventa meno) in media montagna?
Magari si scoprirebbe anche che non si tratta di un'attività esclusivamente per i "forti", i "fissati".. insomma gli "estremi".
Da parte nostra la disponibilità c'è: non intendiamo proporre un'iniziativa "ufficiale" come, ad esempio, un corso di arrampicata, ma se qualcuno fosse mai punto dalla curiosità di provare si faccia sentire, poi si potrà decidere insieme cosa fare.
Bolla Maria Teresa, Pari Paolo, Francesco Arneodo

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ATTIVITÀ SVOLTA


   BRIC RUTUND - 12 gennaio 1986 - (2492 m)


Avevano detto che la neve c'era.
Ci siamo cascati in molti. Almeno tanti quanti si riesce a far salire su di un vecchio e afoso pullman che, un po' più tardi, va docile docile, a piantarsi nella neve (li ce n'era).
Quando la lunga fila inizia a snodarsi, in ordinata processione, alla lenta ricerca di un passaggio fra l'erba, nevica già da un po'. Nevica, finché non sparisce pure la neve. Da quel punto in poi, solo più sfasciumi, ma il pellegrinaggio deve continuare: bisogna toccarla, quella maledetta pietra che sta sopra tutte le altre, e il vento freddo rende ancora più mitica l'intera operazione.
In fondo alla fila, curva sotto il peso, una figura umana arranca, affondando: le sue racchette da neve mi ricordano quelle viste in vecchie immagini di cercatori di oro del Klondike... invece queste sono di un figlio del progresso, il più recente esemplare di macchina per sciare, ora applicata anche allo sci-alpinismo. E' l'uomo col-monosci.
Sembriamo veramente ridicoli noi poveri mortali, che timidamente, osiamo aprire gli sci nel tentativo di strappare alla poca neve crostosa una curva decente, di fronte alla statuaria eleganza del nostro mono-cavaliere, versione post-moderna del cavaliere solitario e della mummia egizia insieme.
Ormai la gita ha assunto una dimensione epica: l'eroe e la sua corte, pronta a soccorrerlo ad ogni evenienza (leggi: cavarlo fuori dalla neve quando si pianta), duellano con alberi e arbusti, si lanciano da scoscesi dirupi indi si appostano per poi spiccare balzi felini, mentre le lamine degli sci sprizzano scintille mordendo le pietre...
L'impresa si conclude davanti al ruggente mezzo di trasporto citato prima. Si tolgono gli sci, la leggenda è finita, per oggi.
Maria Teresa

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   TRAVERSATA ALMESE-CASELETTE - 19 gennaio


D'accordo, avevo detto che sarei andata in letargo fino a primavera, ma, visto che il tempo è più balordo di me, non è colpa mia se domenica 19 gennaio sembrava tanto primavera da farmi uscire dalla tana.
E se ora vi sto raccontando che è stata proprio una bella passeggiata non è perché sono grafomane, ma perché me l'ha perentoriamente ordinato il capo gita, dato che i precedenti interpellati hanno abilmente "schienato" l'incarico e passato la mano.
Veniamo ora alla soluzione del problema, perché di vero problema si è trattato, ricerca di "X" inclusa. Dunque:
- faticaccia al giovedì sera per mettere assieme 2 macchinate;
- ritrovo alla partenza in 26 con macchine in soprannumero, Evviva!
- Conteggi vari per calcolare la stazza delle suddette auto ed il cubaggio dei gitanti;
- abbandono delle auto in soprannumero;
- altro conteggio a Caselette per lasciare le macchine vuote utili per il recupero, a fine gita, di quelle proseguite strapiene per Almese;
- poco dopo la partenza, finalmente a piedi, da Almese, altro conteggio:
10 proseguono per l'itinerario prestabilito lungo la co moda strada tagliafuoco, mentre gli altri
16 per la direttissima da albero ad albero e da rovo a rovo, raggiungono più in alto la Cappelletta del Mollar;
- di qui, dopo i classici due bocconi, due dei Tarzan pro seguono per pseudo cresta fino alla punta del Musiné, mentre gli altri spazzano di nuovo un po' di foglie e rami per ricollegarsi alla panoramica dove, il va sans di re, l'altro gruppo, stufo di aspettare, se l'era squagliata;
- altri due bocconi, con distacco di "X", che di bocconi non se n'era portati e che probabilmente non si è fidato dei nostri;
- al conteggio finale a Caselette, sorpresa! Eravamo in 27. Ma come mai, visto che ad un certo punto eravamo stati raggiunti da altri due soci, partiti più tardi da un punto diverso?
Conta e riconta, mancava "X".
Dove fosse finito era proprio un'incognita. In ogni caso, è tutto bene quel che finisce bene, ma la prossima volta gli piomberemo al polso un cartellino con l'itinerario. Per questa volta l'abbiamo lasciato ... a sua moglie!
Anita Rosazza Manuel

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   COL DE BUFFÈRE - 26 gennaio


Corso Stati Uniti, ore 6,30. Il pullman è lì che sta aspettando; ma siamo sicuri che sia proprio il nostro? Rapido sguardo intorno, non ci sono altri mezzi; stai a vedere che è stato fatto un salto di qualità. Speriamo.
Se, come dice il proverbio, il buon giorno si vede dal mattino, questa sarà la più bella gita che io abbia mai fatto:
- facile salita in un luogo ameno baciato dal sole;
- discesa che si svolge in una meravigliosa foresta di abeti con neve farinosa, il tutto per smentire coloro che sostengono che, in quest'epoca, si scia bene solo in pista, e hanno preferito stare nel lettuccio a dormire.
La realtà è ben diversa e, quando calziamo gli sci, nonostante il bel sole, non fa assolutamente caldo.
Attraversiamo Nevache, il paese è sommerso dalla neve e sembra ancora dormire, strano sono le dieci e mezza; sarà meglio darsi una mossa altrimenti si fa notte.
Il proseguimento della gita avviene per un terzo del percorso su una reale salita in mezzo al bosco, il resto si svolge su lunghi pendii molto "graditi", in fase di ritorno quando bisognerà spingere parecchio.
Raggiunto il colle, non faccio in tempo a guardare l'opposto versante che mi ritrovo con le orecchie congelate mentre tutti i partecipanti danno vita ad un fuggi-fuggi generale.
Ad un certo punto della discesa, però, ci ritroviamo solo più in quattro, chissà che cosa avranno tutti da correre così?! La nostra calma è, nonostante tutto, premiata, infatti, oltre a riuscire a fare qualche dignitosa curva nel bosco, abbiamo anche la possibilità di vedere un cinghiale che sguazza nella neve. Piccole soddisfazioni, ma sono meglio di niente.

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   ROCCE NERE DA CRISSOLO - 9 febbraio 1986


Durante il viaggio da Torino fino a Crissolo, luogo di partenza per questa gita, il tempo con noi non era stato generoso; in effetti a Saluzzo nevicava a dirotto e fra noi serpeggiavano voci di rinuncia, ma poi la temerarietà di pochi e la disponibilità dell'autista a guidare nonostante la neve sulla strada, hanno fatto sì che si arrivasse a Crissolo, dove non nevicava assolutamente. Solo un po' di nebbia/nuvole e molto freddo.
Iniziamo quindi le varie vestizioni, preparazione sci, e via, si parte per questa gita, che all'inizio si presen-ta con una boschina fitta. Usciti finalmente da questa situazione, io ho una magnifica sensazione: il cielo si è rischiarato abbastanza e talvolta il Monviso fa capolino tra una nuvola e l'altra. La temperatura si mantiene fredda, però "i bravi" mi assicurano che avremo una magnifica neve per la discesa, ciò è già consolante.
Abbandoniamo alcune grange e di qui fino a quasi 200 mt. dalla punta siamo tutti avvolti in nuvole che non ci permettono di vedere nulla. Quattro zig-zag e siamo sulla vetta, manca poco, ci sono le Rocce Nere ma, cosa succede... non capisco: lì c'è la meta, ma tutti gli altri continuano e allora anch'io li seguo. Camminiamo ancora per un po' e arriviamo, secondo i tecnici dell'altimetro, a quota mt. 2380.
E qui abbiamo una magnifica sorpresa, il Monviso davanti a noi si lascia vedere nella sua immensa bellezza; lo contempliamo un po' e poi iniziamo a pensare alla discesa. Il freddo è tanto, il termometro di Valerio scende fino a -10°, però lui ci annuncia che non va oltre, quindi la temperatura non è esatta; Enrico ribatte che preferisce un'onesta ignoranza: il suo termometro è sceso fino a -15°,ma per non rischiare che scenda ulteriormente lo ripone accuratamente nello zaino.
Dopo un ultimo sguardo al Monviso e due foto scattate in punta per prammatica, iniziamo la discesa.
I pendii sotto noi non sono troppo ripidi, la neve è farinosa al punto giusto, la visibilità è buona, insomma ci sono tutti gli ingredienti per una stupenda discesa, fino a Crissolo.
Saliamo sul pullman e ci dirigiamo verso Torino, dopo una fermata in piola.
Anna

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   M. COLOMBANO - 23 febbraio (1658 m)


Gita molto vicina a casa, ha visto i partecipanti partire di buon mattino (!) da Torino con il solito pullman, diretti in Val di Viù.
Il tempo tutto subito non era dei migliori, con qualche fiocco di neve che cadeva, molto probabilmente sollevato dai calcagni dei primi, che sono subito scomparsi all'orizzonte. Ma evidentemente il loro spostamento d'aria è stato benefico, poiché è comparso il sole che ci ha accompagnati tutto il giorno. L'affollatissima cima è stata raggiunta praticamente da tutti, chi prima e chi...dopo...., mentre in discesa c'erano 6 tapini da una parte {si scenda di lì, la neve è più bella) e tutti gli altri - contr' ordine compagni - ad arare il bosco (povere piante!). Gita comunque abbastanza ben riuscita (7+), malgrado il salasso, visto il breve percorso, del viaggio; e l'augurio dei partecipanti è stato: "E la prossima volta... vengo di nuovo!".
E. R.

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SERATE IN SEDE


   ALPIGIANI - 5 gennaio 1986


Nel quadro delle nostre attenzioni rivolte agli Alpigiani,.siamo andati a fare la consueta visita al sig. Gallino ed alla sua figlia Maria Pia, portatrice di handicap, che ora abitano a Grange di Avigliana.
Sono amici ormai di vecchia data, le cui vicissitudini seguiamo sin da quando, tanti anni fa (chi si ricorda quanti?), salivamo a Niquidetto per la nostra "visita agli alpigiani" e andavamo a trovarli nella loro sperduta abitazione.
Appunto come amici ci accolgono sempre con evidente piacere ringraziando la Giovane Montagna non solo per le cose che offriamo (generi alimentari e vestiario), ma soprattutto per il cordiale rapporto instaurato,
Rosangela

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   16 gennaio


Il 16 gennaio Maurizio Bovo, socio C.A.I. ci ha presentato una bella serie di immagini sullo sci di alto livello. L'elevato numero di spettatori ha sottolineato la riuscita della serata.
Analogo successo ha ottenuto Giuseppe Balla, socio G.M. Moncalieri, che il 20 febbraio ci ha proposto una serie di immagini naturalistiche e di montagna, alcune delle quali veramente eccezionali. Alcuni primi piani di camosci e di stambecchi hanno suscitato l'ammirazione dei presenti per l'attenzione e la cura con cui sono stati realizzati.
L'autore ha voluto presentare anche immagini "truccate" per sottolineare come sia possibile per chi sa usare la macchina fotografica realizzare inquadrature non vere ma di grande effetto per lo spettatore; in pratica ha dimostrato che la fantasia può creare anche attraverso una tecnica che si attiene strettamente alla riproduzione del reale.
Il 20 marzo sono stati proiettati in sede grazie al generoso interessamento di Gianni Santilli, due filmati ri-guardanti una discesa di sci estremo su terreno misto ed i tre nuovi sport del nostro secolo: eliski, windsurf, deltaplano, Immagini di grande effetto grazie alla presenza del movimento ed alla scelta di "attori" che praticano sport per creare spettacolo. Purtroppo il pubblico scarso ed un po' disinteressato ha offuscato la riuscita della serata che meritava un maggior successo.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   PASSO DELLA CROCE - Domenica 6 aprile (m 1256)


A causa delle abbondanti nevicate di questo ultimo periodo, viene rinviata ad altra data la gita escursionistica a Testa Palan, si ripropone il Passo della Croce non effettuato il 2/3 ultimo scorso.
Ritrovo: Corso Stati Uniti, ang. C. Re Umberto, alle 7,45 circa.
Mezzo di trasporto: autovetture:
Direttore di gita: Zenzocchi Cesare - tel. 34979.62.

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   SAAS FEE - 1-4 maggio


Ritrovo e partenza da Torino ore 8, arrivo a Saas Fee e risalita in funivia alla Langfluehütte 2870 m, pernottamento,
Salita all'Allalinorn 4027 . in ore 5. Discesa e pernottamento.
Comitiva A - Salita Alphubel 4206 m. in 5 ore. Discesa in traversata per l'Alphubeljock, l'Alphubelgleischer,il Mellichgletscher, l'Allalingletscher e quindi alla Britanniahütte.
Comitiva B - Salita all'Alphubeljock 3782 m in ore 3,30. Discesa per la via di salita alla Langfluehütte da dove in traversata ore 1,30 per il Felskin si raggiunge la Britanniahütte.
Comitiva A - Salita allo Strahlhorn 4190 m ore 5 - Discesa.
Comitiva B - Salita allo Fluchthorn 3790 m ore 3,30 - Discesa.
Ritorno a casa.
Per le prenotazioni ai rifugi è indispensabile versare un anticipo pro-capite di L.50.000 all'atto dell'iscrizione; per la medesima ragione le adesioni dovranno pervenire entro giovedì 3.4.86 specificando se si consuma la cena completa, la colazione, solo pernottamento.
La spesa complessiva considerando il pernottamento e la cena in rifugio, viaggio in vetture private con 4 persone a bordo, la salita ih funivia alla Làngfluehütte: Lire 130.000 circa.
Si consiglia la tessera CAI.
Il programma è passibile di varianti anche all'ultimo momento (tempo o altre cause).

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   NOEUD DE LA RAYETTE - 17-18 maggio 1986 (3444 m)


Località di partenza:
Dislivello in salita:

Tempo di salita:
Difficoltà: Ruz (Drovenno) 1696 m-Valpelline
1° giorno: circa 700 m;
2° giorno: circa 1200 m
1° giorno: 2 ore; 2°giorno: 4 ore
B.S.

Percorso: il pernottamento può essere effettuato nel recente rifugio di Crête Sèche (2390 m) sia presso i casolari di Berrié (2192 m), Mentre i casolari di Berrié si trovano esattamente all'imbocco della Comba di Vert-Tzan, per la quale si snoda l'itinerario di salita, il rifugio è situato all'inizio del vallone di Crête Sèche, La maggiore comodità offerta si paga con una leggera discesa e un gran traverso il mattino seguente.
Risalita la Comba di Vert-Tzan si imbocca un ripido canale che permette l'accesso al Ghiacciaio di Chardoney. Per gli ampi pendii del ghiacciaio raggiungere una cresta nevosa a quota 3400 m e di qui in breve in vetta. E' possibile proseguire per cresta e salire in vetta alla Becca Rayette (3529 m e Becca d'Epicoun).
In questo caso necessari corda, piccozza e ramponi.
Ritrovo partenza:
sabato 17, C,Vercelli ang. Via Ivrea alle ore 14,00
Direttori di gita: Bruno Palladino - tel. 39.58.79
Giorgio Rocco - tel. 749.01.03
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: giovedì 8 maggio.

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   LES ROUIES - 31 maggio-1 giugno 1986 (3589 m)


Località di partenza: La Bérarde 1720 m
Dislivello in salita: 1° giorno: 188 m
2° giorno: 1681 m
Tempo di salita: 1° giorno: 1 ora
2° giorno: 6 ore
Difficoltà: B.S.
Per chiudere in bellezza la stagione di sci alpinismo il calendario prevede la gita più bella e panoramica dell'Oisans ed una delle più belle di tutto il Delfinato.
Il viaggio in macchina fino alla Bérarde è un po' lunghetto, ma non monotono: Briançon, Col del Lautaret, La Grave, La Bérarde.
E' un'occasione per dare un'occhiata in un posto molto bello ma, a torto, da noi poco conosciuto (questo non vale per il direttore gita più "vecchio" che c'è già stato tre volte).
La data scelta e l'orientamento della salita (Nord-Est) promettono bene.
Dalla Bérarde (1720 m) si percorre il sentiero che con modesta pendenza costeggia la riva destra del Vénéon e si raggiunge in un'ora il Pian del Carrelet (1908 m) dove pernotteremo nell'omonimo e piacevole rifugio (bella vista sulla gita prevista).
Il giorno successivo si attraversa su di un ponticello il Vénéon e si percorre il facile e pianeggiante ghiacciaio di Chardon fino alla seraccata che si forma con l'inizio del ghiacciaio des Rouies. La seraccata è molto pittoresca, ma quasi sempre si supera con gli sci senza troppe difficoltà (nella peggiore delle condizioni con i ramponi non ci sono assolutamente problemi. Sconsigliati, come sempre, i mini-ramponcini!).
Dopo la seraccata si percorre il ghiacciaio des Rouies verso la punta ormai visibile e vicina.
Lasciati gli sci al crepaccio terminale o sul vicino colle, si raggiunge la vetta con breve ma non facile salita. Splendido panorama sulle vicine montagne di tutto il Delfinato.
La discesa, che si effettuerà sull'itinerario di salita, è opportuno iniziarla non troppo tardi per non trovare neve fradicia sul pianeggiante ghiacciaio di Chardon. Attrezzatura: corda, piccozza, ramponi (carta d'identità).
Direttori di Gita: Pari Paolo - tel. 74.89.85
Ponsero Pier Massimo - tel. 952.81.42

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   BECCA (3320 m) E DAME (3351 m) DI CIAN - 14-15 giugno


Località di partenza:
Dislivello in salita:

Tempo di salita:
Difficoltà Valtournenche (1581 m)
totale 1770 m per il Dame,
1739 per la Becca
vedi descrizione
EE (escursionisti esperti) per il Dôme
AD per la Becca

Percorso: Dame di Cian. Da Valtournenche si raggiunge in 2 ore il rif.. Barmasse (2169 m) al lago artificiale di Cignana dove si pernotta.
La mattina seguente si sale al colle di Cian (3200 m circa) dapprima per comodo sentiero poi per detriti e nevai ed infine per un ripido canale nevoso (circa 150 m) che costituisce l'unica difficoltà della salita (4 ore). Dal colle con facile percorso sì raggiunge la vetta in circa 1 ora (5 ore totali).
Discesa per la via di salita.
Becca (o Punta) di Cian. Cresta Est (via Rey). Il biv. Rivolta al col di Fort (2906 m,) si raggiunge sempre da Valtournenche costeggiando il lago di Cignana con lo stesso percorso del Colle di Cian (4 ore 1/2). La Via Rey è classificata A-D, (1 passaggio di IV) e richiede circa 2-3 ore. Discesa al colle di Cian e poi per l'itinerario precedente.
Necessari: corda, piccozza e ramponi.
Direttori di gita: Giorgio Rocco - tel. 74901.03
Piero Castagneri. - tel. 67.91.91
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: giovedì 5 giugno.

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   CIARFORON (3640 m) TRESENTA (3609 m) - 28-29 giugno 1986


Località di partenza:
Dislivello in salita

Tempo di salita:

Difficoltà:
Attrezzatura: Pont Valsavarenche, 1960 m
1° giorno: 772 m
2° giorno: 908 m oppure 877 m
1° giorno: 2 ore
2° giorno: 3,30 ore oppure 3 ore
I e II (Ciarforon)
corda, piccozza, ramponi

Percorso: nella giornata di sabato si raggiunge in auto Pont Valsavarenche e si sale al rifugio Vittorio Emanuele.
La salita al Ciarforon per la cresta N-E è facile, ma non banale. Presenta infatti un'arrampicata di I e II grado su roccia non bellissima e richiede quindi una certa esperienza.
La cresta si attacca dal Colle di Moncorvé che si raggiunge in circa 1h,30' dal rifugio.
La salita alla Tresenta non comporta difficoltà di rilievo, e gli itinerari possibili sono diversi: la cresta N-N-E dal colle del Gran Paradiso, il nevoso versante N-0 oppure il versante occidentale.
Da entrambe le cime si può godere di un ottimo panorama sulla bastionata sud-orientale del Gran Paradiso.
Direttori di gita: Bolla M.T. - tel. 347.23.07
Arneodo F. tel. 48.58.56
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: 19 giugno 1986.

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SERATE IN SEDE


   8 maggio 1986


Serata di diapositive su:
Storia dell'alpinismo nelle Valli di Lanzo.
Proiezione organizzata e commentata da Sergio Marchisio. ore 21.

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VITA SEZIONALE


   NUOVI ITINERARI


Le novità suscitano l'interesse di tutti in qualsiasi campo.
La montagna ed in particolare lo sci-alpinismo non sono di certo un'eccezione a questa regola. Introdurre qualcosa di nuovo nello sci-alpinismo è molto impegnativo e comunque non è nostro compito, molto più agevole è invece proporre qualcosa che ci consenta di affrancarci dal giogo delle "sacre" raccolte di gite proposte dai libri che tutti noi conosciamo per non dover essere costretti a cercare fra lo sfogliar di pagine la risposta al nostro quesito "dove andiamo domenica?".
Le cartine sono le migliori amiche della fantasia, per scoprire nuovi terreni e permettono, se analizzate attentamente, di scorgere le potenziali gite novità.
Anche il tranquillo escursionismo estivo consente di vedere e subito verificare la fattibilità sci-alpinistica di un percorso qualsiasi.
Poi, per i più audaci c'è l'avventura, cioè il piacere di rischiare ad arrivare con gli sci fino ad una meta di cui fino al giorno prima si ignorava l'esistenza.
Esiste anche il consiglio dell'amico, e questo è il modo meno tecnico forse e meno impegnativo, ma senz'altro permette di evitare rischi o spiacevoli sorprese, e come amico, mi permetto di suggerirvi una gita facile, breve e molto bella.
In Val Varaíta nella zona di Bellino si trova il Bric Rutund, breve e facile gita che molti, anzi troppi, conoscono.
Dalla vetta del Bric Rutund, guardando esattamente verso nord non si vede un gran che perché lo spartiacque supera in altezza la modesta elevazione del Bric Rutund, ma guardando verso Nord senza voler vedere solo la vetta del Monviso come unica bellezza locale, scorgerete un ampio e regolare vallone che dal fondo valle e più precisamente, dall'abitato di Prafuchier, raggiunge il Colle del Bon-dormir e si collega verso est con il Monte Pietralunga, attraverso una quota non nominata sulle carte di 2757 m. Il vallone è un ottimo itinerario sci-alpinistico. Esposto perfettamente a Sud consente di trovare neve primaverile in bassa stagione e cioè nella prima quindicina di marzo o anche più avanti se l'innevamento è abbondante. Dal paese l'itinerario non è evidente perché si scorgono solo i primi centocinquanta metri di dislivello su prati ripidi, poi raggiunto l'unico gruppo di grange alla sommità di questo tratto iniziale, si piega un po' sulla destra e subito appare evidente il vallone con il colle al fondo. Lo si risale tenendosi un po' sulla destra per evitare i ripidi pendii opposti e in poco più di tre ore si raggiunge la quota di 2757 m, che è la prima a destra del colle.
Il terreno è sicuro, privo di "boschina" e assolutamente prativo.
Il dislivello di 1050 m, rende accessibile a tutti questa bella gita che ci permette di contemplare dall'alto il povero solito stantio.... Bric Rutund.
A. Guercí

Un altro nuovo itinerario ci viene proposto da Giorgio R.
Colletto - 1980 m - sulla cresta Est della Punta di Mariasco (Valchiusella)
Può rappresentare un'alternativa alla P. Pelit, sulla cui dorsale sono stati costruiti alcuni impianti di risalita. La neve, data l'esposizione a Nord, si conserva a lungo polverosa.
Complessivamente la gita richiede una buona valutazione della stabilità dei pendii nevosi, data la pendenza di alcuni tratti.
Salita
Dal posteggio di Fondo (1074 m) attraversare il torrente Chiusella su un bel ponte ad arco e seguire la mulattiera di fondovalle fino a Tallorno (1222 m).
Riattraversato il torrente su un ponte in ferro, passare di fianco alla chiesetta e seguire fedelmente la mulattiera che risale nel vallone del Rio delle Balme (indicazioni Colle del Prà a Monfandì).
A quota 1409 m si è usciti dal tratto obbligato e disagevole a causa della ramaglia che invade la mulattiera. Da questo punto è bene evidente la meta della gita con l'itinerario da seguire.
Dapprima si sale per dossi e valloncelli, poi il pendio finale diventa progressivamente più ripido.
Attenzione al pericolo di valanghe se il manto nevoso è instabile.
Raggiunta la cresta nel punto più conveniente in funzione dell'innevamento, è consigliabile seguirla fino alla base del marcato risalto con cui essa sale, decisamente più ripida, verso la punta di Mariasco.
Qui un caratteristico balcone naturale sul versante opposto (Sud), è oltre che comoda sosta, un ottimo e soleggiato punto panoramico.
Discesa
Per la via di salita.
Volendo evitare il percorso della mulattiera dalla quota 1409 m a Tallorno è possibile effettuare questa parte di discesa direttamente lungo il torrente.
Sono ovviamente necessari alcuni requisiti: innevamento molto abbondante, un certo spirito d'avventura, un buon controllo degli sci e un po' di... fortuna.

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   VITA SEZIONALE


La Giovane Montagna è in lutto per la scomparsa di tre Soci :
* FRESIA Luigi
* BERSIA GAMBINO Rosalba
* ALOI Vittorio

Aiello Rosanna e Massaglia Guglielmo hanno perso il loro PAPA'.
Tutti i soci si uniscono al loro dolore.

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   RETTIFICA


Nel Notiziario del Dicembre scorso demmo erroneamente la notizia della scomparsa della mamma anziché del papà di Attilia De Paoli Pirlone.
Ci scusiamo per lo sbaglio.

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