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Notiziario Sezione di Torino Settembre 1982



ATTENZIONE: Nel testo seguente sono state riportate soltanto le parti del notiziario interessanti
al fine delle ricerche, il contenuto completo, nel formato originale, può essere consultato scaricando
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VITA SEZIONALE


   LE VACANZE ESTIVE AL N. REVIGLIO


Il 22 agosto hanno avuto termine le vacanze estive '82 alla Chapy con un buon afflusso di soci provenienti da diverse Sezioni.
Le condizioni atmosferiche hanno permesso di effettuare un certo numero di itinerari, alcuni dei quali di elevato interesse.
Dalle escursioni ai bivacchi e rifugi della zona, ai percorsi di Testa Bernarda, Téte entre deux sauts, P, Lechaud, Lago dei Liconi, M, Chetit, Pyramide Calcaires, Petit Mont Blanc, dal bivacco L. Ravelli in Valgrisenche al rifugio Téte Rousse sul versante francese del Bianco sono seguite le ascensioni al Monte Bianco, traversata Aig, du Midi e Plan, pilier Gervasutti al Tacul, Aig. Croux, Pic Adolphe, Aig, Midi per la via Rebuffat, Torrione di Entreves, M, Dolent ecc.
Allegria ed amicizia hanno caratterizzato come sempre le nostre vacanze, allietate da alcune interessanti serate di diapositive, ed assistite in cucina dai Sigg, Accardo ai quali va il nostro rinnovato grazie,
Terminata la stagione estiva il N, Reviglio sarà convenientemente "preparato" per le vacanze invernali e primaverili alle quali la Sezione di Torino rivolge l'invito di presenza ai Soci della G,M,

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   LA NUOVA SEDE SOCIALE


Con il prossimo autunno avverrà il trasferimento nei locali della nuova Sede di Via S. Ottavio.
Da questo Notiziario viene rivolto un caldo invito ai Soci per un gesto di amicizia in fatica (trasloco) e... finanziario (spese di riattamento locali).
Un grazie ai Soci BETTIOL, MOCHINO e ZORIO che hanno aperto la lunga, speriamo, fila degli Amici.
La nuova sede si presenta con locali spaziosi e ben distribuiti tali da assicurare un positivo svolgimento dei nostri incontri settimanali.
Nel prossimo Notiziario sarà comunicata la data dell'apertura ufficiale.

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   INCONTRO AL MONTE DEI CAPPUCCINI


14 novembre
Annuale appuntamento al Monte dei Cappuccini per l'incontro di preghiera e di ricordo verso i nostri Soci scomparsi.
Con l'invito di partecipazione a tutti i soci ed amici, ricordiamo che il programma avrà il seguente svolgimento :
ore 10 - celebrazione della S. Messa
ore 10,45 - premiazione dei soci ventennali in una saletta attigua.
Quest'anno saranno consegnati i distintivi per i 20 anni di associazione ai Signori: BOLLA Guido
CERIANA MAYNERI Roberto FRIGERO Bruno
DONATO Maria FRIGERO Silvio

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   VICENZA : ASSEMBLEA DEI DELEGATI


6-7 novembre
L'assemblea dei delegati edizione 1982 sarà svolta a Vicenza ospiti degli amici di questa bella ed interessante città.
Il programma e relative quote di partecipazione saranno tempestivamente segnalate ai soci che sono invitati a questo importante e simpatico incontro.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   MONTE PALAVAS (2929 m) - 18-19 sttembre1982


Località di partenza: Villanova n. 1230
Dislivello in salita 1699 m. - 1° giorno 502 ft - 2° giorno 1197 m
Tempo di salita ore 5,35 - 1° giorno. 1;15 - 2° giorno 3,20-5,20
Percorso - Da Villanova 1230 m. per sentiero alla CIABOTTA DEL PRA' metri 1732 dove si pernotta (ore 1,15).
Il giorno successivo dalla CIABOTTA DEL PRA.' si segue il sentiero per il colle dell'Urina fino a raggiungere il pianoro 2400 m. le immense cassere che si estendono alla base dei versante E. del M. Paravas ore 1,50; costeggiando le suddette cassere a sinistra S. si sale facilmente verso il colletto del Paravas 0,30 ci si porta verso destra onde risalire il versante E. per detriti, lastroni disgregati e qualche tratto di roccia solida avendo a sinistra (salendo) la cresta S.E. Un tratto più ripido di lastroni disgregati e massi rotti precede la larga vetta.
Per la cresta S.E. - Dal Colletto del Paravas portarsi fin contro la base della cresta S.E. sotto l'intaglio tra i 2 torrioni dove inizia il primo; di qui con circa 3 ore di arrampicata si raggiunge la vetta.
Direttori di gita Carletto CERRO - tel. 78.46.14
Enrico ROCCO - tel. 749.01.03
Roberto ROSSO - tel. 35.25.61

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   UJA DI MONDRONE (2966 m) - 3 ottobre 1982


Località di partenza: Fraz. Molera (1478 m) oppure le Molette (1141 m.) (Mondrone)
Dislivello in salita 1486 m. oppure 1623 m.
Tempo di salita: 4h30' f 5 h
Difficoltà: facile, con un breve passaggio roccioso
Percorso - Raggiungendo in auto la frazione Molera (strada sterrata un po' disagevole) l'itinerario proposto è la via più breve. Per comodo sentiero si raggiungono le alpi Le Piane (2030 m.) attualmente diroccate in circa 2 ore. Di qui una traccia di sentiero con abbondanti indicazioni di vernice rossa risale il versante Sud-Est, tra detriti, canalini e balze rocciose. Non vi sono difficoltà di rilievo, eccezion fatta per un breve passaggio di roccia (una placca seguita da una lama di roccia che bisogna scavalcare : può essere utile una corda, specie in discesa); occorre inoltre prestare un po' di attenzione alle pietre mobili.
La vetta può anche venire raggiunta da Balme, per il lago Mercurio: si tratta dell'altra via normale, analoga a quella descritta per difficoltà e lunghezza.
Dalle alpi Le Piane si può raggiungere anche la cresta dell'Ometto, divertente e interessante arrampicata di media difficoltà, oppure la via Rosenkrantz sulla parete Nord, difficile. Per queste due vie è utile pernottare in tenda presso le alpi Le Piane.
Ritrovo partenza: Sede - Via della Consolata 7 - alle ore 6,00
Direttori di gita : Giorgio ROCCO tel. 749.01.03
Gianni SANTILLI tel. 54.49.96 ore ufficio
Cesare ZENZOCCHI tel. 349.79.62
Mezzo di trasporto : auto private
Termine ultimo di prenotazione : giovedì 30.9.1982.

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   GITA DI CHIUSURA - 10 ottobre


Non è stato ancora possibile scegliere definitivamente la località adatta a questo tipo di manifestazione.
I soci interessati potranno conoscere il programma che sarà esposto in se de tempestivamente.

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   CORNO BATTAGLIA - BEC RENON (2240 m) - 17 ottobre 1982


Località di partenza: SCALARO mt. 1413
Dislivello in salita mt. 900 circa
Tempo di salita : 3,30
Percorso - Da Scalaro, carrozzabile si sale verso le Baite di babi inferiori, poco oltre a sinistra si diparte l'itinerario per il corno Battaglia, (da questo punto volendo un 2° itinerario più semplice per Bec Renon) si prosegue attraverso le Baite babi superiori e si proviene sul filo del crestone della nostra meta, con un misto di erba e roccia si superano 2 speroni rocciosi utile aggirarli, e legati da questo punto per una placca III sup. e un camino ed un successivo torrione ci conduce in vetta dove tempo permettendo il panorama ottimo non dovrebbe mancare.
Per il Bec Renon: dalle Baite babi inf. attraverso diversi alpeggi si giunge all'alpe Balme Piatta dove un canale erboso (incisioni Rupestri) e una facile crestina portano in vetta - ore 3 circa.
Direttori di gita : Giuseppe BOLLA tel. 34.11.85
Piero CASTAGNERI tel. 67.94.91
Mezzo di trasporto: auto private.

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   31 ottobre 1982 - ROCCA PAREY


Località di partenza ultimo tornante della strada Giaveno - Alpe Colombino (M. Aquila)
Difficoltà: la palestra offre vie di ogni difficoltà.
Percorso - La palestra è situata in Val Sangone, sul versante Sud-Ovest dell'Alpe Colombino. Dal suindicato tornante della strada asfaltata si perviene alla base della parte inferiore in circa 25 minuti. Qui, nei. pressi della "Pietra Bucata", si lasciano generalmente gli zaini. Numerosissimi torrioni e speroni emergenti dalla bassa vegetazione offrono un terreno di arrampicata vario e divertente.
L'ottima esposizione al sole e l'ampio terreno di gioco ne fanno una palestra sempre più frequentata, soprattutto nei mesi invernali; e anche la presenza di gruppi numerosi non provoca particolari intralci o "code". Naturalmente sono invitati anche i non-arrampicatori: questo soleggiato e tiepido versante si presta a brevi passeggiate in mezzo ai dorati colori dell'autunno.
Ritrovo partenza: Piazza Pitagora alle ore 7,30
Organizzazione a cura della Commissione Gite
Prenotazioni: Giorgio ROCCO tel. 749.01.03
Maurizio OVIGLIA tel. 32.30.69
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: giovedì 28.10.1982.

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   COLLE DI PERASCRITTA - 21 novembre 1982


Località di partenza: CHIAVES
Dislivello in salita: 1105
Percorso - Si tratta di una gita escursionistica, in una zona da noi poco frequentata.
Vaste praterie, panorama estesissimo, ambiente ideale per godere la dolcezza del tardo autunno.
Il dislivello seppure modesto può essere ridotto a volontà essendo la zona provvista di una discreta strada che si inerpica fino al colle.
Direttori di gita: Fiorenzo ADAMI tel. 606.23.83
Ferruccio PARI tel. 74.89.85

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   Palestra di roccia di TRAVERSELLA - 5 dicembre 1982


Località di partenza: Traversella (837 m)
Difficoltà: la palestra offre vie di varia difficoltà, prevalentemente me dio-superiore.
Percorso - Dalla piazza in fondo al paese di Traversella si raggiunge il primo grande salto, seguendo un sentiero ben segnato, in circa 30 3- 40 minuti. Conviene iniziare con la "via normale" per abituarsi a questa roccia, molto salda e rugosa, ma con scarsi appigli; essa prosegue poi sul secondo salto e complessivamente richiede da 1 a 2 ore. Le altre vie presentano maggiori difficoltà (fino al TD), quindi la palestra è molto vali da ad ogni livello di arrampicata.
Anche questo versante della montagna è molto soleggiato in ogni stagione e offre interessanti possibilità escursionistiche nei pressi della palestra: un'occasione per ritrovarsi insieme, fanatici arrampicatori e non.
Ritrovo partenza: Sede - Via della Consolata 7 alle ore 7,30
Organizzazione a cura della Commissione Gite
Prenotazioni: Maurizio OVIGLIA tel. 32,30.69
Giorgio ROCCO tel. 749.01.03
Mezzo di trasporto: auto private
Termine ultimo di prenotazione: giovedì 2.12.1982.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   GRAN PARADISO - 29-30 Maggio - 4061 m


A questa classica gita che conclude la stagione delle nostre uscite scialpinistiche, la partecipazione non è stata così numerosa come ci si aspettava: ci ritroviamo solo in tredici, il pomeriggio di sabato 29 maggio, a Pont Valsavarenche.
La salita al Vittorio Emanuele non è delle più riposanti: il caldo e gli sci con gli scarponi sulle spalle rallentano l'andatura; in compenso possiamo ammirare lungo il sentiero branchi di stambecchi pascolare indisturbati, mentre un gruppo di marmotte, forse ancora intorpidite dal lungo letargo, non appaiono per nulla impaurite dalla nostra presenza e continuano tranquillamente a crogiolarsi al sole.
Chi prima, chi dopo, giungiamo tutti al Vittorio Emanuele, ove siamo accolti da una fine piaggerellina; ci sistemiamo subito in un camerone del rifugio vecchio e ci prepariamo per una gustosa cenetta.
La domenica mattina, dopo una notte tranquilla, ci svegliamo alle quattro, fuori c'è la nebbia, ma decidiamo di salire egualmente. La neve non è della migliore, già marcia nonostante l'ora; il tempo volge però al bello e sopra la schiena d'asino è tutto sereno. Lentamente raggiungiamo la vetta e ci ritroviamo in otto a contemplare un panorama fantastico ed a recitare una preghierina; gli altri cinque nostri amici si sono fermati più in basso, già paghi di quanto fatto.
La discesa avviene su neve buona all'inizio e poi via via sempre più marcia; nel traverso sopra il rifugio una slavina precipita sulle nostre
tracce dalle balze soprastanti: per puro caso nessuno di noi si trova a transitare in quell'istante. Scampato il pericolo, scendiamo al rifugio, e dopo una sosta ristoratrice, ci sobbarchiamo il ritorno a Pont con gli sci in spalla.
Pierluigi Ravelli

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   MARGUAREIS


Lasciate le macchine al pian delle Gurre imbocchiamo una bella mulattiera che risale tutto il bosco di fondovalle ed arriviamo a delle baite. Da qui risaliamo il sentiero che ci porta al bivacco Garelli. Dopo aver cenato, approfittando della bella serata, i soliti pazzi si divertono a salire i massi più grossi della pietraia antistante il rifugio.
Dato che dal Garelli non si può vedere la via di salita risaliamo la dorsale che ci impedisce la vista del percorso.
Di qui ci godiamo un meraviglioso tramonto e osserviamo cosa ci aspetterà domani.
La mattina seguente ci raggiungono Giorgio, Enrico e Gigi.
Con i nuovi arrivi scendiamo nella valletta a fianco di quella del rifugio fino al laghetto del Marguareis. Qui la comitiva si divide: alcuni salgono il Canale dei Torinesi mentre gli altri scelgono il Canale dei Genovesi che, anzichè completamente innevato si presenta come un'immensa pietraia parzialmente coperta da lingue di neve.
Messi i ramponi risaliamo il pendio zigzagando per evitare i tratti senza neve.
Arrivati al colle alcuni seguono l'affilata cresta che porta alla Cima Tino Prato.
La comitiva si ricompone sulla vetta del Marguareis. Il tempo si mette decisamente al brutto ed una nevicata improvvisa ci costringe a scendere in tutta fretta.
La via di discesa è, per tutti, il Canale dei Torinesi. In mezz'ora il tempo si risolleva tanto da permettere ad alcuni di prendere la tintarella sulle rive del laghetto del Marguareis.
Durante il ritorno un ulteriore cambiamento delle condizioni meteorologiche ci obbliga ad allungare il passo e solo per pochi minuti riusciamo ad evitare il temporale.
Marco Barbi

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   M. BRAOULÉ (3591 m) - 26-27 Giugno -Rif. Col Collon Valpelline


Già la salita al rifugio è stata alquanto movimentata, in quanto un gruppo di esausti dispersi è stato raccattato, ormai sul far della sera, da un altro gruppetto, che a sua volta aveva sbagliato strada.
La notte, buia e tempestosa, oltre a ricoprire di un sottile strato di neve ghiacciata il terreno, raffreddò con uno spiffero una parte dei coraggiosi, i quali tutti, rinfrancati da un lungo tira e molla dovuto al persistere della tormenta, partirono impavidamente - e tremanti - verso l'agognata meta.
Ma dopo mezz'ora di cammino, visto che non si poteva vedere come si metteva il tempo a causa dei granelli di neve gelata gettati negli occhi dal vento, fatto dietro-front quasi all'unanimità, siamo tornati indietro, e così verso mezzogiorno siamo di nuovo alla diga di Place Moulin, mentre il sole illumina beffardo tutto il fondovalle.
E. R.

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   P. GNIFETTI (Cap. Margherita) E P. DUFOUR - 10-11 Luglio


Ritrovo dei vari gruppi nel primo pomeriggio di sabato al rif. Gnifetti; chi è arrivato dal Gabiet (Gressoney), chi era già salito - beati loro! il venerdì; poi sono giunti i quattro che hanno preferito la funivia di P. Indren. In totale 23 partecipanti. Si sta ripetendo il successo di partecipazione dell'anno scorso, favorito però questa volta, come è giusto, dal bel tempo. Sembriamo tutti in ottima forma. La salita dal Gabiet al rifugio è stata più rapida di quanto immaginassimo. Circa 3 ore e mezza. Consumato il pranzo ci sparpagliamo sulle rocce dello sperone che divide il ghiacciaio del Lys da quello del Garstelet: una leggera brezza mitiga il calore del sole. I miei programmi prevedono di salire ancora fino al Balmenhorn e qui piantare la tendina; l'appuntamento è per l'indomani mattina, sul pianoro del Colle del Lys intorno alle quattro e mezza. La risalita a metà pomeriggio è sempre faticosa: bisogna procedere con calma, la neve è molle, se non si sprofonda si scivola, ed è difficile decidere cosa sia peggio. Comunque non c'è fretta, il panorama lentamente si allarga, qualche nube in alta quota vela il sole, un venticello per ora piacevole ci rinfresca un poco. Verso la Svizzera non è molto bello: un corpo nuvoloso stratificato non mi convince troppo. Ma dopo poche ore, all'orizzonte verso Nord, si intravvede di nuovo il sereno, e prima di notte il tempo è di nuovo splendido. Delicatamente le rosse sfumature del tramonto prendono vigore e l'oscurità avanza adagio adagio dai fondovalle verso le creste.
La luna rischiara il paesaggio e non è neppure indispensabile la pila per incamminarsi al mattino. Dal basso non arriva nessuno. Comincia ad albeggiare quando scorgiamo Maurizio e Pilli. Ma sono soli. Dopo un'ulteriore lunga e inutile attesa riparto velocemente con Silvia. Per andare alla P. Dufour si sta facendo tardi. Le condizioni sono ottime, scavalchiamo la Punta Zumstein, scendiamo al colle omonimo e risaliamo la cresta Sud-Est. Ad un primo tratto di rocce rotte e crestine di ghiaccio fa seguito una zona di placconi ben articolati, al termine dei quali un nuovo tratto roccioso e facile porta alla cosiddetta Punta di Confine. Di qui una aerea cresta molto dentellata con qualche passaggio di roccia vario e divertente permette di arrivare alla P. Dufour. Gli altri, attardati da alcuni disguidi causati dal sovraffollamento del rifugio, hanno raggiunto in questo stesso momento (sono le otto e un quarto) alcuni la P.Zunstein e la maggior parte la P. Gnifetti e la capanna Margherita. Il panorama è eccezionale: non si scorge neanche una nube. Consumato uno spuntino viene voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi scaldare dal sole, ma la discesa è lunga e soprattutto ci preoccupano le due risalite, alla P. Zumstein e al Colle del Lys. Comunque tutto si rivelerà meno tragico del temuto e così cerchiamo di riunirci al resto della comitiva. Ma il mezzogiorno ci sorprende proprio alla tenda e ci attardiamo per fare pranzo. Quando passiamo dal Rif. Gnifetti non c'è più nessuno dei nostri; proseguiamo nella veloce discesa e li ritroviamo a godere il sole sui primi verdi prati che si incontrano lungo la mulattiera. Ci fermiamo con loro e terminiamo di arrostirci al sole, tutti soddisfatti (o quasi) per la riuscita della gita e per il successo che ha avuto, sia in termini di partecipazione, sia come risultati ottenuti.
Giorgio Rocco

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   UJA DI CIAMARELLA (3676 m) - 4-5 Settembre


Un sole splendente e caldissimo osserva dall'alto il variopinto serpente che si snoda lungo il sentiero; è una limpida mattina di settembre che accompagna la nostra "marcia di avvicinamento" dal Pian della Mussa al Rif. Gastaldi (2659 m.).
Guardiamo con occhio leggermente preoccupato le montagne che ci circondano, ed in particolare la Bessanese (3604 m.), meta sostitutiva dei Denti del Collerin: le sue pareti sono spolverate dalla neve caduta di recente, e ciò rende probabile un ulteriore cambiamento di programma: infatti, con queste condizioni, difficilmente riusciremo a raggiungere la vetta per la via Sigismondi.
Arrivati al rifugio e ottenuti i posti-letto, possiamo concederci una lunga sosta per il pranzo e per discutere l'itinerario da seguire il giorno successivo: decidiamo così di ripiegare sulla Ciamarella (3676 m.). La parte rimanente del meraviglioso pomeriggio viene impegnata da una passeggiata fino al Lago della Rossa (2718 m.).
Dopo una notte praticamente insonne a causa del caldo soffocante e di vari schiamazzi notturni, iniziamo la nostra gita; il sole non è ancora sorto, ma la luna scintillante illumina chiaramente il sentiero e ci permette di scorgere il manto di nubi che nella notte ha ricoperto il cielo.
Una breve discesa (che al ritorno sembrerà eterna) e si raggiunge il Pian Gias; da qui si prosegue lungo il ghiacciaio e poi, dopo averlo abbandonato, si sale alla meno peggio tra rocce e detriti. Giunti alla base del Ghiacciaio della Ciamarella, formiamo le cordate e calziamo i ramponi, mentre il sole continua ostinatamente a nascondersi dietro alle nuvole; riprendiamo la salita, allontanandoci dalla via normale, e ci dirigiamo verso la cresta Ovest. Vengono superati alcuni crepacci, ed infine, con un po' di acrobazie, si raggiunge la cresta; qui la temperatura è piuttosto bassa, soffia un vento freddissimo e, come se non bastasse, il terreno è molto brutto: detriti finissimi, che ci rendono decisamente faticosa la progressione, sono alternati a piccoli nevai, ancora più esposti al vento. Ma finalmente appare la cima, e nonostante le condizioni tutt'altro che perfette, le cordate riescono a raggiungere la meta con una certa soddisfazione. Il panorama che solitamente si può ammirare dalla vetta della Ciamarella è nascosto da grosse nuvole grigie che mantengono fermamente la propria posizione; così siamo presto costretti a scendere, seguendo la via normale e giungendo al Rif. Gastaldi senza grandi difficoltà, accompagnati dalle prime gocce di un temporale che ci seguirà fino al Pian della Mussa.
Silvana Ponsero

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SERATE IN SEDE


   17 Giugno


Interessante serata i cui protagonisti Maurizio Oviglia e Roberto Rosso hanno spaziato con le loro diapositive dall'attività in palestra di roccia allo sci-alpinismo.
Molto belle le sequenze sottolineate da commenti vivaci e poco contenuti da parte del folto uditorio.

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VITA SEZIONALE


   VITA SEZIONALE


Alcuni gravi lutti hanno colpito famiglie di nostri carissimi soci. Le condoglianze più sincere a Ferruccio PARI per la scomparsa del padre, a Cesare BARBI per la morte della mamma e a Angelo MUSSO per la perdita della Sorella Paola.
La casa di Sonia ed Emilio CANDUTTI è stata allietata dalla nascita di Daniela.
Ai cari amici le nostre felicitazioni e i nostri auguri.

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   CONSIGLIO SEZIONALE


I Consiglieri, Delegati al Consiglio Centrale e tutti gli amici di buona volontà desiderosi di fare un piccolo sforzo verso la nostra Associazione sono invitati alle riunioni del Consiglio Sezionale che si terranno in sede nei giorni di lunedì 4 ottobre, 1° novembre e 6 dicembre alle ore 20,45.
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PROSSIME SERATE IN SEDE


   30 Settembre 1982 - ORE 21


Proiezione di diapositive a cura di Roberto MOCHINO e Maurizio OVIGLIA sull'attività estiva 1982.
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