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Notiziario Sezione di Torino Febbraio 1963



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VITA SEZIONALE


   COPPA GIOVANE MONTAGNA ALPI OCCIDENTALI - 17 FEBBRAIO 1963 - LIMONE


Eccoci alla vigilia della disputa per l'assegnazione della Coppa « Giovane Montagna ». È la Sezione di Cuneo che provvederà all'organizzazione sui campi di neve di Limone Piemonte.
Quest'anno saranno in gara anche i soci della Sezione di Cuneo? Crediamo sia così ed auguriamo a loro che il debutto risulti clamoroso, cioè, contrastino la vittoria alla imbattibile Sezione di Ivrea che ha liquidato la coppa precedente con tre vittorie consecutive.
La nostra Sezione riuscirà ancora a mantenere il secondo posto? Forse dovrà cederlo alle sezioni che posseggono maggior spirito agonistico: Moncalieri, Genova, Pinerolo. L'invito della Presidenza è perciò ai nostri giovani di voler partecipare alla gara, ed a tutti i soci sciatori della Sezione ad essere presenti a Limone per incoraggiare con la presenza e la parola coloro che con baldanza giovanile, e qualcuno ha già i capelli brizzolati, si getteranno in picchiata verso il traguardo.
Programma
Domenica 17 Febbraio:
Ore 5,30 S. Messa a S. Secondo.
Ore 6. Partenza in autopullman per Limone con arrivo previsto alle ore 9.
Ore 11. Inizio gara.
Partenza da Limone alle ore 17,30 con arrivo a Torino alle ore 20,30.
Quota iscrizione alla gara L. 200.
Quota pullman L. 1.100 - Equipaggiamento invernale.

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   Quote sociali


Si ricorda ai soci di voler provvedere con sollecitudine al rinnovo della quota sociale, onde evitare la sospensione dell'invio delle pubblicazioni. Sono poi invitati a compiere tale loro dovere entro il prossimo mese di marzo, trascorso il quale la quota stessa sarà maggiorata di L. 100.
Soci ordinari L. 1.500
Soci aggregati L. 700
Il conto corrente della Giovane Montagna porta il n. 2/885; potrete fare il versamento in qualsiasi Ufficio Postale.

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   16 DICEMBRE 1963 - FRASSINETTO - AIUTO AGLI ALPIGIANI


Diciannove soci hanno avvicinato e confortato, in una giornata piovosa e fredda, 82 alpigiani di Frassinetto, sparsi nelle diverse frazioni del capoluogo.
Su per giù da quattro anni questi soci sono sempre i medesimi. Anche i finanziatori di questa opera altamente umana e spirituale che la Giovane Montagna ha inserito nelle sue attività, rimangono quelli che sono. Però qualche nome nuovo, per la verità, si è aggiunto.
È un'attività molto delicata e di difficile attuazione. La strada che dobbiamo percorrere per raggiungere lo scopo non è comoda. È appena, appena una stradina di montagna: stretta, acciottolata, tortuosa, poco appariscente con ingombri a destra ed a sinistra, fatta di pietroni scomodi e scivolosi, come quei pietroni di color bluastro della nostra Valle di Susa, che qualche volta ci fanno appoggiare la mano per terra per attutire il colpo. La similitudine risponde alla realtà delle cose che si è fatta strada nei dieci incontri avuti con gli amici alpigiani. Se è vero che si incontrano difficoltà per reperire i fondi necessari, le difficoltà aumentano al quadrato quando si deve effettuare la distribuzione in un ambiente dove forse la gelosia non manca. Però credetemi, a distribuzione effettuata, anche se la pioggia, il freddo, la neve, hanno dato fastidio, si prova una gioia, una intima soddisfazione che « credere non può chi non la prova ». Solo un decimo di noi sente questa gioia, che non è la gioia di aver saputo donare anche con sacrificio, di aver confezionato i pacchi, di averli portati nelle baite; ma è quella di aver potuto avvicinare anche una sola persona che all'atto del ricevere il dono, piccola cosa, nel ringraziare si commuove ed i suoi occhi si velano. E poi, la voce di chi consegna perde il timbro chiaro e sicuro della presentazione, le parole non fluiscono più ed un nodo sale alla gola... il cuore batte forte...
È per questo che quando in loco afferriamo lamentele da parte di terze persone, che qualche bisognoso - è poi vero? - è stato dimenticato, ci sentiamo perfettamente a posto con la coscienza, perché umanamente abbiamo anche cercato l'impossibile. Abbiamo portato un po' di conforto a qualcuno veramente bisognoso. Perché intimamente sappiamo che per ora non possiamo fare di più. Poi, una voce interna precisa e chiara ci dà tranquillità e ci invita a non fermarci, a moltiplicare gli sforzi per migliorare sempre più quest'opera silenziosa. I soci che danno vita a questa attività sono anonimi al gran pubblico, perfino a gran parte di noi. Quest'anno essi hanno versato nelle mie mani 130.295 lire, tutte spese, oltre a diversi capi di vestiario consegnati. Oggi, già abbiamo fatto nuovi acquisti allo scoperto, perché è bene comperare quando si presenta la convenienza.
Continuiamo a ricrearci spiritualmente cercando i nostri amici alpigiani veramente bisognosi e se qualche cosa umanamente si disperde non preoccupiamoci oltre misura. Basta una sola buona azione fatta con retta intenzione, per avere la benevolenza del Signore.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   23 - 24 FEBBRAIO 1963 - PUNTA FLASSIN 2772 m


« Desiderosi di ritornare per svelare l'incognita della parte alta del vallone », è stata l'espressione di coloro che parteciparono l'anno scorso a questa gita interrotta per le avverse condizioni atmosferiche. St. Oyen, nella Valle del Gran San Bernardo, sarà ancora la base di partenza per acquisire la conoscenza di una zona che ci richiama per le sue attrattive veramente alpine e godere di quel profondo silenzio che tanto efficacemente ci accompagna nella rude fatica di salire, sempre salire, perché così ci sospinge il nostro spirito avido di sconfinate altezze.
Programma
Sabato 23 febbraio
Ore 15,45: Ritrovo in Sede, via della Consolata 7.
Ore 16: Partenza in autopullman con arrivo alle 17,30 a St. Oyen. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento.
Domenica 24 febbraio
Ore 6: S. Messa.
Ore 7: Partenza con arrivo previsto al Colle alle ore 11,30.
Ore 13: Inizio discesa.
Ore 17,30: Partenza da St. Oyen, con arrivo a Torino alle ore 21 circa.
Equipaggiamento: pelli di foca, occhiali, crema per il sole, cavo di ricambio.
Direttori di gita:
Gianni Actis e Riccardo Chiantor.
Quota pullman L. 1.700.

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   VISO MOZZO 3019 m - 10 MARZO 1963


La vetta offre un ravvicinato punto di osservazione del versante Est della bella piramide del Monviso. Fa parte delle mète classiche sci-alpinistiche, anche se oggi, con la possibilità di ridurre le ore di marcia, usufruendo degli impianti che la conca di Crissolo dispone per tutti gli sciatori, l'impegno è diventato meno gravoso. Con questa precisazione è evidente che il Viso Mozzo è fatto per gli sciatori allenati e ben preparati tecnicamente, mentre per tutti gli altri sono a disposizione le numerose piste servite dai mezzi di risalita che dipartono dal centro abitato.
Si invitano i soci a voler prendere visione, in sede, del programma dettagliato, che non ci è possibile pubblicare oggi.

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   30 - 31 MARZO 1963


ROCCA DELL'ABISSO, 2755 m ( Limonetto )
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VITA SEZIONALE


   4 NOVEMBRE - FUNZIONE RELIGIOSA


Il ripetersi di questo incontro, sempre numeroso, nella Chiesa dei Cappuccini al « Monte », non è solo un ritrovarci cristianamente, ma bensì, raccolti nella preghiera, è un ricordare e un ripassare l'annata trascorsa con gli amici della « Montagna ».
Don Piero Giacobbo, che ha celebrato per noi la S. Messa, al Vangelo ci ha ricordato la « carità longanime » dell'Apostolo delle Genti, che la nostra Associazione può e deve sviluppare nell'ambiente alpinistico, perché rimanga inalterata la sua ragione di essere, portando un granellino di gioconda spiritualità in questo sano esercizio fisico. Sul piazzale che domina Torino e da cui si può spaziare sulla cerchia delle Alpi, abbiamo salutato vecchi amici e conosciuti i frutti di quelle salde e cristiane unioni che hanno avuto inizio durante le aspre ascese di quei monti, che oggi ammiriamo laggiù protesi verso il cielo.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   18 NOVEMBRE - CERVINIA


Oggi c'è nevischio nell' aria. È forse l'ultima manifestazione di diversi giorni di neve, oppure è un prendere fiato e... continuare? È questa la domanda che si fanno i numerosi partecipanti alla gita, mentre il pullman sale verso il Cervino, che non si vede. Così sul piazzale della rinomata stazione invernale si formano due gruppi: « i prudenti », gli « spensierati ». Quest'ultimo sale immediatamente a "Plateau", mentre la funivia non ha ancora messo fuori la lunga coda. Sale il vagoncino. Le nebbie si diradano. Fa freddo. Splende il sole. La pista è ottima. Cosicché le sparate da "Plateau" al Plan Maison si susseguono ininterrottamente, anche durante il pranzo, fino a che il portafoglio si svuota... sospirando.
Anche sotto, il tempo è migliorato e la funivia ha messo « la lunga coda ». Il secondo gruppo ha avuto la consolazione, è poi proprio così parlando di sci, di non avere operato un salasso troppo pericoloso al proprio portafoglio. Ma ha sentito anche la nostalgia delle mancate discese su neve ottima.
La chiesetta del Breuil accoglie la nostra preghiera, prima di salire sul pullman per il ritorno.

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   CIMA FOURNIER 2424 m - 2 DICEMBRE 1962


Come prima gita sciistica di allenamento, a fine giornata, è stata giudicata un po' severa. Questa valutazione era la conseguenza di un equivoco generato dal desiderio, d'altronde ben giustificato dopo una lunga inattività, di effettuare una breve salita, ma godere poi una lunga discesa. Invece quelle birbe di allenatori...
Con l'arrivo, in seggiovia, al Gran Pace, eravamo oltre ad una bianca coltre di nubi che ovattavano la valle, mentre le vette circostanti svettavano nell'azzurro terso. Canta lo sciator... e compie l'operazione pelli di foca.
Il numeroso gruppo di partecipanti si snoda sul fianco del dosso che dal colle Bercia sale alla Cima Saurel. Più lungo del previsto è il cammino per giungere al colle Bousson, ma la grandiosità dell'ambiente dà vigore ai muscoli pigri a rispondere al desiderio dell'occhio che spingendo lo sguardo sempre più in alto e sempre più lontano, sollecita la volontà a proseguire verso la mèta. Essa è raggiunta non da molti, fatto spiegabilissimo essendo la prima uscita del nuovo anno alpino.
Dopo un veloce ristoro corporale accompagnato dalla visione delle candide, amichevoli ondulazioni, impareggiabili oggi, per le loro contrastanti luminosità. Dal colle Bousson saliamo al colle Saurel, raggiunto alle ore 15 e per il vallone Gimont, su un intatto spesso manto nevoso, raggiungiamo le omonime grange, da dove seguendo le battute piste velocemente ci portiamo a Clavière.
Qualcuno, possiamo dire, forse deluso di non aver potuto realizzare la « lunga discesa », era però certamente soddisfatto di aver vissuto una bellissima giornata, lontano dallo sferragliar delle ancore e dei seggiolini, anche se questi ci sono serviti al mattino. L'inizio è stato buono.

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   LA THUILE (Villaret 1500 m) - 29 - 30 - 31 DICEMBRE 1962 e 1 GENNAIO 1963


Limitati a quindici i posti offerti a seguito della nostra richiesta del mese di ottobre; ufficiosamente poi passati a ventidue ed infine, aggiuntosi ancora qualcuno all'ultima ora, erano venticinque i soci della Giovane Montagna ospiti della Soc. Naz. Cogne, a cui rivolgiamo il nostro grazie più vivo, alla frazione Villaret di La Thuile.
Fummo però sfortunati per il maltempo quasi continuo, e la molta neve caduta, umida e per nulla farinosa, tolse a chi l'aveva ogni velleità sci-alpina. Soltanto al 1° gennaio potemmo goderci un po' di sole ed apprezzare giustamente la ridente alpestre località.
Enzo Clerici

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VITA SEZIONALE


   TESSERAMENTO ALLA FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO


Si sollecitano i soci a voler provvedere per il rinnovo della tessera (L. 100). Incaricato del tesseramento: Proserpio Ernesto.
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   SCUOLA SCI


Venerdì 8 febbraio alle ore 21,45, in sede, agli Allievi sarà consegnato il distintivo della frequenza al corso testé conclusosi.
Prima della distribuzione saranno proiettate alcune fotografie a colori invernali.

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   GRUPPO FOTOGRAFI


Un vivo ringraziamento porgiamo agli amici: Aldo Recrosio e Gianni Actis, che con le loro belle fotografie ci hanno intrattenuti nelle sere del 21 dicembre ed il 18 gennaio, illustrandoci zone delle Alpi ancora poco conosciute.
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   CARITÀ SPIRITUALE


Invitiamo i soci a voler ricordare nelle loro preghiere l'amico Mario Depaoli, già da molto tempo sofferente per un disturbo alla vista. Intrecciamo questa corda spirituale e lanciamola in Alto con fede.
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   IN FAMIGLIA


Congratulazioni vivissime porgiamo al nostro consocio: Pier Battista Quarello, insignito della Commenda di S. Silvestro da Sua Santità Giovanni XXIII.
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   NUOVI SOCI


Dal Consiglio Sezionale sono state approvate le domande presentate a tutto il mese di dicembre:
MACOR Luigi
ROBERTI Alberto
BRIATTA Bruno
PASINI Gabriella
LUPI Luigi
ZORIO Anna
BANINO Albina
RIGON Luisa
GALANTI Elisa
STIPO Marilena
ARDIZZONE Carmelo
UGO Paolo
FRANCESCHINI Lidia
GRILLI Mario
A tutti il benvenuto e la gioia di belle gite.

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PROSSIME SERATE IN SEDE


   VENERDÌ 15 FEBBRAIO ALLE ORE 21,30 IN SEDE


saranno proiettate diapositive a colori : Il Ghana e la diga sul fiume Volta
presenterà il dott. SERGIO BUSCAGLIONE

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