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Notiziario Centrale Settembre 1938



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VITA SEZIONALE


   IN GRIGNA


Meglio di così non poteva andare la nostra alpinistica celebrazione del venticinquennio.
Un centinaio di giovani montagnini convenuti a Lecco da tutte le sezioni e saliti, per gli itinerari più diversi, a innalzare in vetta alla Grigna la bandiera dell'Associazione e la fiamma della nostra fede, una vibrante riaffermazione dello spirito di coesione e di fraternità per cui la « Giovane Montagna » si è rivelata a tutti, con impensata evidenza, come un'unica immensa famiglia, come una salda unità dal più largo respiro e dal più promettente avvenire.
Ma procediamo con ordine in queste brevi note di cronaca.
Nel pomeriggio e nella sera di sabato 17 settembre, si susseguono vivaci e festosi gli arrivi alla stazione di Lecco (ammirata la vettura riservata che recava la schiera dei torinesi). Alle 20 l'immenso salone della « Croce di Malta » raccoglie la totalità dei gitanti per una lauta cena, con molta cordialità e senza discorsi. Solo il Presidente di Torino reca il saluto del Presidente Generale che altri doveri trattennero lontano, ma che tuttavia non si sottrasse, per questa sua assenza, a una affettuosa sibilante protesta. E mentre ricorda i soci fondatori, alcuni dei quali presenti, lancia la proposta, a rinsaldare l'affiatamento fra le Sezioni, di ripristinare, nel prossimo inverno, le gare sciistiche intersezionali.
La Sezione di Vicenza passa a quella di Genova - ultima venuta all'Associazione - un poppatoio che va a ruba perché pieno di vino bianco.
Molta allegria, un po' dì vino (poco), musiche d'orchestre di varia composizione, e canti senza fine - canzoni alpine e dei vari gruppi regionali - protraggono incredibilmente la serata. Don Cojazzi, che onora il nostro banchetto, canta con noi a piena voce.
L'indomani sul lago dormono ancora le ombre della notte quando i torpedoni già ansano stracarichi sulla strada da Ballabio al Piano dei Resinelli.
Lassù, nella bella, ma ancor nuda, chiesetta, Don Cojazzi celebra dialogando con noi la S. Messa, con una larghissima partecipazione eucaristica dei presenti, e al Vangelo ci dice le forti, ispirate parole che tracciano ai cuori amanti della montagna le vie delle altezze celesti.
Poi la massa si divide: un piccolo gruppo sceglie di salire alla vetta della Grigna Meridionale per il sentiero Cerminati, i più si avviano per la Direttissima e il sentiero Cecilia, molti scalano la Cresta Segantini. Una cordata genovese e una vicentina salgono per soprappiù la aerea guglia della Torre Angelina.
Poco dopo mezzogiorno il bello spiazzo della vetta ci accoglie di nuovo tutti, nello sfolgorio di un panorama impareggiabile su tutta la immensa cerchia delle Alpi, con la preghiera dell'Angelus.
Due ore in vetta e quindi si inizia il ritorno, che è lieto ancora di canti, ma in cui sentiamo quasi il rimpianto di una giornata felice troppo presto trascorsa.
A Lecco, con semplice cerimonia, consegniamo al Parroco di Abbadia Lariana due ricche ampolle di cristallo dorato, il cui piatto porta inciso il nome di tutte le nostre Sezioni: il dono è destinato al servizio di quella Chiesa dei Resinelli che vivrà sempre nel nostro radioso ricordo.
C. C.

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ATTIVITÀ SVOLTA


   Punta Cristalliera (m 2801) 18-19 giugno 1938


La prospettiva d'una bella arrampicata di roccia sulla lunga cresta dei Torrioni Virando, indusse venticinque soci a partecipare a questa gita. La canora comitiva invase sul far della sera del 18 giugno il lungo Vallone del Gravio e dopo il pernottamento al grazioso rifugio Geat, la S. Messa alle 5,30 ed una marcia d'accostamento, per una serie di balze e ripiani, giungeva al sassoso Piano di Cassafrera.
Sosta per ammirare le vette circondanti il selvaggio anfiteatro roccioso poi, parte della comitiva per un ripido pendio si portava al Colletto di Prà Reale ove, formate le cordate, attaccava la cresta di roccia. L'altra parte, attraversate le interminabili ciaplere del Piano per la facile cresta Nord alle 13 era in vetta. Un breve temporale colse i gitanti a metà cammino, ma tosto il sole tornò a rifulgere sopra un mare di nubi.
Poco dopo l'arrivo dell'ultima cordata si riparte pel ritorno, il lunghissimo percorso del quale ridusse in tale stato gli arti inferiori che soltanto una robusta bevuta a Borgone riuscì a rimettere in forma la nostra caratteristica allegria. Tanto da perdere il treno delle 20 e dover giungere a Torino poco prima di mezzanotte!

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   Rocciamelone (m 3538) 2-3 luglio 1938-XVI


Suddivisa in parecchi gruppi, giunti ad ore e con mezzi più disparati, i 40 partecipanti riuscirono, nella notte fredda e ventosa a sistemarsi nelle varie grange del Tour. Acrobatiche motociclette rombarono sino a tarda ora per la mulattiera del Truc, trasportando fin lassù coraggiosi montagnini.
Giovani cattolici torinesi s'erano inoltre aggregati alla nostra comitiva; altri ancora giunsero nella notte sicchè, quando al mattino seguente Don Zuretti celebrò la S. Messa nella cappella del Tour, oltre 70 giovani vi presenziarono. Poi in lunga teoria, seguendo la comoda mulattiera attraverso i ripidi pascoli superiori, alle 7 s'era alla Fontana Taverna ed alle 8 a Cà' d'Asti. Il freddo ed un vento fastidioso, nonchè le conseguenze dello scomodo pernottamento, indussero alcuni ad accontentarsi a questo punto della salita effettuata, mentre la maggioranza, nonostante la bufera raggiungeva per le 11 la vetta del Rocciamelone.
Nel dimesso nostro Rifugio S. Maria echeggiarono allora tutti i bei canti dell'Alpe. Ci raggruppammo poi ai piedi della statua della Madonna per coronare così, sotto la protezione della Vergine S.S. la prima riuscitissima manifestazione sociale pel venticinquennio della « Giovane Montagna ».
Il vento spazzava con furia la vetta e a tratti squarciava i nembi permettendoci di godere rapide visioni sui ghiacciai e le vallate circostanti. Finita la sparatoria delle macchine fotografiche immortalanti l'evento, tutti ci ricacciammo frettolosamente sul sentiero del ritorno.
Chi più presto e chi più tardi, giungemmo alfine a Foresto con le gambe più o meno rotte dall'interminabile discesa. Alfine, una lieta cena a Bussoleno suggellò la giornata del nostro alpinismo.

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   Uja di Ciardoney (m 3361) 16-17 luglio 1938-XVI


Quando tutti i mezzi di trasporto giunsero a Forzo, al termine di avventurose peripezie sulla strada-mulattiera della Val Soana, ci trovammo in 31. Dietro al veloce passo d'una guida locale, ci allungammo per ripidi sentieri serpeggianti per pascoli e pinete ed alle 20 si giungeva alfine alle sudice grange della Muanda (m. 2250). I pastori fecero del loro meglio per sistemarci alla meno peggio su più o meno soffici giacigli.
Un'alba limpidissima ci vide adunati attorno al nostro altarino per assistere alla S. Messa celebrataci da un reverendo Padre domenicano. Alle 5,30 la comitiva a cui s'erano aggregati tre montagnini della sezione d'Ivrea e alcuni giovani cattolici torinesi, fu in moto e per i pascoli del Piano della Valletta e le morene del Pian delle Mule, si portò sul ghiacciaio di Ciardoney in un magnifico scenario d'alte montagne svettanti verso l'azzurro. La salita del ri-pido canalone sotto il Colle delle Uje ci procurò qualche emozione per le scariche di pietre; poi, su roccia buona, un'arrampicata divertente se non difficile ci portò, seguendo il fil di cresta, sulla sommità della Grand'Uja.
Ci soffermammo un'ora lassù a goderci la visione di monti vicini e lontani (Bianco, Combin, Cervino, Rosa, Tre Apostoli) poi ebbe inizio la discesa pel ritorno. Al Colle delle Uje ci lasciammo scivolare sul sottostante ghiacciaio mediante la comoda teleferica formata da tre corde unite.
Alle Muande si completò ed ebbe termine la cura lattea iniziata la sera prima, poi a gran corsa giù sino a Forzo ove ritrovammo il torpedone con il motore sconquassato, che tre ore dopo ci sbarcava in piazza Paleocapa.
Il cronista

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ATTIVITÀ PREVISTA


   VISITA AI CASTELLI DI ISSOGNE E VERRES - 9 ottobre 1938-XVI


Ore 6,30 S. Messa. Ore 7,37 partenza da Torino P. N. Ore 9,52 arrivo a Verres.
A Issogne in 20 minuti: visita al Castello.
Ore 12 pranzo al sacco - facoltativamente in albergo.
Ore 14 visita al Castello di Verrés. Escursione nei dintorni (lago di Lillaz).
Ore 18 partenza per Torino. Arrivo ore 20,44.
Spesa di viaggio L. 12 circa.
Iscrizioni in sede fino a tutto venerdì 7 c.m.

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   GITA DI CHIUSURA


Sarà organizzata a fine mese in unione ad altra sezione. Vedere programma in sede.
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VITA SEZIONALE


   NUOVI SOCI


Druetti dott. Carlo; De Paoli Mario; Tambani Pierino; Rosso geom. Riccardo; Casalegno Romualdo; Momo Alberto; Guglielminotti Bianca; Vignoli Helda; Nicola Giuseppe.
Ad essi il benvenuto di tutta l'associazione.

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   DISTINTIVO DEL VENTICINQUENNIO


Sono in vendita nuovi grandi distintivi, coniati pel 25° anno sociale, al prezzo di L. 1,50 ciascuno. Eleganti e vistosi sugli abiti da montagna, dovranno brillare in tutte le manifestazioni sociali di questo anno giubilare portati da tutti i nostri soci.
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   TESSERAMENTO O.N.D.


Col 1° ottobre corrente hanno inizio le operazioni di tesseramento per l'anno XVII e raccomandiamo pertanto a tutti i nostri Soci dopolavoristi di affrettarsi per la tempestiva richiesta alla nostra Segreteria, tenendo presente che colla fine del mese di novembre chiuderemo improrogabilmente l'iscrizione al nostro gruppo dopolavoristico. Il costo della tessera è quest'anno di L. 7,50 compresa la marca per le riduzioni (L. 2,50) agli spettacoli.
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   COMMISSIONE GITE


Si radunerà il 12 ottobre per concertare il programma dell'Anno XVII. Fare pervenire proposte ed impegnarsi tutti ad una fattiva collaborazione.
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   CAMPEGGIO 1938-XVI


Mai come quest'anno si ebbe una affluenza tanto numerosa di soci ed amici della « Giovane Montagna » venuti da diverse regioni d'Italia.
I turni stabiliti sulla carta in effetto non servirono che di norma, avendo tutti i partecipanti a loro piacimento goduto della piena, sana libertà del nostro campeggio, esperimentando così a pieno le risorse della nostra organizzazione. Invero l'affollamento ha creato in qualche momento qualche difficoltà, che però è stata sorpassata, soprattutto grazie allo spirito di adattamento sportivo, cameratesco, nonchè di un elevato senso di civismo e di questo la Direzione del campeggio rende grazie a tutti i partecipanti indistintamente.
Le gite individuali numerosissime, le sociali frequentatissime in tutta la zona hanno fatto sì che il gruppo del Monte Bianco fosse esplorato e percorso in tutti i sensi: varie cordate al Monte Bianco, alle Grandes Jorasses, al Dente del Gigante, una al Grépon, tredici partecipanti all'Aiguille du Midi e molte altre che non sono state segnalate. La più... importante al Colle Chécrouit (inferiore!), Merlo, Bravo, Pochettino..... ricordate?
Il servizio religioso è stato quest'anno assicurato ai campeggianti e alla popolazione di Entrèves, che ne era priva, da Mons. Luigi Piastrelli, che ha diviso la nostra vita semplice e sana, e che perciò ringraziamo di cuore.
Alla buona popolazione tutta di Entrèves vada anche il ringraziamento ed il ricordo di tutta la « Giovane Montagna ».
A tutti: arrivederci ad Entrèves nel 1939' ?!!...
La Direzione del Campeggio

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