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Notiziario Centrale Luglio 1937
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VITA SEZIONALE
ENTRÈVES
Conca di vivo smeraldo fra le due quinte del Chètif e della Saxe, la pia Courmayeur accoglierà le schiere della « Giovane Montagna » con quell'incantevole riso di bellezza che i poeti ed i romanzieri da Carducci a Virgilio Brocchi, da Bertacchi a Guido Rey hanno tradotto nelle loro migliori pagine.
C'è una divina mensa di bellezza per tutti; dai facili pianori della Saxe alle smaltate praterie del Chècoury, dalle fresche pinete del Purtud ai comodi nevati delle Piramidi Calcari, dai Chalets di Lavachey ai pascoli del Ferret. Centinaia di facili passi, di poggi aerei donde la vista spazia sulla immensa catena che dalla Aiguille du Glacier corre per una linea mediana di 3800 metri di altitudine fino al Bianco, al Gigante, alle Jorasses, al Dolent; chàlets e alberghetti ove grilla il latte nelle linde ciotole tra un fiorire di valeriane e di genzianelle, comode strade fino al fondo delle laterali valli della Dora Ferret e della Dora Veni. Più su il mondo delle grandi ascensioni; una serie di colli che richiederebbero anni per poterli valicare tutti, folla di vette che si stringe in gruppi attorno al Signore della Valle, il Bianco, e che si fraziona in guglie rocciose, in cupole di ghiacci, qua e là segnate dal conforto di comodi Rifugi. E laghi e fontane e tutto quanto di più pittoresco la montagna possa offrire.
All'estremo sbocco delle due Dore, nella pace di Entrèves il nostro ben ordinato campeggio, presso la Chiesina dal campaniletto aguzzo, di fronte alla Brenva, e a pochi minuti dal centro di Courmayeur. Lassù la « Giovane Montagna » convoca i suoi fedeli; sparpaglieremo per i colli e per le vette la nostra sana e disciplinata giovinezza; la raccoglieremo nelle ore del Congresso intersezionale, ne faremo esempio di vita alpinistica e di sana italianità, santificandola ai piedi dei Santuari e nei raccoglimenti della Santa Messa. In alto camerati; dopo i mesi della fatica cittadina, dopo le ore del dovere onestamente, integralmente compiuto, ai piedi di Nôtre Dame du Bérrier o presso alla Madonnina del Gigante, trarremo coraggio per le crescenti fortune della « Giovane Montagna » nata da un infinito amore di Fede e da un immutabile amore di Patria.
La diana dell'Aurora alpina vi convochi tutti ad Entrèves; arrivederci per l'ora bella di marcia, o buoni camerati, lassù!
I. M. ANGELONI - 1927.
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