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Notiziario Centrale Marzo 1936



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VITA SEZIONALE


   Della nostra attività invernale


Noi, della Giovane Montagna, vorremmo personalizzare il nostro sci, il nostro alpinismo, in modo da renderlo inconfondibile, per serietà d'esplicazione, con molto esibizionismo che specialmente d'inverno non sempre depone in favore d'un amore per l'alpe seriamente inteso.
Questa nostra pretesa è per lo meno naturale quant'è naturale la nostra certezza in uno scopo superiore di tutta la nostra attività alpina; ma, sia pretesa che certezza, se si arenano l'una allo stato di critica e l'altra di postulato non sono proficue per noi, né danno esempio.
Vediamo un po' quindi, succintamente, come abbiamo « funzionato », sciatori della Giovane Montagna; se la nostra attività invernale ha segnato un progresso o viceversa, in confronto all'intendimento di cui sopra.
Francamente, per ciò che mi consta e riferendomi alla sezione di Torino, la stagione che ora finisce ha segnato un regresso nella sostanza dell'attività. E' ben vero che ogni venerdì sera in sede fervevano le consuete discussioni programmistiche e che ogni domenica ha visto gruppi di nostri Soci su per Val Susa, ma dove sono andate le comitive che affollavano la casa dello Sciatore a Sauze? Dove sono andati quella ventina di amici che normalmente, alla spicciolata, s'incontrava il dopopranzo fra la Kind e le Clotés, ch'eran saliti la domenica mattina da Torino? Come mai di buone camminate tipo quel « giro delle Tre Capanne » che oltre all'essere quasi ogni domenica itinerario d'una comitiva fu anche due anni una bella gara, non se ne parla più? Come mai una modesta, amichevolissima gara sociale non raccoglie il minimo di cinque iscrizioni? E quei « soloni » che qualche anno fa affrontavano l'« alta strada » da Valpelline al Rosa con alterne fortune, che hanno fatto l'anno scorso?
Beninteso non generalizzo che di eccezioni ve ne furono e ve ne sono, ma dal lato sociale è arcievidente il nostro regresso in tutti i campi che vanno dalla mancata partecipazione all'ultimo « Trofeo Mezzalama » alla sospensione di tutte le nostre gare, al magro esito di buona parte delle gite sociali, alla situazione della Casa dello Sciatore. Francamente, dobbiamo convenire che, buone ragioni ammesse o concesse, per lo meno di incremento d'attività non possiamo dar esempio.
Viceversa, in fatto di personalità, lo sciatore della Giovane Montagna è conservatore; ma lo è perché retrogrado o perché bensensato?
Va da sé che io propendo per la seconda ipotesi ed anzi mi è caro confrontarlo con la massa per scusarlo della stasi che più sopra gli imputai.
Dei « nostri » non mi risulta che ve ne sia di bianco vestiti: Ciò vuoi dire che dove essi sostano non sempre hanno a disposizione una poltroncina!
Non me ne risulta di bianco calzati ed inghettati: Che essi attraversino ancora democraticamente a piedi qualche villaggio dove la viabilità è in comune col patrimonio zootecnico?
Vedo sempre gli amici col sacco in spalla, non solo alla stazione ma su, Oltre i villaggi: Che essi amino ancora passare tutta la giornata in alto?
E come mai non hanno ancora adottato quel fagottino ballonzolante legato alle reni invece del sacco?
Sono interrogativi che, se sciolti nel senso da me prospettato, ci presentano ancora lo sciatore della « Giovane Montagna » nella semplicità fattiva dì chi va alla montagna per la montagna, dello sciatore che si sente di poter scindere lo sport dalla montagna, che apprezza la valentia del discesista puro, ma dal quale se sente lontano tanto quanto Io è dal biancovestito e meno ardito frequentatore dei grandi alberghi.
Se il nostro stile di andare alla montagna è ancora fondamentalmente sano, sobrio e serio, se delle innovazioni non adottiamo che quelle rarissime effettivamente pratiche, essendo il nostro sci tutta sostanza e niente forma, perché... molliamo nella frequenza? perché non incrementiamo la « nostra» attività, perché oltre all'esempio di serietà non diamo anche esempio di azione? Si direbbe che siamo invecchiati. E questo, almeno per ora, non deve contare ancora...
Musso

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   Vita sezionale


La già numerosa famiglia del nostro Presidente Generale Ing. Natale Reviglio è stata allietata dalla nascita della piccola Anna Maria.
Ci facciamo interpreti dei sentimenti di tutti i soci di tutte le sezioni nell'inviare rallegramenti ed auguri.

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SERATE IN SEDE


   DIAPOSITIVE


Ad altri la cronaca dell'attività invernale della Sezione: voglio soltanto di qui ringraziare per la bella serata offertaci venerdì 28 febbraio u. s. dalla proiezione delle diapositive degli amici Delmastro, Marchese e Banaudi.
Una cosa alla buona e perciò graditissima al nostro carattere. Due scatole di schedari appoggiavano lo schermo consistente in una réclame di dentifricio rivestita con un lenzuolo e l'apparecchio di proiezione era addossato al « Trofeo Gemelli ». Spenta la luce incominciò subito la sfilata di oltre 60 diapositive: fotografie di gite invernali accompagnate da chiarimenti su luoghi e persone, commenti, botte e risposte. I soci che sono intervenuti non potevano certo passare altrove serata migliore. Mi auguro anche per altre occasioni di veder raddoppiato il numero degli intervenirti e mi auguro che l'iniziativa di soci, volonterosi come i tre che ora ringraziamo, possano procurarci l'occasione di altri cordiali e famigliari convegni nella nostra Sede.
Aggiungerò una nota tecnica. La massima parte dei negativi utilizzati e tutte le lastre diapositive proiettate sono di marca « Cappelli ». Prodotto italiano quindi che ora è usato quasi universalmente dai nostri dilettanti fotografi, consci dei loro doveri patriottici. Dal lato utilitario poi, prezzi ottimi e successo ottimo; basti ricordare le vittoriose opere degli amici Cometto e Viano.

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ATTIVITÀ PREVISTA


   Gita Sociale al COLLE DELL'ALBERGIAN (m 2701) 29 marzo 1936 - XIV


La gita si svolgerà in ambiente del tutto nuovo per la maggior parte di noi e sarà possibilmente organizzata partendo da Torino soltanto alla domenica con servizio di Torpedone fino a Pragelato (m. 1600 circa). Ci sarà di sicura guida l'amico Marchese, conoscitore della zona.
Prenotarsi in Sede normativamente venerdì 20 corrente e definitivamente martedì 24, onde poter impegnare il torpedone.
Per chiarimenti rivolgersi ai direttori di gita Carlo Pol. e Riccardo Marchese.

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VITA SEZIONALE


   Vita sezionale


S'invitano consoci e famiglie alla commemorazione di Padre Reginaldo Giuliani che il Suo Confratello e nostro consocio Padre Filippo Robotti O. P. terrà martedì 24 Marzo alle ore 21 nella nostra Sede sociale.
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