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Rubrica Vita Nostra Luglio 1925



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VITA SEZIONALE


   PIER GIORGIO FRASSATI


Oh ! dolcemente, so ben io, si muore la sua stringendo fanciullezza al petto, come i candidi suoi petali un fiore ancora in boccia !

Vorremmo parlare di Lui e non sappiamo evocarne la figura, il sorriso, la voce, senza smarrimento.
Il pensiero che non lo incontreremo più, mai, sulle vie dove ci era maestro e compagno, ci lascia perplessi come la minaccia di una sventura inverosimile.
Eppure, a pochi giorni dalla sua morte, cui non osiamo credere ancora, è già così gloriosa la sua apoteosi che ci pare di vederlo ascendere d'ora in ora per un'erta di luce, sorridendo tuttavia di francescana letizia a chi dal mondo lo piange e lo invoca.
Chi non lo ricorda tutti i venerdì sera venire in Sede con un gruppo di amici del " Cesare Balbo ",sempre gaio e sorridente, col suo vocione tanto simpatico, scherzare, parlare un po' con tutti; felice di poter aiutare, consigliare: sempre pronto se c'era bisogno di lui E come s'illuminava quando si parlava di montagna! La montagna era per lui una passione ideale; non l'amava come lo scienziato che cerca di strapparle i suoi segreti, come l'accademico in cerca di nuove emozioni, come lo sportman o l'escursionista o l'artista. Egli l'amava non sotto un aspetto particolare, ma tutta così, per se stessa: egli tutto le chiedeva ed essa tutto gli dava. E così essa non era solo meritato svago alternato ai suoi studi e alle sue tante opere di pietà e di carità; ma era per lui anche educazione del carattere ed elevazione dello spirito; e nella montagna egli raccoglieva e fiori e minerali; e della montagna egli amava i colori e le forme, la fatica e il ristoro, le piccole gioie e le grandi ebbrezze, che non esprimeva a parole, che beveva con gli occhi spalancati nella luminosità del sorriso, con la persona eretta in un respiro profondo, con I'anima protesa in uno slancio di riconoscenza verso il Creatore.
Aveva ereditato il culto della montagna dal forte ceppo avito, lo aveva sviluppato in virtù della sana educazione famigliare: portava nella figura salda, nel colorito bruno, nello sguardo intelligente, l'impronta dei suoi genitori.
Dalla traversata del Teodulo compiuta a otto anni, in cordata con la mamma e col babbo, all' ascensione del Castor compiuta a 11 anni, all' indimenticabile ascensione dell' estate scorsa sulla Grivola, ai cari progetti di quest'anno per la scalata del Cervino, i monti sono stati il dolce sogno della sua vita pura, premio di studi e meta di elevazione spirituale, solitario asilo dove il grande animo si ritemprava offrendo il suo olocausto da più solenne altare. Non sazietà di agi, ma discernimento raro dei valori lo spingeva a cercare tra i beni che passano il bene che non muore ed Egli aderiva alle bellezze della natura con le intime fibre dell'animo, ridendo con un gran riso di fanciullo sfuggito all'inganno dei godimenti che la città procura.
Noi portiamo fusi nella memoria gli atti della sua pietà e le manifestazioni della sua rumorosa allegria, come aspetti indissociabili di uno stesso carissimo volto.
Lo rivediamo inginocchiato prima dell' alba, in una stanza del rifugio Gastaldi, assistere alla Messa con raccoglimento semplice e profondo, o, nel chiarore bianco del primo mattino, ricevere la Comunione in una chiesetta di Oulx: la testa bruna e forte si piega in così umile e fervido abbandono che rivela il misterioso viaggio dell'animo per vie ignote ai più.
E non volle mai per nessuna ragione tralasciare la S. Messa nei giorni festivi; e per questo rinunciò a delle gite che pure gli erano molto care; ricordo che aveva cercato un sacerdote che ci potesse accompagnare nelle escursioni di quest'estate per poter far celebrare la S. Messa lassù. L'idea del Sacrificio immolato nelle altitudini conquistate dall'audacia umana gli sorrideva quale il felice connubio di due opere della Divinità: la sua Creazione e il suo Amore.
Per questa pia religione dei monti tutto ciò che li riguardava era per lui fonte di piacere, oggetto di importanza eccezionale. Le gite le studiava, le progettava, le organizzava ; ne parlava con tutti e prima e dopo, e conservava le fotografie fatte in montagna come uno dei ricordi più cari. Amava tanto la nostra Giovane Montagna e volle per essa ripetutamente partecipare alle gare di sci, preparandovisi in gite di allenamento.
Ed ora così florida così mirabile giovinezza ci è stata rapita per sempre ! Alla soglia della laurea e della vita, a soli 24 anni, quando a lui buono, sano, amato, tutte le gioie della vita sembravano sorridere, il Cielo volle per il suo giardino un così perfetto fiore.
Ed ora, Pier Giorgio, riposi là, ai piedi dei tuoi verdi monti biellesi in vista del tuo bel cielo e delle nevi eterne; là vicino alla dolce Madonna d'Oropa così cara al tuo cuore. E noi tuoi amici, anzi fratelli come ci ha fatto la montagna, ci troviamo tutt'a un tratto come sperduti, perché tu eri unito a tutti i nostri pensieri più giocondi, più buoni, più cari. Ma no, tu dalla tua patria celeste ci ricorderai sempre, sarai sempre in ispirito tra noi specialmente tra le alte vette; tu ci additi la montagna: ebbene concedici di poterla amare come tu l'amavi : ascesa verso l'immacolata patria immortale.

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   LUTTI


Nello scorcio del mese di giugno è deceduto l'Avv. Giovanni Sertorio, padre amatissimo dei nostri soci avv. Mario e Lorenzo Sertorio. La rettitudine di vita e le esemplari virtù messe a fondamento dell'educazione famigliare caratterizzano specialmente questa nobile figura di professionista attivo ed integro. Talché vasto è stato il compianto destato da questa perdita. Della parte ad essa presa dalla Giovane Montagna, e dei sensi di cristiana solidarietà verso i fratelli Sertorio, si fanno eco queste pagine, rinnovandone le più sincere espressioni.

Col decesso della Signora Lucia Chiovatero n. Boccardo è piombata nel lutto la famiglia dei nostri consoci Chiovatero, Marino, Mottura che perdono in essa la nonna e zia. Col più profondo cordoglio la Giovane Montagna, presenta vivissime condoglianze.

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   SOCI!


Accorrete numerosi alla manifestazione del Mombarone. I soci della Sezione di Torino sono pregati di convenire in Sede nelle sere di riunione per organizzare la comitiva di rappresentanza in unione al Consiglio Centrale.
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   VII e VIII SETTIMANA ALPINA A VALSAVARANCHE


La Direzione avverte i Soci che la quota di iscrizione per entrambi i turni, anziché di L. 200, ammonta a sole L. 170.
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